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Ho appena visto... / Mostre in corso, visitate, apprezzate, detestate, amate...
Allegato 1625
Il mondo pullula di esposizioni, mostre, allestimenti temporanei, eventi artistici o storiografici o etnografici... insomma le occasioni non mancano. Il piccolo popolo di Scompaginando è assiduo frequentatore di occasioni culturali. Molti di noi sono tanto voraci di letture e narrazioni quanto lo sono di arte e cultura in genere.
Segnaliamoci a vicenda le occasioni e accompagnamo la segnalazione con le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri giudizi, non solo sulle opere o sui manufatti esposti, ma anche sull'allestimento, sull'apparato didattico o scientifico che spiega e sorregge l'esposizione.
Se possibile è meglio postare l'intervento mentre la mostra di cui si parla è ancora in corso, così chi legge ha la possibilità di visitarla, godersi gli esposti, ed eventualmente intervenire a sua volta.
E visto che ci siamo diamoci anche qualche consiglio su come schivare lunghissime code o evitare calche da stadio.
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Marc Chagall a Zurigo fino al 12 maggio 2013
Torno ora da una gita a Zurigo. Sono andato a vedere la mostra allestita al Kunsthaus e dedicata a "Chagall maestro della modernità".
Sono esposte opere notissime e anche meno conosciute del grande artista francese di origine russa. Il percorso degli esposti porta il visitatore in un viaggio attraverso l'evoluzione artistica e la maturazione stilistica di Chagall. Si può cogliere chiaramente l'influenza di correnti come il cubismo, sperimentate da Chagall ad un certo momento della sua attività creativa, ma mai in modo pedissequo o acritico, sempre adattandole alla sua cifra stilistica personale ed i ultima analisi restando l'artista personalissimo e geniale nell'uso del colore che è sempre stato.
L'allestimento per una volta un po' meno asettico e dispersivo rispetto a quanto il Kunsthaus purtroppo in passato ci aveva abituato.
Rara l'occasione di vedere alcune opere di rande formato raramente esposte al pubblico, oppure esposte spesso, ma in un altro continente.
Tutto sommato una bella proposta con un buon apparato esplicativo e didattico, ma scritto solo in tedesco e inglese (con buona pace delle lingue nazionali). Disponibile un'audioguida (credo anche in italiano, ma non ne sono sicuro perché detesto le audioguide e non le prendo mai).
Unico, ma non indifferente, lato negativo: il prezzo esosissimo!!! 22.- franchi a persona (18.10 Euro al cambio di oggi).
http://www.kunsthaus.ch/en/informati.../press-images/
Allegato 1638
Odilon Redon alla fondazione Beyeler di Basilea
http://www.youtube.com/watch?feature...;v=BfShKT3EKKM
La fondazione Beyeler è un'opera d'arte in sé: uno dei pochi spazi che veramente riesce a dare respiro alle opere esposte. Le opere di Redon trovano qui una cornice magnifica e si può ripercorrere il tragitto di conquista del colore e della luce che faticosamente il poeta-pittore di Bordeaux ha tracciato tratto dopo tratto. Già, tratto e non pennellata, perché egli non ha mai usato la tecnica classica dei colori ad olio. Essenzialmente carboncini (stupendi, omirici e immaginifici) e l'inconsueta tecnica del pastello, che conferisce alla sua opera uno spessore assolutamente originale sispetto alla sua epoca.
Difficile anche da classificare secondo i movimenti artistici egli costituisce un punti di contatto tra le avanguardie ottocentesche, il surrealismo e l'espressionismo, senza passare per l'impressionismo, che pure andava per la maggiore tra i suoi conteranei e contemporanei. Simbolista, lo definiscono i manuali, qualunque cosa questa definizione porti con sé.
Ma senza perdermi in disquisizioni sterili sulle nomenclature dirò semplicemente che la mostra pi è piaciuta moltissimo. È vero che per la maggior parte dei frequentatori del nostro forum Basilea resta unpo' fuori mano, ma mi sento lo stesso di consigliare la visita. Anche la città in sé vale la pena d'essere vista.
Alle Origini Di Un Mito: KLIMT
Dal 12 marzo al 13 luglio presso il Palazzo Reale di Milano è possibile ammirare la bellezza dei quadri di Gustav Klimt.
Ma che fortunelli i vicini di casa.
http://www.klimtmilano.it/
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GIOVANNI SEGANTINI A MILANO ( Palazzo Reale)
Un'amica mi ha incoraggiata ad andare a visitare questa bella mostra di Segantini, del quale conoscevo qualche opera in modo piuttosto superficiale. Beh, vi assicuro che ne valeva la pena. Dura ancora un mese, per chi fosse interessato.
Giovanni Segantini, pittore della natura, della maternità in tutte le sue forme.
Non avendo nè la cultura dell'amico Rupert, nè la sua splendida eloquenza, mi limiterò a mostrarvi quelle opere , fra tante, che mi sono piaciute maggiormente.
Dimenticavo: la mostra è allestita con gusto e si " gode" nel vero senso della parola.
E' strutturata per periodi, a partire dagli esordi milanesi del pittore , fino alla sua permanenza in Engadina, i cui paesaggi montani sono i protagonisti di molte opere dell'artista.
Ho apprezzato tutte le opere- fatto che mi succede raramente- ma ammiro soprattutto i suoi disegni, a matita o carboncino, o a gessetti: è lo stile che preferisco.
Allora inizio col mostrarvi questo splendido disegno, IL LAVORATORE DELLA TERRA.
Allegato 3068
Gustave courbet a Basilea
Purtroppo sono riuscito a visitare la mostra solo negli ultimi giorni d'apertura e quindi non posso invitarvi a visitarla. Posso comunque decantarne la bellezza e la sorprendente freschezza dell'opera di un artista che (mi cospargo i capo di cenere) avevo largamente sottovalutato.
Se a prima vista il tratto paesaggistico appare "tradizionale" nel suo presentarsi all'occhio, ad uno sguardo più attento si rivela dirompente nella sua rottura con gli stereotipi romantici, che pur sono presenti, ma reinterpretati in modo soggettivo ed emozionale.
Sono già presenti in nuce molti caratteri distintivi della pittura impressionista, che Courbet è stato uno dei primi a capire e sostenere.
La cornice architettonica della fondazione Beyeler l'ho già decantata altrove e non mi ripeto, se non per sottolinearne l'eccezionale efficacia.
Ecco qualche immagine di Courbet (quasi tutte le opere mostrate nel montaggio erano espoeste a Basilea)
http://youtu.be/QOBJtL4tAbI
Monet, Gauguin, van Gogh … Ispirazione Giappone
La mostra ospitata dal Kunsthaus di Zurigo è aperta fino al 10 maggio.
Nel 1856 per la prima volta in Europa sono visibili all'esposizione universale di Parigi le opere raffinatissime degli artisti e degli artigiani giapponesi. È una vera e propria folgorazione artistica che cambia per sempre il modo di rappresentare la realtà e segna profondamente gli aristi europei più sensibili. Il movimento espressionista si alimenta potentemente a questa sorgente di ispirazione e le opere di monet, Dégas, Gauguin, van Goch e molti altre, esposte assieme alle loro ispirazioni artistiche giapponesi sottolineano quanto sia stato artisticamente fecondo l'incontro tra le due culture.
Da un punto di vista meno tecnico, ma più personale ed emozionale, posso solo dire che la mostra è stupenda. Anch'io sono stato folgorato dall'incontro artistico tra Europa e Giappone, tanto che ho trascinato a vederla anche gli allievi della mia scuola. Spero che almeno alcuni ne abbiano potuto trarre giovamento.
http://www.kunsthaus.ch/index.php?eI...5184a994497d35
Qualche link per rifarsi gli occhi: Scheda esplicativa (in inglese) curata dal kunsthaus.
Altra scheda (in italiano) di inexhibit.com
Paul Gauguin alla Fondazione Beyeler di Basilea
http://www.fondationbeyeler.ch/sites...jpg?1423168590
Paul Gauguin non è tra i miei artisti preferiti. Ciò nonostante la ponderosa raccolta delle sue opere esposte alla fondazione Beyeler non poteva non essere vista e ieri in compagnia della mia signora ho afrontato la trasferta all'altro capo del Paese (per fortuna la Svizzera è piccola...).
L'allestimento è molto ben fatto. Limpianto didattico-museale è ben pensato e risulta efficace. Le opere di Gauguin sono messe in valore e "raccontate" nella loro evoluzione cronologica ed espressiva.
Gauguin continua a starmi poco simpatico, ma la mostra basilese me ne ha fatto rivalutare almeno in parte la genialità espressiva.
La trasferta è certamente stata gradevole. Molti visitatori hanno ritenuto che valesse la pena vedere l'esposizione, infatti l'afflusso è notevole e a tratti per vedere un'opera con sufficiente agio è stato necessario usare pazienza.
Pink, allo Spazio -1 a Lugano
Pink
ovvero l'esposizione dedicata alle opere di artiste donne nella collezione di Danna e Giancarlo Olgiati.
Danna e Giancarlo Olgiati sono due facoltosi e illuminati collezionisti che hanno deciso di condividere la loro vasta collezione di opere d'arte contemporanea con il pubblico. Nello spirito dei grandi mecenati d'un tempo, oltre a finanziare l'opera di artisti del nostro tempo acquistandone i lavori che incontrano il loro gusto estetico, permettono al pubblico degli appassionati di fruire gratuitamente della loro collezione. la Città di Lugano ha offerto loro uno spazio espositivo interessante ed è quindi possibile per chiunque fosse interessatto fare "quattro passi" tra le opere di alcuni tra i più rilevanti e interessanti artisti contemoranei.
Certo l'arte è impegnativa. Quella contemporanea lo è ancora di più e richiede strumenti culturali ed estetici piuttosto elaborati... oppure la semplice e cristallina passione che non si attarda sui perché e sui per cui, ma vibra con la potenza espressiva della creazione artistica.
Comunque sia. Io apprezzo assai l'arte del nostro tempo (certo, non tutta e non incondizionatamente e indiscriminatamente, ma spesso e volentieri) e ho apprezzato moltissimo la mia passeggiata in compagnia della mia signora tra le creazioni di alcuni artisti che ben conosco e altri che non avevo mai sentito nominare.
Ecco il link al sito ufficiale dell'esposizione:
collezione Olgiati
Imago urbis. La memoria del luogo attraverso la cartografia...
Ho visitato la mostra Imago urbis. La memoria del luogo attraverso la cartografia dal Rinascimento al Romanticismo. Al Max Museo di Chiasso, Svizzera (ma a un passo dalla frontiera)
È vero. Sono di parte. Insegno storia e geografia e provo un amore incondizionato per le carte topografiche antiche. È chiaro che per affrontarla con qualche ricaduta positiva è necessario avere un interesse specifico di partenza. Ma a me è piaciuta moltissssssssimo!
Purtroppo, come al solito ho visitato la mostra nei suoi ultimi giorni d^'apertura e quindi se a qualcuno interessasse rimangono pochissimi giorni (fino a domenica). Al''entrata la gentilissima addetta del museo consegna al vivitatore una lente d'ingrandimento, che si rivela utilissima per l'osservazione di dettaglio di quelle che sono n tutto e per tutto delle opere d'arte grafica eccezionali e che conservano la memolria dei luoghi come non sono più.
Milano nel Cinquecento
http://www.geniodonna.eu/wp-content/...is06Milano.jpg
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Jean Dubuffet alla fondazione Beyeler di Basilea
Ancora una volta arrivo all'ultimo istante. L'esposizione chiude i battenti domani. Ho approfittato del fine settimana lungo (in canton Ticino qualche festa religiosa è rimasta) per recarmi a Basilea a vedere l'esposizione delle opere di jean Dubuffet, il "padre" e teorizzatore dell'art brut e figura centrale della pittura del secondo Novecento.
Dal punto di vista strettamente estetico artistico, non è l'artista che mi coinvolge di più o che mi appassiona più calorosamente, senza il suo apporto non è però possibile dare una collocazione adeguata a molte delle correnti artistiche del secondo dopoguerra.
La mostra è estremamente interessante e la traccia esplicativa stabilisce un percorso alla scoperta della rappresentazione artistica di Dubuffet come esplorazione del paesaggio, interiore, esteriore, rappresentato e creato.
Allegato 4122
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Signac al LAC di Lugano. Molto gradevole ma non imperdibile
Puntinismo, divisionismo, impressionismo... tutte correnti artistiche (per altro fra loro legate) che trovo estremamente gradevoli, ma che non riescono a rapirmi l'anima e e a mozzarmi il fiato. 'è d'ostacolo soprattutto il fatto che spesso quale motore principale d'un'operazione espositiva in grande si reperiscono più facilmente motivazioni commerciali o d'immagine che non un reale intento di pedagogia museale o di diffusione del senso estetico.
Detto questo l'esposizione selle opere di Signac al LAC di Lugano raccoglie il lavori dell'artista francese acquistati da un collezionista privato e poi lasciati alla Fondation de l’Hermitage di Losanna, ente che ne ha poi permesso l'esposizione temporanea a Lugano. Non si tratta quindi necessariamente delle opere maggiori di Signac, anche se qualche tela di gran pregio è presente. La maggior parte delle opere è ad acquerello su carta e ritrae paesaggi marini e portuali.
Ho gradito la visita all'esposizione. Ho potuto scoprire alcuni aspetti dell'opera di Signac che mi erano ignoti e ho molto apprezzato la disposizione molto didattica di quadri e pannelli esplicativi. È la mostra del secolo? Certamente no. È imperdibile? neppure.
È certamente gradevole e può essere un buon complemento se si decide di fare una passeggiata a Lugano in un giorno di sole...
Allegato 4263
Allegato 4264
Ecco alcune recensioni:
Repubblica
La Stampa
Avvenire
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LOUVRE: Vermeer et les maîtres de la peinture de genre
Allegato 4435
Vermeer et les maîtres de la peinture de genre
Ovvero un'istituzione leggendaria "vittima del proprio successo"...
Sito ufficiale dell'esposizione
Posso dire 'ce l'ho fatta', ma è stata molto dura. Nonostante la minaccia latente di attentati a Parigi e la presenza ubiqua di polizia, gendarmi, esercito e guardie giurate che controllano, pattugliano, sorvegliano, perquisiscono, riperquisiscono, fermano e frugano nelle borsette delle signore, insomma nonostante Parigi e il Louvre siano in stato d'assedio la proposta culturale non manca di toccare i cuori degli amanti dell'arte e la mostra su Vermeer e i suoi contemporanei olandesi ha smosso le folle degli appassionati. Un successo incredibile che ha colto di sorpresa tutti, soprattutto gli organizzatori.
Code interminabili e indicazioni contraddittorie e geometria variabile. La vendita dei biglietti nei punti autorizzati è sospesa (lo scopro dopo aver fatto mezz'ora di coda al licket corner della FNAC delle Halles). All'ente del turismo di Rue de la Pyramide mi dicono che possono vendermi il biglietto, ma dovrò procacciarmi un diritto d'accesso ad orario determinato, naturalmente dopo aver fatto un'ennesima coda alla biglietteria centrale del Louvre. In ogni caso imperativamente nelle primissime ore d'apertura del museo, altrimenti è impossibile ottenere un orario per lo stesso giorno... e quindi bisogna ripetere il processo sperando di avere più fortuna.
Il giorno successivo (nonché ultimo giorno di permanenza a Parigi) tento la ventura accompagnato dalla mia signora. Siamo puntualissimi ai cancelli d'entrata alle 09.00, orario d'apertura del museo. nulla si muove, Attendiamo. Alle 09.30 la folla in fila comincia a dare segni dimpazienza. Si diffonde voce che sia in corso un'assemblea del personale che medita la possibilità di uno sciopero. Orrore! In realtà per fortuna l'assemblea si rivela essere di natura organizzativa per apparecchiare la struttura e il personale alla gestione dell'affluenza straordinaria. Le porte si aprono e un burbero, scostumatissimo e un tantinello maleolente cerbero regola il passaggio con criteri imperscrutabili. Mi separa da mia moglie, che è oltraggiata, ma è messa a tacere come una scolaretta dal colosso che non intende ragioni. Aspetto e gli addetti al controllo mi ossevano con sospettosa attenzione. Finalmente c'è il ricongiungimento famigliare e passiamo il controllo metalli ed esplosivi. Ennesima perquisizione... Siamo dentro. Nuova coda per la finestra oraria. Non così lunga quanto temevo. Nuova attesa nel recinto del pacchetto orario.
Tocca a noi! Finalmente.
Mostra molto bella. Tematica e molto ben spiegata dai pannelli informativi. C'è anche l'audioguida, ch io però generalmente evito perché di solito i commenti preregistrati mi ammorbano. Opere stupende di grande pregio, che oltre l'aspetto strettamente artistico e tecnico-pittorico, offrono un panorama abbastanza attendibile della vita urbana olandese all'apogeo della sua potenza economica, ovvero durante il terzo quarto del XVII secolo.
E poi la luce dei quadri di Vermeer è semplicemente indescrivibile.
Meno affascinante il comportamento tracotante di alcuni visitatori che si credono in dovere di farti la morale se ti soffermi a guardare un quadro o torni a leggere una didascalia. Ma non curandomi di loro e guardandoli passare... me ne frego e apprezzo le opere esposte.
Tutto sommato una spedizione fruttuosa. Gli interessati che intendono affrontare le traversie organizzative si informino prima di rimanere incagliati nelle sabbie mobili dell'amministrazione del Louvre.