Il decreto "Salva Italia"
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Due ore di conferenza stamp precedute da un messaggio agli italiani. Mario Monti annuncia tagli alla politica, divieto di doppio stipendio per i ministri che raddoppino la propria posizione nel pubblico, e che lui stesso rinuncierà allo stipendio da presidente del Consiglio. Dopo un messaggio che parla a diverse generazioni di italiani, una squela di provvedimenti che che valgono 24 miliardi, 20 al netto della delega fiscale, con una correzione lorda di 30 mld, considerando gli interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi.
-IVA: L'aumento dell'Iva è deliberato in 2 punti percentuali a decorrere dal primo settembre 2012, a copertura della clausola di salvaguardia e da attuare solo nel caso in cui sia necessario.
- ICI: viene anticipata l'introduzione sperimentale dell'Imu. Secondo l'ultima bozza del provvedimento, torna l'Ici anche sulla prima casa. L'imposta municipale ha un'aliquota ordinaria dello 0,76 percento, che scende allo 0,4 percento nel caso dell'abitazione principale.
- TASSA LUSSO: arriva il superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt; le barche sopra i 10 metri pagano una tassa di stazionamento giornaliera. Gli aerei privati sono tassati in base al peso.
- CAPITALI SCUDATI: una tantum con una aliquota dell'1,5 percento a carico dei capitali rientrati in Italia con lo scudo fiscale
-USO CONTANTI: è fissato a 1000 euro il tetto massimo per l'utilizzo del contante. La misura punta a favorire la tracciabilità dei pagamenti. Inoltre, le operazioni di pagamento delle spese delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dei loro enti sono disposte mediante l'utilizzo di strumenti telematici. L'eventuale opzione relativa ad un pagamento per cassa deve essere evidenziata nella disposizione di pagamento trasmessa al tesoriere o al cassiere dell'ente pagatore.
-NUOVE PENSIONI: estensione del metodo contributivo per tutti. Sarà flessibile la scelta delle pensioni nel settore privato da un'età minima di 62 anni a 70 calibrata su incentivi per chi resta e disincentivi per chi va via prima. Per le donne la fascia andrà da 62 a 70 anni, per gli uomini da 66 a 70. Le fasce entrano in vigore nel 2012 ed è prevista la convergenza tra l'età di uomini e donne nel 2018, a 66 anni. Saranno abolite le finestre di uscita. Inoltre è previsto l'aumento delle aliquote dei lavoratori autonomi ed un contributo di solidarietà per regimi speciali.
- PENSIONI ANZIANITÀ: per l'anzianità le quote di uscita previste dalla legge attualmente in vigore saranno abolite: dal 2012, dunque, per andare in pensione di anzianità si potrà uscire solo con 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne.
-ADEGUAMENTO PENSIONI: le pensioni in essere, per il 2012 e il 2013, non saranno adeguate all'inflazione. Sono fatte salve le pensioni più basse: l'indicizzazione è al 100 percento solo per le pensioni fino a 486 euro; sarà al 50 percento per quelle fino a 936 euro ed esclusa del tutto per importi di pensione superiori.
- LIBERALIZZAZIONI: arriva un insieme di liberalizzazioni per la vendita di farmaci, per i trasporti, e per gli orari degli eserciti commerciali; vengono potenziale le funzioni dell'Antitrust.
-SUPER-INPS: vengono soppressi l'Inpdap e l'Enpals e le funzioni dei due enti passano all'Inps.
- TAGLI ENTI LOCALI: confermato il taglio di 5 mld alle Regioni e agli enti locali. Le regioni a statuto ordinario pagano per 2,1 mld, a decorrere dal 2012 mentre le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano 1,035 mld. Per le Province il contributo richiesto è di 415 milioni di euro a decorrere dal 2012, per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti è di 1.450 milioni di euro per il 2012 e per i Comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti è di 1.450 milioni di euro, a decorrere dal 2013.
-TITOLI E FINANZA: arrivano nuovi interventi in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.
- LAVORO: nella manovra non ci sarà nulla per ora sul mercato del lavoro. È il settore, ha spiegato il premier Mario Monti, nel quale è più necessaria la concertazione. Concertazione, ha sostenuto, che è un pò meno necessaria nella previdenza e un pò meno ancora nella politica economica.
- IMPRESE: nel pacchetto le misure per la patrimonializzazione, nuovo credito attraverso il fondo di garanzia alle pmi (piccole e medie imprese) che prevede a regime qualche decina di miliardi di euro, sostegno all'internazionalizzazione. Attraverso la deducibilità integrale dell'Irap-lavoro vengono favorite le imprese che assumono lavoratori e lavoratrici per un importo di 1,5 miliardi nel 2012, e 2 miliardi nel 2013 e nel 2014.
-EFFICIENZA ENERGETICA: vengono resi duraturi nel tempo tutti gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico (bonus 55%) estendendoli alle aree colpite da calamità naturali.
(fonte adnkronos)
(fonte PeaceReporter)
Presidente grazie a nome di tutti noi-neo ricchi
Questo è il titolo di un articolo in forma di lettera rivolta al Presidente Monti pubblicato stamane sulla Gazzetta del Mezzogiorno. L'autore è Michele Partipilo, redattore capo del quotidiano.
Riassume efficacemente il concetto che a pagare saranno sempre i soliti: coloro che si sudano quei quattro soldi di uno stipendio, di un salario, di una magra pensione...e gli altri?:roll: Ne riporto integralmente il testo.
PRESIDENTE GRAZIE A NOME DI TUTTI NOI NEO - RICCHI
Egregio Presidente Monti,
faccio il giornalista da 26 anni e ho scoperto in questi giorni di potermi fregiare del titolo di "ricco", io che sono nato da padre operaio e da madre casalinga. La ringrazio per l'emozione, ma francamente non ne sentivo il bisogno. Guadagnando ogni anno una somma attorno ai 70mila euro sono tra coloro che più dovranno sacrificarsi per evitare il fallimento del Paese.
Sono lusingato di partecipare a questa missione, guarda caso la stessa cui siamo stati chiamati dai governi che l'hanno preceduta. Un privilegio che mi confonde.
Non vorrei apparirle ingrato, ma sento il bisogno di farle due conticini. Cominciamo col dire che quei 70.000 euro fanno giusto 5.500 euro - lordi s'intende - al mese per 13 mensilità.
Prima ne lasciavo al fisco meno di duemila, adesso ne dovrò lasciare circa 2.100, avendo lei dato agli enti locali la possibilità di aumentare le addizionali, a cominciare dall'Irpef. A questa somma vanno aggiunti gli oneri previdenziali: diciamo che mi restano in tasca 2.600 euro al mese. In tutta onestà, credevo che la ricchezza viaggiasse su altre cifre.
Tempo fa ho contratto un muto per acquistare la prima casa. Dovrò rinunciare alle detrazioni di cui godevo e dovrò anche pagare l'Ici: non si sa bene quanto, ma posso ragionevolmente stimare altri 400 euro l'anno. Pago anche le rate per l'auto comprata due anni fa dopo averne rottamata una di dieci anni. Naturalmente poiché sono ricco e non ho nessuna possibilità di evadere, pago anche tutti i ticket del mondo e le aliquote più alte delle tasse universitarie per mia figlia. I privilegi, si sa, hanno i loro costi.
Io non mi lamento, egregio Presidente, perché sono conscio del valore della missione che lei ha affidato a me e a tutti quelli nelle mie condizioni: salvare il Paese. So anche che c'é gente che è in una situazione peggiore della mia e me ne dispiaccio sinceramente. Come fare lo so già: sono nato in una famiglia avvezza ai sacrifici e a misurare ogni passo. Per prima cosa a Natale niente regali: né il golf che piaceva tanto a mia moglie, né le scarpe alla moda per mia figlia, né la settimana a sciare, che poi non è un gran danno visto che non nevica. Per il cenone risparmieremo: lo spumante aziendale e i gamberi surgelati del supermercato andranno bene lo stesso, è il calore della famiglia che conta.
Anche per tutto il prossimo anno il programma di austerity di un giornalista ricco non cambierà: nessun regalo, vacanze estive ridotte a due bagni a "Pane e Pomodoro" qui a Bari, spesa controllata e visite frequenti al discount. Per le scarpe e vestiti ci sono sempre gli outlet e i saldi e dunque si può risparmiare benissimo. Anche al cinema andremo meno, vuol dire che mi rivedrò i Dvd del "Commissario Montalbano" - ce li ho tutti sa, Presidente - e per i libri penseremo prima a quelli universitari di mia figlia. Del resto in giro c'è così poco d'interessante da leggere.
Seguendo i consigli del medico che mi rimprovera di fare poco moto, userò di più la bicicletta e meno l'auto, così darò anche il mio contributo a difendere l'ambiente: E se piove o fa freddo prenderò il bus, promettendo sin da ora di pagare sempre il biglietto: un ricco deve dare l'esempio.
Come vede ce la potremo fare anche questa volta. L'unica cosa è che non vorrei che qualcuno mi accusasse, a causa di tutte queste rinunce, che ho contribuito a far crollare i consumi facendo peggiorare la situazione: perché questo rischio c'è, vero Presidente?
Prima di lasciarla al suo ingrato compito, mi tolga solo una curiosità: ma quelli che hanno liquidazioni milionarie, quelli che in un mese di feste e coca party spendono i miei stipendi di dieci anni, quelli che girano con Suv che costano quanto una casa, quelli che mantengono villa, yacht e cinque camerieri, quelli che possiedono decine di appartamenti e hanno l'esonero dal ticket, quelli pagheranno mai? O continueranno a vivere sulle spalle di noi ricchi?
La saluto cordialmente e la ringrazio ancora per l'emozione che mi ha immeritatamente regalato.