ahahah. Crepi il lupo!
:lol: :lol:
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Sono nera nera nera di rabbia!
La gestione dei progetti mi ha deluso ed aiutatemi se trovate un aggettivo più forte! Sono tutti confusionari, egoisti, egocentrici, scarica barile, inaffidabili, sono tutti finti! Ognuno pensa a se stesso e sopratutto a come mangiarti.
Si pensa solo a fare business business e business! E quando parlo di business parlo in senso relativo, ed in questo caso il business sono gli articoli scientifici e le pubblicazioni.
Sto facendo ricerca nella 18esima università più importante del mondo nel mio campo di studio. Un sogno che si è avverato. Credevo e sostenevo che qui avrei potuto trovare il senso letterale e morale della parola ricerca, ed invece mi sbagliavo. L'unica cosa che ho capito è che devo solo cercare di salvarmi da questa melma, prendere il mio progetto, la mia esperienza e tornare fiera a casa.
Peccato per me che sono una persona semplice e senza quella voglia di far cadere le persone accanto a me per andare più in alto, perchè mi trovo proprio nell'ambiente giusto per questo tipo di carattere.
E' vero, il campus è figo, la sala comune è fantastica, i servizi sono i migliori e poi? Poi, ve lo dico io, dentro è tutto grigio. Ognuno parla male di un altro, tutti si sentono Cristo in terra e provano a scaricarti anche il loro lavoro, nessuno ti aiuta neanche a pagarlo e i professori si sono dimenticati del vero significato della parola PROFESSORE!
Per non parlare delle relazioni!!!
C'è un ragazzo bravissimo che è stato accettato in una buonissima università del Canada, ho letto il suo cv e fa paura! Ha vinto un sacco di premi, ha scritto un sacco di articoli ed ha solo 25 anni. Ha fatto la richiesta di dottorato e nessuno l'ha accettato. Beh lui, che non ha ancora visto com'è qui, ha messo da parte 40'000$ per poter fare 6 mesi con la speranza che un professore lo noti e lo accetti con la borsa di studio.
Mentre, lo sapete una cosa? Ci sono un sacco di persone che non hanno neanche una pubblicazione o premio o neanche sono brave (e non sono io a dirlo) e sono pagate dall'università.
Lo sapete che se si presenta uno studente per fare il dottorato ed un professore lo vuole prendere a lavorare per lui, beh, se è sposato trovano anche il posto di lavoro alla moglie? E se questa non sa fare il suo lavoro? Beh a quanto pare... imparerà!
Le relazioni esistono solo nel nostro paese? Io ho sempre risposto di no, ma mai convinta come ora!
Un'altra cosa? Sono tutti dei maleducati! Tutti!
Vi ricordate che dovevo andare un pezzo di un'architettura all'università il 31 dicembre? Non ve l'ho detto, ma qui facevano -10 gradi (quelli sentiti -16) e c'era la neve e l'autobus non passava. Ho mandato due email a questo ragazzo facendogli sapere che "guarda sto arrivando"... lui non era all'università!!! La porta del suo dipartimento era chiusa!!! Ed ha avuto il coraggio di dirmelo dopo un ora dell'orario fissato!
Mentre martedì avevo un altro meeting con un altro ragazza, questa volta del nostro dipartimento e nel mio ufficio... mi ha fatto aspettare due ore e non si è presentato, ma ha scritto alla mia seconda email che non aveva ricevuto la seconda! Ma mi sono vendicata stavolta! Mi aveva messo la scusa che aveva problemi a ricevere le email... gliene ho mandate 100 uguali ogni volta che ho dovuto parlargli... dovevate vedere come mi rispondeva velocemente!
Grazie per aver letto lo sfogo, qui sono le 12.40 di notte di un giorno di schifo e mi sentivo un po' come dire... lontana dal mio paese e dal mio ambiente. Subito mi sono rifugiata da voi, che leggete con pazienza le mie lamentele (che ormai sono solo quelle) e mi fate sentire meno sola :)
P.S.: Per rispondere a Elvira alla domanda: come è andato il capodanno (in "Volevo dire che..")
Avrei voluto dire fichissimo, bellissimo, ma è stato come non sentirlo. Ho aspettato tutto il pomeriggio per la videoconferenza su skype con mia madre ed altri 15 ospiti per fare gli auguri e poi la comunicazione è caduta. Ho studiato molto ed ho festeggiato a casa con il mio amico.
Tra parentesi non hanno fatto nemmeno un fuoco d'artificio... diciamo, proprio una sera come le altre.
Mi dispiace molto leggere questo tuo sfogo, Carla, sapendo quanti sacrifici hai fatto per realizzare il tuo sogno..quando una cosa ti piace tanto, la vita te la presenta in un piatto amaro :(
Se non ci fossi riuscita e non l'avessi provata, però, probabilmente saresti rimasta con il rimpianto..
Quello che posso suggerirti è di tenere duro, noi siamo qui a leggerti e a consolarti, per quello che possiamo!
Un abbraccio forte
Cecilia
Brava Darky fatti valere, la prossima volta oltre le 100 mail, anche un calcio in cu** . Ops.! Eh eh .
L'università è un microcosmo di ipocrisia, corruzione e favori-richieste sessuali. Fai il tuo e fragatene di tutti.
Alabarda spaziale!!!
Darky! Usa la foooorza! (cit. Guerre stellari)
P.S. E del tuo amico cosa ci racconti? È carino?
Per fortuna non hai sposato l'America, tanto poi torni... Questo dovrebbe consolarti e renderti più sopportabile il loro mondo, sperando che non diventi anche il nostro, visto che seguiamo sempre un po' in ritardo il loro cammino!
Forse lì è tutto più esasperato, più duro, ma temo che anche qui nel mondo del lavoro contino più gli appoggi, le conoscenze e gli "sponsor" che non la bravura e l'impegno. E chi vuol far carriera la fa spesso scavalcando e disarcionando gli altri. Certamente anche la crisi ha reso più spietati e più evidenti questi metodi.
Più che mai nei momenti di crisi, sono le persone a fare la differenza.
E ricorda:
Allegato 1523
Grazie veramente a tutte!
Eh si, sicuramente
Eheheh, si è carino ed anche tanto! Mi sta aiutando, è gentile e mi fa sentire bene :)
Si, sono d'accordo che anche in Italia ci sono queste cose, è un punto che ho sempre criticato.
Qui, però, non me le aspettavo o almeno non in questo modo.
P.S.: Fichissima l'immagine! Eheheheh
Un'altra cosa...
Questa è la finestra davanti alle scale della palazzina
http://i45.tinypic.com/2q16zd2.jpg
Vedete il lago? Beh questo comunica col fiume che passa accanto alle case... da questa sera c'è pericolo di stralipamento... proprio per non far mancare niente alla mia esperienza americana!
In più non ve l'ho ancora raccontato, ma il 31 dicembre dopo aver aspettato al freddo decisi di andare al supermercato per non dover riuscire i giorni successivi. Davanti la fermata dell'autobus c'erano queste case:
http://distilleryimage11.s3.amazonaw...0a1f8c0f_7.jpg
Ad un certo punto si affaccia un tizio con la pistola! Mamma mia che paura che ho avuto!
Si è messo a sparare dei colpi in aria ed è rientrato....
Qui sono tutti matti!
Carla carissima, mi spiace veramente tanto per queste brutte cose, vedrai però che questa esperienza darà comunque i suoi frutti in futuro. Vorrei tanto che leggessero questi tuoi messaggi tutti quelli che guardano agli USA come alla terra promessa, a me fanno solo rinsaldare l'opinione che ho degli americani e del loro paese. Ti abbraccio con tanto tanto affetto, chissà che non riesca a farti sentire il calore dell'Italia! :)
ciao Carla! anch'io ti leggo sempre , anche se magari non ti rispondo ogni volta... che delusione leggere certe cose: uno pensa che magari là...ma vedo che tutto il mondo è paese.
Tu tieni duro; ormai sei arrivata fino lì e cerca di far fruttare al massimo questa tua opportunità.
Vedrai che qualcosa frutterà! un abbraccione
Rosy
( anche qui stasera tira un vento gelido e nevischia quasi...)
Grazie Anna e Rosy!
- - - - - -
Finalmente dopo tanto lavoro io e il mio amico abbiamo deciso di svagarci un po', anche se per poco (solo 30 minuti).
L'ufficio del complesso di case ha messo l'evento per il bowling. Così verso le sette di sera siamo andati all'appuntamento per giocare tutti insieme.
Durante la partita una ragazza si gira verso di noi e ci dice "ma voi in Italia ce l'avete il bowling?"
:shock: :shock: :shock: :shock:
E non lo stava neanche dicendo perchè giocavamo male, od almeno il mio amico era secondo in punteggio, quindi....
Darky al di la di tutto è certamente una grande esperienza. Goditela e vivila al 100 e 1000 per cento. Viaggiare e vivere all'estero credo sia formativo. Apre la mente, ci rende elastici, si acquisisce un punto di vista non scontato, ci costringe a pensare a metterci in gioco continuamente, ci rende più forti e consapevoli di noi stessi. Ci fa amare di più la nostra terra. Tornata a casa non vedrai l'ora di ripartire per una nuova avventura, ci scommetto.
Ah ah mi fai morire!
Io a bowling sono negata come al minigolf!
Certo non ai livelli di " ce l'avete voi il bowling" ma per me poco ci manca. Non mi piace. Però nella mia città il bowling non é fallito, il che è davvero un mistero! :)
P.S. Il tuo amico era secondo e tu?
Io? Io ultima ovviamente! ahahahah :lol:
Ero partita benissimo, poi mi sono emozionata e tac non ho più fatto punti eheheh
Comunque mi sono divertita e finalmente sono uscita con un gruppo di americani (che non erano nell'ambiente lavorativo!)
A parte gli scherzi la penso come te, un'esperienza così forma veramente e tutti la dovrebbero provare.
Quando tornerò in Italia ripartirò per nuove avventure? Beh chi lo sa... forse :)
Ma di sicuro non ritornerò qui per viverci! Eheheheh
P.s.: Comunque loro veramente pensano che noi siamo un paese del terzo mondo.
L'ignoranza rimane sempre la bestia più brutta con cui l'umanità si trova a combattere, ma in questo caso ci possiamo anche fare due risate pensando a una ragazza che probabilmente immagina l'Italia come una sorta di Haiti europea.
Comunque, tanto per non dare l'impressione di dar sempre addosso agli Americani, dirò che qualche anno fa (nel 2003) verso la fine delle mie vacanze francesi mi sono fermato in Borgogna per ammirare i paesaggi collinari che ricordano vagamente la Toscana o L'umbria e per fare acquisti nelle rinomatissime cantine a sud di Digione.
Orbene la signora che ci vendette un notevole Pinot Noir, dopo averci osservato con notevole curiosità per tutto il tempo (infatti io e mia moglie ci scambiavamo occhiate perplesse) se ne è uscita con la seguente frase: "Ma davvero voi siete italiani? Perché per essere italiani non siete per nulla scuri di pelle". A questo punto mi corre l'obbligo di sottolineare che se io sono giusto un po' castano chiaro, mia moglie è olivastra al punto da essere spesso scambiata per un abitante della sponda Sud del Mediterraneo, cosicché anche noi abbiamo pensato che, probabilmente, anche nella civilissima e coltissima Francia c'è gente che non è andata più in là dei racconti delle tribù galliche.
C'est la vie mademoiselle Carla :mrgreen:
ahahah :lol:
In realtà me lo sono domandato anche io :?
ah ah ah no, scherzo!
P.S.: Mauro, eheheh veramente!
Cara Carla, questo tuo thread è bellissimo. È un manuale interattivo di interculturalità vissuta, che non è altro che la traduzione moderna dell'antica esperienza di vita.
Il confronto con il "diverso" e in quanto diverso, enigmatico, potenzialmente problematico e ansiogeno è fonte di difficoltà per ognuno. Non tanto per le diversità oggettive o per la novità oggettiva delle situazioni, quanto piuttosto per la paura di essere rigettati, identificati come abnormi o inadeguati.
Pensa che la settimana scorsa davanti alla stazione di Lugano ho incontrato una coppia che si guardava in giro molto spaesata. Due ragazzi tra i 25 e i 30 anni: lui dall'aria impiegatizia, lei molto raffinata, vestita con abbinamenti cromatici studiati. Non due butzzurroni, insomma. Il ragazzo si avvicina circospetto e con un filo di voce mi chiede in un inglese un po' stentato dal forte accento italico dove si va per il centro. Lo guardo perplesso per un istante e gli do le indicazioni del caso in italiano. I due accolgono la risposta in volgare con evidente sollievo. Ringraziano molto gentilmente ed educatamente e io approfitto della loro buna disposizione d'animo per soddisfare la mia curiosità. Chiedo loro perché mai avessero ritenuto di rivolgermi la parola in inglese. La risposta mi assidera sul posto: "Ma, sa, siamo qui per la prima volta e non sappiamo che lingua si parla da queste parti".
Lo rassicuro. Gli spiego che il confine non cancella necessariamente le culture e gli suggerisco con una punta di crudeltà di dare un'occhiata ad una guida la prossima che si allontanano da casa.
Ha ragione Mauro: l'ignoranza è una brutta bestia! Ma più dell'ignoranza è la paura che ci frega.
E credo che sia quello che mette i bastoni fra le ruote anche a te e al tuo amico. Dall'11 settembre 2001 gli americani non fanno altro che aver paura: paura dei terroristi, paura della recessione, paura delle catastrofi naturali e... naturalmente... paura di tutto ciò che è diverso. Per sopramercato è noto quanto limitata e limitante sia la chiusura mentale di ampie fasce della popolazione statunitanze, soprattutto (ma certamente non solo) nelle aree rurali del sud (Che è quasi un pleonasmo).
Non resta che tranquillizzare e mostrare ai nipotini dello zio Sam che tutto il mondo è paese, che la pizza e gli spaghetti non li hanno inventati loro, e nemmeno la polpetta nel panino. Che se da noi non si gioca al loro foodball è perché è un gioco barbaro e intriso di simbologie nazionalpopolari tutto sommato piuttosto primitive (lo ammetto sono di parte, sono un fan del rugby). Guardiamo tutti gli stessi sceneggiati, desideriamo tutti gli stessi successi... Abbiamo tutti le stesse paure.
L'unico modo per superare i luoghi comuni (nei due sensi di marcia) è la conoscenza delle persone. Solo in quel modo si può passare da "ma da voi esistono i birilli" a "Carla è un genio con il computer, ma è una schiappa nel bowling, ma soprattutto è mia amica...).
Saluti calorosissimi impacchettati con tantissimo affetto dal vecchio continente.
Robert
P.S.: scommetto che non avevi mai pensato al forum come "cordone ombelicale" della madre patria.
Quanto mi piace questo tuo diario, Dark! Lo leggo sempre con interesse! E tu sei molto fortunata ad aver avuto questa occasione di vivere un'avventura che ti ricorderai per sempre!
E ricorda che, per qualche chiacchiera o per un po' di sostegno morale, noi siamo sempre qui!
bravo Rupert mi piace assai il tuoi intervento. quoto quoto e riquoto.
P.S: geniale il panino con la polpetta, ci ceredi che non l'avevo mai visto in questo modo?
Grazie Robert!
Sono d'accordo con tutto quello che dici! Peccato però, che anche se conosci tanta gente non puoi cambiare la mente di una nazione. Pensa, poi, quando sentono che il mio amico è iraniano. Già in Italia, molte persone, coperte dall'ignoranza, pensano male, figurati qui che, i loro governi sono sempre in conflitto.
Grazie Elivira! Si, è vero sono stata fortunata, e se dovessi ritornare indietro lo rifarei al 100% :)
Grazie Robert, credo che le cose siano l'una (la paura) molto spesso conseguenza dell'altra (l'ignoranza). La paura dell'ignoto è qualcosa di ancestrale e, tutto sommato, comprensibile, ma lo è molto meno quando l'ignoto che genera la paura sarebbe eliminabile con la semplice lettura di un libro o, nel caso dei tuoi sprovveduti turisti, di una guida. In questo caso ho usato volutamente (e in senso negativo) la parola "turisti" per distinguerli dai viaggiatori che sono quelli che, invece, vanno per il mondo a scoprire ciò che di bello può offrire.
Purtroppo loro sono così, hanno bisogno di aggrapparsi sempre e comunque alle loro granitiche (anche se, a volte, errate) certezze per non dover fare i conti con sè stessi e le loro contraddizioni personali e sociali cosa che li rende diffidenti verso qualsiasi cosa non coincida con la loro "way of life" anche se poi dimostrano di avere quasi un bisogno fisico di incontrare altre culture come dimostrano quando impazziscono per cose tipo la moda o la cucina italiane, la tecnologia giapponese, l'eleganza francese e via dicendo.
Delle autentiche contraddizioni viventi.
P.S. Il rugby prima di tutto sempre e comunque, anche se son grato al dottor Naismith per aver inventato la pallacanestro. :)
Ciao Carla. Ho letto tutti i tuoi post dall'America. Il tuo diario e le foto sono davvero interessanti e belli da leggere. Hai problemi a capire le persone?
Grazie per aver letto il diario!
Bella domanda!
In realtà dipende da tante cose, non posso dare una risposta secca.
Non esistono solo gli americani negli US ed anche loro lo sanno, per questo l'inglese sta cambiano ed accettano anche diverse forme di "grammatica" od espressioni.
Qui ci sono tantissimi indiani, cinesi, egiziani...
In generale gli americani mangiano tanto le parole e non tendono a parlare lentamente, anzi! Gli indiani parlano con tente D e T molto molto nasali. I cinesi, secondo me, sono i peggiori.
Tutto sommato riesco a capirli. Quando partono mi perdo delle parole, ma l'importante è che si riesce a afferrare il concetto o la via del discorso.
Noi italiani, poi, siamo abbastanza fortunati perchè molte parole si somigliano, infatti, in lettura ed ascolto non abbiamo tanti problemi, la nostra vera carenza è nel parlare e nello scrivere.
L'inglese britannico è molto differente dall'inglese americano, personalmente io preferisco il primo perchè è più chiaro.
Per dare un'idea dell'americano la prima cosa che mi è venuta in mente è Letterman show
http://www.youtube.com/watch?v=kQ0XoMe0_MI
Appena trovo un video di qualche indiano che parla inglese lo posto perchè sono fantastici! :D
Ecco, a proposito di "Gangnam style": http://www.scompaginando.it/showthre...ighlight=style
Il flash mob nell'università in cui mi trovo
http://www.youtube.com/watch?v=5f8rmrF_mDI
Il video è vecchio, ma pensate che l'altro ieri la comunità coreana ha salutato così il nuovo presidente di Purdue University.
Ho visto un po' della cerimonia di giuramento di Obama.
Ho avuto la percezione di una cerimonia fin troppo pomposa e un po' sopra le righe e forse potrebbe sembrare che in certe cose si prendano fin troppo sul serio, ma l'impressione principale che ho avuto è che loro diano grande importanza alla figura del Presidente (chiunque sia) e lo considerino veramente una sorta di guida suprema.
Tu che riscontri hai in questo senso Carla?
Bello e interessante questo tuo diario! L'ho letto con piacere dall'inizio alla fine, non deve essere semplice adattarsi a un ambiente così diverso, e dal punto di vista territoriale e da quello culturale. Un grosso in bocca al lupo per tutto, spero che la tua avventura stia procedendo al meglio. ;)
@Mauro
Dipende da cosa intendi per "guida", sicuramente il presidente è una figura molto importante per loro, ma comunque, secondo me, sempre superficialmente, tant'è vero che gli stati hanno leggi proprie (basta pensare alla pena di morte oppure alle tasse).
Per loro avere Obama come rappresentante significa avere un nero che si è fatto strada da solo e con la sua grinta è arrivato al punto più alto. E' vero, è vero, che ha avuto tanti progetti, sopratutto inizialmente, ma qui molte persone votano anche per simpatia.
Bisogna anche pensare che loro dovendo fare il giro di tutti gli stati per la campagna elettorale, tutto si amplifica e sembra più importante.
In più, mettici che gli americani amano ingrandire ogni cosa e voilat che esce una cerimonia stile fiaba.
Per quanto riguarda la mia esperienza, io sono arrivata in america il 2 novembre ed il 4 c'erano le elezioni, da quello che ricordo, le tv erano piene di programmi e si parlava molto di come Obama avrebbe reagito al disastro portato dall'uragano Sandy nell'america dell'est. Era molto importante perchè il suo comportamento avrebbe cambiato l'idea dei dubbiosi. Fortunamente per lui il suo atteggiamento fu positivo: rientrò dalla campagna elettorare che stava facendo in un altro stato per andare a parlare nel New Jersey,la zona più colpita.
La sera della vincita ero in albergo e stavo vedendo il live. Ricordo che tutto dipendeva da due o tre stati, perchè avendo fusi orari differenti e sedi differenti si è votato anche in momenti differenti. C'era chi manifestava a favore e chi contro. Il giorno dopo tutti parlavano di Obama.
Ma comunque la mia idea, che ormai si è radicata in me, è che, qui, tutto è molto finto...
@Indigowitch
Grazie! :D Crepi il lupo!
Grazie Anna :D
_ _ _ _ _ _ _ _
Tra alti e bassi la vita americana va avanti. Tra le fregature sul lavoro, i viaggi infiniti verso il supermercato, le persone matte e maleducate, il cibo con un altro sapore, i -26° di temperatura e tante altre cose, la vita va avanti. Ho trovato alcuni "amici" (persiani, indiani, croati e chi più ne ha ce ne metta) con cui uscire il sabato sera e scambiare qualche idea.
Una di queste persone mi ha invitato ad un gruppo di lettura di sole ragazze a casa sua, sono proprio curiosa! Gli ho chiesto che libro dovevano leggere per questo 18 Febbraio e lei mi ha risposto "che ti frega! Vieni, parli, bevi e ti diverti", vediamo un po' che succede :D
Che ridere, la nostra Darky tutta bravina che chiede che libro leggeranno per mettersi in pari, e quelle pazze le dicono "chi se ne frega"! Sono curiosa di vedere che libro sarà! Massimo cento pagine secondo me!
Mi ricorda un po' quello che dicono degli scozzesi che sono persone simpaticissime e ospitalissime alla faccia del luogo comune sulla tirchieria: a loro non interessa tanto l'evento in sè ma il fatto che ci sia una bella compagnia di bevitori a cui aggregarsi.
Caio, Dark! Come va? Si festeggia il Carnevale, lì? Come? Hai partecipato a qualche festa? Racconta!
Vorrei dirvi che ho partecipato a qualche festa, che sono andata al famoso "gruppo di lettura" con gli americani e che ho studiato tantissimo. Vorrei dirvi che sono stati questi i motivi della mia assenza, ma purtoppo non è così.
Non so' di preciso cosa sia successo, ma la mia schiena ha ceduto e mi ritrovo a "letto" (ricordo che nemmeno ho quello) da più di una settimana. Sentivo male alla schiena da circa un mesetto, ma è peggiorata così tanto che non riesco a camminare.
Ora sto prendendo ibuprofene e mettendo una pomata, purtroppo qui non mi danno altre medicine. Ho deciso che se non miglioro torno a Roma per farmi curare e poi, se posso, ritorno qui a finire i progetti. Mi conviene fare in questo modo perchè il costo delle visite e di alcuni esami, per le mie tasche è eccessivo.
Sono molto giù, sono sempre stata una persona che "spacca tutto!" ed ora mi sento di impazzire... spero che l'assoluto riposo che sto facendo serva a qualche cosa e che non sia un problema peggiore del previsto.
Accidenti. Come mi dispiace. Spero davvero ti rimetta in corsa, senza dover tornare a Roma. Mi spiace un casino. Magari stando al caldo e senza affaticarla ne avrei un sicuro giovamento. Purtroppo io non me ne intendo di dolori alla schiena.
Un abbraccio, spero si risolva tutto.
Su con il morale che tu rimani '" una spacca tutto " lo stesso!
Ciao Carla...
Mi spiace molto saperti sofferente. Abbi cura di te.
Un abbraccio stretto
Pat
Mi dispiace molto leggere che non stai bene, Carla. Tra l'altro, sui mal di schiena io potrei tenere dei congressi da quanto ne ho sofferto e ne soffro ancora..può essere anche psicosomatico, dovuto all'affaticamento fisico e psicologico che stai affrontando..Spero ti rimetta presto in forma e tienici aggiornati sui tuoi accertamenti.
Un abbraccione, davvero. Facciamo tutti il tifo per te!!
Mi spiace tanto, in questi casi essere fuori casa rende tutto più complicato.
Ti sono vicina con il pensiero.
P.S. Ti fa molto male anche la gamba, tanto da non riuscire ad appoggiarla?
Accidenti, queste sì che sono bad news ... secondo me ha ragione Cecilia, la tensione nervosa può avere influito e di sicuro anche il clima rigido del luogo non gioca a favore.
Spero che tu possa finire con calma tutti i tuoi lavori senza dover fare la spola fra le due sponde dell'Atlantico.
Ti mando un abbraccio forte.
Mi dispiace tantissimo! So quanto il mal di schiena può essere doloroso, l'ho provato in più di un'occasione. Hai qualcuno che ti da una mano? Ti mando un abbraccio consolatorio e una scatola virtuale di antidolorifici e antinfiammatori che ti risollevino e ti diano la possibilità di rimetterti al lavoro
Carissima Carla, spero davvero che sia un'infiammazione momentanea dovuta al freddo e al "letto" e che vada via al più presto con riposo e antidolorifico. Essere lontani in una nazione dove la sanità è privata e carissima non è piacevole, speriamo che i nostri pensieri positivi e il nostro affetto ti arrivino e ti aiutino. Un grosso bacio e tienici informati(siamo preoccupati lo avrai capito:oops: )