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Otto Frank e l'edizione del diario di Anna
Allegato 5487
A Basilea ho scoperto più o meno per caso quesata bellissima esposizione curata dal museo ebraico della città renana. Per fortuna mia, ma purttroppo per chi avesse ancora voluto visitarla, ho acchiappato uno degli ultimi giorni d'esposizione (dopo prolungamento). È un peccato che essa non sia stata maggiormente pubblicizzata.
L'esposizione è molto didattica e con l'aiuto di copie fotografiche di documenti originali della famiglia Frank, illustra tutti i contesti in cui avviene la raccolta degli scritti di Anna Frank e la pubblicazione del suo diario da parte del papà, unico sopravvissuto della famiglia all'olocausto, che si è stabilito a Basilea, presso sua sorella, alla fine della guerra.
Percorso terribile e bellissimo allo stesso tempo. Impossibile uscire dalle poche sale senza un groviglio d'emozioni.
Aggiungo il link ad una sezione online dell'esposizione dalla quale è possibile scaricare qualche fotografia interessante (anche a scopo didattico, se ci fosse qualche collega interessato):
http://www.juedisches-museum.ch/inde...-tagebuch.html
Arenenberg, a casa di Napoleone III (quand'era ancora un semplice cittadino svizzero)
Era in pezzo che volevo visitare questa residenza signorile conservata esattamente com'era a metà Ottocento.
Si tratta della casa che Hortense de Beauharnais acquistò nel 1817, poiché condannata all'esilio dopo il Congresso di Vienna. Hortense era figlia del primo matrimonio di Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Napoleone I e regina d'Olanda, in quanto consorte di Luigi Buonaparte, fratello di Napoleone I. Quando si parla di intrecci famigliari...
Qui crebbe anche il figlio più giovane, Luigi Napoleone, che in seguito regnò col nome di Napoleone III. Fu imperatore di Francia dal 1852 al 1870.
Nel 1906, Eugenia, la moglie di Napoleone III, decise di donare la residenza al Canton Turgovia.
Ecco una panoramica interattiva a 360 gradi del luogo dove sorge la villa.
La visita è un vero tuffo nel passato. Tutto (tranne i letti) è originale, mantenuto così com'era al tempo in cui Hortense ci viveva con il figlio Luigi Napoleone.
Un tuffo anche nel mio passato, perché la prima cosa che ti chiede di fare la gentilissima signora che t'accoglie nelle sale della villa-museo è di mettere le pattine per preservare i pavimenti, anch'essi originali d'epoca. Come quando andavo in visita da una mia zia particolarmente altezzosa, la cui casa non sembrava contenere arredamento utilitario, ma solamente pezzi d'esposizione. Salvo che lei era un'esponente della piccola borghesia milanese e non un'imperatrice...
La visita si dipana su tre piani, percorrendo i quali sembra di poter incontrare entrando in ogni stanza i diversi membri della famiglia Buonaparte. Inoltre la figura di Napoleone I aleggia dappertutto.
Ma val la pena cedere i commenti alle immagini, molto più eloquenti delle mie divagazioni:
una veduta a 360 gradi di un salone al piano terra
una veduta a 360 gradi di una sala al primo piano
MONDRIAN, Fondazione Beyeler, Basilea
https://www.fondationbeyeler.ch/ausstellungen/mondrianhttps://shop.fondationbeyeler.ch/art.../33473_001.jpg
Ho da sempre una grandissima ammirazione per l'opera di Mondrian, che esercita ancora sulla mia sensibilità artistica lo stesso trasporto emotivo di quando ne scoprii l'opera per la prima volta, in una lezione al ginnasio (ormai preistoria).
E ancora mi snervano oltremodo quei saccentoni che vedendo una composizione ridotta ai suoi elementi essenziali di linee perpendicolari e campiture misuratissime e solo apparentemente semplici di colori primari affermano con disprezzo "ma una c@*@ta così la so fare anch'io"...
la mostra della Fondation Beyeler a Basilea illustra proprio il soffertissimo e meticoloso lavoro di ricerca dell'essenziale estetico e del suo rapporto con la realtà vista e rappresentata da parte di Piet Mondrian. Un percorso cronologico attraverso la sua opera, ben esposto e ben spiegato.
Per un amante dell'arte è un'esposizione che vale la trasferta.
Purtroppo invece l'altra mostra interessantissima attualmente in corso presso l'altro grande museo della città renana, il Kunstmuseum Basel è aperta ancora solo per qualche giorno e mi è sembrato di capire che sia già completamente saturo di prenotazioni. Si tratta di Picasso - El Greco. Ancora una volta un percorso di formazione artistica nel confronto fra le reinterpretazioni di Picasso dell'opera del Greco.
Decisamente Basilea ci sta viziando... con mio sommo piacere.
Milano, da romantica a scapigliata.
Vale il viaggio, anche perché a Novara, se non si è della zona, si hanno poche opportunità di passare "per caso".
La vitalità delle proposte espositive del castello visconteo Sforzesco forniscono invece buoni pretesti per recarsi nel borgo piemontese. L'esposizione su Milano ritratta come affascinante signora dal multiforme aspetto e dall'umore cangiante in epoca romantica e poi scapigliata, vale certamente il viaggio.
I curatori hanno fatto uno splendido lavoro di allestimento e di mediazione didattica (sono sempre molto sensibile alla qualità della diffusione della cultura artistica).
L'apertura (dapprima prevista fino al 12 di marzo) è stata prolungata fino al 10 d'aprile. Quindi chi abita nell'area milanese può felicemente cogliere l'occasione per una gita culturale fuori porta, magari inserendo anche una tappa eno-gastronomica, che non guasta mai. Personalmente ne ho approfittato per approfondire i temi del Gattinara e della fassona...
In ogni caso, la scoperta della Milano che fu e dei milanesi che ne hanno fatto la storia, quella minuta di tutti i giorno e quella dei grandi avvenimenti rivoluzionari e risorgimentali, vale il viaggio.
https://www.comune.novara.it/upload/...capigliata.jpg