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Dolores, ho definito semplicemente l'atmosfera del romanzo. E credo anche Claire. Non ho ancora parlato dei personaggi, sui quali mi soffermerò quando avrò terminato la lettura.
Ciao:)
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Originariamente inviato da
Baudin
Dolores, ho definito semplicemente l'atmosfera del romanzo. E credo anche Claire. Non ho ancora parlato dei personaggi, sui quali mi soffermerò quando avrò terminato la lettura.
Ciao:)
Non volevo contraddire né te, né Claire. Solo che io non riesco a scindere l'atmosfera e i personaggi, tanto meno in questo romanzo in cui i personaggi sono così pochi. :)
Ciao.
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Non scopro nulla dicendo che il rapporto tra padre e figlio è l'asse portante del romanzo, la tenerezza e la dedizione totale sono commoventi. I dialoghi tra i due così stretti ed essenziali ma carichi di emotività.
Ma è anche agghiacciante quando il padre spiega al figlio come usare la pistola in caso di estrema necessità.
Ciao.
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Originariamente inviato da
Baudin
Ma è anche agghiacciante quando il padre spiega al figlio come usare la pistola in caso di estrema necessità.
Ciao.
Cerco di spiegare perché non trovo agghiacciante questa cosa.
In un mondo che non c'è più, deserto, buio e freddo, con le strade piene di cadaveri (l'informazione che ci dà, en passant, di persone impalate :shock: è terrorizzante), con la possibilità tutt'altro che remota di incontrare bande di predoni assassini... beh, credo che insegnare al figlio come usare la pistola in casi di estrema necessità sia una cosa realistica e necessaria.
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Cito la frase di cui parliamo:
L'uomo rimase in ascolto stringendo a sè il bambino. Li sentiva parlare, sulla strada...Poi li sentì passare sulle foglie secche. Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la punti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?
Penso di sì.
No. Hai capito?
Sì.
Di' sì papà ho capito.
Sì papà ho capito.
Lui abbassò gli occhi e lo guardò. Vide solo terrore.
A me viene difficile anche solo pensarci.
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Originariamente inviato da
Baudin
Cito la frase di cui parliamo:
L'uomo rimase in ascolto stringendo a sè il bambino. Li sentiva parlare, sulla strada...Poi li sentì passare sulle foglie secche. Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la punti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?
Penso di sì.
No. Hai capito?
Sì.
Di' sì papà ho capito.
Sì papà ho capito.
Lui abbassò gli occhi e lo guardò. Vide solo terrore.
A me viene difficile anche solo pensarci.
Sarà che io mi sono talmente immedesimata in quell'orrore... Prova a pensarci: se il bambino rimanesse da solo, in balia di predoni crudeli che non solo uccidono, ma torturano (e i segni della loro crudeltà sono tutti descritti), solo in mezzo a quel deserto che è diventato il mondo... un bambino da solo che cosa potrebbe fare?
Io non condivido, ma - ripeto - in una simile situazione posso capire l'atteggiamento del padre e sentirne anche tutto lo strazio.
P.S. Ragazzi, per favore fateci sapere se avete già iniziato la lettura perché altrimenti io e Baudin andiamo avanti a forza di spoiler... :lol:
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Originariamente inviato da
dolores
Sarà che io mi sono talmente immedesimata in quell'orrore... Prova a pensarci: se il bambino rimanesse da solo, in balia di predoni crudeli che non solo uccidono, ma torturano (e i segni della loro crudeltà sono tutti descritti), solo in mezzo a quel deserto che è diventato il mondo... un bambino da solo che cosa potrebbe fare?
Io non condivido, ma - ripeto - in una simile situazione posso capire l'atteggiamento del padre e sentirne anche tutto lo strazio.
P.S. Ragazzi, per favore fateci sapere se avete già iniziato la lettura perché altrimenti io e Baudin andiamo avanti a forza di spoiler... :lol:
E' inimmaginabile che...
un bambino di 8-9 anni possa fare quello che gli chiede il padre in questo caso, cioè uccidersi con un colpo in bocca, avere la freddezza e la determinazione per farlo, sarebbe talmente terrorizzato che non riuscirebbe nemmeno a muoversi. Infatti nella continuazione della scena neanche il padre ci crede più , gli toglie la pistola e gli dice: no che non hai capito.
E vorrei vedere...
Una bella scena ad effetto, di tipo cinematografico, fuori da ogni realtà (per me naturalmente.)
Comunque anch'io sono ancora a pagina 115, però ora sono più agguerrito.:mrgreen:
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Originariamente inviato da
Baudin
Comunque anch'io sono ancora a pagina 115, però ora sono più agguerrito.:mrgreen:
Pensa che io quando vado al supermercato guardo con orrore la fila dei carrelli :mrgreen: :lol:
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Finito.
C'è da discutere, se qualcuno ne ha voglia.
Nel frattempo pongo un quesito: il fuoco del bambino.
Cosa rappresenta? Chi è veramente il bambino?
:roll:
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Originariamente inviato da
dolores
Anche io sono stata colpita dal continuo ricorrere delle parole "cenere, grigio e freddo"... eppure, non so perché, nonostante questo non la trovo una atmosfera cupa. Triste, desolante, sì, ma non cupa, e nemmeno agghiacciante (come dice Baudin), forse perché affascinata e coinvolta dal rapporto tra padre e figlio, descritto in modo scarno, essenziale, ma vero, bello: qualcosa che illumina, seppur fiocamente, la desolazione in cui vivono. E' commovente come si prendono cura l'uno dell'altro.
Cara Dolores, per "cupo" intendo Tetro. Devi ammettere che non è che ci sia tanta luce...Mi sembra di capire che sia accaduto un qualcosa di definitivo che ha distrutto la vita sulla terra. Tutto sembra essere sospeso in un'agghiacciante scenario di morte e distruzione.
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Sono a due terzi del libro.
Un'osservazione. Mi sembra degno di nota il fatto che i protagonisti non siano indicati con i nomi propri ma sempre con "l'uomo" e "il bambino".
Anche i nomi, in quanto insieme distinguono e mettono in relazione una persona con l'altra, non hanno più senso.
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Mi piace credere
Non so se annoverare questo romanzo nel genere post-apocalittico, per l’ambientazione direi di sì, ma la struttura intima mi fa propendere per il no. Per me l’ambientazione è solo un mezzo di cui si serve l’autore per compiere un viaggio nell’animo dell’uomo. Per questo i personaggi non hanno nomi , l’uomo resta tale fino alla fine e così il bambino. Simboli entrambi di fasi diverse , ma in fondo espressione dell’eterno divenire dello spirito umano, lotta, rassegnazione e speranza.
La strada verso il mare, verso il sud, è in tal senso il simbolo della lotta, l’obiettivo che da luce allo spirito, un simbolo che si rinnova nel momento della sconfitta e della disillusione, e si rinnova nella trasmissione all’altro, dal padre al bambino, perché “l’alito di Dio si trasmette di uomo in uomo”.
Anche se non crede più, l’uomo vede nel bambino la dimora divina, gli dice tu sei il migliore tra i buoni, sei portatore del fuoco della bontà. Il suo compito di padre non è solo salvare il figlio, ma con l’esempio metterlo nella condizione di continuare da solo. Il bambino, dal canto suo, con la semplicità e l’innocenza delle sue azioni fa da sprone all’uomo nella difficoltà e nei momenti di abbandono. Noi non ammazzeremo nessuno, noi siamo i portatori di fuoco.
Entrambi simboli in un mondo simbolico. L’autore sa che se vuole fare esaltare il fuoco dei protagonisti, deve creare un’ambientazione cupa, spettrale, gelida. In un mondo indecifrabile, in cui l’uomo mangia l’uomo, l’unica cifra certa che l’autore mi comunica è la salvaguardia dei valori di rispetto umano. Valori che sopravvivono a qualunque condizione di degrado e di sopraffazione estrema. Valori che rendono giustizia alla vera natura umana.
Un romanzo, quindi, che nonostante l’ambientazione e lo svolgimento, mi piace credere sia profondamente ottimista. L’uomo alla fine vince, comunque, anche nella sconfitta.
:)
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Originariamente inviato da
Baudin
Cito la frase di cui parliamo:
L'uomo rimase in ascolto stringendo a sè il bambino. Li sentiva parlare, sulla strada...Poi li sentì passare sulle foglie secche. Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la punti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?
Penso di sì.
No. Hai capito?
Sì.
Di' sì papà ho capito.
Sì papà ho capito.
Lui abbassò gli occhi e lo guardò. Vide solo terrore.
A me viene difficile anche solo pensarci.
Sono arrivata a pagina 99 e finalmente posso leggere questi spoiler che mi incuriosivano da morire.
Sulla scena della pistola la penso come Baudin.
Ma ancora più agghiacciante per me è stato...
... quando apre la botola ed entra...
veramente mi aspettavo del cibo ed invece...! Mamma mia, forse perchè erano le due di notte, ma a me si è fermato il sangue...
Avete notato che lo stile ricorda un po' quello di cecità di Saramago?
Nessun nome, un po' come se si è ciechi. Nessun indizio stradale anche se camminano tantissimo. La solitudine, la sporcizia e sopratutto la speranza che piano piano va a morire.
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Ciao a tutti. Finito ieri sera, come ha scrittoDark, anche io ho leggendo questo romanzo ho ricordato Cecità di Saramago, come per Cecità sono rimasta ammutolita. E' un romanzo scarno, scarni i dialoghi, scarni i paesaggi, a parte i due quasi inestenti gli altri personaggi.
Il viaggio, è un viaggio che non porta a nulla dunque, non è un viaggio vero è proprio ma la metafora di un viaggio (la vita?) dove i due lottano per tenere accesa la loro umanità( il fuoco), loro sono i buoni ripetono quasi a volersene sempre convincere e a volersi dare forza per non cadere nella bestialità
E' la prima volta che uso lo spoiler, speriamo di aver fatto giusto.
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finalmente ce l'ho anch'io. fra poco sarò dei vostri!
la bibliotecaria mi ha detto consegnandomelo:
" Se supera la metà poi diventa bellissimo."
no so a cosa si riferisse. speriamo bene.