Visualizzazione stampabile
-
La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e una donna che si incontrano
perchè sono fatti l’uno per l’altra,
perchè sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l’uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai
-
Bolero
Che vanità immaginare
che possa darti tutto, l’amore e la fortuna,
itinerari, musica, giocattoli.
Di sicuro è così:
ti do tutto me stesso, sicuro,
però tutto me stesso non ti basta
come a me non basta che tu mi dia
tutta te stessa.
Per questo non saremo mai
la coppia perfetta, la cartolina,
se non siamo capaci di accettare
che solo in aritmetica
il due nasce dall’uno più uno.
Di là un foglietto
che recita solamente:
sempre sei stata il mio specchio,
voglio dire che per vedermi dovevo guardarti.
Julio Cortazàr
-
La tentazione
Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto.
Per la prima volta vedrai i pori schiudersi
come musi di pesce e potrai ascoltare
il mormorio del sangue nelle gallerie
e sentire la luce scivolarti sulle cornee
come lo strascico di un abito; per la prima volta
avvertirai la gravità pungerti
come una spina nel calcagno
e per l’imperativo delle ali avrai male alle scapole.
Ti prometto di renderti talmente vivo che
la polvere ti assorderà cadendo sopra i mobili,
che le sopracciglia diventeranno due ferite fresche
e ti parrà che i tuoi ricordi inizino
con la creazione del mondo.
Nina Cassian
-
"Il pomeriggio è il tempo intermedio.
Coloro che amano non hanno il coraggio di annunciarsi.
Coloro che sono amati si fanno aspettare.
L’attesa dilata innaturale le sedie,
schiaccia il telefono come un’alta temperatura,
i muri divengono pneumatici, tanto che invano
ci sbatti la testa, nessun dolore ti risveglia;
l’universo intero è anestetizzato".
Nina Cassian
-
Alicante
Un'arancia sulla tavola
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.
Jacques Prévert
-
Guido Gozzano
Cocotte
I.
Ho rivisto il giardino, il giardinetto
contiguo, le palme del viale,
la cancellata rozza dalla quale
mi protese la mano ed il confetto...
II.
"Piccolino, che fai solo soletto?"
"Sto giocando al Diluvio Universale"
Accennai gli stromenti, le bizzarre
cose che modellavo nella sabbia,
ed ella si chinò come chi abbia
fretta d'un bacio e fretta di ritrarre
la bocca, e mi baciò tra le sbarre
come si bacia un uccellino in gabbia.
Sempre ch'io viva rivedrò l'incanto
di quel volto tra le sbarre quadre!
La nuca mi serrò con le mani ladre;
ed io stupivo di vedermi accanto
al viso, quella bocca tanto, tanto
diversa dalla bocca di mia Madre!
"Piccolino, ti piaccio che mi guardi?
Sei qui pei bagni? Ed affittate là?"
Subito mi lasciò, con negli sguardi
un vano sogno (ricordai più tardi)
un vano sogno di maternità...
"Una cocotte..."
"Che vuol dire mammina?"
"Vuol dire che è una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!"
Co-co-tte... La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'ovo e di gallina...
Pensavo deità favoleggiate:
i naviganti e l'Isole Felici...
Co-co-tte... le fate intese a malefici
con cibi e bevande affatturate...
Fate saranno, chi sa quali fate,
e in chi sa quali tenebrosi offici!
III.
Un giorno - giorni dopo - mi chiamò
tra le sbarre fiorite di verbene:
"O piccolino, che non mi vuoi più bene?"
"È vero che sei una cocotte? "
Perdutamente rise... E mi baciò
con le pupille di tristezza piene.
IV.
Tra le gioie defunte e i disinganni
dopo vent'anni, oggi si ravviva
il tuo sorriso... Dove sei, cattiva
signorina? Sei viva? Come inganni
(meglio per te non essere più viva!)
la discesa terribile degli anni?
Oimè! Da che non giova il tuo belletto
e il cosmetico già fa mala prova
l'ultimo amante disertò l'alcova...
Uno, sol uno: il piccolo folletto
che donasti d'un bacio e d'un confetto,
dopo vent'anni, oggi, ti ritrova
in sogno, e t'ama, in sogno, e dice: T'amo!
Da quel mattino dell'infanzia pura
forse ho amato te sola, o creatura!
Forse ho amato te sola! E ti richiamo!
Se leggi questi versi di richiamo
ritorna a chi t'aspetta, o creatura!
Vieni, Che importa se non sei più quella
che mi baciò quattrenne? Oggi t'agogno,
o vestita di tempo! Oggi ho bisogno
del tuo passato! Ti rifarò bella
coma Carlotta, come Graziella,
come tutte le donne del mio sogno!
Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono state...
Vedo la casa; ecco le rose
del bel giardino di vent'anni or sono!
Oltre le sbarre il tuo giardino intatto
fra gli eucalipti liguri si spazia...
Vieni! T'accoglierà l'anima sazia.
Fa' che io riveda il tuo volto disfatto;
ti bacierò: rifiorirà nell'atto,
sulla tua bocca l'ultima tua grazia.
Vieni! Sarà come se a me, per mano,
tu riportassi me stesso d'allora,
il bimbo parlerà con la Signora.
Risorgeremo dal tempo lontano.
Vieni! Sarà come se a te, per mano,
io riportassi te, giovine ancora.
-
CONSIGLIO
Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.
Scrivi di amore senza nominarlo, la precisione sta
nell'evitare.
Distràiti dal vocabolo solenne, già abbuffato,
punta al bordo, costeggia,
il lanciatore di coltelli tocca da lontano,
l'errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di
mancarlo.
Erri DE LUCA
-
Al mio doppio
Sei sempre stata quella cauta
che entra nella passione in punta di piedi
e la taglia a metà con la ragione.
Te l'ho permesso, e sono andato
per vie più felici e selvagge.
Ora ogni mio pensiero
sembra una fune annodata
a un'altra fune, che va indietro
nel tempo. Siamo intrecciati.
Ho imparato a esitare
persino dinanzi alla porta più spalancata.
Non so cosa tu abbia imparato.
Ma andare avanti, lo sento,
è andare insieme adesso. C'è un posto
dove vorrei arrivare prima di notte.
Stephen Dunn
-
Lasciami venire con te. Che luna stasera!
La luna è buona – non si vedrà
che si sono imbiancati i miei capelli. La luna
me li farà di nuovo biondi. Non te ne accorgerai.
Lasciami venire con te. […].
Ci sederemo un poco sul muretto, sull’altura,
e rinfrescandoci al vento di primavera
forse immagineremo pure di volare,
perché spesso, e perfino ora, sento il fruscío della mia veste
che pare il battito di due ali forti,
e quando ti chiudi in questo rumore del volo
senti irrigidirsi il collo, i fianchi, la tua carne,
e cosí stretto nei muscoli del vento azzurro,
nei nervi robusti dell’altezza,
non ha importanza che tu parta o torni
né conta che i miei capelli siano bianchi,
(non è questo che mi dà pena – mi dà pena
che non mi s’imbianchi anche il cuore).
Lasciami venire con te.
Lo so, ciascuno cammina da solo verso l’amore,
solo verso la gloria e la morte.
Lo so. L’ho provato. Non giova a niente.
Lasciami venire con te. […].
Ghiannis Ritsos
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...1470198194.jpg
-
TIMIDEZZA
Volevo dartelo il mio amore
su un foglio di giornale
alla maniera povera,
come si offre una caldarrosta,
ma temevo tu notassi solo la carta,
non il gesto né il suo contenuto,
per questo son rimasto sulla soglia
con le mani dietro la schiena
a stringere il cartoccio.
Umberto Crocetti
-
Si torna sempre
A credere.
A sognare
A sperare
A sorridere
E forse sarà qualcosa di più
O qualcosa di meno.
E l’aria che scorre come i pensieri
Labili
Fragili ma presenti
come io e te.
E la musica va
Senza sapere dove andrà
Dove andremo.
Eva B.
-
La sera
Ti dirò della sera, amico mio.
La sera di campane e violette
che spargono lentamente il loro piccolo
firmamento di profumo.
La sera in cui non sei.
Il tempo, fermato, trabocca
come un fiume d’oro.
E lascia scorgere sul suo fondale
chissà quali cose dimenticate.
Il giorno si volge ancora in un lampo
del sole,
e spilla farfalle dorate
sul vetro dell’aria…
Suona un flauto nel silenzio, una
malinconica bocca innamorata,
e nella torre tinta dal crepuscolo
le colombe ripetono il loro bianco.
La sera in cui non sei… la sera
in cui ti desidero.
Qualcuno che non conosco,
apre segretamente i gelsomini
e vi rinchiude una a una le parole.
.
Meira Delmar
https://virandodona.files.wordpress....1920.jpg?w=240
-
Dedicata a Kaipirissima (ti ho dedicato un oceano di poesie, spero che almeno una ti piaccia!):
Tu non ricordi
ma in un tempo
così lontano che non sembra stato
ci siamo dondolati su un’altalena sola
Che non finisse mai quel dondolìo
fu l’unica preghiera in senso stretto
che in tutta la mia vita io abbia mai levato al cielo
Michele Mari
-
Quote:
Originariamente inviato da
daniela
Dedicata a Kaipirissima (ti ho dedicato un oceano di poesie, spero che almeno una ti piaccia!):
Ho visto! Credevo mi avessi dedicato la prima quella del sogno... invece...
Si, mi è piaciuta molto quella dello specchio e della somma.
-
Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all'ultimo congedo
Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto
Al momento l'arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
ed il commento dice
due imbecilli
Michele Mari
-
Esiste la deliziosa,
prossimità, non il perfetto amore.
E intanto
lunghi tragitti tratti
erosi da pianto, polvere
di sentieri assembrati angoli della mente che
stavano per sfollare e – sostano,
campi desertici
trasferimento, letto come strada
silenzio non ancora pace.
Maria Pia Quintavalla
https://i.pinimg.com/170x/da/75/e0/d...eet-kisses.jpg
-
Mi dava la mano, e non avevo bisogno d’altro.
Mi bastava per sentirmi bene accetto.
Più che baciarla,
più che stare vicini,
più di ogni altra cosa,
mi dava la mano, e questo era l’amore.
Mario Benedetti
https://ilricordoperduto.files.wordp...mano.gif?w=500
-
E poi fate l’amore
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo i baci lenti sulla bocca,
sul collo, sulla pancia, sulla schiena,
i morsi sulle labbra, le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento era stata un po’ sbagliata.
Intendo dita sui corpi, creare costellazioni,
inalare profumi, cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano allo stesso ritmo,
e poi sorrisi,
sinceri dopo un po’ che non lo erano più.
Ecco, fate l’amore e non vergognatevene,
perché l’amore è arte, e voi i capolavori.
(Alda Merini)
-
È l’amore
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.
A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo di strada dove non oso passare.
Il nome di una donna mi denuncia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.
Jorge Luis Borges
-
L'amore
Come il vento che trova
una fessura
e si infila nella casa
e scompiglia tutto
libri
bollette
poesie
così entra
nella vita
l'amore.
Niente è uguale a partire da allora,
quel caos
è la felicità.
Ma un giorno bisognerà riordinare.
Sei fortunato se non tocca a te.
K. Iribarren
-
Quando l’amore ti segue
non girarti
porgi la mano verso il
vuoto
e spera che la sua ti
raggiunga
e fino a quando non sarà
accanto a te
non osservarla
se il suo volto non sarà
nella luce
Non cadere nel tranello
degli dei gelosi
dei provocatori di destini
tristi
non cedere agl’inganni
delle muse malate di finta
bellezza
sarò fiero
non ti chiamerò per nome
fin quando non sarai fra le
mie braccia
Io
non sarò un futuro Orfeo
e tu non sarai mai la mia
Euridice
tu sei fiato che nasce da
baci
sei voce che si fa ascoltare
tu sai essere madre come
il mare
e io sarò figlio compagno
marito
Navigatore dei tuoi mari
solcherò la tua anima.
Claudio Masetta Milone
http://4.bp.blogspot.com/_0FoIdzFoHX...d_Euridice.jpg
Orfeo ed Euridice
Federico Cervelli
-
1 allegato(i)
Bhè,oggi ricorre l'anniversario della nascita di Jaques Prevert, il poeta dell'amore per antonomasia: non ci sono tante poesie che mi piacciono di lui,ma questa si.Metto il link perché mi fa fatica scriverla tutta :)
https://poesiainrete.wordpress.com/2...cques-prevert/
Allegato 4912
-
Ti meriti un amore
Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
Frida Kahlo
-
Ci siamo sempre amati come se fosse
per noi incontrarci impossibile.
Forse per questo tutto è stato tra noi vero.
Quando il sole sorge, la luna tramonta;
non possono stare insieme per un intero
giorno due fonti di luce: eppure
niente vale di più che il quasi-mistero
del loro lento, necessario inseguirsi.
Giuseppe Conte
-
Quando hai bisogno d'amore
Quando hai bisogno d’amore non ti si dà amore.
Quando devi amare non sei riamato.
Quando sei solo non puoi sfuggire alla solitudine.
Quando sei infelice non ha senso dirlo.
Quando vorresti stringere fra le braccia non hai la persona.
Quando vorresti telefonare tutti sono fuori.
Quando sei a pezzi chi s’interessa a te?
A chi importa? A chi importerà mai?
Stammi tu accanto, pensami.
Sii tenera con me, non farmi soffrire, non rendermi geloso,
non abbandonarmi, non sopporterei un’altra rottura.
Stammi accanto, sii dalla mia parte.
Comprendimi, amami, non mi occorrono festini, né discorsi,
sii la mia amata duratura.
Dimentichiamo la regola del gioco, scordiamoci che l’eros è una giungla.
Leghiamoci l’un l’altro, giungiamo a un punto di equilibrio.
Però non spero nulla,
non ricevi amore
quando hai bisogno d’amore.
Quando devi amare non sei riamato.
Quando sei a pezzi nessuna vuole saperne di te.
Mircea Cardarescu
-
VI
Al di sopra di tutto amo la tua anima. Attraverso il velo della tua carne la vedo brillare nell’oscurità: mi avvolge, mi trasforma, mi satura, mi affascina. Allora parlo per sentire che esisto, perché se non parlassi la mia lingua si paralizzerebbe, il mio cuore smetterebbe di palpitare, tutta mi disseccherei abbagliata.
LII
Sette volte facemmo in mezz’ora lo stesso tragitto. Avanti e indietro di fianco all’inferriata di un giardino, come sonnambuli. Respiravamo l’umidità notturna e odorosa che usciva dalle pietre e, come pallide morti dell’oltretomba, in mezzo ai tronchi neri degli alberi, vedevamo, a tratti, la carne bianca delle statue.
Poesie d'amore di Alfonsina Storni
-
Vedere il mare
Ho bisogno
di prendere un treno
salire su un aereo
viaggiare nella notte
aspettare l’alba.
Vedere il mare.
Ho bisogno
di scrivere un racconto
leggere un romanzo
placare la fantasia
colorare un sogno.
Vedere te.
Paul Irondie
-
Si sappia, insomma che verso metà secolo
la terra ebbe un sussulto e si decise
a fare il meglio che poteva fare
per una volta, forse per l’ultima volta.
Chiamò a raccolta le maree oceaniche,
i venti più famosi delle montagne,
i metalli preziosi, i fiori rari,
il Nilo, il Gange, il Plata e il Mississippi,
i ghiacciai e i deserti e i pachidermi,
e non sapendo che farsene di un tutto
tanto imponente e tanto imbarazzante,
chiese al primo dormiente che passava
per il lago del sogno universale
come vedeva lui la perfezione.
Lo chiese a me, e così fece te.
J. Rodolfo Wilcock
-
Non si può amare solo con la voglia di amare.
Con il voler amare.
Con il voler restare.
Con il crederci.
Con io lo amo.
Perché poi non basta.
Non regge.
L’amore non basta per amare.
Bisogna che ci sia la storia, per amare.
La vita, per amare.
Non bastano le parole, per amare.
Neanche quelle giuste, bastano.
Neanche le parole d’amore bastano per amare.
Dobbiamo fare una passeggiata.
Dobbiamo cenare insieme.
Leggere un giornale.
Andare a fare la spesa.
Fare una cosa insieme.
Che sia nostra.
Che siamo noi.
Io e te.
Non basta fare sesso per fare l’amore.
Anzi.
Ci vogliono i baci.
Ci vuole anche solo stare con la fronte appoggiata alla fronte.
Per amare ci vuole una storia. Da vivere. Vissuta.
Ci vuole tempo.
Non puoi non esserci mai.
Per amare ci vuole una storia. Da fare e raccontarsi.
Non puoi non aver voglia di parlare.
Non puoi parlare sempre.
Una storia da fare insieme.
Non puoi trovare tutto pronto.
Arrivare quando tutto è fatto.
Io amo solo chi fa la giornata con me.
Chi fa la vita con me.
Chi fa la spesa con me.
Chi fa una passeggiata con me.
Chi fa tempo con me.
Chi fa storia con me.
Non amo se no.
Amo solo chi sa stare tutto con me.
Chi parla con me.
Chi torna da me.
Chi chiama per non dire niente.
Chi mi bacia la testa, tra i capelli, passandomi vicino.
Chi mi porta i capelli indietro.
Io non le voglio le romanticherie.
Voglio le cose che sono nella mia giornata.
Voglio che sono con te.
Fatte con te.
Raccontate a te.
E poi ti racconto le cose solo mie.
Che faccio io.
Entro e esco dalla tua vita.
E tu dalla mia.
Come l’ago che cuce .
Come l’ago che per unire, entra e esce.
Mauro Leonardi
-
Canzone d’amore di una ragazza folle (1951)
Io chiudo gli occhi e tutto il mondo muore;
Schiudo le palpebre e tutto rinasce.
(Sono convinta di averti inventato.)
Le stelle escon danzando in blu e rosso,
Oscurità arbitraria entra al galoppo:
Io chiudo gli occhi e tutto il mondo muore.
Sognai che mi stregavi nel mio letto
M’incantavi e baciavi alla follia.
(Sono convinta di averti inventato.)
Giù Dio dal cielo, spenti i fuochi inferni,
Fuori Serafini e schiere di Satana:
Io chiudo gli occhi e tutto il mondo muore.
Speravo che tornassi, l’hai promesso,
Ma ora invecchio e dimentico il tuo nome.
(Sono convinta di averti inventato.)
Dovevo amare un uccello del tuono:
Quelli tornan ruggendo a primavera.
Io chiudo gli occhi e tutto il mondo muore.
(Sono convinta di averti inventato.)
Sylvia Plath
-
A San Valentino
Non una rosa rossa o un cuore di raso.
Ti do una cipolla.
È una luna avvolta in ruvida carta scura.
Promette luce
come il lento spogliarsi dell’amore.
Eccola.
Ti accecherà di lacrime
come un amante.
Renderà il tuo riflesso
un traballante ritratto di dolore.
Sto cercando di essere onesta.
Non un biglietto lezioso o baci per interposta persona.
Ti do una cipolla.
Il suo bacio pungente resterà sulle tue labbra,
possessivo e fedele
come noi,
finché lo saremo noi.
Prendila.
I suoi cerchi di platino si riducono a un anello nuziale,
se vuoi.
Letale.
Il suo odore si appiccicherà alle tue dita,
al tuo coltello.
Carol Anne Duffy
-
Dimmi se disturbo,
ha detto entrando,
perché me ne vado immediatamente.
Non solo disturbi,
ho replicato,
tu scuoti tutto il mio essere.
Benvenuto.
Eeva Kilpi
(da Canto d’amore e altre poesie, 1972).
-
Non sei più qui
ora tu ami altrove
dopo diverse trasfusioni di sangue
mi hai dimenticata
per un cambiamento
che tu solo definisci.
Lui deve allontanarsi per qualche giorno
e io sono di nuovo da te.
Mangiamo mele e
ci baciamo sotto i meli.
Ognuno vede l’amore negli occhi nostri.
Abbiamo occasione di dormire e
ammirare il nostro sentimento.
Non è solo piacere, è amore.
Finché ci riconosciamo, fa bel
tempo nelle tue stanze.
Coroniamo questi giorni con le nostre
prestazioni, senza nemmeno pensare
che dovremo vivere tra i libri e la gente.
Nicolas Born
https://i2.wp.com/ae01.alicdn.com/kf...pg_200x200.jpg
Immagine presa dal web
-
DEFINIZIONE DI AMORE
Strano, considerando quanto sull'amore
è stato scritto, che nessuno lo abbia detto
dove l'amore signoreggia: non nel sesso,
né nel volere il bene degli altri,
ma nell'occupare tutto il tempo a cena,
in apparenza assorti nel discorso,
a cercare invero di far prendere coraggio
alla mano affinché oltrepassi l'invisibile spada
sulla tovaglia e tocchi un dito in equilibrio sul tessuto.
A un giovane curato di una parrocchia di West Cork
fu detto che sua madre era gravemente ammalata
e che lui doveva venire a casa a Boherbue
(di fatto era già morta, ma l'intendimento era
di attenuare il colpo). Corse in auto mezzo Kerry
spericolatamente, per schiantarsi e lì morire
nella bella valle di Glenflesk.
Così avvenne, per quel suo fantasticare vano
di toccarle un'ultima volta le dita della mano.
BERNARD O’DONOGHUE
https://www.superabile.it/cs/superab...9065/maniM.jpg
-
Ti sei addormentata ancora nuda
adesso il tuo torace si muove lentamente
lo sento appoggiandoti le mani sulla pelle
penso al fiato veloce di prima
che era tuo e nostro insieme
mentalmente faccio la differenza
per capire quanta parte del tuo respiro
sia dedicata a me.
Francesco Tomada
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...hRZkh&usqp=CAU
foto presa dal web
-
Mettiamo un mattino come un altro,
fischiettando tra i marciapiedi della tua città
– fosse fine primavera –
tra gli smilzi fili d’aria
che la mia bocca lascerebbe cadere
abbandonassi anche qualche lacrima,
tu cosa raccogliesti?
Mettiamo in un mattino come un altro
volessimo incontrarci in un bar per il caffè
– fosse fine primavera –
e io mi fossi un po’ attardato.
Una volta terminato il caffè,
mi chiederesti, con aria immatura,
di restituire quel tempo insieme che ti ho sottratto?
Mettiamo, dicevo, un mattino come un altro,
chiudessi i tuoi occhi e con le mani le tue orecchie su di me
– fosse fine primavera –
evaporassi assieme a tutto il mondo.
Supporresti che la vita procede ancora,
che oltre la tua morte nient’altro morirebbe?
Sapresti, con certezza celeste, di avermi davanti?
Vorrei sapere se un mattino come un altro,
ravvisando la luce sensuale del sole
– fosse fine primavera –
cominceresti a pensare al caldo che si attenua
in un mattino di fine estate
e alla vigna dove potremmo spogliarci e baciarci,
tra l’uva matura?
In conclusione, mi piacerebbe capire
semplicemente se posso chiamarti amore.
Fabrizio Sani
https://cdn.shopify.com/s/files/1/02...g?v=1588253763
foto presa dal web
-
REBUS D'AMORE
In un certo ventoso crocevia
del caso e del probabile
un uomo con voce di serale chiarore
mi invitò all'interno del segreto.
Senza alcuna motivazione
di me stessa stupita
davanti a me stessa eretta
mi fermai sulla soglia.
E rimanemmo così
per sempre nell'inesplicabile
come due ombre di guardiani
davanti all'ingresso del desiderio.
Ora posso affacciarmi
nel profondo delle notti,
perché non sono più mie.
L'amore è desiderio
di provare il dolore fino in fondo
allo schiudersi degli occhi.
Poi, svelandosi,
si uccide da sé
ad occhi aperti.
L'ho salvato, mi chiedo,
quando l'ho costretto
alla cecità?
Blaga Dimitrova
1982
(da Voce, 1985 – Traduzione di Valeria Salvini)
.https://i.etsystatic.com/6695219/c/2...52634_t0ud.jpg
immagine presa dal web
-
Dall’ondeggiante oceano, la folla, venne teneramente a me una goccia,
mormorando
Io ti amo, tra non molto morirò
ho fatto un lungo viaggio solo per guardati, toccarti,
perché non potevo morire sinché non ti avessi parlato,
perché temevo di poterti poi perdere.
Ora ci siamo incontrati, ci siamo guardati, siamo salvi,
ritorna in pace all’oceano mio amore,
anch’io sono parte di quell’oceano amore,
non siamo così separati,
considera il grande globo, la coesione del tutto, quanto è
perfetta!
Ma per me, per te, il mare irresistibile deve separarci,
e se per un’ora ci tiene lontani, non potrà tenerci lontani per
sempre;
non essere impaziente – un istante – sappi che io saluto
l’aria, l’oceano e la terra,
ogni giorno al tramonto per amor tuo,
amore.
Walt Whitman
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...Xn_Ow&usqp=CAU
foto presa dal web
-
Finalmente posso pronunciare
le parole appena scoperte
con il profumo dell’eternità:
Ti vedo
esisti,
mi parli,
l’aria mostra le tue forme
È come se dal fondo dell’oceano
fosse sorta l’inattesa
terraferma o forse
un continente sommerso
La vita diventa un mistero
cosmico del tuo fluire,
e io la sua nascosta
particella.
Krystyna Rodowska
-
A MARCO ANTONIO IN PARADISO
Questa tranquilla luce riflessa
del mattino, quante volte
dall'erba, dagli alberi e dalle nuvole
entra nella mia stanza a nord
toccando le pareti con
erba, nuvole e alberi.
Antonio,
alberi, erba e nuvole.
Perché seguisti
quel corpo amato
con le tue navi ad Azio?
Spero sia stato perché
la conoscevi palmo a palmo
dai piedi inclinati verso l'alto
alle radici dei suoi capelli
e di nuovo giù e perché
l'hai vista
oltre la furia della battaglia
— nuvole e alberi ed erba —
Per questo allora stai
ascoltando in paradiso.
WILLIAM CARLOS WILLIAMS
(da Collected Poems, 1921–1931, 1934)
https://www.meteoweb.eu/wp-content/u.../cleopatra.gif
immagine presa dal web