Che bel viso, semplice, alla buona! Che piacere, che conforto imbattersi ogni tanto in una bella faccia! Non mi riferisco alle facce da santo, che fanno pensare alle vetrate e alle tombe in marmo, ma a una faccia umana dai lineamenti marcati dove si sono impressi la polvere, il sole e la pioggia, e che ha acquisito quell'espressione non per aver languidamente alzato gli occhi alle stelle ma per averli abbassati, pieni di allegria e di amore, sulle cose umane che aveva attorno.
Jerome Klapka Jerome, Il diario d'un pellegrinaggio