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«Quanto azzurro allegro d’ombre
intermittenti sulla sponda del lago:
è solo un intervallo, questo,
solo una breve pausa lirica
nel trascorrere di un cammino epico.
Una folla vagante di appestati
inconsapevoli, colmi di storia
e di giudizi, ci trascorre accanto.
Tutti possessori di porzioni
di aria, di acqua, di nuvole».
Alessandro Quattrone
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Sapessimo imitare la saggezza
delle cose ferme al loro posto
da mesi o da decenni,
noi anime in continuo movimento
senza una terra né un giardino
dove obbedire muti alle stagioni,
sapessimo restare immobili
come quadri appesi alle pareti,
con i nostri colori che chiedono solo
di avere una forma e una cornice.
Alessandro Quattrone (L'ombra di chi passa)
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L’ora perfetta io l’ho conosciuta
è immota e in movimento
è quiete e turbamento
provvisoria come l’estasi del ramo
che perderà il frutto.
Alessandro Quattrone
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Potenza del biancore in mille gocce,
mille facce ha il giorno, una la sera,
nell’acqua non si scorgono presagi:
la cascata ride dei rimpianti.
Verranno le piogge, verranno le sagge
parole dal cielo, ma intanto
gli spruzzi, gli estatici guizzi
d’un tratto ci giurano amore.
E noi stiamo in piedi perplessi,
dispersi in mille gocce nel biancore.
Cascate del Reno a Sciaffusa, Svizzera
Alessandro Quattrone
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1 allegato(i)
Pierluigi Cappello (1967-2017)
"Ci si sfila dal mondo così,/come da un vestito stanco delle feste,/quando viene la sera".
"Fuori il sole/è fiorito sui rami, sorridente/fra me che scrivo e la parola niente".
Allegato 4639
Le sue poesie resteranno.
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Da lontano
Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio,
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato.
Pierluigi Cappello
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https://www.youtube.com/watch?v=9LGu7UmqIiU
Pierluigi Cappello Parole povere (da "Mandate a dire all'imperatore")
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“E io dico che mi piace la parola amen
perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra
e di pietà dentro il silenzio
ma io non la metterei la parola amen
perché non ho nessuna pietà di voi
perché ho soltanto i miei occhi nei vostri
e l’allegria dei vinti e una tristezza grande.”
Pierluigi Cappello
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Per strada
Se all’angolo una signora
– o magari un vigile –
si volta
con la faccia scavata dalla luce
della bella giornata
e parla –proprio a me,
a me, qui- del rispetto che si è perso
o del caldo che fa,
io mi sento mancare, come un santo
quando lo sfiora l’eternità.
Sento le piante crescere, sento la terra
girare. Tutto mi sembra forte e chiaro, tutto
deve ancora succedere.
Umberto Fiori
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Fotografia
Siediti qui, vicino al tuo amico seduto
e sistemati i capelli, l’aria ha un suono rotondo, oggi,
e tutto è luminoso, dietro di voi il mezzogiorno cresce
sul farsi dell’erba nella luce: è primavera
ma potrebbe essere l’estate a stringervi nell’obiettivo.
Ora che lui ti è accanto, mettigli sulla spalla una mano
e fa’ in modo che sia nata per questo momento,
che sia leggera, presente come il sole sui sassi,
ecco, non c’è più niente davanti a voi, adesso,
né cosa vi salverà, né cosa vi perderà
tieni solo lontana l’ombra di quello che è stato
non farla entrare negli occhi
e sorridi, prova a sorridere.
Pierluigi Cappello
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Un po’ non ho saputo
Ma molto non ho potuto
Dimostrare granché
Mi sarebbe piaciuto gareggiare in sensibilità
Fare a gara e sorpassarsi in delicatezza
Ma è andata così
Quando avrei potuto non ci sono riuscito
Anche se non costava quasi nulla
Quando non potevo ci sarei riuscito
Anche fosse costato tutto quanto
Bruno Lugano
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Ho disboscato tutto.
Non c’è rimasto un cespuglio in me.
Solo mucchi di legna ancora viva,
e cieli illustri diffusi sopra di me.
Ho sperato in grande,
ma era tanto tempo fa.
Ora incespico dovunque.
Bruno Lugano
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Il destino della luce è il perdono,
Lì la luce sta di casa.
Ed io che già mi irritavo,
per non trovare una destinazione più viva alla luce,
come quando non trovavo una destinazione ai tramonti.
Sarò un corpo invecchiato
una gioventù ancor più giovane.
Sarò un giovane ancor più giovane,
ed un vecchio ancor più vecchio.
C’è gente qui che palleggia per sé,
un cimitero quando l’ora non è ancora pronta.
L’uno è un calice di luce nella notte.
Bruno Lugano
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La vita mi parve
La vita mi parve la prima volta un insieme di aurore,
mi parve un insieme di sere che passeggiavano insieme,
un'azione dietro l'altra nel cerchio di una quiete rosa,
un porgersi parole e spostarsi felice,
senza appuntamenti con amori o dissapori.
Sono tornato a rivederla così e mi è parsa più vera forse,
ma era solo l'inganno che ripassa per l'ultimo esame,
era la vita a cui era stato asportato l'eccesso di morte,
la prima fantasia all'ombra della prima malinconia.
Bruno Lugano