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Lucio Dalla
Lucio Dalla è uno dei grandi cantautori italiani, la cui vena poetica è da assimilare a vera e propria letteratura assoluta. I suoi primi album sono stati concepiti assieme al poeta bolognese Roberto Roversi come questa canzone "Il motore del 2000" che fa parte dell'album "Automobili" del 1976:
Il Motore Del 2000 :
Il motore del 2000 sarà bello e lucente
Sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato
Avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina…
Lo potrà respirare un bambino o una bambina.
…
Ma seguendo le nostre cognizioni
Nessuno ancora sa dire come sarà, cosa farà
Nella realtà il ragazzo del 2000,
questo perché nessuno lo sa.
L'ipotesi è suggestiva, ed anche urgente,
ma seguendo questa prospettiva,
oggi ne sappiamo poco o niente.
…
Noi sappiamo tutto del motore
Questo lucente motore del futuro.
Ma non riusciamo a disegnare il cuore
Di quel giovane uomo del futuro.
Non sappiamo niente del ragazzo
Fermo sull'uscio ad aspettare
Dentro a quel ghetto del 2000
Non lo sappiamo immaginare…
http://www.youtube.com/watch?v=4k79oChwF0w
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"Ulisse coperto di sale" è invece contenuto in "Anidride solforosa" del 1975.
Ulisse coperto di sale
Vedo le stanze imbiancate
tutte le finestre spalancate
neve non c'è, il sole c'è,
nebbia non c'è, il cielo c'è!
Tutto scomparso, tutto cambiato
mentre ritorno da un mio passato
tutto è uguale, irreale
sono Ulisse coperto di sale!
E' vero la vita è sempre un lungo, lungo ritorno
ascolta io non ho paura dei sentimenti
e allora guarda, io sono qui,
ho aperto adagio adagio con la chiave
come un tempo
ho lasciato la valigia sulla porta
ho lasciato la valigia sulla porta.
Ho guardato intorno prima di chiamare, chiamare
non ho paura, ti dico
che sono tornato per trovare, trovare
come una volta
dentro a questa casa
la mia forza
come Ulisse che torna dal mare
come Ulisse che torna dal mare.
Una mano di calce bianca
sulle pareti della mia stanza
cielo giallo di garbino,
occhio caldo di bambino!
Tiro il sole fin dentro la stanza
carro di fuoco che corre sul cuore
perchè ogni giorno è sabbia e furore
e sempre uguali non sono le ore!
Voglio dirti
non rovesciare gli anni come un cassetto vuoto,
ascolta
anche i giovani non hanno paura di un amore
e mai, mai, mai strappano dal cuore i sentimenti
io ti guardo
la tua forza è un'ombra di luce
la tua forza è un'ombra di luce.
La mano affondata nel vento del vento...
aria calda, urlano quelle nostre ore
strette in un pugno
urlano come gli uccelli,
i sassi si consumano, non si consuma la vita
la giornata è uguale a una mano che è ferita
io sono Ulisse al ritorno
Ulisse coperto di sale!
Ulisse al principio del giorno!
http://www.youtube.com/watch?v=twczChtBE1A
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A me piace moltissimo questa canzone di Dalla. Forse per il fascino che ha sempre avuto su di me la figura di Ulisse.
Capitano che risolvi con l'astuzia ogni avventura,
ti ricordi di un soldato che ogni volta ha più paura?
Ma anche la paura in fondo mi dà sempre un gusto strano.
Se ci fosse ancora mondo... Sono pronto! Dove andiamo?
ITACA
http://www.youtube.com/watch?v=Xxk-j8YugkA
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Ho avuto il piacere di conoscerlo in occasione dello spettacolo"Tosca amore disperato", è molto cordiale, gentile e disponibile, oltre ad essere un grandissimo artista
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Veramente bellissima ma è un peccato non leggere il testo completo:
Capitano che hai negli occhi
il tuo nobile destino
pensi mai al marinaio
a cui manca pane e vino
capitano che hai trovato
principesse in ogni porto
pensi mai al rematore
che sua moglie crede morto
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
capitano le tue colpe
pago anch'io coi giorni miei
mentre il mio piu' gran peccato
fa sorridere gli dei
e se muori e' un re che muore
la tua casa avra' un erede
quando io non torno a casa
entran dentro fame e sete
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
capitano che risolvi
con l'astuzia ogni avventura
ti ricordi di un soldato
che ogni volta ha piu' paura
ma anche la paura in fondo
mi da' sempre un gusto strano
se ci fosse ancora mondo
sono pronto dove andiamo
itaca, itaca, itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare
dal mare, dal mare, dal mare
itaca itaca itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare...
Il testo mette in evidenza un tema sempre molto attuale, la responsabilità di chi comanda verso i sottoposti e le diverse traiettorie di vita.
Se Ulisse è proteso verso "il folle volo" inseguendo "virtute e canoscenza", la ciurma più prosaicamente ma anche più umanamente cerca di tornare a casa per vedere la famiglia e per darle sostegno economico e morale:
"itaca itaca itaca
la mia casa ce l'ho solo la'
itaca, itaca, itaca
ed a casa io voglio tornare... "
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Com'è profondo il mare
Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,
in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene, bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Intanto un mistico
Forse un aviatore
Inventò la commozione
Che rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare
http://www.youtube.com/watch?v=HYBhn9UGZv0
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Profetica questa canzone di Dalla, Chomsky: già tanti anni fa leggeva negli eventi il progressivo contrarsi delle persone nella propria individualità.
Di Lucio, ottimo cantante di estrazione jazzistica, vorrei ricordare Piazza Grande (canzone che piaceva tanto alla mia ragazza di allora, bellissima meridionale con gli occhi vispi ) :
http://www.youtube.com/watch?v=1oN7jQg3H08
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Dici bene Sir Galahad, è una canzone molto profonda ed evocativa di quegli anni tremendi in cui c'erano attentati e sparatorie quotidiane "Si esce poco la sera compreso quando è festa e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra" e dove il futuro faceva paura "vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare." In quegli anni tra il 78 e l'80 cominciò il cosiddetto riflusso, il ripiegarsi in se stessi e l'abbandono dell'impegno politico di gran parte dei giovani e delle persone sino ad allora vogliose di incidere nella struttura ingessata della società: "e si sta senza parlare per intere settimane, e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane. " Tempi davvero tremendi che per i corsi e ricorsi storici sembrano tornare e infatti mai come ora questa canzone sembra di stringente attualità: "E se quest'anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità."
Inoltre "L'anno che verrà" è l'ultimo brano di un album, "Lucio Dalla" inciso nel 1979 che è un capolavoro assoluto, composto di canzoni entrate nella storia della musica leggera italiana come "L'ultima luna", "Stella di mare", "Milano", "Anna e Marco", "Tango" e "Cosa sarà"
http://www.youtube.com/watch?v=r7wvmPM8LYA
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Gli album "Lucio Dalla" del '79 e "Dalla" del 1980 sono stati per me le pietre miliari su cui ho costruito i miei gusti musicali.
Queste sono le le canzoni storiche presenti.
"Lucio Dalla"
- L'ultima luna
- Stella di mare
- La signora
- Milano
- Anna e Marco
- Tango
- Cosa sarà
- Notte
- L'anno che verrà
"Dalla"
- Balla balla ballerino
- Il parco della luna
- La sera dei miracoli
- Mambo
- Meri Luis
- Cara
- Siamo dei
- Futura
Canzoni come "Cosa sarà" o "Futura" le ho ascoltate centinaia di volte ma non mi stanco mai di immergermi nella loro poesia proiettata sul futuro.
Però stamattina ho sentito un pezzo che è stato scritto da Roberto Roversi ma che solo Dalla poteva interpretare così bene.
http://www.youtube.com/watch?v=ysp_vcXzimA
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Anch'io sono cresciuto avendo come colonna sonora della mia vita e "Cara" è una canzone che sento davvero mia, per i versi splendidi e perché mi ha avvolto molte volte come la coperta di Linus.
Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli, ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino.........
La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto.....
che pena...che nostalgia
non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
A..Almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'e' niente di strano ma non posso venire
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare
e la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle
io li sotto ero uno sputo e ho detto "OLE'" sono perduto.
La notte sta morendo
ed e' cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me l' ho gia detto
che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.
Lontano si ferma un treno
ma che bella mattina, il cielo e' sereno
Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e così sia
http://www.youtube.com/watch?v=J72FCyWkKzE
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E' scomparso oggi
Faccio fatica a pensarlo al tempo passato, per me era una di quelle icone che rimangono sempre uguali, fissate in quel tempo meraviglioso che ci hanno regalato.