MADRE
Sortii solo, nell’asettico meandro di una corsia:
fu l’introduttivo travaglio avviante all’inevitabile dipartita.
Nacqui, madre, inconsapevole che, con lo strazio dell’atto,
sgravasti col frutto anche l’anima per il mio futuro:
c’eri, madre, a malincuore, alla mia nascita.
Alcuna traccia lasciasti di premure materne,
fievole d’ascolto al mio respiro.
Ci fosti, madre,
in quel solo momento: un ruolo per sventura
indifferibile nel mio asperrimo cammino......
ma più imperdonabile fu andartene
senza avermi offerto l’occasione di piangerti....
Maurizio Romanelli