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Originariamente inviato da
dolores
Prego walt, è stato un vero piacere, sia per te che per Guareschi. Vi amo tutti e due :mrgreen:
Guareschi ( e questo è il mio pensiero ) è stato fatto oggetto di follìa revanchista ; persone che non esposero la propria pelle, come fece invece Guareschi, videro in lui un ostacolo alla "nuova" Italia. I suoi libri non si conoscono perchè volutamente sono stati celati dalla intellighenzia nostrana, tutta prona invece a decantare e magnificare la letteratura dei "vincenti" e portata dal "vento dell'Est".
Guareschi parla al cuore degli Italiani che non sputarono mai (in senso metaforico) sulla Patria; parla ai contadini, agli operai ancorati alle tradizioni, alla povera gente, a coloro che amavano il "piccolo mondo", ai bambini che amavano i propri nonni.
Guareschi combattè per la Libertà, e per essa fu inviso a molti e confinato in un campo di prigionia nazista. Soffrì molto e mai chiese, agli uomini di potere, grazia per esser stato condannato.
Ma Guareschi vive nella nostra memoria. Il Potere non l'ha cancellato (o meglio, stritolato, come si stritolano oggetti compressi tra due oggetti tra loro diversissimi ....)
Do ragione a Dolores. Compriamo le opere di Guareschi e meditiamole. E, veramente, scopriremo un grande uomo e un grande scrittore.
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Prima di tutto sono felice che questa discussione sembra iniziare a muovere i primi passi, mi aspetto di leggere un altro "Libro del giorno" proposto da qualcuno di voi,come già detto questo non lo conosco, ma ricordo con immenso piacere quando mia madre leggeva una vecchia copia di "Don Camillo" , che tuttora conservo, a me e mio fratello nel lettone in un freddo inverno. Potrebbe essere un'idea visto che mi sono promesso di leggere gli Italiani
Grazie Dolores:oops: :D
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IL LIBRO DEL GIORNO 30 GENNAIO E': "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcìa Màrquez
Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.
Chi mi conosce sa che questo romanzo è un po' distante dalle mie abituali letture, ma l'ho trovato veramente piacevole da leggere.
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Ohi, ohi, ohi, questa discussione è pericolosa come una bomba inesplosa.
Ieri ho aggiunto alla mia interminabile wishlist Guareschi, oggi sto ripensando con desiderio incontenibile a "La pelle di zigrino" e sono intrigata da Márquez...
che si sommano a "La porta" ispirata dal "diario di lettura" e "Per mano mia" dal Gdl.
Siete una tentazione continua!
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sono felice che il risultato sia questo,la mia intenzione era conoscere e portare a conoscere titoli poco noti o comunque non letti,
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Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.
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Originariamente inviato da
elisabetta
Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.
Ti rispetto perché so che sei una persona intelligente e spiritosa... ma - credimi - fai male a metterlo in fondo ;)
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Originariamente inviato da
elisabetta
Torno un passo indietro, a Guareschi. Senza alcuna polemica, anzi tengo in grandissimo conto i suggerimenti di Dolores e leggo con attenzione ciò che scrive Sir Galahad, però non riesco a scordare che Guareschi fu uno dei primi fautori delle leggi razziali e firmatario del Manifesto della razza, convinto monarchico e direttore del Candido.
Certo, si dovrebbe distinguere tra posizioni politiche personali e valore letterario. Ma per me è davvero dura.
Essendoci migliaia di libri e di autori che vorrei leggere, Guareschi lo metto in fondo.
ti quoto Elisabetta! Non conosco Guareschi e non ci tengo assolutamente. D'altronde uno che scrive:
"Non abbiamo vissuto come i bruti
Non ci siamo rinchiusi nel nostro egoismo. La fame, la sporcizia, il freddo, le malattie, la disperata nostalgia delle nostre mamme e dei nostri figli, il cupo dolore per l'infelicità della nostra terra non ci hanno sconfitti.
Non abbiamo dimenticato mai di essere uomini civili, uomini con un passato e un avvenire."
Non so...mi lascia sconcertata tanto da scrivere male pure il suo nome(l'ho corretto):(
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IL LIBRO DEL GIORNO 31 GENNAIO E' : Il castello di Kafka
L'agrimensore K., protagonista del romanzo, giunge nel villaggio ai piedi del castello del conte Westwest, dove è accolto con ostilità e sospetto. Tuttavia, non ci si può disfare di lui, poiché il castello l'ha chiamato, né si può lasciargli svolgere le mansioni affidategli. Il romanzo è la storia dei vani tentativi di K. di spezzare il mistero della sua chiamata e legittimare di fronte alla comunità la propria venuta al villaggio. Che cos'è "Il castello", oltre che una vicenda caratterizzata da un realismo perfettamente irreale e animata da personaggi contrastanti? E' in primo luogo l'amara allegoria della vita, di quella particolare condizione di perenne vanità degli sforzi umani che Kafka descrisse con assoluta lucidità in tutta la sua opera. E in secondo luogo uno dei pochi libri memorabili della letteratura del Novecento
Magari meno conosciuta de "Il processo", quest'opera racchiude tutto il "succo" del pensiero di Kafka, l'incredibile posizione dell'agrimensore K. che vedrà vanificati tutti i suoi sforzi per adempiere il proprio dovere.
Consigliatissimo a chi vuole entrare in contatto con il grande scrittore ceco
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Originariamente inviato da
Sir Galahad
Guareschi ( e questo è il mio pensiero ) è stato fatto oggetto di follìa revanchista ; persone che non esposero la propria pelle, come fece invece Guareschi, videro in lui un ostacolo alla "nuova" Italia. I suoi libri non si conoscono perchè volutamente sono stati celati dalla intellighenzia nostrana, tutta prona invece a decantare e magnificare la letteratura dei "vincenti" e portata dal "vento dell'Est".
Guareschi parla al cuore degli Italiani che non sputarono mai (in senso metaforico) sulla Patria; parla ai contadini, agli operai ancorati alle tradizioni, alla povera gente, a coloro che amavano il "piccolo mondo", ai bambini che amavano i propri nonni.
Guareschi combattè per la Libertà, e per essa fu inviso a molti e confinato in un campo di prigionia nazista. Soffrì molto e mai chiese, agli uomini di potere, grazia per esser stato condannato.
Ma Guareschi vive nella nostra memoria. Il Potere non l'ha cancellato (o meglio, stritolato, come si stritolano oggetti compressi tra due oggetti tra loro diversissimi ....)
Do ragione a Dolores. Compriamo le opere di Guareschi e meditiamole. E, veramente, scopriremo un grande uomo e un grande scrittore.
Le osservazioni di Sir sono importanti perché permettono di fare alcune riflessioni su un argomento interessante.
Guareschi finì in campo di concentramento nazista per coerenza, dopo l’armistizio rimase fedele alla monarchia e lo fu sempre, anche in seguito.
Nei primi anni ’50 finì in galera per diffamazione a mezzo stampa, non importa qui se giustamente o meno, mi interessa sottolineare che a spedircelo furono De Gasperi e Einaudi, non pericolosi e vendicativi bolscevichi.
Nel dopoguerra fu osteggiato da certa intellighenzia, ma non fu l’unico intellettuale a subire questo trattamento, cito a caso il nome di Ignazio Silone, uomo di sinistra, segno che non fu un problema di cultura - quella vera di destra o di sinistra è comunque rispettabile e rispetta l’altro - ma è un problema di pseudocultura al potere, anche oggi.
Sia Guareschi che Silone hanno venduto milioni di copie all’estero per fortuna, e sono conosciuti in moltissimi paesi.
Entrambi si rivolgono alla povera gente da versanti diversi, ma mi permetto di osservare che mi viene difficile immaginare contadini o poveri operai degli anni ‘30, ’40 e ‘50 che comprano libri di qualsivoglia genere, ammesso che sapessero leggere e con i problemi che avevano. Erano libri diretti alla povera gente ma li leggevano altre classi sociali. Oggi è forse molto diverso?
Vorrei aggiungere che capisco anche la posizione di chi non dimentica l’adesione al Manifesto razziale.
Altri firmarono , non solo Guareschi, giusto per fare un nome di attualità cito Giorgio Bocca. Ma mentre Bocca all’epoca era poco più di un ragazzo, Guareschi aveva 30 anni, un’età ben adulta e consapevole.
:roll:
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Originariamente inviato da
Baudin
Vorrei aggiungere che capisco anche la posizione di chi non dimentica l’adesione al Manifesto razziale.
Altri firmarono , non solo Guareschi, giusto per fare un nome di attualità cito Giorgio Bocca. Ma mentre Bocca all’epoca era poco più di un ragazzo, Guareschi aveva 30 anni, un’età ben adulta e consapevole.
:roll:
Vero, anche Giorgio Bocca firmò l'adesione al manifesto razziale ma in seguito si rese conto dell'errore e aderì al movimento partigiano. Giorgio Bocca ha avuto la capacità di fare delle scelte, ammettere i suoi errori e di cambiare. E non è poco.
Ciao
Vorrei dire anche che spiace vedere che se si esprime un giudizio contrario ci si offende e si sbatte la porta. Possibile che Elisabetta e io siamo state offensive nei confronti di Dolores e del Sir solo esprimendo che non avremmo mai letto nulla di tal Guareschi perchè lontano dal nostro sentire? Possibile?
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Originariamente inviato da
Claire
Vero, anche Giorgio Bocca firmò l'adesione al manifesto razziale ma in seguito si rese conto dell'errore e aderì al movimento partigiano. Giorgio Bocca ha avuto la capacità di fare delle scelte, ammettere i suoi errori e di cambiare. E non è poco.
Ciao
Vorrei dire anche che spiace vedere che se si esprime un giudizio contrario ci si offende e si sbatte la porta. Possibile che Elisabetta e io siamo state offensive nei confronti di Dolores e del Sir solo esprimendo che non avremmo mai letto nulla di tal Guareschi perchè lontano dal nostro sentire? Possibile?
No, Elisabetta non è stata offensiva. Elisabetta ha portato una ragione (anche se non condivisibile, ma l'ha portata) e io l'ho accettata. Come pure Baudin ha.portato delle ragioni, anche se intellettuali, ma le ha portate e io le ho accettate.
Tu invece, cara Claire, hai solo la puzza sotto il naso e basta. Inoltre sei talmente presuntuosa che non ti accorgi nemmeno quando offendi qualcuno.
Mi dispiace, ma siccome non voglio creare disturbo preferisco sbattere la porta, anche se sicuramente non al Forum... ma dovevo sfogarmi, sai io sono una piuttosto rozza.
Dolores
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EHI EHI RAGAZZI! alt!
SCUSATE, MA DEVO TIRARVI LE ORECCHIE?
direi che ci si può scambiare opinioni , senza essere pesanti. E VALE PER TUTTI. ok?
Se no si distrugge tutto ciò che di buono si è costruito finora. Buona notte!
Rosy:evil::evil::evil:
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Originariamente inviato da
dolores
No, Elisabetta non è stata offensiva. Elisabetta ha portato una ragione (anche se non condivisibile, ma l'ha portata) e io l'ho accettata. Come pure Baudin ha.portato delle ragioni, anche se intellettuali, ma le ha portate e io le ho accettate.
Tu invece, cara Claire, hai solo la puzza sotto il naso e basta. Inoltre sei talmente presuntuosa che non ti accorgi nemmeno quando offendi qualcuno.
Mi dispiace, ma siccome non voglio creare disturbo preferisco sbattere la porta, anche se sicuramente non al Forum... ma dovevo sfogarmi, sai io sono una piuttosto rozza.
Dolores
Ti ho offeso? E come? Dicendo che non condivido quello scritto di Guareschi? Il lager è stato per tanti nessun avvenire. E' stato un perdere la dignità di essere. Una morte infinita. Ma non serve parlare. Ti invito a guardare il viso di Elisa Springer in questo filmato a tal proposito.
http://www.youtube.com/watch?v=8d8mvzFYPOU
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Questa discussione è interessante ed è anche inevitabile che susciti toni accesi. Io non ho letto mai un rigo di Guareschi e onestamente non mi attira per niente e non credo che lo leggerò, proprio per gli stessi motivi esposti da Elisabetta e Claire. Allo stesso tempo però percepisco questa mia chiusura come un mio limite intellettuale perché la conoscenza di un autore dovrebbe prescindere da schemi ideologici. Sono certa che Ezra Pound sia un poeta importantissimo, che Cèline sia un grande scrittore...ma intanto non li leggo, perché mi infastidisce la loro connotazione politica. Il che è intellettualmente pericoloso: un'opera d'arte andrebbe conosciuta e giudicata per quello che è, eppure un'opera d'arte non sarà mai ideologicamente 'neutra', il che mi porta tuttora ad evitare certi autori. Mi dispiace per Walt se abbiamo tradito un po' lo spirito del suo thread, ma queste polemiche sono il sale del Forum secondo me, purché nel rispetto delle opinioni altrui, ovviamente.