altri due scorci della cappella..
AVVENTURA A LIETO FINE. Ancora Nepal.
Premetto che le foto allegate a questo racconto di viaggio sono del trekking, ma NON del fatto che narrerò.
Il perchè sarà facile da comprendere dopo averlo letto...
Nel 2004, anno in cui mi sono recata la prima volta in Nepal,la situazione politica del paese era critica.
I Ribelli Maoisti controllavano parte del territorio; per questo motivo nelle zone da loro occupate non era presente alcun servizio: sanitario, trasporti, comunicazioni.
Dal punto di vista delle persone non c'erano problemi: essi assicuravano che non avrebbero torto un capello ad alcun turista. Teniamo presente che per il Nepal il turismo è grande- e quasi unica -fonte di guadagno.
Nella zone di confine tra i territori controllati dai ribelli e le altre, si camminava, sui pullman decrepiti o a piedi,tra barricate di sacchi e filo spinato, militari armati, garitte, mitragliatrici.
Tutto questo ci dava una vaga inquietudine , ma tanto era il desiderio di questa avventura, che non ci siamo lasciati dissuadere da nulla!
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La notte in cui partimmo alle 3 per salire a piedi sul Poon Hill ( 3270 metri), di fronte all'Annapurna, eravamo così elettrizzati, che ci scorreva nelle vene adrenalina pura, al posto del sangue.
Ci avviamo quindi, 21 di noi, più le guide locali.
Buio pesto. Freddo spaventoso.
Ad un certo momento- eravamo quasi in vetta- la fila, che procedeva lenta e silenziosa tra la vegetazione , si fermò. ( preciso: là a quell'altitudine c'è ancora il verde ., diversamente dalle nostre montagne)
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