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L'unica ossessione che vogliono tutti: l'amore. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l'amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. (da "L'animale morente" di Philip Roth)
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«Mi piacciono i fiori ma preferisco le erbacce. E' un sentimento basso, ma io sto assolutamente dalla parte degli esclusi. Proprio come i personaggi delle mie storie». Janet Frame
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Originariamente inviato da
daniela
«Mi piacciono i fiori ma preferisco le erbacce. E' un sentimento basso, ma io sto assolutamente dalla parte degli esclusi. Proprio come i personaggi delle mie storie». Janet Frame
Sono totalmente d'accordo con lei! E poi, sono veramente erbacce?
ciao
Rosy:-P
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Non è una citazione celebre. Ma è una frase che mi è rimasta impressa.
Poco fa , guardavo con la mie nipotine una vecchia e bellissima pellicola del MAGO DI OZ( quella originale).
Ad un certo punto della storia, l'Omino di latta desidera avere un cuore "vero", e lo chiede come regalo al mago di Oz.
Questi gli risponde( il senso è questo):
-tu sei già buono, e non è così importante che tu abbia un cuore vero. E poi, ricorda: UN CUORE NON SI GIUDICA DA QUANTO AMI, MA DA QUANTO RIESCI A FARTI AMARE DAGLI ALTRI.
Rosy
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Originariamente inviato da
Rosy
Non è una citazione celebre. Ma è una frase che mi è rimasta impressa.
Poco fa , guardavo con la mie nipotine una vecchia e bellissima pellicola del MAGO DI OZ( quella originale).
Ad un certo punto della storia, l'Omino di latta desidera avere un cuore "vero", e lo chiede come regalo al mago di Oz.
Questi gli risponde( il senso è questo):
-tu sei già buono, e non è così importante che tu abbia un cuore vero. E poi, ricorda: UN CUORE NON SI GIUDICA DA QUANTO AMI, MA DA QUANTO RIESCI A FARTI AMARE DAGLI ALTRI.
Rosy
Sempre adorato quel libro, tra l'altro il boscaiolo di latta è sempre stato il personaggio più commovente, secondo me. :)
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"Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione." Victor Hugo
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...Mi resi conto che non mi piaceva vivere nei salotti della società. Ero intellettualmente annoiato, moralmente e spiritualmente nauseato. Pensai a tutti quegli intellettuali e idealisti, predicatori spretati, professori squattrinati e lavoratori dalla mente lucida con una coscienza di classe. Ricordai le notti e i giorni del sole e delle stelle quando la vita era meraviglia dolce e selvaggia, un paradiso spirituale di avventure generose e di idillio etico. E davanti a me vidi rifulgere nuovamente infuocato il Sacro Graal.
Così tornai alla classe lavoratrice nella quale ero nato e alla quale appartenevo. Non mi interessava più risalire. L’edificio della società che incombeva sul mio capo non conteneva più alcuna promessa di gioia. Sono le fondamenta dell’edificio che mi interessano. Poiché lì sono contento di lavorare, piccozza in mano, a fianco di intellettuali, idealisti e lavoratori con una coscienza di classe, per riuscire ogni tanto a far traballare tutto l’edificio. Un giorno, quando avremo più braccia e piccozze, lo capovolgeremo, e insieme ci libereremo di tutti quei morti insepolti, della vita marcia, del mostruoso egoismo e dell’ottuso materialismo. Dopodichè ripuliremo gli scantinati di questa società e ne costruiremo una nuova, migliore, dove non ci saranno salotti e le stanze avranno grandi finestre luminose e si respirerà un’aria limpida, nobile e onesta.
Questo è il mio orizzonte: attendo con ansia il tempo in cui l’uomo saprà conquistare un progresso che non sia solo materiale, il tempo in cui l’uomo agirà guidato da un incentivo più alto di quello odierno, che è appunto lo stomaco. Continuo a credere nella nobiltà e nell’eccellenza dell’uomo. Credo che la dolcezza spirituale e la generosità sconfiggeranno la volgare ingordigia dei nostri giorni. Infine, ho fede nella classe lavoratrice. Come disse un francese, “sulla scala del tempo riecheggia sempre il suono della scarpa di legno che sale e dello stivale lucido che scende”.
Jack London, Cos'è la vita per me (1905)
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Un giardinetto per passeggiare, e l'immensità per sognare. Ai piedi quel che si può coltivare e raccogliere; sul capo quel che è oggetto di studio e di meditazione; pochi fiori sulla terra e tutte le stelle nel cielo.
(Victor Hugo - I miserabili)
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All'inizio fu un alluce rotto, poi un sopracciglio spaccato, e infine un cuore spezzato.
Ma, come ho detto da qualche parte, il cuore umano è indistruttibile.
Tu lo immagini solamente che sia spezzato.
Quello che prende davvero la batosta è lo spirito.
Ma anche lo spirito è forte, e, se lo desideriamo, gli si può ridare vita.
Henry Miller
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La poesia è un esercizio di libertà.
Paul Muldoon
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Assolutamente illuminante (scusate il ritardo con cui arriva il mio commento!)
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Originariamente inviato da
daniela
L'unica ossessione che vogliono tutti: l'amore. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l'amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. (da "L'animale morente" di Philip Roth)
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Originariamente inviato da
silvia77
Assolutamente illuminante (scusate il ritardo con cui arriva il mio commento!)
QUOTO. STRAQUOTO. STRA-STRAQUOTO. Rosy:-P
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Rieux sapeva ciò che pensava in quel momento il vecchio uomo che piangeva, ed egli pensava come lui che questo mondo senza amore era un mondo morto e che giunge sempre un’ora in cui ci si stanca delle prigioni, del lavoro e del coraggio, per reclamare il volto di un essere e il cuore meravigliato della tenerezza. Quella infelicità era la sua e ciò che gli rodeva il cuore in quel momento era l’immensa collera che viene all’uomo davanti al dolore che colpisce tutti gli uomini.
Albert Camus, La peste
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Originariamente inviato da
Tregenda
Quella infelicità era la sua e ciò che gli rodeva il cuore in quel momento era l’immensa collera che viene all’uomo davanti al dolore che colpisce tutti gli uomini.
Albert Camus, La peste
È l'infelicità dell'uomo moderno che non ha più punti saldi di riferimento. Personalmente trovo in Leopardi e nella sua poesia "La Ginestra" un avvìo del pensiero esistenzialista. Ma è solo un mio pensiero, peraltro discutibile (come sarei contento se si sviluppasse una discussione, al riguardo)
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Sono d'accordo sulla Ginestra. Non mi dilungo perchè qui sarei fuori tema, ma tra l'altro di recente per un esame ho dovuto leggere un libro del Dalai Lama sulla felicità. Sì, se ne può discutere perchè sarebbe interessante.