L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
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“Nel corso della sua lunga, sfolgorante carriera di alto funzionario di banca, Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedelt* della sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. E lei la protagonista di questo romanzo, una splendida femme fatale che ama indossare un apparentemente castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico. Un significato che sarebbe stato molto meglio non conoscere mai..."
L’inizio del romanzo ha toni pacati, scanditi, misurati. La vicenda si sviluppa con una prosa precisa, ficcante, ma anche sbarazzina nell’uso del dialetto, che ci aiuta a non dimenticare il contesto nel quale si svolge l’elegante duetto tra i protagonisti. Tutto è basato su questo dualismo, una specie di paso doble letterario in cui però l’uno guida la danza e l’altro la subisce illudendosi di partecipare attivamente.
Adele è il cardine del racconto. Adele che appena sveglia era “elegantissima e vaporosa, pareva finta, era l’esatta copia di una delle dive americane del bianco e nero”. Padrona dispotica della conduzione coniugale, ammantata di una luce gelida eppure ammaliante, è una calcolatrice assoluta, attenta ad ogni minimo particolare, cinica amante e perfetta mantide.
Il finale è un crescendo in cui gli sbalzi emotivi del protagonista maschile sono orchestrati mirabilmente, fino all’epilogo naturale dai toni agghiaccianti.
Solo i grandi affabulatori come Camilleri riescono a fare tanto con così poco.
Ciao :)
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
Ricordo che quando lo avevo letto , avevo pensato anch'io che Camilleri riesce a tirare fuori qualcosa di piacevole anche da una trama inconsistente.
Però a me era piaciuto.
Intrigante al massimo. Trascrivo il giudizio che ne avevo dato allora.
Ottimo NOIR , pieno di atmosfera.
E' un romanzo abbastanza breve, ma si legge d'un fiato.
E' la storia di Febo Germosino, funzionario di banca, che "dal jorno avanti era andato in pensione".
E' la storia della sua vita matrimoniale con la bella e sensuale Adele, splendida Femme-fatale, che in modo impalpabile tira le fila di tutta la vicenda, delle loro vite, delle...morti( pare!).
L'uomo riceve lettere anonime: preferisce però non vedere, non soffermarsi sulle eventuali possibilit*.
Del resto, la sua Adele è una brava moglie, anche se le loro stanze sono separate ( per il russare); anche se il giovane e bel nipote pare la faccia un pò da padrone ( pure nel suo letto?)..
Quando poi Germosino si ammala e necessita di intervento e cure, la perfetta Adele lo cura amorevolmente, senza bisogno di alcuna infermiera. Peccato che il marito peggiori, anzichè guarire...
Intorno e dentro a tutta la storia, un tailleur grigio:quello che Adele conserva dal primo matrimonio.
Quello che ha ancora una macchia di sangue sulla manica.
Quello che indossa anche ora, mentre gli somministra la medicina.....
Una trama gialla, con i personaggi alto-borghesi che stavolta parlano in italiano, che non ha nulla da invidiare ai migliori noir.
Il suo bello è , secondo me, l'essere fatta di sfumature; niente di certo, insomma. Si immagina, si percepisce. E' questo che la rende intrigante!
Camilleri ha fatto ancora centro.
Ciao!
Rosy :P :P
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
L'altro Camilleri, per me, quello senza Montalbano.
Non per questo meno intrigante, anzi....
Cos si deve per forza citare la TRILOGIA delle Metamorfosi, in cui il nostro autore si trasforma in favolista.
Il risultato sono tre storie fantastiche, i "cunti", in cui "gli dei potivano cangiarisi e cangiare a volont le pirsone in rboli e armli."
Le vicende si svolgono sempre nello stesso luogo, Vigta e dintorni, e meritano, secondo me, una lettura!
I tre romanzi sono intitolati MARUZZA MUSUMECI,IL CASELLANTE e IL SONAGLIO.
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
MARUZZA MUSUMECI
Il primo: Maruzza Musumeci.
Storia di una donna- sirena: qui la metamorfosi.
Ero curiosa di vedere come se la sarebbe cavata il mio beniamino Camilleri, cambiando genere.
E poi le favole mi hanno sempre affascinata!
Il risultato dell'esperimento per me eccellente.
Un p di trama...
La storia comincia a Vigta nel gennaio del 1890. Gnazio ritorna dall'America dopo 25 anni di assenza. Ci era andato a lavorare giovane perch in paese era rimasto solo. Sapeva solo "arrimunnari "gli alberi, ma alla perfezione tanto da essere assunto a New York come giardiniere. Poi, una brutta caduta da un pino, i soldi dell'assicurazione e il ritorno a Vigta con un piccolo gruzzolo, sufficiente a comprare un pezzo di terra. Se ne era innamorato subito Gnazio, perch al centro di quella terra, stretta tra ciclo e mare, troneggiava un ulivo secolare, la gente diceva che aveva pi di mille anni. La terra era rinata con le sue amorevoli cure, rivoltata e bagnata, popolata di animali, abbellita da una costruzione tirata su pietra su pietra e ora a 45 anni Gnazio era desideroso di farsi una famiglia. l'esperta di erbe e guarigioni, la vecchia Fina, a trovargli una moglie, Maruzza Musumeci, bella come il sole. Chi sa perch quella ragazza non aveva mai trovato marito. Forse per certe sue stramberie? Le nozze, poi i figli. La famiglia di Gnazio e Maruzza cresce, prima nasce Cola, poi Resina, dalla voce ammaliante, poi Calorio e Ciccina, e cresce anche la casa... Una favola in cui si intrecciano mito e storia, ma anche arte, architettura, astrologia. Una fantasia sconfinata imbrigliata nel racconto di una vita vissuta intensamente.
Il romanzo si divide praticamente in due parti: la prima, in cui si narra la migrazione di Gnazio, e le vicende ad essa legate.
L'uomo torna a Vigata -la sua Itaca- ed invece di trovare ad attenderlo la sua Penelope, trova una grande solitudine, che deve presto colmare...
E cerca moglie.
Questa la parte realistica.
Nella seconda avviene l'incontro con la bellissima -e un p...strana- Maruzza.L'amore fulmineo .
Il matrimonio, i figli.
I compromessi , per lui che ha sempre odiato il mare, nell'accorgersi che la moglie proprio il suo opposto, come ogni sirena che si rispetti!
Questa la parte fiabesca, bellissima.
L'avere utilizzato il mito delle Sirene dell'Odissea per raccontarci questa favola, utilizzando il suo particolare ed efficace linguaggio, secondo me un'ottima trovata. Pare quasi di sentirlo, Minico il contadino, che racconta il"cunto de li cunti".....
Nel romanzo, ad un certo punto, troviamo persino un certo Aulissi ( Ulisse), e poi anche Scilla!
Un felice connubio, quindi, tra realt e fantasia , tra storia e mito, tra mare e terra.
Un riuscito esperimento, che proseguir con altrettanto successo, nei due seguenti romanzi della trilogia!
Da leggere.
Rosy :P :P
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
IL CASELLANTE
Ecco la seconda favola della Trilogia della metamorfosi.
Bella e struggente.
Qui ritroviamo il dialetto "camillerese" che tanto abbiamo imparato ad amare,- ed a comprendere, ormai!
Trama.
Racconta di Minica e di suo marito. Della loro modesta vita nella solitaria casetta gialla, accanto a un pozzo e a un ulivo saraceno: in un paesaggio arcigno, blandito dal vicino mare e dalla luce". Siamo in Sicilia, tra Vigata e Castelvetrano negli ultimi anni del fascismo. Lungo la linea ferroviaria che collega i paesi della costa fare il casellante un privilegio non da poco: una casa, il pozzo, uno stipendio sicuro, ma la zona, alla vigilia dello sbarco alleato, si va animando di un via vai di militari e i fascisti, quasi presagendo la fine imminente, si fanno pi sfrontati. A Nino Zarcuto, "trentino, beddro picciotto" toccato un casello stretto tra la spiaggia e la linea ferrata. Si sposato con Minica e aspettano, finalmente, un figlio. Il lavoro poco, quindi c' tempo per l'orto e per andare ogni tanto in paese dove Nino, appassionato di mandolino, pu anche dilettarsi con l'amico Tot in qualche serenata improvvisata. Poi una notte, mentre Nino in carcere, colpevole di avere ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e mandolino, un evento sconvolgente travolge la vita di Minica.
Ecco la seconda favola della Trilogia della metamorfosi.
Bella e struggente.
Qui ritroviamo il dialetto "camillerese" che tanto abbiamo imparato ad amare,- ed a comprendere, ormai!
Il romanzo si ispira la mito di Niobe, infelice madre di sette maschi e sette femmine, uccisi dagli dei, e che fu poi , per piet del suo dolore, trasformata in roccia.
E' la storia dolente di una maternit; prima desiderata, poi goduta con trepidazione.
Quando, in seguito ad una violenza brutale, tutto sfuma, e restano solo il dolore e la rabbia impotente...qui si entra nella favola.
Minica, la protagonista, si richiude in s stessa; desidera solamente diventare albero, e cos dare frutti.
Il marito per amore la asseconda; accetta di innaffiarla, potarla...e lei a poco a poco incomincia la trasformazione: i capelli in fronde, le braccia in rami; i piedi in radici.
Romanzo, dunque, con tante sfaccettature. Tratta il tema della maternit; dell'amore e della dedizione; del potere, con le sue prepotenze...
La vicenda si svolge infatti nel periodo fascista , di cui tratteggiato un efficace affresco.
Il finale , pur essendo positivo, non manca di un fondo amaro. ...Lascio al lettore il gusto di scoprirlo, attaverso la lettura di una storia toccante in ogni pagina!
Rosy
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
IL SONAGLIO
Sicilia, primi anni del 1900. Una epidemia svuota le miniere di zolfo e c bisogno di manodopera fresca. Vengono ingaggiati i carusi della provincia di Montelusa, allettando i genitori con il soccorso morto, una somma a fondo perduto in cambio del figlio. Ma il padre di Giurl, tredicenne di Vigta, non ci sta, sa che chi estrae zolfo si consuma sottoterra e preferisce mandare il figlio a pascolare capre nei feudi di un nobile dallaltro lato della Sicilia. A Giurl la vita della mnnara piace, gli odori e i colori della campagna, ma anche la capanna col focolare in pietra, il lago, profondo e taciturno, la solitudine, le capre. Ce ne una in particolare che non lo lascia mai: Beba. Nel trascorrere delle stagioni Giurl il pastorello si fa uomo e sempre pi ama stare da solo tra le montagne. Le sere alla mungitura le donne cantano e raccontano storie; ce ne una soprattutto che conosce storie dellantichit, quando gli dei potevano trasformarsi in alberi o animali. Giove che si muta in cigno per amore di Leda, Pasifae presa da passione per il toro con cui concepisce il Minotauro. Storie di metamorfosi e miti che colpiscono Giurl che guarda a Beba con occhi nuovi. Soprattutto dopo che il caso avr messo sulla sua strada Anita, la giovane marchesa di Santa Brigida che ama sostare sulle rive del lago. Gli eventi precipitano e qualcosa succede in fondo al lago.
Terzo ed - ahim- ultimo romanzo fantastico. Pare che Camilleri ritenga questa trilogia la sua pi riuscita opera: mi trova d'accordo!
E' una favola contadina, la storia del pastore Giurl, che viene mandato nei pascoli a custodire la "mnnara".
Gli piace,questo lavoro, e vi si dedica con passione; la sua solitudine compensata dall'iniziazione al sesso e dall'amicizia sempre pi...profonda con la capretta Beba.
Beba per Giurl una capra-donna; fedele, gelosa e possessiva, instaura col ragazzo un rapporto sempre pi stretto.
E' indubbio che una storia del genere non possa durare, ed infatti subentrer un personaggio, la contessina Anita, a ...cambiare le sorti della vicenda e....
A me piaciuto moltissimo, quanto gli altri due della trilogia.
Sicuramente il pi intrigante, con questa storia d'amore, tra Giurl e la capretta Beba, che per riserva delle sorprese....
A parlarne in questo modo, a tavolino, sembrerebbe una faccenda "contro-natura", e in effetti un p lo ...ma c' la fantasia! E c' in Camilleri, questa volta, una delicatezza di linguaggio -nel narrare l'amore- che non ho trovato in altri romanzi.
Infatti di solito piuttosto esplicito in certe descrizioni, mentre qui si mantiene sul "soft".
Ho apprezzato alcune splendide descrizioni della natura, il confronto, per esempio, tra il cambio di stagione al mare ed in montagna: colori, profumi, immagini..
Gi, perch Giurl era uomo di mare (addirittura pescava i pesci con le mani!!), poi diventa uomo di montagna, seguendo la "Mnnara di crape", perci ha modo di conoscere a fondo entrambi gli ambienti.
Molto divertente anche la pagina in cui descrive il corteggiamento e l'accoppiamento delle capre; credo anche veritiero...
Infine, finale a sorpresa...si aspetta fino all'ultimo di capire come sar "questa" metamorfosi, in che cosa consister....
Per i fans di Camilleri, senz'altro da leggere!
Rosy :P :P
Re: L'altro Camilleri: Il tailleur grigio...
Quote:
Originariamente inviato da Rosy
L'altro Camilleri, per me, quello senza Montalbano.
Non per questo meno intrigante, anzi....
Grazie Rosy, hai fatto bene a sottolineare l'argomento del thread, peraltro sottinteso nel finale del titolo dai punti sospensivi... esattamente come la capacit di intrigare di Camilleri sottintesa dal tuo "anzi..."
Ciao :D
L'altro Camilleri: IL NIPOTE DEL NEGUS
UN "ALTRO" CAMILLERI DELIZIOSO.
Trama:
Eja, Eja, Alal! Fu gi tempo in cui si andava in
camicia nera; si cantavano inni. Quando la menzogna si accasa nella storia, sono
gli atti di fede, e i manganelli, che fanno la verit. Ci volevano, a Vigta, le
furberie e le mattacchiate di uno scavezzacollo principe di colore, la selvatica
estrosit e il talento per gli affari di un diciannovenne ben arnesato e
sessualmente senza briglie, la spudoratezza e l'inclinazione astuta di un nipote
del Negus, i puntigli principeschi di uno studentello straniero senza letto e
senza tetto, che allettava gli occhi e invaghiva i cuori, per umiliare l'onore,
l'orgoglio virile, le mire colonialistiche, le prolisse incompetenze del regime,
e il nazifascistico razzismo. Il nipote del Negus, il principe Grhane Sollassi
Mbassa, stato iscritto alla Regia Scuola Mineraria di Vigta. Si rivela un
virtuoso della bricconeria e un atleta dell'inganno: tutti brontolando, e lui
bravando; promettendo molto, e ancor pi pagando, senza nulla mai ottenere. Cosa
non tollerano tutti, cosa non tentano. Anche il Duce schiuma e freme, e subisce
a rate i tiri bassi dell'etiope: di quel tizzone d'inferno che scalcia e
corvetta; e sfugge al dover suo di dar testimonianza in terra italica e in
colonia del viver bello e libero e generoso della "civilt" fascista.
IL MIO COMMENTO.
Arguto e spassoso
Ho affrontato la lettura di questo romanzo con qualche diffidenza.
Il titolo stesso mi riportava -come periodo storico - al precedente "La presa di Macall", che avevo trovato piuttosto greve, per vari versi...
Invece, man mano procedevo nella lettura mi sono resa conto di trovarmi di fronte a tutt'altra faccenda....
E' vero, il momento storico lo stesso; ma finisce l.
Innanzitutto il romanzo tutto un carteggio- tranne rare eccezioni -tra autorit varie di Vigta e Montelusa...Ministri, Prefetti, questori, Curia.... e la vicenda prende corpo lentamente, proprio con la lettura di queste missive.
E' una storia divertente, che trasuda ironia nei confronti di quel periodo, infarcito di adunanze, manganelli, atti di fede, razzismo...
La figura di questo misterioso principe, che non APPARE MAI! esilarante, perch si potrebbe definire con la classica frase: una ne fa e cento ne pensa...mentre intorno a lui tutti si affannano a escogitare trovate per trattarlo con mille riguardi, per non sfigurare , per accontentarlo...infine, e soprattutto, per fargli scrivere quella famosa lettera allo zio Negus! (che poi sar di tono ben diverso dal voluto).
Mi piaciuto molto anche lo stile diverso che usano gli stessi personaggi nel carteggio "pubblico" e " privato": da un linguaggio forbito, infarcito di frasi fatte ed, infine, umoristico, ad un altro, senza freni imposti dal ruolo, e piuttosto grossolano.
Ci sono poi le "chicche" alla Camilleri: qualche momento di vita quotidiana, spassoso, quando una coppia con figlia "racchia" vuole tentare di affibbiarla al Nipote del Negus...
E l, mi sono fatta quattro sane risate.
Dice il padre di Michilina ( cos si chiama la donzella)alla moglie :- Tu , a t figlia, la vidi con l'occhi di matre, e va beni, ma Michilina laida ass !
Havi le gamme torte, i baffi e pari 'na negra!
-E pirch, iddru non macari lui negro?
Una vera chicca.Buona lettura!
Rosy:-P:-P