deliziosa! Rosy
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LA SIGNORA IN FRETTA
Il persempre era ormai cortissimo diventato.
Quanti Natali erano rimasti?
Una manciata.
Allora bisognava non sprecare nemmeno un minuto?
Sì, bisognava spicciarsi, per questo lei, in fretta,
lo adorava.
LA SIGNORA DELL’ULTIMA VOLTA
L’ultima volta che la vide
non sapeva che era l’ultima volta che la vedeva.
Perché?
Perché queste cose non si sanno mai.
Allora non fu gentile quell’ultima volta?
Sì, ma non a sufficienza
per l’eternità.
Vivian Lamarque
IL SIGNORE DI FRONTE
Era un signore seduto di fronte a una signora seduta di fronte a lui.
Alla loro destra/sinistra c’era una finestra, alla loro sinistra/destra c’era una porta.
Non c’erano specchi, eppure in quella stanza, profondamente, ci si specchiava.
I mattini ghiro mio
I mattini ghiro mio
come vorrei che tu imparassi ad amare i mattini
soffriresti meno ad alzarti forse
se da te fosse come qui
che quando apri le finestre
subito hai lì alberi perfetti
immobili ma a guardare bene
con anche un punto dove le foglie tremano
per un uccello appena volato via
al rumore della finestra
(o forse ghiro mio avresti sonno lo stesso).
Vivian Lamarque
CONDOMINO
Cammino piano, qua sotto
al terzo piano dorme un condomino
morto. E' tornato morto stasera
dall'ospedale, gli hanno salito
le scale, gli hanno aperto la porta
anche senza suonare, ha usato
per l'ultima volta il verbo
entrare. Ha dormito con noialtri condomini
essendo notte sembrava a noi uguale
ha dormito otto ore ma poi ancora
e ancora e ancora oltre la tromba
mattutina dei soldati, oltre il sole
alto nel cielo, ora che noi ci muoviamo
non è più a noi uguale. E' un condomino
morto. Scenderà senza piedi le scale.
Era gentile, stava alla finestra
aveva un canarino, aveva i suoi millesimi
condominiali, guarda gli stanno spuntando
le ali.
Vivian Lamarque
Oggi ho inventato
Che Lei era con me al mercato
c’erano tanti fiori
avevamo gli occhi di tutti i colori.
Vivian Lamarque
Su tutte le regioni d’Italia prevedo
cielo coperto o molto nuvoloso
con possibilità di schiarite a San Siro
e locali rovesci verso Viale Argonne quando
tu uscirai a prendere il tram.
Poi prevedo che per una settimana pioverà la pioggia
e se la grata è piena di foglie
entrerà acqua nello scantinato
e si bagneranno i giornali.
Nei fiumi i pesci saranno contenti
tu correrai a ripararti sotto il cappello
per evitare che ti piova sugli occhiali.
Sulle Alpi invece precipitazioni nevose
e nevicherà la neve anche sul Monte Stella a Milano
dove i bambini slittano sui sacchi vuoti dei rifiuti
forse non li hai mai visti.
Poi urlerà il vento e fischierà la bufera
noi due staremo al calduccio sotto le coperte
a sentirei lupi che grattano l’uscio
staremo vicini vicini
(ai rispettivi coniugi).
E chicchi di grandine grossi come uova
picchieranno sui tetti delle 127
e sulle povere vigne.
Come bestemmieresti se tu fossi contadino.
Nei mari molto mossi o localmente agitati
i pesci balleranno
sotto i piedi salati e stanchi
dei poveri pescatori
sorpresi al largo da venti
provenienti come te da nord-est.
Ma poi lo so già tornerà a splendere il sole
sui petti rossi dei pettirossi
sulle lenti degli occhiali miei e tuoi
sui parabrezza delle automobili
e in curva abbasseremo tutti insieme i parasole
con una mano.
Banchi locali di nebbia in Val Padana
e in Via Gaetano Moretti 21
dove la facciata della mia casa
che la padrona da vent’anni non vuole rifare
resterà nel vago e ci guadagnerà.
Se mi verrai a trovare ti perderai
farò annusare un tuo verso al mio cane
e partiremo a cercarti.
Ancora una settimana di piogge
che dalle parti di Viale Argonne
assumeranno carattere temporalesco
e tu per i tuoni
ti tapperai le orecchie.
Ma verso sera rosso di sera bel tempo si spera
e io uscirò come una gallina
a guardare l’arcobaleno
(sopra il tetto della casa).
E infatti domani lo so tornerà a splendere il sole
e tu andrai a spasso a nord-est di Milano
con la tua famiglia
e io a nord-ovest
con mia figlia.
Vivian Lamarque
Avevo letto anch'io questa poesia che trovo tenerissima e struggente, oltre che ...diversa dalle solite! Non è vero?
vedo che anche Andrea apprezza... ciao ciao:)
Lui era notturno
e lei era solare da guardare.
Uniti producevano una luce esatta
e una fresca ombra.
Erano un signore e una signora
proprio adatti.
Anche di notte?
Sì, di notte l’oscurità li avvolgeva
e li univa, come emisferi.
Vivian Lamarque
Ho disegnato una piccola casa di cemento
poi ho aperto la porta
e ti ho messo dentro
quando scenderà la notte e sentirai bussare
non sarà il vento
saranno le stelle a cento a cento.
Vivian Lamarque, 'Ho disegnato' in 'Poesie 1972- 2002
PERDONATEMI! m'è scappato il dito!!!!!!!!!!!! non volevo mettere dislike!Come si cancella??????????????????? HELP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Adoro Vivian Lamarque!
LA SIGNORA DELL’ULTIMA VOLTA
L’ultima volta che la vide
non sapeva che era l’ultima volta che la vedeva.
Perché?
Perché queste cose non si sanno mai.
Allora non fu gentile quell’ultima volta?
Sì, ma non a sufficienza
per l’eternità.
da “Poesie dando del lei”
"Prendimi a cuore.
Dimmi di mangiare.
Potrei dimenticarmene
o cadere dalla seggiola
al primo segno di disinteresse."
Vivian Lamarque
A distesa suonavano le campane,
era in arrivo
stava arrivando
era arrivata la Nostalgia.
Era una Nostalgia di chi?
Era una Nostalgia di un signore.
Andato via?
Andato via.
Era un signore andato via.
A lei qui rimasta tantissimo mancava.
La traccia da lui lasciata segnava ovunque intorno a lei l'aria.
Come un quadro spostato per sempre segna la parete.
Era una Nostalgia grande?
Era la Nostalgia più grande di tutta la vita.
Vivian Lamarque
a-do-ro Vivian Lamarque!!!!!!:):):)
Anche a me piacciono tanto.
LA NOTTE SCENDE...
La notte scende
siamo lontani di cuscini
ma di anime
siamo vicini.
Vivian Lamarque
solo lei poteva dirlo così:
Cicatrici
Con gli anni i miei amici
sono diventati tutti ricamati
puntini metallici precisi, delicati,
li hanno qua e là cuciti e ricuciti,
chi all’addome, alla gola,
chi al ventre, agli occhi, alla mano,
chi sul petto, proprio dove sotto
gli batte il cuore.
Al mare, alla bella luce del sole,
come risplendono le care cicatrici
dei miei amici.
Vivian Lamarque
Mi sono innamorata tanto?
Oh sì!
La prego faccia altrettanto!
Vivian Lamarque
Corra dottore
che il ghiaccio mi copre
corra dottore
che il ghiaccio è alla gola
corra dottore
che l'anima è sola.
Vivian Lamarque
Fiori di neve
erba ghiacciata
l'inverno è un'estate
pietrificata.
Vivian Lamarque
Ha nascosto il nero
lo sporco il peccato
ha detto al mondo:
diventa incantato.
Vivian Lamarque
(da Poesie di ghiaccio)
Senti che tosse
che tosse infernale
la tosse del cuore
fa troppo male
la tosse del cuore
non fa respirare.
Vivian Lamarque
Sapete che grazie a voi ho preso il mio secondo libro di a poesia?
Mi piace questa poetessa!
Evviva! :yeah:
"Siamo noi, infatti, che facciamo diventare una cosa "poetica". Dipende da come la guardiamo: se sapremo guardarla con MERAVIGLIA. Come se nessuno l'avesse mai vista prima. O come se non ce ne fosse al mondo un'altra uguale. In questo modo una cosa diventa UNICA."(Donatella Bisutti)
Avete scelto delle poesie bellissime, era impossibile rimanere indifferenti. Dovreste fare i curatori di una antologia su Vivian.
A Pasolini
Che cielo azzurro guarda si è schierato
per il tuo anniversario
di assassinato.
Proprio un giorno da partita
di pallone vedi? O da lì
non si vede proprio niente
niente? Non senti che vento forte
si è levato? Con un vento così
il pallone ti sarebbe forse sfuggito
volato come tu quel giorno a noi.
E' un novembre con i colori di aprile
Siamo qui soli con te Pasolini
con quel tuo morire.
Vivian Lamarque
Corra dottore
il cuore è freddo
dottore corra
è freddo gelato
un respiro di iceberg
l'ha ammalato.
Vivian Lamarque
Corra dottore
il cuore affonda
un volto di iceberg
ha incontrato
corra dottore
mio invocato.
Vivian Lamarque
"Era la sua baciatrice preferita.
Con lei si appartava un momento dal mondo, poi vi ritornava.
Era felice la baciatrice?
Oh sì, e anche il signore baciato lo era, e anche i baci di essere dati,
tutti i conti erano tornati."
Vivian Lamarque
"Lui era notturno e lei era solare da guardare.
Uniti producevano una luce esatta e una fresca ombra.
Erano un signore e una signora proprio adatti.
Anche di notte?
Sì, di notte l’oscurità li avvolgeva e li univa, come emisferi".
Vivian Lamarque
CUCIVI
Cucivi così bene,
e saldamente, come
col fil di ferro.
I miei punti invece
tu andata, non tengono
niente, sbaglio spolette,
imbastiture, gli aghi
cadono i nodi si snodano
i bottoni appena attaccati
si staccano gli orli
ondeggiano,
come scuoteresti la testa.
Tu andata mi si è scucito
il guardaroba, il mondo.
Vivian Lamarque
LO GUARDAVA
Lo guardava in disparte
parlare in quel suo modo particolare
con due suore
quando improvvisamente lui si voltò
e per mostrarle un’immagine religiosa
la circondò col braccio
e la guardò così profondamente
che le suore restarono impietrite
e anche lei svegliandosi
proprio in quel momento
impietrita per sempre
in quella posizione.
Vivian Lamarque
Iniziare con una poesia di Vivian ė come camminare con il sole in faccia, un sole che non abbaglia, ma scalda e ti fa sorridere delle piccole cose.
Grazie !
Sul dimenticare, dono
Che sia forse un dono quella nebbia
quello smarrimento? che sbagliare
un ricordo aggiunga qualcosa
di nuovo al nostro breve
soggiorno - su questo mondo?
che una cosa creduta accaduta
aggiunga un'ora di vita
alla nostra vita?
Vivian Lamarque
Le posizioni del dolore
Perché non trovarti mai le vene?
macchiarti le tue braccia di neve
così? E io non trovavo l’infermiera
per domandare e i visitatori non
trovavano la stanza per visitare
e tu non trovavi il telecomando
che pure era lì, quello per sollevare
il letto, per cambiare ogni due ore,
tutte le posizioni del dolore.
Vivian Lamarque