La poesia della quotidianità
Non so se la netiquette preveda che un neofita possa aprire una discussione, ma questa poesia era talmente carina che oso... :) ;)
Pizzicheria
"Ettogrammo, chilo, mezzochilo.
cacio, burro, prosciutto, salame,
acciughe, salacche, baccalà... "
Sono voci del gergo
di questo untuoso reame.
"Mi serve o non mi serve?
Ho tanta fretta! "
" Aspetti... "
" Mi dia retta. .
Venga qua ".
S'infuria una servetta,
una s'acqueta.
"Il solito formaggio
ma con poca corteccia".
E una sicura mano
apre una breccia nel parmigiano.
Molla e tira, tira e molla,
poca corteccia e di molta midolla.
Aver fretta ed aspettare,
pesare, tagliare, affettare,
entrare, andar via,
sono le note costanti
della quotidiana sinfonia
in una antica pizzicheria
Aldo Palazzeschi
Re: La poesia della quotidianità
CERTO CHE PUO'!!!!!!!!!!!!!!! e ne apra pure altri!
Ben vengano! ciao ( è molto simpatico questo thread..)
Rosy :P :P
Re: La poesia della quotidianità
A questo punto non posso ESIMERMI da una piccola perfidia.
Solo su QLIBRI ( attenzione: non Qforum) non si poteva, perchè Murialdog, che ci ha provato, è stato preso a pesci in faccia. ah ah ah ah( non mi sono trattenuta !)
ciao
Rosy :P :P
Re: La poesia della quotidianità
Quote:
Originariamente inviato da Andrea
Non so se la netiquette preveda che un neofita possa aprire una discussione, ma questa poesia era talmente carina che oso... :) ;)
Osa! Con la poesia vai sul sicuro. Ma anche con qualsiasi altro intervento a sfondo letterario... e non.
Ciò che è meglio non fare è quello che il buon senso di ogni persona a modo suggerirebbe di non fare: vilipendio, contumelie, turpiloquio (ancorché in occasioni particolari un certo grado moderato di rozzezza parrebbe essere tollerato, anche in questo caso è questione di buon senso) e tutto ciò che risulta e-molesto, ovvero trollismo, flaming, spamming...
(Scusa, ho approfittato del tuo post per ribadire qualche banale e per altro ovvia norma generale).
Ma Palazzeschi non ha proprio nulla a che vedere con questo, quindi proponi e condividi. Farai la felicità di noi amanti della poesia, piuttosto numerosi in questo luogo.
Rupert
Re: La poesia della quotidianità
Bene grazie! Tendo a non trolleggiare né a esser turpe (anche se, a detta di qualche amico...) e la poesia mi piace troppo per produrre interferenza di così bassa lega! :D ;)
Re: La poesia della quotidianità
La cipolla
La cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d'inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell'una ecco sta l'altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un'eco in coro composta.
La cipolla, d'accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l'idiozia della perfezione.
Wislawa Szymborska
Re: La poesia della quotidianità
Vi posto una poesia del grande Aldo Fabrizi ;)
P.S. A proposito di cucina :D
La 'Romanella'
I
Mì nonna, benedetta indó riposa,
se comportava come 'na formica
e puro si avanzava 'na mollica
l'utilizzava per un'antra cosa.
Perciò er dovere primo d'ogni sposa,
pure che costa un'oncia de fatica,
è d'esse sempre, a la maniera antica,
risparmiatrice, pratica e ingegnosa.
Si avanza un po' de pasta, mai buttalla:
se sarta co' un po' d'acqua solamente,
pe' falla abbruscolì senz'abbrucialla.
E la riuscita de 'sta Romanella
che fa faville e che nun costa gnente
dipenne da 'na semplice padella.
II
Mò l'urtima invenzione è 'na padella,
che quello che se còce poi se stacca,
mastice, colla, pece e ceralacca,
se rivorteno come 'na frittella.
'Sta novità sarà 'na cosa bella,
ma dato che la Pasta nun attacca
in pratica sarebbe 'na patacca
perché dev'esse mezz'abbruscatella.
Vedete, er gusto nun dipenne mica
dar fatto che diventa più odorosa,
ma dar sapore de padella antica.
E detto questo, porca la miseria,
fò a meno de la chiusa spiritosa,
perché 'sto piatto qui è 'na cosa seria!
Re: La poesia della quotidianità
Troppo carine!
mentre le leggo mi pare di sentire Fabrizi che le declama, con la sua voce un pò..ansimante dalla ciccia!
grazie e ciao,
Rosy :P
Re: La poesia della quotidianità
Bevendo da solo sotto la luna
Se al cielo non piacesse il vino
in cielo non ci sarebbe la stella del vino.
Se alla terra non piacesse il vino
sulla terra non ci sarebbe la fonte del vino.
E se al cielo e alla terra piace
non c'è nulla di disdicevole ad amarlo.
Si dice che il vino chiaro si può paragonare al santo
e quello scuro al saggio.
Ai santi e ai saggi piace bere.
Perché cercare allora l'immortalità?
Con tre bicchieri si comunica con il Tao,
con un moggio ci si fonde con la natura.
Incontro il piacere solo nel vino
ed è inutile dirlo al sobrio.
Li Po
Re: La poesia della quotidianità
Scegliendo un lettore
Per prima cosa, mi piacerebbe che fosse bella,
e camminasse con grazia sulla mia poesia
nel momento più solitario di un pomeriggio,
i capelli ancora umidi sul collo, lavati
da poco. Dovrebbe indossare
un impermeabile, vecchio, un po’ sporco
perché non ha abbastanza soldi per la lavanderia.
Tirerà fuori gli occhiali, e lì,
nella libreria, sfoglierà
le mie poesie, poi metterà di nuovo il libro
sullo scaffale. E si dirà:
“A quel prezzo, posso far lavare
il mio impermeabile alla tintoria.” E lo farà.
Ted Kooser
Re: La poesia della quotidianità
Quote:
Originariamente inviato da Rosy
Troppo carine!
mentre le leggo mi pare di sentire Fabrizi che le declama, con la sua voce un pò..ansimante dalla ciccia!
grazie e ciao,
Rosy :P
Grazie a te, Rosy. Oggi era il suo compleanno :)
Ciao
Serena-fundy
Re: La poesia della quotidianità
Quote:
Originariamente inviato da Andrea
Non so se la netiquette preveda che un neofita possa aprire una discussione, ma questa poesia era talmente carina che oso... :) ;)
:?: Ciò che mi sfugge è per quale altro insondabile motivo uno si dovrebbe iscrivere a un qualsivoglia Forum :?: :mrgreen:
Re: La poesia della quotidianità
Posto questa poesia di Giuseppe Gioachino Belli, autore dialettale romano del XIX secolo.
LA BONA FAMIJA
Mi' nonna, a un'or de notte che viè ttata
Se leva da filà, povera vecchia,
Attizza un carboncello, ciapparecchia,
E maggnamo du' fronne d'inzalata.
Quarche vorta se famo una frittata,
Che ssi la metti ar lume ce se specchia
Come fussi a ttraverzo d'un'orecchia:
Quattro noce, e la cena è terminata.
Poi ner mentre ch'io, tata e Crementina
Seguitamo un par d'ora de sgoccetto,
Lei sparecchia e arissetta la cucina.
E appena visto er fonno ar bucaletto,
'Na pisciatina, 'na sarvereggina,
E, in zanta pace, ce n'annamo a letto.
Roma, 28 novembre 1831
LA BUONA FAMIGLIA
Mia nonna, alle otto di sera 1 quando viene papà,
Si alza dal filare, povera vecchia,
Attizza un piccolo carbone, apparecchia per noi,
E mangiamo due foglie d'insalata.
Qualche volta ci facciamo una frittata,
Che se la metti alla luce è trasparente
Come guardando attraverso un'orecchia:
Quattro noci, e la cena è terminata.
Poi mentre io, papà e Clementina
Seguitiamo per un paio d'ore a bevicchiare,
Lei sparecchia e rassetta la cucina.
E appena visto il fondo al boccaletto,
Una minzione, una Salve Regina,
E, in santa pace, ce ne andiamo a letto.
Roma, 28 novembre 1831
1. - Un'ora dopo l'Ave Maria, che si recitava
alle 19:15 in estate e alle 18:15 in inverno,
quindi oggi diremmo attorno alle 20.
Re: La poesia della quotidianità
Cucchiaini
A tavola
per non parlare da sola
ha parlato con le sue posate
per tutta l'infanzia
per tutta l'adolescenza
con la signora forchetta
e suo marito il coltello
per tutti i pranzi
e tutte le cene
poi è diventata grande
non ha più parlato all'acciaio inossidabile
quasi più è tornata nel cassetto
dei feroci bambini cucchiaini.
Vivian Lamarque
Re: La poesia della quotidianità
ILLUMINAZIONE DAVANTI AL BANCO DEI SURGELATI
anche la sofferenza
ha la sua data di scadenza.
Francesca Genti
Re: La poesia della quotidianità
MI PROVO I TRUCCHI ALLA RINASCENTE
ammiro imbambolata i manichini
faccio pensieri suicidi al quinto piano:
mi chiama forte la vertigine del niente
verso l’abisso-primavera di milano.
Francesca Genti
Re: La poesia della quotidianità
Pasta alla capricciosella
(Aldo Fabrizi)
Provate a fa' 'sto sugo, ch'è un poema:
piselli freschi, oppure surgelati,
calamaretti, funghi "cortivati",
così magnate senz'avè patema.
Pe' fa' li calamari c'è un sistema:
se metteno a pezzetti martajati
nell'ajo e l'ojo e bene rosolati,
so' teneri che pareno 'na crema.
Appresso svaporate un po' de vino;
poi pommidoro, funghi e pisellini
insaporiti cor peperoncino.
Formaggio gnente, a la maniera antica,
fatece bavettine o spaghettini...
Bòn appetito e... Dio ve benedica!
P.S. Non l'ho mai mangiata, ma mi è venuta l'acquolina... :mrgreen:
Re: La poesia della quotidianità
DALL'ANIMA
È nato nel mio giardino un cespuglio
che fa fiori gialli.
Ogni mattina vado lì per sentire il ronzio
dell'insetteria in festa.
Ci sono ronzii di ogni tipo:
di grossi, di sottili, di apprendisti e di maestri.
È zampa, è ala, è bocca, è becco,
è granello di polvere e polline nel falò del sole.
Sembra che l'alberello chiacchieri.
Adélia Prado
Re: La poesia della quotidianità
Bruco
Tagliato in due col suo frutto
il bruco si torce, precipita
nel piatto, ove un attimo orrendo
sopravvive al suo lutto.
Coperto di bucce, sepolto
fra le dolcezze e gli aromi
che amava in vita, gli accendo
sulla catasta l’incenso
della mia sigaretta.
Morte pulita – ed in fretta.
Ma che ne so della via
che il bruco ha percorso in quell’unico
istante di agonia.
Fernanda Romagnoli