Il semplice fatto di sapere che tu sei, da qualche parte su questa terra, sarà , nell'inferno , il mio angolo di Paradiso.
Marc Levy:)
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Il semplice fatto di sapere che tu sei, da qualche parte su questa terra, sarà , nell'inferno , il mio angolo di Paradiso.
Marc Levy:)
LE MIE PAROLE
Perché tu possa ascoltarmi
le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l’uva.
E le vedo ormai lontane le mie parole.
Più che mie sono tue.
Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.
Così si aggrappano alle pareti umide.
È tua la colpa di questo gioco cruento.
Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.
Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
e più di te sono abituate alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
perché tu le ascolti come voglio essere ascoltato.
Il vento dell’angoscia può ancora travolgerle.
Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
Seguimi, compagna, su quest’onda di angoscia.
Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
Tutto ti prendi tu, tutto.
E io le intreccio tutte in una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l’uva.
da Venti poesie d’amore
Pablo Neruda
Baci
Ci sono baci che emettono da soli
la sentenza di una condanna d'amore,
ci sono baci che si danno con uno sguardo
ci sono baci che si danno con la memoria.
Ci sono baci nobili
baci enigmatici, sinceri,
ci sono baci che si danno solo con l'anima
ci sono i baci proibiti e ci sono i baci veri.
Ci sono baci che bruciano e che feriscono,
ci sono baci che turbano i sensi,
ci sono baci misteriosi che hanno lasciato
i miei sogni confusi ed errabondi.
Ci sono baci problematici che nascondono
una chiave che nessuno ha mai decifrato,
ci sono baci che generano la tragedia,
quante rose in boccio ha sfogliato.
Ci sono baci profumati, baci tiepidi
che palpitano in un intimo anelito,
ci sono baci che lasciano sulle labbra impronte
come un raggio di sole in un campo gelato.
Ci sono baci che sembrano gigli
sublimi, ingenui,puri
ci sono baci traditori e codardi,
ci sono baci maledetti e spergiuri.
Giuda baciò Gesù e lasciò impresso
sul viso di Dio, il segno della sua viltà,
mentre la Maddalena con i suoi baci
fortificò pietosa la sua agonia.
Da allora nei baci palpitano
l'amore, il tradimento e il dolore,
le coppie umane assomigliano
alla brezza che gioca con i fiori.
Ci sono baci che provocano deliri
di amorosa, folle, ardente passione,
tu li conosci bene, sono i miei baci
inventati da me, per la tua bocca.
Baci di fiamma che portano impressi nel viso
i solchi di un amore proibito,
baci tempestosi, baci selvaggi
che solo le nostre labbra hanno provato.
Ti ricordi del primo...? indefinibile,
ti lasciò il viso coperto di rosee impronte
e nello spasimo di quell'emozione terribile,
gli occhi si riempirono di lacrime.
Ti ricordi di quella sera, quando in un momento di follia
ti vidi geloso immaginando chissà quale oltraggio,
ti presi tra le mie braccia... vibrò un bacio, e che cosa vedesti dopo...?
Sangue tra le mie labbra.
Io ti insegnai a baciare: i baci freddi
sono di un impassibile cuore di pietra.
Io ti insegnai a baciare con i miei baci
inventati da me per la tua bocca.
Gabriela Mistral
Vado a dormire
Denti di fiori, cuffia di rugiada,
mani di erba, tu, dolce balia,
tienimi pronte le lenzuola terrose
e la coperta di muschio cardato.
Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù.
Mettimi una luce al capo del letto
una costellazione; quella che ti piace;
tutte van bene; abbassala un pochino.
Lasciami sola: ascolta erompere i germogli...
un piede celeste ti culla dall'alto
e un passero ti traccia un percorso
perché dimentichi... Grazie. Ah, un incarico
se lui chiama di nuovo per telefono
digli che non insista, che sono uscita...
Alfonsina Storni
Allegato 2278
DUE PAROLE
All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice. Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.
Alfonsina Storni
Tanto ti avrei comunque incontrata
forse al metrò
forse nell’androne di un palazzo
forse t’avrei soltanto definita
per approssimazioni e deliri
e sogni leggeri come l’andamento
svagato e lento di una piuma
tanto t’avrei sicuramente perduta
prima o poi
per colpa tua o mia
o anche del vento di settembre
che asciuga grappoli e desideri
tanto t’avrei ripresa
prima o poi
un giorno o l’altro
con il sapore che c’è nelle cose
nel cuore che pulsa, per esempio,
e negli occhi che incontrano gli occhi
t’avrei presa, lo giuro,
in uno sbadiglio
per un battito di ciglia.
Emilio Piccolo
Sei incisa nel palmo della mia mano
come, sul muro della moschea,
i caratteri cufici.
Sei incisa nel legno della mia sedia. amore mio,
nel bracciolo, nel sedile,
e tutte le volte che cerchi,
anche per un attimo solo,
di allontanarti
ti vedo nel cavo della mia mano.
Nizar Qabbani
O Signore, il mio cuore non mi basta più,
quella che io amo è grande quanto il mondo:
mettimene nel petto un altro
che sia grande quanto il mondo.
Continui a chiedermi la data della mia nascita
prendi nota dunque
ciò che tu non sai,
la data del tuo amore:
quella è per me la data della mia nascita.
Io non ho detto loro di te
ma essi videro che ti lavavi nelle mie pupille
io non ho parlato loro di te
ma essi ti hanno letto nel mio inchiostro e nei miei fogli
L’amore ha un profumo
non possono non profumare i campi di pesco.
La cosa più bella del nostro amore è che esso
non ha razionalità né logica
La cosa più bella del nostro amore è che esso
cammina sull’acqua e non affonda.
Nizar Qabbani
Quando amo
Quando amo
sento di essere il re del tempo
possiedo la terra e tutto ciò che essa contiene
e cavalco nel sole sul mio cavallo.
Quando amo
mi trasformo in fluida luce
che occhio non vede
e i versi nei miei quaderni
si traformano in campi di mimosa e papavero.
Quando amo
acqua zampilla dalle mie mani
erba cresce sulla mia lingua
quando amo
sono tempo fuori dal tempo.
Quando amo una donna
tutti gli alberi
corrono scalzi verso di me.
Nizar Qabbani
Siamo fatti di sole
scaldiamo la terra e arroventiamo la pietra
Siamo fatti di pioggia
stanchiamo la terra e dissetiamo le membra
Siamo fatti di vento
accarezziamo l'erba e scuotiamo le fronde
Siamo fatti di monti, fiumi, città, mari e oceani.
Siamo fatti d'acqua
Ma soprattutto siamo fatti di cuore
Per amare, odiare e perdonare.
Siamo un paesaggio in divenire
Diverso eppure uguale a mille, cento e mille ancora.
Siamo tu ed io.
Nel deserto, negli abissi.
Insieme
sempre.
Kapirissima
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Nazim Hikmet
***
Mi piacevi
Per te sono stato la fermata d’autobus
che non arriva mai
ma che permette al viaggiatore di guardare il paesaggio.
Il nostro amarci non è mai stato amore
tu lo hai desiderato e hai creduto
che poteva essere un fiore.
Avevi ragione
era una rosa.
Già nel seme aveva tutte le sue spine.
Giovanni Fierro
Mi piace credere..
Mi piace credere
che a volte mi pensi
come capita a me,
che a tratti ti manco e
che se non ci sei è solo
perché non puoi.
Che ti appartiene
lo stesso desiderio,
che il tempo che ci divide
a volte è un tormento
a volte nostalgia,
un dipinto fatto di noi.
Che la notte a volte ti manco,
che appartengo ad un sogno,
che se nulla avviene
è solo perché non puoi.
Silvana Stremiz
Un te che io inventai
Pensare a te è cosa delicata.
È un diluire di colore denso e pieno
e il passarlo in acquarello finissimo
con un pennello di martora.
Un pesare chicchi di nulla in bilancia minima,
un intrecciare fili di ferro cauto e attento,
un proteggere la fiamma contro il vento,
un pettinare chiome di bambini.
Un districare fili da cucito,
un correre su lana, ché nessuno senta o sappia,
un planare di gabbiano come un labbro sorridente.
Penso a te con tanta tenerezza
come se fossi vetro o velo di porcellana
che al solo pensarti ti potresti spezzare.
António Gedeão
CHE IO TI CAREZZI
Appoggiami la testa sulla spalla:Antonia Pozzi
che io ti carezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga, invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo:
su ogni fronte che dolga
di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d’autunno
in un pozza che riflette il cielo.