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Originariamente inviato da
dolores
E perché si dice scherzo da prete? :?
Dal Dizionario del Corriere della Sera:
* Fig.: scherzo di cattivo gusto, o pesante, fatto inaspettatamente con furberia e malizia. Anche azione dannosa o sleale, tiro mancino.
* In origine il detto è nato solo con il senso di scherzo inatteso proprio perché proveniente da un sacerdote, cui comunemente si attribuisce il dovere di una costante gravità.
Questo il dizionario del Corsera.
Il secondo paragrafo mi trova pienamente d'accordo: uno scherzo è tanto più indigesto quando commesso da persona dalla quale ci si aspetterebbe dirittura morale.
Non mi trova d'accordo il primo paragrafo: non si capisce, infatti, perchè uno scherzo pesante debba esser per forza attribuito ad un prete. Peggio se accompagnato da furberia o malizia. Gli scherzi pesanti, infatti, provengono da qualsivoglia parte e sono accompagnati da furberia o malizia quando non sono prodotti da una mente greve e volgare.
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Originariamente inviato da
Sir Galahad
Dal Dizionario del Corriere della Sera:
* Fig.: scherzo di cattivo gusto, o pesante, fatto inaspettatamente con furberia e malizia. Anche azione dannosa o sleale, tiro mancino.
* In origine il detto è nato solo con il senso di scherzo inatteso proprio perché proveniente da un sacerdote, cui comunemente si attribuisce il dovere di una costante gravità.
Questo il dizionario del Corsera.
Il secondo paragrafo mi trova pienamente d'accordo: uno scherzo è tanto più indigesto quando commesso da persona dalla quale ci si aspetterebbe dirittura morale.
Non mi trova d'accordo il primo paragrafo: non si capisce, infatti, perchè uno scherzo pesante debba esser per forza attribuito ad un prete. Peggio se accompagnato da furberia o malizia. Gli scherzi pesanti, infatti, provengono da qualsivoglia parte e sono accompagnati da furberia o malizia quando non sono prodotti da una mente greve e volgare.
... e io sono d'accordo con te :geek:
Grazie, Sir :D
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Puttana (put-ta-na)
Termine largamente usato nella letteratura. Chi non si ricorda, ad esempio, di Taide, delizioso personaggio della Commedia dantesca ?
Taide è, la puttana che rispuose
al drudo suo quando disse "Ho io grazie
grandi apo te?": "Anzi maravigliose!".
136 E quinci sien le nostre viste sazie».
(Inferno, canto XVIII)
Il termine «puttana», che nel parlar discorsivo italiano - popolare- assume un grave tono offensivo, deriva da puteus, con cui in latino s'intendevano o una cavità naturale o un buco scavato appositamente nel terreno per seppellire i morti, ma ab origine era riferito alle etere, cortigiane e prostitute sofisticate, che oltre a prestazioni sessuali offrivano compagnia . Un alone sofisticato, quindi, un po' lontano dalla triviale accezione con la quale viene adoperato il termine.
Il termine puteus (fossa) si accosta all'idea di vagina, grembo, utero, ovvero ai concetti di ricezione (riceptaculum seminis) e di contenimento.
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Catastrofe (ca-ta-stro-fe)
dal tardo latino catastro°phe(n), che proviene dal greco katastrophé 'rivolgimento, rovesciamento
Il termine non ha, nel suo significato etimologico, connotazioni negative. Nella Poetica di Aristotele indica il momento in cui si scioglie l'intreccio; un momento critico, atteso, che rappresenta l'acme della tragedia, ed è caratterizzato dal passaggio, nel protagonista, da uno stato di felicità a uno di infelicità. Si tratta di un cambiamento repentino da una situazione ad un'altra che spesso è completamente differente.
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Arrosto (ar-ro-sto)
Dal germanico Rost, inferriata . Arrosto vale: ad- rost, cioè carne messa su graticola (inferriata sensu latu). Rost vale anche: struttura di rami atta ad imbrigliare i fuimi o corsi d'acqua
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Capitale (ca-pi-ta-le)
Dal latino caput, genit. capitis. Tutto ciò che concerne il principio, l'inizio, il capo di ogni cosa, e perciò la parte principale.
Nel parlar comune spesso ci si riferisce, con questo termine, alla teoria economica detta capitalistica, ossìa all'accumulo di denaro generatore di interessi e lucro.
Latu sensu andrebbe inteso - salvo a specificare conseguentemente - la capacità di generare sia beni materiali che intellettuali.
Così, è bene parlare di capitale umano, qualora - però - si intenda con questo termine l'insieme di potenzialità creative nelle relazioni interpersonali.
Il capitale umano è degna cosa da salvaguardare sempre.
Il capitalismo economico come ideologia molte volte entra in aperta contraddizione col capitale umano e le risorse umane, spesso degradando i rapporti umani a un semplice scambio di beni.
Il capitalismo economico come prassi economica può essere vettore di distribuzione (anche se non paritaria) dei beni.
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Straziante (stra-zian-te), distruggere (di-strug-ge-re) et similia.
Termini che originano dal latino dix-tractus (destractus), participio passato di distrahere , ossìa tirare da diverse parti, smembrare, squarciare, dilaniare.
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Profanare (pro-fa-na-re)
Parola di significato duplice, ancipite, a seconda della lunghezza vocalica adoperata nel preverbo pro-. Le due parole sono, come si dice, omofone. Fanum, a sua volta, vale, derivando dal Latino: tempio, luogo sacro.
Infatti, profanare con la o breve : dissacrare
Profanare con la o lunga: consacrare
Si pensa che la pro- (con la o breve) derivi dalla virgiliana anafora enfatica : procul, procul este profani (tenetevi lontani, voi, che siete estranei al luogo sacro).
Pro, con o lunga, significherebbe, invece, il contrario: ossìa proporre, indurre, favorire.
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Ancipite
Dal Sabatini-Coletti:
[an-cì-pi-te] agg.
- 1 lett. Che ha doppia natura o aspetto
- 2 Nella metrica greca e latina, di sillaba o vocale che può avere valore di lunga o di breve
.................................................. ...................................
Così il prestigioso dizionario. Va sottolineato che, latu sensu, si intende per ancipite (termine adoperato anche in Biologia, ad esempio) tutto ciò che ha o potrebbe avere una duplice natura. Ad esempio, gli Anfibi, animali che vivono sia su terreno che nel mezzo liquido, conducono una vita ancipite, come già Cicerone aveva detto: bestiae ancipitae vocantur (De nat. deor.)
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Imbecille
Parola composta da: in + bacillum (diminutivo di baculum, bastone) = senza bastone, senza appoggio; oppure, meglio, che si appoggia su un piccolo bastone (figuratamente: con poca o senza argomentazione logica, quindi stupido).
In sostanza, appoggiare la propria tesi su argomentazioni futili, scarne o scarse.
Da notare la gradazione vocalica: da a ad e (bacillum> becillum)
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Nike: l nome della dea greca della vittoria.
Oggigiorno, molti pronunciano questa parola all'americana: foneticamente naik
Il logo (il famoso baffo, o swoosh in inglese), rappresenta l'ala della dea della vittoria adorata dagli antichi Greci.
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tempra (tem-pra)
È l'insieme delle qualità e delle doti fisiche, psichiche, morali di una persona . Il lemma deriva, per elisione vocalica, da tempera, a sua volta originato dal latino tempus.
Si riferisce anche a temperamento naturale, indole, vocazione:
"Per cercar terra e mar da tutti lidi, Chi pò saver tutte l’umane tempre?" (Petrarca).
"...contagio, il quale ne’ corpi affetti e preparati dal disagio ... trovi la tempera, per dir così,... le condizioni necessarie in somma per nascere, nutrirsi e moltiplicare" (Manzoni).
Una persona "ben temperata" è colei che, passando attraverso innumerevoli prove, è temprata dalla vita. Così come un processo di migliorìa dei metalli, riscaldati e poi passati rapidamente sotto l'acqua, è un sistema di rafforzamento dei metalli.
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Desiderio
(de-si-dè-rio)
dal latino desiderium, composto da de e sidera. Ossìa, la "mancanza delle stelle". Trovo bellissima questa parola, ma ancor più trovo bella questa (possibile) spiegazione etimologica. Infatti, mancando le stelle (ossìa un riferimento celeste, ideale) una persona si trova sperduta, persa, vuota; e quindi, infelice. Il desiderio,allora, è la conoscenza di ciò che siamo in confronto a ciò che di più desideriamo o vorremmo essere.
Dante, nella Selva oscura, è essere o creatura desiderante. Tutto in lui vibra nella ricerca spasmodica delle stelle (lat. sidera, neutro plurale). E non a caso, le tre cantiche terminano - tutte e tre - con la stessa parola, stelle:
Inferno: E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Purgatorio: puro e disposto a salire a le stelle.
Paradiso: l’amor che move il sole e l’altre stelle.
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Può, forse, interessare questo spunto che ho tratto dal sito dell'Accademia della Crusca:
http://forum.accademiadellacrusca.it...68eafc59f5557b
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Originariamente inviato da
Sir Galahad
Desiderio
(de-si-dè-rio)
dal latino desiderium, composto da de e sidera. Ossìa, la "mancanza delle stelle". Trovo bellissima questa parola, ma ancor più trovo bella questa (possibile) spiegazione etimologica. Infatti, mancando le stelle (ossìa un riferimento celeste, ideale) una persona si trova sperduta, persa, vuota; e quindi, infelice. Il desiderio,allora, è la conoscenza di ciò che siamo in confronto a ciò che di più desideriamo o vorremmo essere.
Dante, nella Selva oscura, è essere o creatura desiderante. Tutto in lui vibra nella ricerca spasmodica delle stelle (lat. sidera, neutro plurale). E non a caso, le tre cantiche terminano - tutte e tre - con la stessa parola, stelle:
Inferno: E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Purgatorio: puro e disposto a salire a le stelle.
Paradiso: l’amor che move il sole e l’altre stelle.
Bellissima parola e gran bella spiegazione.