Amara realtà.
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Il Pianeta degli alberi di Natale
Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.
Che strano, beato pianeta .
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.
In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
ti fa l'inchino e dice: "Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore ."
Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è.
Un bel pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste .
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?
Gianni Rodari
Regali di Natale
Per Natale ti faccio i seguenti regali due punti
caramelle svizzere per quando hai la tosse forte da far paura
che non mangerai mai
filtri per quando fumi che butterai dalla finestra
un bicchiere piccolo per bere di meno figuriamoci
dei gettoni per telefonarmi una sera da un bar
una bugia di terracotta per quando avremo buio
una piccola spada perchè sei il mio amore pericoloso
e poi anche un pezzetto di me quale vuoi?
Vivian Lamarque
Un uomo che coltiva il suo giardino.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
(J.L.Borges)
Non è propriamente una poesia di Natale ma... tutti, nel nostro piccolo, possiamo contribuire alla Salvezza
Che scherzo!
E se poi venisse davvero?
Se a quell'ora precisa
mentre la nebbia oppure la pioggia nera
oppure comunque le caligini il fetido l'incubo nero
della notte sopra la pianura dell'umidità e dell'espansione economica
l'arcipelago delle luminarie
sempre più denso verso il centro
specialmente i cinema i bar le stazioni di servizio
e poi nel cuore della città
la massima concentrazione di luci
di lusso di soldi di gioia di vizio
se nei palazzi cascine falansteri
attraverso le illusioni e i misteri,
lui davvero venisse?
Che scherzo pericoloso, eh?
Perché dicono dicono ma
non ci crede più nessuno.
Il proprietario del magazzino famoso
di articoli da regalo
non ci crede, e ne ride bonario
con le clienti in visone
anche il negoziante di giocattoli
sollevato dall'andamento straordinario
degli affari nonostante la recessione.
Non ci crede il capofamiglia
né lo scapolo né il coniugato
né il vecchio zio né la figlia,
neppure la mamma sebbene
tenendoli sulle ginocchia
abbia dettato ai bambini le lettere
col presepio e il bordo dorato
destinazione Paradiso
in franchigia, senza riflettere
al rischio della mistificazione.
Non ci crede neanche don Saverio
il buon prevosto della parrocchia
non basta infatti la fede
per prendere veramente sul serio
questa antica superstizione.
E neppure ci credono i bambini
che avrebbero sufficiente ingenuità
voglia di miracoli, di fantasia
di mostri, di favole, ma
ci fu quel sorriso speciale
della mamma così ambiguo e allora
nacque in loro l'ipocrisia
per la prima volta, con la paura
tipicamente italiana
di passare per cretini.
Neanche loro dunque ci credono più
che alla mezzanotte del venti-
quattro, carico di regali
in carte d'oro e d'argento
fra un grande sbattere d'ali
(ci saranno anche gli angeli, no?)
arriva il Bambino Gesù.
E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l'orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell'attraversare il salotto
Guai se tu svegli i ragazzi,
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa piano, Bambino, se puoi.
Dino Buzzati
Non è proprio una poesia, ma mi è piaciuta assai 'sta frase poetica!
È natale da fine Ottobre, le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti.
Io vorrei un Dicembre di luci spente, ma con le persone accese.
Charles Bukowski
Augurio
Lode al gaio ceppo festivo!
Balzate, fiamme, balzate gioiose
salute alla coppa colma di vino
spumeggia allegro, roseo liquore.
Dorme nella mangiatoia il bambino.
Ragliare d'asini, muggire di buoi,
chiocciar di galline e canti di galli.
trabocca di gente stasera l’albergo,
in alto una stella splende e riluce,
prega il pastore accanto al suo gregge,
recano i Magi il dono regale,
cantano gli angeli in alto, nel cielo,
annunciano il dono divino d’amore.
Presto, bambini, svegliatevi tutti,
svegliatevi e udite l’angelico canto,
lasciate il sonno, è giunto ormai il giorno,
il giorno glorioso, è giunto Natale!
Agata Christie
Dans la nuit de l'hiver
galope un grand homme blanc
c'est un bonhomme de neige
avec une pipe en bois
un grand bonhomme de neige
poursuivi par le froid
il arrive au village
voyant de la lumière
le voilà rassuré.
Dans une petite maison
il entre sans frapper
et pour se réchauffer
s'assoit sur le poêle rouge,
et d'un coup disparait
ne laissant que sa pipe
au milieu d'une flaque d'eau
ne laissant que sa pipe
et puis son vieux chapeau
Jacques Prévert
Non è proprio sul Natale, ma l'atmosfera ricorda molto quella della bellissima poesia di Ungaretti(almeno per me)
Ed ora eccone una di Salvatore di Giacomo, ditemi se devo tradurla:mrgreen:
Buono Natale di Salvatore Di Giacomo
Teresì, buono Natale!
Penza, oinè, ca ‘o Bammeniello
fattose ommo è tale e quale
comm’ a ll’ate, grussiciello,
‘ncopp’’o munno scellarato,
senza fa’ male a nisciuno,
secutato e maltrattato,
‘ncroce, oi né, jette a fernì!
E ‘st’esempio ca te porto,
Teresì, tienilo a mmente,
ca pur’io, ‘nnucentamente,
chi sa comme aggia murì!
Nun vo’ sentere ‘sta voce
ca piatà, piatà te cerca:
e mme staje mettendo ‘ncroce
comm’’o povero Giesù…
Ma io nun so’ fatto e ‘mpastato
cu ‘sta pasta, mò nce vo’:
Isso – sempe sia ludato –
Isso nasce ogn’anno: io no!
Quadretto natalizio
La notte era senza luna ; ma tutta la campagna
risplendeva di una luce bianca ed uguale,
come nel plenilunio, perché il Divino era nato.
Dalla capanna lontana i raggi si diffondevano
nella solitudine; e la bontà che da quella cuna
si diffondeva intorno coi raggi era tanta, che
le terre ricoperte di neve parevano fiorite di rose,
e come un immenso rosaio odoravano nella
notte. Il bambino Gesù rideva teneramente
tenendo le braccia aperte verso l'alto come in
atto di amore: e l'asino e il bue lo riscaldavano
del loro fiato che fumava nell'aria gelida, come
un aroma sulla fiamma.
Gabriele D'Annunzio
Preghiera
Finché al mondo ci sono bambini
che non hanno un pane
per placare la fame,
o vesti per coprire
i loro corpicini,
anche Tu continuerai a soffrire
o Bambino Signore,
che già provasti l'umano dolore.
Finché al mondo non venga il dì santo
che nel viso
di tutti i bambini
non spunti più il pianto,
ma solo il sorriso,
Tu udrai ogni sera
la mia preghiera
salire ai Tuoi regni divini,
o Signore di tutti i bambini...
A. Raffaelli
Un'altra poesia in Napoletano che richiama il tema di quella postata su da Daniela
Caro Gesù Bambino di Giuseppe Russo
Caro Gesù Bammino…..
Vide ‘sta vota qual’idea me vene!
Aggio scigliuto ‘na vranca ‘e guagliune….
‘n’aggio fatto ‘na specie ‘caravana!
Pe’ farme accumpagnà!..p’avè ‘na mana…
Quanno arrivo ‘a ddu Te…ca staie luntano!
Caro Gesù Bammino….
Si ‘o cunto torna e nun vaco sbagliato….
Quase duimila vote Tu sì nnato!
E pè tutt’ ‘e “Presepie” a mè vedute…
Pe’ chello c’’a “Capanna” hanno purtato…
Sa’ che riserva ‘e bene stà…astipato!
Caro Gesù Bammino
Visto c’’a parta Toia…’nterra straniera…
‘a gente more allerta ‘e…che manera!
Viecchie…Figliule…Mamme e Criature…
Se rejno striscianno ‘nfaccia ‘e mmure…
Cercanno pane e acqua e…stanno annuro!
Caro Gesù Bammino…
Cerca cunziglio ‘e genitore tuoie!
Piglia ‘sta rrobba!...siente ‘a voce mia…
Chiamma ‘e guagliune c’aggio purtato io..
E mannancella!..’mparale Tu ‘a via…
Chille so pure lloro figlie a Dio!
Il mendicante
S'era appoggiato
ad un muro sgretolato,
carico d'anni come lui,
e reggeva, capovolto,
il liso cappello
tra le grinze delle dita.
Non diceva una parola
alla gente
che passava frettolosa
per la strada,
luccicante di fili d'argento
nelle luci alterne.
La sua mano tremava
nel freddo del Natale
e i suoi capelli di neve
si tingevano
di lividi colori.
Nessuno gli badava:
i cappotti e le pellicce
non conoscevano il freddo
e il corpo sazio
non immaginava la fame.
Venne un bambino,
lacero come il vecchio,
con in mano un panettone
(dono d'un passante ubriaco)
e gli s'accostò.
Nonno - gli sussurrò
non ho che questo dolce:
lo mangeremo insieme.
E il Natale
fu bello anche per loro,
al caldo d'un affetto
nato nella sofferenza.
Alboino Seghi