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Preghiera alla poesia
Oh, tu bene mi pesi
l’anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.
Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d’oro
che fu mio cuore,
ho rotto l’erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l’allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.
Antonia Pozzi
Pasturo, 23 agosto 1934
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- IL PORTO SEPOLTO.
Vi arriva il poeta
E poi torna alla luce con i suoi canti
E li disperde
Di questa poesia
Mi resta
Quel nulla
Di inesauribile segreto.
Mariano il 29 giugno 1916.
UNGARETTI
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Non è che poi mi importi troppo, vedi,
della poesia:
è che un suono alle volte ci seduce,
una luce sfarfalla, una figura
prima barcolla poi si trasfigura,
un colore ci piace. E tuttavia
non sai bene che sia. Metti nel conto
anche il racconto degli itinerari
dei sogni chiari, degli avari errori;
anche la voglia di sapere che
tanto ansiosa dichiari: e ti rispondo
come posso benché sia una snervata
tautologia o ahimè, minibugia,
la risposta trovata.
Gryzko Mascioni
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POESIA
Ho speso un'ora pensando un verso
che la penna non vuole scrivere.
Tuttavia esso è qui dentro
inquieto, vivo.
Esso è qui dentro
e non vuole uscire.
Ma la poesia di questo momento
inonda tutta la mia vita.
CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE
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RISSA CON LA CIURMA
C'era un bastardo a bordo, manco m'avesse marchiato -
era il cuoco, un idiota di Saint Vincent
con la pelle rossiccia come una corteccia spelata,
e gli occhi azzurri stinti; non mi mollava un secondo,
tipo che si credeva bianco. Avevo un quaderno,
questo che vedi, in cui scrivevo i miei versi,
bene, un giorno quello me lo strappa di mano
e inizia a lanciarlo a destra e a manca
al resto della ciurma, strillando: «Piglialo»,
e si mette a farmi il verso quasi fossi una dama
per via delle poesie. Certi casi sono da pugni,
altri da scalmiera, altri ancora da lama -
questo era da lama. Be', prima lo prego,
ma quello non smette di leggere: «O figli miei, o moglie mia»,
e fa finta di frignare, per far ridere gli altri:
guizza come un pesce volante, il coltello d'argento
che gli infilza il polpaccio, e lui che va giù lento,
lento, e mi diventa più bianco di quanto
si credeva di essere. Mi sa che certe cose
tra uomini servono. Non è giusto, ma è così.
Non gli ho fatto un gran male, solo un fottio
di sangue e Vincie e io fratelli,
ma nessuno fa più il coglione con la mia poesia.
DEREK WALCOTT
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Nuda è la terra
Nuda è la terra, ulula
l'anima sull'orizzonte pallido
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perchè pesa
nel cuore il cammino. Il vento gelido
e la notte che arriva, e l'amarezza
della distanza...Sul bianco cammino,
si stagliano neri alberi stecchiti,
lungo i monti solitari c'è oro e sangue...
Il sole è morto...Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Antonio Machado
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Nobiltà
La poesia è pallida e nobile.
Non cambia niente, non incurva colline, non
da un solo frutto rosso, non
fa il rumore di chi strappa
un pezzo di pane per offrire
un pezzo di pane.
Si rannicchia in un angolo e
non si lamenta.
Vive in tutto ciò che si innalza
all'aria e dal nascere.
Non chiede nemmeno una visita.
Le basta quel che non è successo.
Juan Gelman
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Un profumo di nardo
In verità ti dico: Non
mi aspetto l’eternità. E so
che nessun verso vince la morte.
Cerco appena un segno
un ritmo che mi ridia
l’impercettibile respiro della terra.
Forse i capelli di Maria
sorella di Marta
che m’asciugano i piedi.
Perché tutte le poesie sono mortali
e quel che resta è forse
un profumo di nardo. E niente più.
Manuel Alegre
(Tratto da www.poesia.it)
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Arte poetica
Sospirata parola, che alla fine
mi sei giunta, m'hai colto
in un momento di disattenzione,
e ti vuoi improvvisa, non cercata,
sfuggi al gesto raro, alla misura
esorbitante. D'una riga t'orli
di mare, gonfi in nube, ti dibatti
come colomba, sorgi in cima al semplice
respiro della voce, all'indolente
mano che ti scandisce, ed urgi - trepida
cosa tra cose -
a collocarti in questa
calda, iridata, precisa esistenza.
Sergio Solmi
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Ai miei versi scritti così presto
Ai miei versi scritti così presto,
che nemmeno sapevo d’esser poeta,
scaturiti come zampilli di fontana,
come scintille di razzi.
Irrompenti come piccoli demoni
nel sacrario dove stanno sogno e incenso,
ai miei versi di giovinezza e di morte,
versi che nessuno ha mai letto!
Sparsi fra la polvere dei magazzini,
dove nessuno mai li prese né li prenderà,
per i miei versi, come per i pregiati vini,
verrà pure il loro turno.
Marina Ivanovna Cvetaeva
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L’ANIMO DI UN POETA
Un poeta nasce negli spazi tra crimini,
furti, uccisioni, frodi, violenze,
nelle zone più oscure di questo mondo.
Le parole d'un poeta s'insinuano tra le
espressioni più volgari e basse,
nei quartieri più poveri della città,
e per qualche tempo dominano la società.
L'animo d'un poeta rivela il solitario grido di verità
che emana dagli spazi fra mali e bugie del suo tempo,
è un animo picchiato a morte da tutti gli altri.
L'animo d'un poeta è condannato, non v'è dubbio.
KO UN
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L’assetato
Per trovarmi, Poesia,
mi cercai in te:
stella d’acqua che si sfalda,
l’essere mio s’annegò.
Per cercarti, Poesia,
feci naufragio in me.
Poi presi a cercarti, per
fuggire da me:
oh quel folto di riflessi
in cui mi perdei!
E quando feci ritorno
quello che trovai fu
lo stesso volto perduto
nella stessa nudità,
le stesse acque specchianti
alle quali non berrò
e alle sponde dello specchio
me stesso morto di sete.
Octavio Paz
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RICETTA
Si prenda un poeta non stanco,
Una nuvola di sogno e un fiore,
Tre gocce di tristezza, un riflesso dorato,
Una vena sanguinante di paura.
Quando l'impasto già bolle e si ritorce
Si aggiunga la luce di un corpo di donna,
Da un pizzico di morte rinforzata,
Che un amore di poeta è così.
José Saramago
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La mia vita è piccola
Il mio orizzonte
si ferma un po' più in là della finestra,
abbraccia la gramigna
i vasi dell'ortensia,
i sassi sulla strada
il piede che calpesta.
Scrivo piccole parole
su piccoli quaderni,
le metto ad asciugare al davanzale.
Vocali e consonanti
e certi spazi bianchi,
come un festone
come se fossero lumini in processione.
Katia Sebastiani
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Poetica che provo talvolta ad applicare
Scrivere una poesia: riempire d’acqua un otre.
Delicatamente, i segni
si deformano, si allargano,
esprimono ciò che vogliono
la brezza, il sole, le nuvole,
si distendono, si tendono, finché
l’uomo che li guarda –
– calato il vento,
alta la luce –
o vede il suo volto
o – trasparenza pura, profondo
fallimento – non vede nulla.
Ángel González