Non ti domando
Non ti domando sicurezze, mai
con te ho pensato a un amore routine.
Se torni, quando torni per favore
non dirmelo. Son queste le cose
che non voglio sapere, che so.
Tu bada a non farmi promesse
io a non chiederne.
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Non ti domando
Non ti domando sicurezze, mai
con te ho pensato a un amore routine.
Se torni, quando torni per favore
non dirmelo. Son queste le cose
che non voglio sapere, che so.
Tu bada a non farmi promesse
io a non chiederne.
Prima e dopo
Prima di te l’eterno e dopo te
l’eterno. E tu nel mezzo, un dito
di vita da bere in un colpo
Gabbiani
Gabbiani blu gridano ai pesci ingiurie
parolacce. Gridano in Gabbiano
ai pesci: ehi, voi! ehi, voi!
Ci si buttano sopra imprecando.
Ultimamente i cieli
si erano fatti così muti che
perfino quest’ira dall’aria
sembra piacevole cosa se pure
atroce come la vita
La mia scolara della terza G
che arriva sempre tardi è perchè
si fa un netturbino ogni mattina.
Con quel diecimila lei si
compera
mutandine di pizzi sigarette
profumi sgarbati, ma nei bar
chiede una cioccolata, unico cielo
d'infanzia.
Daria Menicanti
Madame Centaure
Mansueta e pigra come lo è ogni femmina
se non ha liti in corso, Madame
Centaure per la piazza deserta
procede al trotto. Posa sul selciato
delicata gli zoccoli, lucendo
solleva impudica la coda di seta.
Sotto il sole d'agosto la città
per pochi superstiti improvvisa
tali eleganze, tali allucinazioni
Daria Menicanti
Dal primo giorno
Dal primo giorno da allora
sapevo che mentivi che erano
tutte bugiarderie, una continua
infamia. Ma godevo
lo stesso del tuo sole finto
come le foglie che si aprono al caldo
sbagliato delle serre.
Daria Menicanti
Canzonetta week-end
Dio mi brilla sul capo
in una risata di stelle
il lago rimbocca la terra
con dita di schiuma
con onde materne
in danza minuta infinita.
Da un lago, da un cielo così
mai tanto sconfitta come oggi
dovrò ritornare alla vita,
la vita di sempre.
Daria Menicanti
Uomo
Le corte cosce grasse spalancate
gli occhi sciapi sporgenti
in due reticelli di vene
e –quel che è peggio- il collo
dopo un’impari lotta con le diete
definitivamente scomparso,
eppure anche costui piacque e per qualche-
duna fu il primo, ebbe la rosa
Daria Menicanti
Casalinga, ma
Ho intonacato i quattro muri in bianco
attorno ci ho messo uno schianto
di fiori, un sussurro di piante.
All’interno velluti
odore arso di arance.
E, appena finita la casa,
ne sono sgusciata da un fianco.
Daria Menicanti
A.V.I.S.
… perciò donatrice di sangue
mentre parlo con te, scrivo poesie,
passeggio per i banchi rivelando
l’intima essenza dell’Accusativo,
una parte di me sta partorendo
al Mangiagalli
o sogna già tranquilla
dell’incidente
dietro un bianco oblò.
A volte, così ricca di persone,
proliferante,
mi chiedo s’io sia
un pallido tranviere
un mascalzone
uno del Sud affilato alla falce
di atroci gelosie
e – tout de meme –
la Daria Menicanti.
Stretta, direi affrescata, alla parete
ronzante della magica tradotta,
col gomito affilato del vicino
tra una costola e l’altra scompaio
in estasi e all’unisono con tutti
gli utenti del primo metrò.
Daria Menicanti