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Ci sono alcuni scrittori che citano, positivamente o no, altri scrittori nei propri romanzi.
Voi quali avete trovato durante la lettura?
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Stavo leggendo Morfina e Bulgakov dice di Tolstoj:
"Viene in mente quel brano di Guerra e pane, in cui Petja Rostov nel dormiveglia, prova l'identica sensazione. Lev Tolstoj è uno scrittore straordinario!"
Da "Un mattino d'ottobre" di Gianni Simoni.
Scelse subito i primi due: Leviatano di Paul Auster, e Il maestro di Pietroburgo di Coetzee, del quale possedeva tutto quanto era stato tradotto, folgorata dal primo, Vergogna, che aveva letto in una domenica di riposo, chiudendo l'ultima pagina alle undici di sera, dimenticandosi di cenare.
Il guaio delle offerte, volendo beneficiare di quel doppio sconto, era che si doveva scegliere anche un terzo volume, e qui le cose si facevano difficili, perché erano quasi tutti titoli conosciuti e letti. Poi l'occhio cadde su Creatura di sabbia di Tahar Ben Jelloun. Qualcosa aveva letto e scorrendo l'ultima di copertinalo ricordò: Lo scrivano.
Mi pare L'eleganza del riccio, sempre Tolstoj. Qualcosa sulle famiglie felici...
Le poesie di Emily Dickinson, Camminare di Henry David Thoreau, Queen Silver-Bell di Frances Hodgson Burnett.
da "La bambina di neve" di Eowyn Ivey.
Ho letto America anno zero, di Lilli Gruber. Interessantissimo, e cita molti libri di autori americani, perciò è anche un viaggio nella letteratura americana, non solo un viaggio "on the road". Tra i tanti libri citati, ho messo in lista "A sangue freddo", di Truman Capote
Anche L'Infinito viaggiare, di Magris, è un tripudio di suggerimenti di lettura, oltre che di mete di viaggio: c'è evidentemente una stretta connessione tra l'idea del viaggio e la scrittura, poichè la conoscenza di un paese passa anche attraverso la lettura dei suoi autori.