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Alle volte è dentro di noi qualcosa
(che tu sai bene, perché è la poesia)
qualcosa di buio in cui si fa luminosa
la vita: un pianto interno, una nostalgia
gonfia di asciutte, pure lacrime.
[...]
Pier Paolo Pasolini, da La Guinea, in Poesia in forma di rosa
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Era là, parola per parola,
La poesia che prese il posto di una montagna.
Ne respirava l’ossigeno
Persino quando il libro stava voltato nella polvere del tavolo.
Gli ricordava come avesse avuto bisogno
Di un luogo da raggiungere nella direzione sua,
Come avesse ricomposto i pini,
Spostato le rocce e trovato un sentiero fra le nuvole,
Per arrivare al punto d’osservazione giusto.
Dove sarebbe stato completo di una completezza inspiegata:
La roccia esatta dove le sue inesattezze
Scoprissero infine la vista che erano andate guadagnando
Dove potesse coricarsi e, fissando il mare in basso,
Riconoscere la sua casa unica e solitaria.
Wallace Stevens
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La mia poesia non sarà
un giuoco leggero
fatto con parole delicate
e malate
(sole chiazze di marzo
su foglie rabbrividenti
di platani di un verde troppo chiaro).
La mia poesia lancerà la sua forza
a perdersi nell’infinito
(giuochi di un atleta bello
nel vespero lungo d’estate).
Sandro Penna
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Vieni qui,
facciamo una poesia,
che non sappia di nulla,
e dica tutto lo stesso.
Eugenio Montale
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Arte poetica
La musica prima di tutto
e dunque scegli il metro dispari
più vago e più lieve,
niente in lui di maestoso e greve.
Occorre inoltre che tu scelga
le parole con qualche imprecisione:
nulla di più amato del canto ambiguo
dove all'esatto si unisce l'incerto.
Son gli occhi belli dietro alle velette,
l'immenso dì che vibra a mezzogiorno,
e per un cielo d'autunno intepidito
l'azzurro opaco delle chiare stelle!
Perché ancora bramiamo sfumature,
sfumatura soltanto, non colore!
Oh! lo sfumato soltanto accompagna
il sogno al sogno e il corno al flauto!
Fuggi più che puoi il Frizzo assassino,
il crudele Motteggio e il Riso impuro
che fanno lacrimare l'occhio dell'Azzurro,
e tutto quest'aglio di bassa cucina!
Prendi l'eloquenza e torcigli il collo!
Bene farai, se con ogni energia
farai la Rima un poco più assennata.
A non controllarla, fin dove potrà andare?
O chi dirà i difetti della Rima?
che bambino stonato, o negro folle
ci ha fuso questo gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
E musica, ancora, e per sempre!
Sia in tuo verso qualcosa che svola,
si senta che fugge da un'anima in viaggio
verso altri cieli e verso altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
spanta al vento frizzante del mattino
che fa fiorire la menta ed il timo...
Il resto è soltanto letteratura.
Paul Verlaine
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Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia -
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre -
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago -
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda -
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco -
sulle oscure voragini
della terra.
Lieve offerta Di Antonia Pozzi tratta da L'altro sguardo. Antologia delle poetesse del Novecento, Mondadori, 2001
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Quel preciso momento in cui divenni poeta
A Kay Foran
fu nel 1963 quando la signorina Shannon
battendo la cimosa sulla lavagna
frammezzo a nuvole di gesso
disse Bambine, applicatevi ai vostri libri,
o finirete, ascoltatemi bene,
nella fabbrica di cucito.
Era che non solo alcune delle madri
delle bambine lavoravano nella fabbrica
di cucito o che anche mia zia vi lavorava
e molte vicine, ma che quella parola
“finirete” spogliava il lavoro
della sua dignità.
Non che lo sapessi allora,
non in questi termini – lavoro, dignità.
Questa è tutta una ricostruzione,
ricavando un senso, anche ammettendo
che la maestra avesse ragione
e che nessuno lo sappia come lo so io.
Ma, le vidi – madri, zie e vicine
legate strette come polli
su un nastro trasportatore,
a farsi cucire nel modo in cui mia nonna
cuciva il ripieno di salvia e cipolla
in quegli uccelli.
Le parole possono spennarti,
lasciarti nudo,
le tue belle penne splendenti andate.
Paula Meehan
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Pensieri erranti...
Effettivamente anche a me quel "finirete" mi ha fatto un effetto straniamento. Povere zie, madri, vicine considerate così poco per il loro umile lavoro.
Secondo me esiste un solo lavoro, che lavoro non è, ed è coltivare la terra.
il lavoro è un prodotto della società. L'uomo viene prima, e con lui anche la sua dignità.
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Mi accorgevo di avere la pelle d'oca.
Senza una ragione,
dato che non avevo freddo.
Era forse passato un fantasma su di noi?
No, era stata la poesia.
Una scintilla si era staccata dal poeta
e mi aveva dato una scossa gelida.
Avevo voglia di piangere;
mi sentivo molto strana.
Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.
Sylvia Plath
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Scrivi, ti prego.
Due righe sole, almeno,
anche se l’animo è sconvolto
e i nervi non tengono più.
Ma ogni giorno.
A denti stretti, magari delle cretinate senza senso,
ma scrivi.
Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni.
Crediamo di fare cosa importante
tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca.
Comunque, questo è il tuo mestiere,
che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte,
solo questa è la porta da cui,
se mai, potrai trovare scampo.
Scrivi, scrivi.
Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via,
una riga si potrà salvare. (Forse.)
(Dino Buzzati)
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Non abbiate fretta, ragazzi
Non abbiate fretta di fare i poeti, ragazzi.
Restate quanto più a lungo possibile nella fase prepoetica.
Essere poeti nella vita non è lo stesso che essere poeti in un racconto.
La poesia, sono le disfatte.
Alla fine, vi aspettano, forse, davvero le rose,
ma per molto tempo – a destra e a sinistra – ci sono le spine.
Per la fama non abbiate fretta, restate invece giovani quanto più a lungo,
e solo quando non ne potrete più, proprio allora nascerà la poesia.
Izet Sarajlić
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I critici di poesia
Perché i critici di poesia
non scrivono poesia
giacché sanno tutto della poesia?
Sapessero,
forse preferirebbero scrivere poesia che di poesia.
I critici di poesia sono come i vecchi.
Anch’essi sanno tutto dell’amore.
Quello che non sanno è fare l’amore.
Izet Sarajlic
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Non sapevo che cosa è un poeta
quando guidavo alla guerra i carri
e il cavallo Xanto mi parlava.
Ma è passata come una cometa
l’età ragazza di Ettore e di Achille:
non sono diventato altro che un uomo:
la mia anima si cerca ora nelle acque
e nel fuoco, nelle mille
famiglie dei fiori e degli alberi
negli eroi che io non sono
nei giardini dove tutta la pena
di nascere e morire è così leggera.
Forse il poeta è un uomo che ha in sé
la crudele pietà di ogni primavera.
Giuseppe Conte
https://pbs.twimg.com/media/DQlZPZZXUAAJlYm.jpg
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FRANZ VON MATSCH, “IL TRIONFO DI ACHILLE”, CORFU, ACHILLEION, PARTICOLARE
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I libri di poesia
Chi volete che legga i libri di poesia?
Cento lettori, ad andar bene.
Anche perché la poesia richiede
una forma di impegno (riflessione,
concentrazione, sforzo ermeneutico)
in controtendenza ai nostri tempi:
scialbi, disimpegnati, superficiali, rapidi.
La poesia richiede lentezza. Pausa.
Non è produttiva. Non è
immediatamente utile.
Daniele Giancane
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Per un’arte poetica
Prendete una parola
prendetene due
fate cuocer come fossero uova
un che di senso
di genuinità un bel po’
la cottura tranquilla
lento fuoco del nostro mestiere
versate la salsa enigmistica
con qualche stella condite
pepate e alzate le vele
Ora dove ve n’andrete?
A scriver davvero? A scriver?
Raymond Queneau