Rose
Mi cammini dentro,
moglie nuda,
come la mia anima.
E, con te, il mio corpo
è come una lunga galleria magica,
che sbuca in un mare soleggiato senza nessuno.
Juan Ramon Jimenez
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Rose
Mi cammini dentro,
moglie nuda,
come la mia anima.
E, con te, il mio corpo
è come una lunga galleria magica,
che sbuca in un mare soleggiato senza nessuno.
Juan Ramon Jimenez
Albero azzurro
Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l'acque impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e si spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare piu ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura il sole
molteplice mi arrendo
finché nasca il albero del tuo amore
Tanto alto e ribelle
Tanto alto e tanto mio
Freccia che ritorna all'arco
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
Cielo crescente che niente fermerà.
Joumana Haddad
E’ molto che volevo descriverti
la costellazione nascosta del mio amore;
magari soltanto la sua sostanza, con una sola immagine.
Ma tu fermenti e straripi dentro di me
come l’esistenza e talvolta sei così salda, sicura e perenne
come conchiglia fossile nella pietra.
Miklós Radnóti
È difficile amare in primavere
come questa che a Brera i contatori
Geiger denunciano carica di pioggia
radioattiva perché le hacca esplodono
nel Nevada in Siberia sul Pacifico
e angoscia collettiva sulla terra
non esplode in giustizia.
Potrò amarti
dell'amore virile che mi tocca, e riempirti
se minaccia l'uomo
sé nel suo genere?
O trasferisco in pubblico stridore
che è solo nostro, anzi tuo e mio?
Elio Pagliarani
Come son pesanti i giorni,
A nessun fuoco posso riscaldarmi,
non mi ride ormai nessun sole,
tutto è vuoto,
tutto è freddo e senza pietà,
ed anche le care limpide stelle
mi guardano senza conforto,
da quando ho appreso nel mio cuore,
che anche l’amore può morire.
Garcia Lorca
Amour Monet
Signore, lei disse, se io mai dovessi
Un giorno uccidermi per pena di amore
Lo farei qui tra ninfee bianche e rosa
Lo farei qui in quest’acqua vischiosa
Perchè signore freddo è il mio cuore
E non so più se sono capace di amare
Madame, lui disse, su non scherzate
Vorrei essere il vostro girasole
A voi rivolgermi col fuoco dell’amore
E farvi ardere ed arrossire
Perchè da tempo non provo più amore
E di essere capace vorrei ritornare
Così dicendo sul ponte arrivarono
Lui la sfiorò lei si scostò
Lei resistette lui la baciò
Lei si negò poi si avvinghiò
O dolce lotta o erotica prova
Su un piccolo ponte, sconoda alcova
Amor li avvinse amor li spinse
Il parapetto sottile crollò
E si scoprì che sapevano amare
Ma nessuno dei due sapeva nuotare.
Stefano Benni
Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita,
non rispondere alle tue telefonate, non aprirti la porta di casa,
non pensarti, non desiderarti,
non cercarti nei posti comuni e non rivederti più,
girare per le strade dove so che tu non passi,
eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te,
ogni ricordo del tuo ricordo,
dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti,
rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te
e fare come se tu non fossi mai esistita.
Però ti amo.
Darío Jaramillo Agudelo
Fuggire, tornare,
avvicinarsi, respingersi,
pensare più piano,
parlare all’anima,
capirsi con gli occhi,
confondersi nel caos,
ammutolire il cuore,
smarrire il cammino,
allontanarsi
senza perdersi,
ritrovarsi,
rimanendo assenti,
irrequieto
come vento instabile
che scompiglia il mare,
saldo
come radice d’albero
che abita il bosco,
solo
ad ammettere
che sei il più bello
dei miei sbagli,
il migliore
dei miei mali.
Philip Marlowe
Fuggire, tornare,
avvicinarsi, respingersi,
pensare più piano,
parlare all’anima,
capirsi con gli occhi,
confondersi nel caos,
ammutolire il cuore,
smarrire il cammino,
allontanarsi
senza perdersi,
ritrovarsi,
rimanendo assenti,
irrequieto
come vento instabile
che scompiglia il mare,
saldo
come radice d’albero
che abita il bosco,
solo
ad ammettere
che sei il più bello
dei miei sbagli,
il migliore
dei miei mali.
Philip Marlowe
LA FINE DELLA SCALA
Sono passati dei giorni senza incontrarci.
Tu sei là, dietro il traguardo dei sogni,
in un orizzonte circondato di ignoto.
E io cammino, e vedo, e dormo,
consumando i miei giorni e trascinando il mio dolce domani,
che fugge verso il passato perduto.
I sospiri consumeranno i miei giorni finché tu torni?
NAZIK AL-MALAIKA
(da “Antologia della letteratura araba”)
Nessun cielo di una notte d’estate senza respiro
Giunge così profondo nell’eternità,
nessun lago, quando le nebbie si diradano,
riflette una calma simile
come l’attimo –
quando i confini della solitudine si cancellano
e gli occhi diventano trasparenti
e le voci diventano semplici come venti
e niente c’è più da nascondere.
Come posso ora aver paura?
Io non ti perderò mai.
Karin Boye
Grandi quantità d’acqua non possono dissetare l’amore,
né possono sommergerlo le inondazioni.
Allora, cos’è che uccide l’amore?
Soltanto la disattenzione.
Non vederti quando mi stai davanti.
Non pensare a te nelle piccole cose.
Non spianarti la strada,
non prepararti la tavola.
Sceglierti per abitudine e non per desiderio,
passare davanti al fioraio senza accorgermene.
Lasciare i piatti da lavare,
il letto da rifare,
ignorarti al mattino, usarti la notte.
Desiderare un’altra persona
mentre ti bacio sulla guancia.
Dire il tuo nome senza ascoltarlo,
dare per scontato
che sia mio diritto pronunciarlo.
Jeannette Winterson
Bella, questa di Jeannette Winterson.
Acuta nella sua spoglia semplicità.
Nelle mie mani vuote
vorrei stringere un sogno,
un sogno avverato,
non solo
polvere del tempo,
non solo
il tremolio del desiderio.
Nelle mie mani vuote
vorrei veder posata
la tua anima,
le tue calze di seta,
il tuo quadrifoglio
portafortuna.
Seduto
su questo enorme
sasso compagno
del mio portico,
il sole corteggiatore
inventa l’ombra cupa
testimone della
mia solitudine.
I miei pensieri cercano
il nulla tra le mie mani,
scrutano ciò che il mio
desiderio immagina,
Il tuo viso,
le tue parole,
immaginando di cambiare
il destino, di frantumare,
l’infinito per poter
stringere l’attimo
in cui il tempo
ti farà vivere per me.
Roberto Perin