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Originariamente inviato da
Enribello
Nella classifica dei libri piu’ venduti questa settimana al 3° posto ( fonte Ibs) abbiamo Giulia de Lellis che ha come slogan “stay strana stay figa” e che per sua stessa ammissione non ha mai letto un libro in vita sua..
Ovviamente ha la sua gostwriter ma non e’ questo il punto. Barbara Costa su Dagospia scrive : Fatevene una ragione: perché stupirsene, indignarsi?
È un fatto che ci son migliaia di persone che muoiono dalla curiosità di leggere le sventure sentimentali di Miss De Lellis
Questo sicuramente mi innervosisce più di Moccia... almeno lui furbo furbo, ma un pizzico di operatività ce l'ha messa...
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Originariamente inviato da
Enribello
Si e’ un fatto, ma perche’?
No, non è un fatto! Non deve essere un fatto!
Che tutti a dire "Chiara Ferragni non la seguo. Chiara Ferragni è furba. Chiara Ferragni non se lo merita" e poi ecco che il box office cresce, ma allora come fa a crescere?
La gente si vergogna di dire, io leggo Moccia, io seguo la Ferragni?
Tempo fà mi imbattei in una discussione sulla lettura di Moccia, io sostenevo che non doveva essere letto e che lui non poteva ritenersi scrittore (vabbeh, io sono sempre un po' eccessiva), mentre la controparte sosteneva che comunque aiutava i giovani ad avvicinarsi ai libri (ed anche questo è vero). Ma la Ferragni? No, la Ferragni, NO!
Categorica? Si!
La Ferragni, Timberlake (ai miei tempi), Moccia, Gangnam Style (ve lo ricordate il record su Youtube?)... sono icone della nostra realtà... la tristezza è che sono la Madonna del 2020 o il Boccaccio del 2000... verranno veramente ricordi? Secondo me, si. Fra vent'anni usciranno quei video che vanno in giro ora "sei del 2000 se sentivi... sei del 2000 se seguivi..."
Che tristezza ragazzi...
Vabbeh, mi fermo qui, non ho riflettuto (come suggerito da Enribello), ma ho solo buttato già (in modo sparso e confusionario) dei miei malumori...
Ritornerò con qualcosa che abbia più senso :mrgreen:
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Originariamente inviato da
Enribello
Si eÂ’ un fatto, ma percheÂ’?
Mi piacerebbe argomentare con voi su questo.
Secondo me è un fatto che comunque ogni generazione generalmente non condivide gli interessi della generazione seguente
Mia madre mi chiedeva come facevo ad ascoltare quella orribile musica da discoteca cantata in inglese "che non ci si capisce una parola e va ballata come dei pazzi".
E che poi dire degli anni 90 quando chiedevo a mia figlia come facevano le ragazze a cantare "Ma lo sai che c'hai una bella moto, stasera voglio uscire con te. Ma lo sai con quella bella moto stasera sono tutta per te" Senza parlare della "Barbie girl in a Barbie world"!
Mia figlia si chiede perchè mio nipote non ha mai voglia di fare i compiti e poi sta tutto il tempo a fare gli esercizi del manuale dei "Me contro te"
I figli seguono le mode del tempo, non ci si può fare niente. Sono passeggere, poi si cresce e si cambia interessi. Come ho già detto altre volte, meglio leggere un libro commerciale che non leggere niente del tutto. Oggi Moccia, domani De Lellis e dopodomani chissà, potrebbe essere ora di qualcosa di più impegnativo. Stando vicino ai nostri ragazzi che leggono questi libri pian pianino si possono invogliare a leggere anche altro
Per essere precisa, io la Ferragni non so neanche chi è. Mio nipote è ancora a "Luì e Sofì" ...
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Le canzoni in inglese ci stanno per via della globalizzazione.
Le canzoni di Jovanotti ci stanno come primo cantante italiano nel suo genere.
Hai ragione a dire che ogni epoca ha una sua "bandiera", ma il problema, secondo me, è come siamo arrivati al punto di avere la Ferragni come simbolo del decennio?
La Ferragni è un'influencer, ossia una persona che influenza in base alle sue idee, opinioni o atteggiamenti. Nasce come blogger, ora è diventata anche "imprenditrice", tant'è vero che la sua acqua costa 2€ (si, lei è quella dell'acqua Evian).
Diventa famosa facendosi tante foto e consigliando vestiti(?).
Barbara Costa, ora che ci penso, mi sembra una strategia di marketing come lo era stata Melissa P. con "100 colpi di spazzola".
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Grazie a Estella , Elvira e Dark per le risposte.
Elviruzza scrive:
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Secondo me è un fatto che comunque ogni generazione generalmente non condivide gli interessi della generazione seguente
Per la parte musicale hai ragione…mio padre non capiva la musica “dei capelloni” anni 70 …e parliamo di gente di talento come I Beatles o i Pink Floyd.
Probabilmente io non capisco il talento di Baby K. ;)
Per il resto invece non saro’ certo io a fare l’errore di Boccaccio che in vecchiaia parlo’ duramente dei giovani definendoli “vanitosi senza pudore”…insomma dei rammoliti.
Parlo’ cosi della generazione che posto’ le basi del Rinascimento, pensate un po’. Non faro' questo errore perche non sono ancora diventato come Anacleto il simpatico gufo disneyano de "La spada nella roccia":mrgreen:
Sento molti criticare i millenial “ zombie sempre con lo smartphone in mano”.
Io invece conosco tanti ragazzi/e intelligenti e preparati., che sanno che leggere o vedere. In generale pero’ oggi e' vero, si vive nella rete. Rete che fa diventare virali contenuti diversi in un unico calderone non tenendo conto delle categorie di merito effettivo.
E’ tutto un vortice che amplifica pareri, messaggi, opinioni Come dice Estella non c’è profondita’ .Pochi si chiedono cosa ci puo’ dare quello che stiamo leggendo o vedendo…se lo chiedono quelli che hanno gli strumenti culturali giusti.
Anche se…ho avuto modo di parlare con dei neo laureati americani che non conoscevano il loro connazionale Philip Roth. “Mai sentito nominare” mi hanno detto .
Sembra impossibile. Eppure gli strumenti della conoscenza loro li dovrebbero avere….’sti americani! Ora devo scappare. magari come Dark anche io ritornero’ con qualcosa che abbia piu’ senso.
Pero' questa sotto presa dal web e' troppo forte.
"Chiara Ferragni batte Tarantino al cinema, Giulia De Lellis batte Stephen King in libreria, Salvini batte tutti nei sondaggi".
(Dall'Apocalisse di Giovanni)
:(:asd:
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Originariamente inviato da
Enribello
"Chiara Ferragni batte Tarantino al cinema, Giulia De Lellis batte Stephen King in libreria, Salvini batte tutti nei sondaggi".
(Dall'Apocalisse di Giovanni)
Tarantino è diventato tale grazie a chi l'ha iniziato a seguire all'epoca. Stephen King è diventato tale grazie a chi l'ha iniziato a leggere all'epoca.
Ferragni e De Lellis saranno meteore... spero... (forse la Ferragni no perché è la prima)...
King verrà ricordato fra cent'anni, la De Lellis?
Il discorso che facevi di Boccaccio si potrà realmente applicare ai gusti moderni?
Secondo me siamo più vicini a "Idiocracy"
https://www.youtube.com/watch?v=BBvIweCIgwk
Batteranno anche momentaneamente le classifiche (locali), poi però a lunga gittata rimane qualcosa di più solido.
Ecco per quanto riguarda Salvini... eh lì... la cosa mi preoccupa alquanto...
https://fotomeme.it/king-include/upl...-647393427.jpg
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Originariamente inviato da
DarkCoffee
come siamo arrivati al punto di avere la Ferragni come simbolo del decennio?
Non ci siamo arrivati. La Ferragni non è un simbolo del decennio
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Più che altro il simbolo del decennio, e forse anche un po' di più, è la fugacità. Si raggiunge in fretta la cima e a parte rari e "fortunati" casi si raggiunge altrettanto in fretta l'oblio. Il brutto è che i messaggi lanciati sono sempre più futili e frivoli. Niente contro le frivolezze ci vuole un po' di tutto, ma se c'è solo quello allora è un guaio.
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Lo so che sono antidiluviana e vintage, ma questa Ferragni che fa? Questi influencer (di cui ho imparato il nome solo adesso) ma che fanno? Sto su Instagram ma vedo che è pieno di pantegane mascherate da attrici, modelle etc...
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Bella domanda... influenzano chi li segue. Postano foto e consigli e la gente si comporta come loro e fa cose che suggeriscono loro.
Perchè? Perchè comunque abbiamo sempre bisogno di seguire qualcuno ed alcuni scelgono come modello persone come la Ferragni. Io seguo Bruce :rock:
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Il testo qui sotto l'ho preso dal web dove alla fine c'è scritto "riproduzione riservata".Quindi correttamente segnalo il link.
Anche se a me e' arrivato via whatsapp. Uno sfogo che dovrebbe davvero far riflettere.
https://www.mondoprofessionisti.it/i...-stupidaggini/
Ai politici che da più parti enunciano lo slogan, perché solo quello è, “Ringraziamo i medici e gli infermieri veri eroi di questo momento” vorrei dire risparmiateci tutte le vostre stupidaggini, che non sapendo più cosa dire, escono a ruota libera dalle vostre bocche.
Adesso, dopo anni di politica miope, vi accorgete che mancano posti letto? che manca il personale? …… Ma dai, acciderbolina e perdindirindina ma siete davvero degli statisti, scienziati nucleari “rubati” alle più pregiate università del mondo. Avete distrutto il sistema sanitario, introducendo criteri di selezione che poco avevano a che fare con il merito e le capacità. Avete tagliato posti letto, chiuso reparti, bloccato le assunzioni e mortificato i medici. Siete riusciti a creare una carenza anche nella professione infermieristica che fino a qualche tempo fa rappresentava l’ unica possibilità di impiego nella sanità.
A seconda delle regioni avete bloccato i concorsi per dieci – quindici anni e quando vi siete accorti che, per vari motivi, il medico non vuole farlo più nessuno, e che, quanto meno in pronto soccorso, i concorsi vanno deserti cosa fate? Cercate, con qualche mezzuccio, di migliorare il contratto di lavoro dopo che per anni avete favorito la cultura del precariato e dello sfruttamento della professione medica.
Avete seminato vento e ora raccogliete tempesta.
Avete quello che vi meritate. A tutti quelli che ci ringraziano, invece, vorrei ricordare che siamo sempre gli stessi che vengono aggrediti perché state aspettando il vostro turno pensando a chissà cosa stiamo facendo invece di lavorare, siamo sempre gli stessi cui distruggete i pronto soccorsi, siamo sempre gli stessi che “i pennivendoli” sbattono in prima pagina avendo il vostro plauso, senza nemmeno conoscere i fatti, siamo sempre gli stessi che vengono offesi di continuo e che non capiscono nulla perché voi avete studiato alla “Google University” siamo sempre gli stessi cui distruggete le ambulanze perché secondo la vostra logica siamo arrivati in ritardo e ci impedite di fare il nostro lavoro perché non dobbiamo perdere tempo, perché voi e solo voi sapete cosa si deve fare in quei casi.
Siamo sempre gli stessi che vengono uccisi di notte davanti all’ ingresso di un ambulatorio.
A tutti voi, politici e non, chiedo…. Ma perché…. e soprattutto per cosa ci ringraziate? Forse perché nessuno di voi sarebbe disposto a fare quello che noi facciamo, per scelta, ogni giorno?
Ci ringraziate perché adesso avete paura? Forse perché continuiamo in silenzio a fare quello che facciamo ogni giorno?
Beh non lo so e non lo voglio sapere, non mi interessa.
Quello che sarebbe bello, invece, una volta spenti i riflettori e calato il sipario di questa ribalta, sarebbe il trovare in voi un po’ di rispetto nella quotidianità, nel lavoro di tutti i giorni lontano dal clamore, non ringraziamenti ma rispetto.
Questo basterebbe a farci capire che avete capito….
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Voglio aggiungere lo sfogo di Franco Turani, anestesista al policlinico Tor Vergata di Roma.
"Siamo noi che reggiamo la sanità dopo anni di tagli e chiusure di reparti, assistenze infermieristiche affidate a cooperative a tariffe innominabile, politiche universitarie illogiche e vergognose, politiche aziendali sanitarie affidate a politici e professionisti del nulla, occupatori a inerzia di talk show pagati a peso d'oro, dove sentenziano di ciò che non sanno e non possono sapere, perché ci vogliono decine e decine di anni di corsie e notti insonni e paura e ansie a capire qualcosa".
"Non ci stiamo! Non vogliamo i vostri complimenti! Non vogliamo i vostri attestati! Facciamo noi medici e infermieri, nell'area critica e non, da sempre il nostro dovere, in silenzio senza clamore".
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Quello che non viene detto in questo scritto è che la sanità pubblica non è stata smantellata per pura dabbenaggine di qualche politico rozzo e ignorante ma, a mio modesto avviso, è stata (e verrà ancora) mortificata e ridotta all'osso al solo scopo di alimentare il colossale business della sanità privata ... e qui in Lombardia dove ci si sciacqua regolarmente la bocca con l'eccellenza del sistema sanitario regionale il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre maggiori, con le aziende ospedaliere private che fanno sempre più la parte del leone andando ad assorbire risorse pubbliche tramite la convenzione con il SSN e ingrassando ulteriormente con le prestazioni in solvenza che hanno tariffe da resort di lusso.
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Caro Mauro hai ragione, non e' specificato bene. All'inizio dove dice "avete distrutto il servizio sanitario" bisognava aggiungere "pubblico".
Questa emergenza e' tutta o quasi sulle spalle del nostro SSN, che negli ultimi anni tutti hanno contribuito ad affossare.
Nonostante questo sta "reggendo botta" almeno fino ad ora.
Oggi che, scusate il francesismo, stringono il culetto, ci si ricorda del valore di un posto letto in ospedale, della ricerca scientifica ecc.
E allora ricordiamocelo quando tutto questo sara' finito.
Ricordiamoci di chi diceva che la sanita' pubblica era un peso...
E mi fermo perche' potrei riempire tre pagine sulla questione.
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Vorrei parlare anche io, sapendo di essere ignorante in materia. Vorrei parlare e dire la mia perché sono una di quelle persone che era andata in America per rimare e sono tornata dopo aver capito il valore del nostro paese.
Vorrei dire che, per fortuna c'è la Sanità pubblica. Spero con tutto il cuore che non si arrivi al sistema sanitario americano. L'ho detto più volte, come cittadina mi sento fortunata ad avere questo servizio!
In più volevo dire... e se neanche in questo momento di emergenza nessuno avesse ringraziato? Se anche ora, né politici né cittadini avessero capito l'importanza di tanti sacrifici?
Sicuramente non posso capire il "bruciore" che sentono tanti medici, infermieri e tutte le persone che lavoro nell'ambiente, però ora che tutti i riflettori e tutte le speranze sono su di loro, posso dire "Dai! Non fate come i politici stessi o gli italiani stessi! Non ora, non è il momento di fare polemica."
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Polemiche non ne fanno perché hanno troppo da fare in corsia ... diciamo che però se si prendono qualche soddisfazione tipo il medico che l'altra sera ha urlato a un politico una cosa del tipo "Stia zitto e venga a dare una mano in reparto!" hanno tutto il mio appoggio
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Si, quello sicuramente si. Sono d'accordo.
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Se la situazione non fosse tragica ci sarebbe da ridere a crepapelle per l'inettitudine con cui i nostri politici (svizzeri) hanno gestito tutta la vicenda covid-19: ordini, contrordini, declamazioni stentoree, negazioni dell'evidenza, indicazioni contraddittorie.
Credo che il passaggio di questa epidemia non lascerà in piedi molti miti sulla svizzeritudine.
Anche noi abbiamo un grave problema di formazione di medici: dai nostri atenei ne esce circa il 40% del nostro fabbisogno. È più economico rubarli agli altri paesi europei, dove la formazione costa molto meno... ma in questo modo siamo totalmente dipendenti dall'estero sia per i medici che per tutti gli operatori del settore sanitario.
Alla faccia del nostro atavico complesso di superiorità, ognuno ha i politici che si vota e che si merita...
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Scritto da una ragazza Italiana, Marina Stella Di Somma. Non posso che condividere.
“GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi….ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l’alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l’organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l’arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l’essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l’arte, la geografia, l’economia, l’istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l’ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l’avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l’energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l’architettura, l’ingegneria, l’astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore…
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l’origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani….finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell’azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con l'Italia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l’occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l’epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani…
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie”.
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Non posso che condividere
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A costo di attirarmi gli strali di qualcuno, dirò che tutto questo discorso che gli italiani tirano fuori ogniqualvolta ci si deve confrontare con le altre nazioni, mi ha sinceramente stufato perché mentre noi siamo ancora qui a raccontare quanto siamo stati bravi 2000 anni fa (o 500 o 100 fa poca differenza) le altre nazioni hanno saputo trarre profitto da quello che il genio umano (che non ha confini esattamente come i virus) ha prodotto nei secoli, mentre noi siamo sempre stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze come Leonardo da Vinci e una moltitudine spaventosa di persone mediocri la cui dignità si riassume nel famoso motto "Franza o Spagna purché se magna", tanto per ricordare a tutti che l'Italia è realtà creata di recente mettendo insieme popoli dominati per secoli da tutti gli altri popoli europei a turno ... cito al proposito il Manzoni del celebre coro dell'atto terzo dell'"Adelchi"
Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti,
dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor,
un volgo disperso repente si desta;
intende l’orecchio, solleva la testa
percosso da novo crescente romor.
Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
qual raggio di sole da nuvoli folti,
traluce de’ padri la fiera virtù:
ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto
si mesce e discorda lo spregio sofferto
col misero orgoglio d’un tempo che fu.
S’aduna voglioso, si sperde tremante,
per torti sentieri, con passo vagante,
fra tema e desire, s’avanza e ristà;
e adocchia e rimira scorata e confusa
de’ crudi signori la turba diffusa,
che fugge dai brandi, che sosta non ha.
Ansanti li vede, quai trepide fere,
irsuti per tema le fulve criniere,
le note latèbre del covo cercar;
e quivi, deposta l’usata minaccia,
le donne superbe, con pallida faccia,
i figli pensosi pensose guatar.
E sopra i fuggenti, con avido brando,
quai cani disciolti, correndo, frugando,
da ritta, da manca, guerrieri venir:
li vede, e rapito d’ignoto contento,
con l’agile speme precorre l’evento,
e sogna la fine del duro servir.
Udite! Quei forti che tengono il campo,
che ai vostri tiranni precludon lo scampo,
son giunti da lunge, per aspri sentier:
sospeser le gioie dei prandi festosi,
assursero in fretta dai blandi riposi,
chiamati repente da squillo guerrier.
Lasciar nelle sale del tetto natio
le donne accorate, tornanti all’addio,
a preghi e consigli che il pianto troncò:
han carca la fronte de’ pesti cimieri,
han poste le selle sui bruni corsieri,
volaron sul ponte che cupo sonò.
A torme, di terra passarono in terra,
cantando giulive canzoni di guerra,
ma i dolci castelli pensando nel cor:
per valli petrose, per balzi dirotti,
vegliaron nell’arme le gelide notti,
membrando i fidati colloqui d’amor.
Gli oscuri perigli di stanze incresciose,
per greppi senz’orma le corse affannose,
il rigido impero, le fami durâr;
si vider le lance calate sui petti;
a canto agli scudi, rasente agli elmetti,
udiron le frecce fischiando volar.
E il premio sperato, promesso a quei forti,
sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
d’un volgo straniero por fine al dolor?
Tornate alle vostre superbe ruine,
all’opere imbelli dell’arse officine,
ai solchi bagnati di servo sudor.
Il forte si mesce col vinto nemico,
col novo signore rimane l’antico;
l’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
si posano insieme sui campi cruenti
d’un volgo disperso che nome non ha.
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Io, da straniero, non osavo intervenire sul tema, ma sul fondo concordo con Mauro.
Perché resuscitare nazionalismo e sciovinismo per esprimere l'oltraggio nei confronti di una situazione per cui ognuno cerca di fare il proprio interesse. Gli stati si contendono le risorse e si addossano le colpe, ma lo stesso fanno le regioni all'interno degli stati e i comuni all'interno delle regioni.
Personalmente con questo dannato covid-19 ho scoperto l'acqua calda: noi svizzeri di lingua italiana siamo lombardi di cultura, di tradizione alimentare, di lingua e di percezione della realtà sociale... e anche per quanto riguarda l'epidemiologia: simili in tutto e per tutto, ma divisi da una frontiera. Dalla mia parte della frontiera siamo tutti fierissimi di essere svizzeri da piü di mezzo millennio e siamo attaccatissimi alle nostre tradizioni politiche elvetiche, ma il virus della struttura federale e delle frontiere se ne frega e, portando la corona, lo fa regalmente.
Le autorità elvetiche, come quelle italiane sono in affanno e cercano di gestire al meglio la situazione, ma hanno sempre uno o due passi di ritardo rispetto all'epidemia.
Recentemente un grosso carico di ausili medici regolarmente acquistati in Italia da enti Svizzeri è stato sequestrato alla frontiera. Dovrei gridare allo scandalo e alla mancanza di solidarietà internazionale? O lamentarmi dell'egoismo italico?
Certo che no! L'Italia è in stato di necessità e fa quello che è necessario fare. La Svizzera è in stato di necessità e fa quello che può e riesce a fare per far fronte alla necessità.
Non c'è il buono e il cattivo. C'è una grave emergenza di ampiezza continentale e ognuno cerca di proteggere i propri interessi.
Se riuscissimo a farlo senza anche volerci del male e rinfocolare animosità nazionalistiche inutilmente virulente, credo che potremmo uscire tutti più forti e tolleranti da questa piaga universale. Ma additare i cattivi e addossare loro l'origine d'ogni male è cosi soddisfacente e così facile, che risulta difficile resistere alla tentazione. Se poi ci si aggiunge l'immagine unilaterale dello straniero perverso, profittatore, crudele e avido, l'immagine del compatriota eroico, ingiustamente penalizzato e sofferente... Beh, torniamo alla retorica nazionalista che ha originato tutte le guerre del XX secolo. Questa prospettiva non mi piace affatto.
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Il problema è che siamo arrivati a questo punto... difficile prevedere il futuro, difficile aiutare senza ricevere nulla in cambio, difficile prendere scelte apolitiche e non lucrative.
E' lo stesso discorso del perché essere sempre in guerra per i confini, ma non siamo tutti della stessa terra? Volere, volere, volere, mangiare, mangiare, mangiare, soldi, soldi, soldi... stiamo sempre là... vabbeh, purtroppo io ho un'idea troppo lontana dalla realtà...
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Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.
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Originariamente inviato da
Enribello
Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.
Provo a risponderti per punti ma senza il benché minimo intento polemico, anche perché su molte cose siamo fondamentalmente d'accordo.
- La ragazza ha tutto il diritto di sfogarsi, ma è chiaro che con toni del genere, anche se non rinfocola animosità nazionalistiche, di sicuro non aiuta a creare un clima di distensione utile a instaurare rapporti basati su solidarietà e collaborazione e mi piacerebbe molto sentire il suo parere sulla Germania adesso che ce la ritroviamo come fornitrice di strumenti indispensabili per la lotta al virus e, addirittura, come primo luogo di accoglienza per malati in terapia intensiva (e qui in Lombardia siamo ben consci di quanto sia prezioso questo aiuto che decongestiona una sanità al collasso)
- L'Europa post-epidemia non sarà per nulla più giusta o più egualitaria. E' sempre stata una consociazione su base economica e tale rimarrà nonostante le buone intenzioni di pochi idealisti che quasi mai (se non agli albori) siedono sulle poltrone che contano a Bruxelles, anzi ci sono già diversi politologi che prevedono un'ulteriore avanzata di gruppi sovranisti/nazionalisti che cavalcheranno il momento attribuendo gran parte dei guai che stiamo passando alla troppa apertura delle società moderne.
- Sulle eccellenze italiane ho una mia teoria: ne abbiamo sempre prodotte e ne produrremo sempre, perché governati da personaggi "mediocri ma furbi" (cit. :asd: ). Il nesso fra le due cose sta nel fatto che in Italia per emergere e arrivare a livelli che altrove l'ascensore sociale rende più facilmente disponibili, si fa una fatica doppia o quadrupla perché non si corre in una gara meritocratica ma si percorre un cammino irto di ostacoli di natura nepotistica. E questo è anche il motivo per cui di eccellenze che, ai giorni nostri, rimangono in Italia ce ne sono ben poche (rivedersi "Quo vado") e il risultato finale è che veniamo spesso scavalcati nella competizione fra nazioni. Competizione che, alla faccia della UE o dell'ONU, c'è sempre stata e ci sarà sempre.
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Mauro scrive:
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Provo a risponderti per punti ma senza il benché minimo intento polemico, anche perché su molte cose siamo fondamentalmente d'accordo.
Tranquillo Mauro...ci si confronta come e' giusto che sia. Questo vale per tutti/e.
Si puo' non essere d'accordo ma in questo spazio nessuno "urla" come nei salotti televisivi. Almeno fino ad ora :asd:
Parliamo sempre purtroppo della terribile pandemia dei nostri giorni… a fine febbraio Vittorio Feltri dice testualmente : ” finche’ crepano i Matusalemme non e’ il caso di allarmarsi.” Come se lui fosse giovincello.
Ma anche da virologi e professoroni ho sentito dire “ se ne sarebbero andati comunque”.
Siamo passati da “era una brava persona” a “aveva malattie pregresse” quasi con un senso di sollievo.
Avrete anche sentito tutti/e “ dire all' inizio “tanto muoiono solo i vecchi” o quando si e’ teorizzato nelle terapie intensive e nelle rianimazioni di essere costretti a fare una scelta su chi salvare tra giovani e vecchi .
Certo una scelta dovuta alla situazione estrema eppure sentendo queste frasi mi chiedo: solo la vita giovane va mantenuta, l’altra puo’ essere rottamata?
Sembra tutto logico, ma quando tocca ai nostri cari o a noi? Io dai miei nonni ormai scomparsi ho sentito un sacco di storie. Dagli anziani sempre con le dovute eccezioni, si puo’ solo che imparare.
Loro non sono mai stati bambini perche’ c’era la guerra, i bombardamenti ,la fame. Ci hanno educati , aiutati ...come dimentichiamo in fretta.
Il presidente Mattarella ce lo ha ricordato:…viene decimata la generazione più anziana, composta da persone che costituiscono per i più giovani punto di riferimento non soltanto negli affetti ma anche nella vita quotidiana.
Cosi mi e’ venuta in mente la figura di Enea in fuga dall’ incendio di Troia, che porta con se il vecchio padre sulle spalle e, per mano, il giovane figlio.
Forse da qui bisognerebbe ripartire…perche’ come ha scritto la giornalista Laura Marchetti sul quotidiano il Manifesto qualche giorno fa, in tutto questo c’è una barbarie di fondo…e abbiamo gia’ da ora due problemi.
Il primo è quello di non morire, ma il secondo è quello di vivere civili.
Ci riusciremo?
ps
Ho scritto un po' di getto, spero di essermi spiegato bene
https://www.disfipeq.unich.it/sites/...?itok=BHb3FcX4
Statuetta raffigurante Anchise, Enea ed Ascanio, I sec. d. C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli
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Che fare? Chi scegliere? Difficile, difficile, difficile. Mi sento fortunata a non trovarmi nei loro panni. Mi sento fortunata ad essere ancora sana. Mi sento fortunata ad avere un lavoro (ancora per poco? siccome sono in dimissioni da un mese :D )
Però, sono anche molto preoccupata per le stesse logiche che descrivi.... riusciremo ad essere civili? Fino a che punto riusciremo a mantenerci calmi?
Siamo pieni di domande...
Quanto durerà?
Se durerà a lungo, quanto lungo? Come vivremo? Fra 3/4 mesi ancora chiusi in casa, chi non ha entrare come farà? Cosa farà? Come si comporterà?
Non abbiamo bisogno di eroi, perché se ci saranno eroi, vuol dire che saremo tutti (o quasi) inumani.
Sembra così surreale questa situazione. A volte mi fermo a pensare "Sta succedendo. Quello che ho sempre letto nei libri, sta succedendo.".
Leggere le conseguenze nella storia, mi fa immaginare il futuro e mi mette paura.
Proprio nei momenti di timore, leggere uno stralcio di riflessione, come lo sfogo di quella ragazza, mi porta speranza. Speranza perché alla fine l'uomo (che sia italiano o meno) se l'è sempre cavata.
Certe volte, poi, mi immagino le storie dentro le varie case. Le coppie che non hanno mai vissuto veramente insieme. Le coppie che pensavano di amarsi. Le coppie con gli amanti! Le famiglie pieni di figli piccoli che insistono per "vedere la luce". Le famiglie con i teenagers che tentano di scappare. Tante storie. Troppe storie.
Dicono che la criminalità sia scesa del 75%. Forse perché non hanno preso in considerazione che tra un mesetto o due di stretta convivenza, di disoccupazione improvvisa e di fame, le persone agiranno. Agiranno non bene.
Ma forse mi sono immedesimata in "Cecità" di Saramago. Il mio libro preferito scoperto nel primo GdL del forum di QLibri (il forum che chiuse all'improvviso e da dove la maggior parte di noi proviene).
Un libro che ora mi stringe lo stomaco per la sua realtà... no... non diventeremo così, vero?
Anche le mie sono riflessioni sparse. Veramente sparse, disordinate e di getto.
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Originariamente inviato da
enribello
mauro scrive:
tranquillo mauro...ci si confronta come e' giusto che sia. Questo vale per tutti/e.
Si puo' non essere d'accordo ma in questo spazio nessuno "urla" come nei salotti televisivi. Almeno fino ad ora :asd:
Credo che sia proprio questa la caratteristica più preziosa, e in realtà impagabile, di questo forum. Poter avere opinioni diverse e poterle confrontare, magari proponendo argomentazioni, o avvalendosi di ualche artificio retorico, ma essenzilmente rispettando l'ntelligenza e il punto di vista altrui. Con un po' di apertura mentali si aprono mondi nuovi e si capiscono spesso le ragioni degli altri. Che si possono condividere, oppure no, ma certamente si può leggere con attenzione quello che scrive ognuno, senza la necessità di distruggere un avversario che non c'è.
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Originariamente inviato da
enribello
Ma anche da virologi e professoroni ho sentito dire “se ne sarebbero andati comunque”.
Siamo passati da “era una brava persona” a “aveva malattie pregresse” quasi con un senso di sollievo.
Questi cinismo l'ho sentito anche dalle nostre parti, quando il medico cantonale (autorità sanitaria suprema a livello di cantone) ha parlato di "immunità di gregge", dimenticandosi di dire alla popolazione che l'immunità di gregge si consegue sacrificando tutti gli individui più deboli. Poi, quelli che sopravvivono, avranno sviluppato un'immunità collettiva. Ma a che prezzo!
Per fortuna ha poi cambiato strategia comunicativa. Ma mi sembra che in Germania e in Gran Bretagna, i politici e parte delle autorità sanitarie abbiano sortito proclami simili. Salvo poi accorgersi che anche da loro la situazione sta sfuggendo di mano e l'emergenza diventa catastrofica...
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Originariamente inviato da
enribello
Sembra tutto logico, ma quando tocca ai nostri cari o a noi? Io dai miei nonni ormai scomparsi ho sentito un sacco di storie. Dagli anziani sempre con le dovute eccezioni, si puo’ solo imparare.
Concordo e quoto in pieno.
E poi è molto comodo dimenticarsi del fatto che le "malattie pregresse" non sono affatto un appannaggio della terza età. Talvolta le comunicazioni che mi provengono dai miei allievi assomigliano a bollettini di querra. La settimana scorsa una bumba dodicenne ha perso una zia e un nonno nell'arco di 72 ore e non ha potuto neppure salutarli o vederli. E io non ho potuto fare niente per portarle un po' di conforto, se non qualche parola di circostanza e l'invito ai suoi compagni di classe a farsi vivi con lei.
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Originariamente inviato da
enribello
ho scritto un po' di getto, spero di essermi spiegato bene
Assolutamente sì.
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1 allegato(i)
Ho letto i vostri post e mi trovate sostanzialmente d'accordo su tutto , in primo luogo sul fatto che il cinismo (o, ancor peggio, la barbarie) che serpeggia in questi giorni nelle istituzioni oltre ad essere sconcertante è parecchio preoccupante per il futuro più immediato che sarà, già di suo, carico di incertezze a cui spero vivamente non si aggiunga un'ulteriore dose di scelleratezza da parte di chi deve gestire la crisi.
A tale proposito vi riporto un dato citato ieri in un public talk su YouTube che vi consiglio di rivedere a questo link a cui partecipavano, fra gli altri, Naomi Klein, Greta Thunberg e Diarmid Campbell-Lendrum che è un membro dell'OMS e che dà l'idea di quale sia la fiducia della gente nelle classi dirigenti.
Allegato 5644
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Riflessione anonima che sta circolando su Facebook
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Lo smart working da casa senza creare traffico e inquinamento e senza intasare i trasporti pubblici, o per chi ha figli piccoli a casa magari malati che non possono andare a scuola.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! La didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Andare a ritirare la pensione a scaglioni senza fare folle oceaniche agli uffici postali ogni mese o addirittura usare i bancomat.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Il medico di base ti manda la ricetta tramite SMS o email senza dover prendere un giorno di ferie per andare a fare la fila allo studio medico.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! A proposito di file, fare una fila ordinata senza nessuno che voglia fare il furbo e passare davanti.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare il sistema sanitario nazionale senza offendere o peggio malmenare il medico al pronto soccorso perché abbiamo aspettato un'ora in più.
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare le forze dell'ordine per il loro lavoro
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Fregarsene dei bilanci, l'Europa e lo spread per impiegare risorse per aiutare chi è in situazioni di urgenza o difficoltà.
E infine
Ah ma allora SI PUÒ FARE! Una telefonata ogni tanto a chi vogliamo bene per chiedere come sta invece del solito messaggino anche per gli auguri di compleanno o addirittura le condoglianze.
...ah ma allora SI PUÒ FARE!
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Originariamente inviato da
Enribello
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! La didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità.
C'è molto di vero in tutti questi Ah, ma allora si può fare. Ma... Ma non tutto è semplice e lineare come appare.
Per gli altri argomenti non mi esprimo, ma visto che sono in prima linea sulla scuola e sulla didattica mi sento di offrire i miei cinque centesimi d'esperienza.
Ho percepito quanto sia profonda la tana del bianconiglio questa mattina. Ho tenuto una videolezione con la mia classe di quindicenni. Non lo avrebbero detto neanche sotto tortura, ma nei loro sguardi ho visto una tristezza sconfinata e una nostalgia terribile per... LA SCUOLA! Mon le vessazioni, i compiti in classe, le interrogazioni, ma quello che per un quindicenne è più importante dell'aria che respira: uno spazio di indipendenza e d'azione che si possa vivere in alternativa, quando non in opposizione, alla famiglia. Immaginetevi questi poveri quindicenni condannati a vivere 24 ore su ventiquattro con mamme ansiose e iperprotettive, con fratelli altrettanto frustrati ed energetici, con papà improvvisamente iperpresenti e magari per l'occasione anche ipernormativi... Più o meno la versione adolescenziale e applicata dell'inferno di Sartre.
Per non parlare della fatica che fanno con questa didattica a distanza. In realtà succede proprio quello che qualunque ordimaneto scolastico democratico vorrebbe compensare, se non eliminare: l'esasperazione di tutte le differenze socioculturali e socioeconomiche: chi ha i mezzi informatici all'avanguardia, può stare al passo, chi ha genitori con formazione accademica, può stare al passo, chi ha un tavolo che non deve contendere a più fratelli e due genitori che lavorano e studiano tutti a distanza, può stare al passo... gli altri... s'arrangiano.
La mia classe (in Canton Ticino esiste una figura detta "docente di classe" che fa da riferimento ed è un po' il docente-mammo della classe, cui ci si riferisce per qualunque tipo di problema organizzativo o relazionale. E devo dire che il ruolo può essere piuttosto impegnativo. La "mia" classe, dicevo, non è la classe modello, ci sono pochi allievi scolasticamente solidi e molti ragazzini e ragazzine un po' persi. Tutti molto preoccupati per il futuro scolastico e professionale e, cosa che non avrei mai pensato di sentire da uno di loro: "per fortuna che ci sono i compiti da fare, sennò ammattirei".
Qualcuno riesce ad immaginare qualcosa di più strabiliante di un quindicenne in chiara disaffezione scolastica che si aggrappa ai compiti coma a un'ancora di salvezza?
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https://www.youtube.com/watch?v=pdWq3McpmSE
Il suo j’accuse del 10 febbraio scorso davanti alla presidente Ursula von der Leyen, le parole di fuoco contro la Commissione europea "che si è piegata ai diktat delle Big Pharma", la condanna dell’inefficienza dimostrata nella battaglia contro il Covid hanno fatto di lei un personaggio. Manon Aubry (nessuna parentela con la socialista Martine Aubry) ha 31 anni, è una militante della France Insoumise (il partito di estrema sinistra fondato da Jean-Luc Mélenchon), da due anni è eurodeputata e copresidente del gruppo Gauche unitaire européenne .
dal web
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Originariamente inviato da
Enribello
Il suo j’accuse del 10 febbraio scorso davanti alla presidente Ursula von der Leyen, le parole di fuoco contro la Commissione europea "che si è piegata ai diktat delle Big Pharma", la condanna dell’inefficienza dimostrata nella battaglia contro il Covid hanno fatto di lei un personaggio. Manon Aubry (nessuna parentela con la socialista Martine Aubry) ha 31 anni, è una militante della France Insoumise (il partito di estrema sinistra fondato da Jean-Luc Mélenchon), da due anni è eurodeputata e copresidente del gruppo Gauche unitaire européenne .
Durissima ... esattamente come le verità che ha detto e alle quali non seguirà nessuna azione di quelle che lei ha richiesto.
La Lombardia è un esempio lampante dello scempio in atto a fronte di questa pandemia ... quella considerata da tutti come la "Locomotiva d'Italia" non è altro che un luogo dove il business della sanità (privata of course) raggiunge il suo picco e la sanità pubblica è ridotta all'indegno spettacolo che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti.
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Originariamente inviato da
Enribello
LA NAVE DI TESEO
Prendo spunto da un pensiero di Daniela che parlava del forum com’era prima…(post del 13 novembre su “Volevo dirvi che”…)
allora credo che tutti conosciate il famoso paradosso.....in breve....
Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.
Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo che si è modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto? Applichiamo il paradosso a questo forum…la riflessione /domanda e'...se ce ne andassimo tutti in blocco e venissero altre persone...Scompaginando sarebbe lo stesso forum?
http://digilander.libero.it/le.facci...lesso/1001.gif
Ripesco questo post di Enribello di qualche anno fa.
Mi ha colpito la forza dell'immagine e anche la sua bellezza.
La "memoria della forma" è un fenomeno molto diffuso, sia in natura, sia nelle tracce culturali e materiali lasciate dagli esseri umani. Basti pensare per esempio a Piazza dell'Anfiteatro a Lucca. L'anfiteatro non esiste più, ma al suo posto le abitazioni e la piazza che ne porta il nome ne hanno mantenuto la forma, che è ancora perfettamente riconoscibile.
I fossili, in natura, non hanno più nulla della loro composizione organica originale, sostituita per mineralizzazione da materiale inorganico, che però ci permette di avere molte preziose informazioni sugli esseri una volta viventi nel posto da essi occupato.
la riflessione paradossale (ma non troppo), che Enribello pone al termine del suo post mi ha interpellato profondamente.
Sarei tutto sommato molto contento che il nostro forum lasciasse ai posteri una memoria della sua forma, dalla quale si potrà ricavare qualche nostra traccia, magari addirittura interessante. Ma ne rimarrà qualche traccia? Lo "spazio" virtuale e digitale conserva le forme? Conserva le tracce?
Sono convinto che il forum scavi più in profondità e lasci tracce più durature di milioni di altre facezie lanciate nello sterminato spazio cibernetico da esibizionisti, narcisisti, cercatori di glorie effimere e riconoscimenti mondani. Ma è abbastanza? Possiamo fare qualcosa di utile? Di sensato?
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https://www.youtube.com/watch?v=OrqrkjoI-44&t=28s
Trovo molto interessante questa riflessione che personalmente condivido.
Lei si chiama Martina, insegnante e scrittrice.
Io seguo solo lei e Ilenia Zodiaco le uniche che mi piacciono nel mare dei "book influencer"
( Hai ragione Martina...book influencer...che brutta parola!)