Non ci siamo arrivati. La Ferragni non è un simbolo del decennio
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Più che altro il simbolo del decennio, e forse anche un po' di più, è la fugacità. Si raggiunge in fretta la cima e a parte rari e "fortunati" casi si raggiunge altrettanto in fretta l'oblio. Il brutto è che i messaggi lanciati sono sempre più futili e frivoli. Niente contro le frivolezze ci vuole un po' di tutto, ma se c'è solo quello allora è un guaio.
Lo so che sono antidiluviana e vintage, ma questa Ferragni che fa? Questi influencer (di cui ho imparato il nome solo adesso) ma che fanno? Sto su Instagram ma vedo che è pieno di pantegane mascherate da attrici, modelle etc...
Bella domanda... influenzano chi li segue. Postano foto e consigli e la gente si comporta come loro e fa cose che suggeriscono loro.
Perchè? Perchè comunque abbiamo sempre bisogno di seguire qualcuno ed alcuni scelgono come modello persone come la Ferragni. Io seguo Bruce :rock:
Il testo qui sotto l'ho preso dal web dove alla fine c'è scritto "riproduzione riservata".Quindi correttamente segnalo il link.
Anche se a me e' arrivato via whatsapp. Uno sfogo che dovrebbe davvero far riflettere.
https://www.mondoprofessionisti.it/i...-stupidaggini/
Ai politici che da più parti enunciano lo slogan, perché solo quello è, “Ringraziamo i medici e gli infermieri veri eroi di questo momento” vorrei dire risparmiateci tutte le vostre stupidaggini, che non sapendo più cosa dire, escono a ruota libera dalle vostre bocche.
Adesso, dopo anni di politica miope, vi accorgete che mancano posti letto? che manca il personale? …… Ma dai, acciderbolina e perdindirindina ma siete davvero degli statisti, scienziati nucleari “rubati” alle più pregiate università del mondo. Avete distrutto il sistema sanitario, introducendo criteri di selezione che poco avevano a che fare con il merito e le capacità. Avete tagliato posti letto, chiuso reparti, bloccato le assunzioni e mortificato i medici. Siete riusciti a creare una carenza anche nella professione infermieristica che fino a qualche tempo fa rappresentava l’ unica possibilità di impiego nella sanità.
A seconda delle regioni avete bloccato i concorsi per dieci – quindici anni e quando vi siete accorti che, per vari motivi, il medico non vuole farlo più nessuno, e che, quanto meno in pronto soccorso, i concorsi vanno deserti cosa fate? Cercate, con qualche mezzuccio, di migliorare il contratto di lavoro dopo che per anni avete favorito la cultura del precariato e dello sfruttamento della professione medica.
Avete seminato vento e ora raccogliete tempesta.
Avete quello che vi meritate. A tutti quelli che ci ringraziano, invece, vorrei ricordare che siamo sempre gli stessi che vengono aggrediti perché state aspettando il vostro turno pensando a chissà cosa stiamo facendo invece di lavorare, siamo sempre gli stessi cui distruggete i pronto soccorsi, siamo sempre gli stessi che “i pennivendoli” sbattono in prima pagina avendo il vostro plauso, senza nemmeno conoscere i fatti, siamo sempre gli stessi che vengono offesi di continuo e che non capiscono nulla perché voi avete studiato alla “Google University” siamo sempre gli stessi cui distruggete le ambulanze perché secondo la vostra logica siamo arrivati in ritardo e ci impedite di fare il nostro lavoro perché non dobbiamo perdere tempo, perché voi e solo voi sapete cosa si deve fare in quei casi.
Siamo sempre gli stessi che vengono uccisi di notte davanti all’ ingresso di un ambulatorio.
A tutti voi, politici e non, chiedo…. Ma perché…. e soprattutto per cosa ci ringraziate? Forse perché nessuno di voi sarebbe disposto a fare quello che noi facciamo, per scelta, ogni giorno?
Ci ringraziate perché adesso avete paura? Forse perché continuiamo in silenzio a fare quello che facciamo ogni giorno?
Beh non lo so e non lo voglio sapere, non mi interessa.
Quello che sarebbe bello, invece, una volta spenti i riflettori e calato il sipario di questa ribalta, sarebbe il trovare in voi un po’ di rispetto nella quotidianità, nel lavoro di tutti i giorni lontano dal clamore, non ringraziamenti ma rispetto.
Questo basterebbe a farci capire che avete capito….
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Voglio aggiungere lo sfogo di Franco Turani, anestesista al policlinico Tor Vergata di Roma.
"Siamo noi che reggiamo la sanità dopo anni di tagli e chiusure di reparti, assistenze infermieristiche affidate a cooperative a tariffe innominabile, politiche universitarie illogiche e vergognose, politiche aziendali sanitarie affidate a politici e professionisti del nulla, occupatori a inerzia di talk show pagati a peso d'oro, dove sentenziano di ciò che non sanno e non possono sapere, perché ci vogliono decine e decine di anni di corsie e notti insonni e paura e ansie a capire qualcosa".
"Non ci stiamo! Non vogliamo i vostri complimenti! Non vogliamo i vostri attestati! Facciamo noi medici e infermieri, nell'area critica e non, da sempre il nostro dovere, in silenzio senza clamore".
Quello che non viene detto in questo scritto è che la sanità pubblica non è stata smantellata per pura dabbenaggine di qualche politico rozzo e ignorante ma, a mio modesto avviso, è stata (e verrà ancora) mortificata e ridotta all'osso al solo scopo di alimentare il colossale business della sanità privata ... e qui in Lombardia dove ci si sciacqua regolarmente la bocca con l'eccellenza del sistema sanitario regionale il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre maggiori, con le aziende ospedaliere private che fanno sempre più la parte del leone andando ad assorbire risorse pubbliche tramite la convenzione con il SSN e ingrassando ulteriormente con le prestazioni in solvenza che hanno tariffe da resort di lusso.
Caro Mauro hai ragione, non e' specificato bene. All'inizio dove dice "avete distrutto il servizio sanitario" bisognava aggiungere "pubblico".
Questa emergenza e' tutta o quasi sulle spalle del nostro SSN, che negli ultimi anni tutti hanno contribuito ad affossare.
Nonostante questo sta "reggendo botta" almeno fino ad ora.
Oggi che, scusate il francesismo, stringono il culetto, ci si ricorda del valore di un posto letto in ospedale, della ricerca scientifica ecc.
E allora ricordiamocelo quando tutto questo sara' finito.
Ricordiamoci di chi diceva che la sanita' pubblica era un peso...
E mi fermo perche' potrei riempire tre pagine sulla questione.
Vorrei parlare anche io, sapendo di essere ignorante in materia. Vorrei parlare e dire la mia perché sono una di quelle persone che era andata in America per rimare e sono tornata dopo aver capito il valore del nostro paese.
Vorrei dire che, per fortuna c'è la Sanità pubblica. Spero con tutto il cuore che non si arrivi al sistema sanitario americano. L'ho detto più volte, come cittadina mi sento fortunata ad avere questo servizio!
In più volevo dire... e se neanche in questo momento di emergenza nessuno avesse ringraziato? Se anche ora, né politici né cittadini avessero capito l'importanza di tanti sacrifici?
Sicuramente non posso capire il "bruciore" che sentono tanti medici, infermieri e tutte le persone che lavoro nell'ambiente, però ora che tutti i riflettori e tutte le speranze sono su di loro, posso dire "Dai! Non fate come i politici stessi o gli italiani stessi! Non ora, non è il momento di fare polemica."
Polemiche non ne fanno perché hanno troppo da fare in corsia ... diciamo che però se si prendono qualche soddisfazione tipo il medico che l'altra sera ha urlato a un politico una cosa del tipo "Stia zitto e venga a dare una mano in reparto!" hanno tutto il mio appoggio
Si, quello sicuramente si. Sono d'accordo.
Se la situazione non fosse tragica ci sarebbe da ridere a crepapelle per l'inettitudine con cui i nostri politici (svizzeri) hanno gestito tutta la vicenda covid-19: ordini, contrordini, declamazioni stentoree, negazioni dell'evidenza, indicazioni contraddittorie.
Credo che il passaggio di questa epidemia non lascerà in piedi molti miti sulla svizzeritudine.
Anche noi abbiamo un grave problema di formazione di medici: dai nostri atenei ne esce circa il 40% del nostro fabbisogno. È più economico rubarli agli altri paesi europei, dove la formazione costa molto meno... ma in questo modo siamo totalmente dipendenti dall'estero sia per i medici che per tutti gli operatori del settore sanitario.
Alla faccia del nostro atavico complesso di superiorità, ognuno ha i politici che si vota e che si merita...
Scritto da una ragazza Italiana, Marina Stella Di Somma. Non posso che condividere.
“GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi….ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l’alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l’organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l’arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l’essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l’arte, la geografia, l’economia, l’istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l’ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l’avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l’energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l’architettura, l’ingegneria, l’astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore…
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l’origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani….finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell’azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con l'Italia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l’occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l’epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani…
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie”.
Non posso che condividere
A costo di attirarmi gli strali di qualcuno, dirò che tutto questo discorso che gli italiani tirano fuori ogniqualvolta ci si deve confrontare con le altre nazioni, mi ha sinceramente stufato perché mentre noi siamo ancora qui a raccontare quanto siamo stati bravi 2000 anni fa (o 500 o 100 fa poca differenza) le altre nazioni hanno saputo trarre profitto da quello che il genio umano (che non ha confini esattamente come i virus) ha prodotto nei secoli, mentre noi siamo sempre stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze come Leonardo da Vinci e una moltitudine spaventosa di persone mediocri la cui dignità si riassume nel famoso motto "Franza o Spagna purché se magna", tanto per ricordare a tutti che l'Italia è realtà creata di recente mettendo insieme popoli dominati per secoli da tutti gli altri popoli europei a turno ... cito al proposito il Manzoni del celebre coro dell'atto terzo dell'"Adelchi"
Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti,
dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor,
un volgo disperso repente si desta;
intende l’orecchio, solleva la testa
percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
qual raggio di sole da nuvoli folti,
traluce de’ padri la fiera virtù:
ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto
si mesce e discorda lo spregio sofferto
col misero orgoglio d’un tempo che fu.
S’aduna voglioso, si sperde tremante,
per torti sentieri, con passo vagante,
fra tema e desire, s’avanza e ristà;
e adocchia e rimira scorata e confusa
de’ crudi signori la turba diffusa,
che fugge dai brandi, che sosta non ha.
Ansanti li vede, quai trepide fere,
irsuti per tema le fulve criniere,
le note latèbre del covo cercar;
e quivi, deposta l’usata minaccia,
le donne superbe, con pallida faccia,
i figli pensosi pensose guatar.
E sopra i fuggenti, con avido brando,
quai cani disciolti, correndo, frugando,
da ritta, da manca, guerrieri venir:
li vede, e rapito d’ignoto contento,
con l’agile speme precorre l’evento,
e sogna la fine del duro servir.
Udite! Quei forti che tengono il campo,
che ai vostri tiranni precludon lo scampo,
son giunti da lunge, per aspri sentier:
sospeser le gioie dei prandi festosi,
assursero in fretta dai blandi riposi,
chiamati repente da squillo guerrier.
Lasciar nelle sale del tetto natio
le donne accorate, tornanti all’addio,
a preghi e consigli che il pianto troncò:
han carca la fronte de’ pesti cimieri,
han poste le selle sui bruni corsieri,
volaron sul ponte che cupo sonò.
A torme, di terra passarono in terra,
cantando giulive canzoni di guerra,
ma i dolci castelli pensando nel cor:
per valli petrose, per balzi dirotti,
vegliaron nell’arme le gelide notti,
membrando i fidati colloqui d’amor.
Gli oscuri perigli di stanze incresciose,
per greppi senz’orma le corse affannose,
il rigido impero, le fami durâr;
si vider le lance calate sui petti;
a canto agli scudi, rasente agli elmetti,
udiron le frecce fischiando volar.
E il premio sperato, promesso a quei forti,
sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
d’un volgo straniero por fine al dolor?
Tornate alle vostre superbe ruine,
all’opere imbelli dell’arse officine,
ai solchi bagnati di servo sudor.
Il forte si mesce col vinto nemico,
col novo signore rimane l’antico;
l’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
si posano insieme sui campi cruenti
d’un volgo disperso che nome non ha.
Io, da straniero, non osavo intervenire sul tema, ma sul fondo concordo con Mauro.
Perché resuscitare nazionalismo e sciovinismo per esprimere l'oltraggio nei confronti di una situazione per cui ognuno cerca di fare il proprio interesse. Gli stati si contendono le risorse e si addossano le colpe, ma lo stesso fanno le regioni all'interno degli stati e i comuni all'interno delle regioni.
Personalmente con questo dannato covid-19 ho scoperto l'acqua calda: noi svizzeri di lingua italiana siamo lombardi di cultura, di tradizione alimentare, di lingua e di percezione della realtà sociale... e anche per quanto riguarda l'epidemiologia: simili in tutto e per tutto, ma divisi da una frontiera. Dalla mia parte della frontiera siamo tutti fierissimi di essere svizzeri da piü di mezzo millennio e siamo attaccatissimi alle nostre tradizioni politiche elvetiche, ma il virus della struttura federale e delle frontiere se ne frega e, portando la corona, lo fa regalmente.
Le autorità elvetiche, come quelle italiane sono in affanno e cercano di gestire al meglio la situazione, ma hanno sempre uno o due passi di ritardo rispetto all'epidemia.
Recentemente un grosso carico di ausili medici regolarmente acquistati in Italia da enti Svizzeri è stato sequestrato alla frontiera. Dovrei gridare allo scandalo e alla mancanza di solidarietà internazionale? O lamentarmi dell'egoismo italico?
Certo che no! L'Italia è in stato di necessità e fa quello che è necessario fare. La Svizzera è in stato di necessità e fa quello che può e riesce a fare per far fronte alla necessità.
Non c'è il buono e il cattivo. C'è una grave emergenza di ampiezza continentale e ognuno cerca di proteggere i propri interessi.
Se riuscissimo a farlo senza anche volerci del male e rinfocolare animosità nazionalistiche inutilmente virulente, credo che potremmo uscire tutti più forti e tolleranti da questa piaga universale. Ma additare i cattivi e addossare loro l'origine d'ogni male è cosi soddisfacente e così facile, che risulta difficile resistere alla tentazione. Se poi ci si aggiunge l'immagine unilaterale dello straniero perverso, profittatore, crudele e avido, l'immagine del compatriota eroico, ingiustamente penalizzato e sofferente... Beh, torniamo alla retorica nazionalista che ha originato tutte le guerre del XX secolo. Questa prospettiva non mi piace affatto.