Visualizzazione stampabile
-
Il Giorno della Memoria
Secondo L'art. 1 della legge n. 211 del 20 luglio del 2000:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
Scarpette infantili
Vecchie sono le piccole
scarpette dalla suola sottile,
brune, nere, gialle. Uccelli
timidi, polverosi, con
le ali incrinate. Quante
scarpette infantili
Perche così smemoratI, bambini?
Avete freddo,
freddo alle dita nude, che
dolgono quando le urtatl
nei sassi aguzzi, bambini.
"Tante tenere madri preoccupate
vi sgrideranno, quando
vi rintracceranno scalzi,
dopo la lunga ricerca.
Che buone sgridate sarebbero, bambini...
Ma quelle madri sostano mute
davanti all'urlo della vetrina
a Buchenwald.
Kurt Steininger-
|
-
Aprile
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finchè potrai guardare il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice
Anna Frank
-
Mi sarebbe piaciuto postare il testo completo dell'Istruttoria - Oratorio per 11 canti di Peter Weiss, ma era davvero troppo lunga. Inseriico il Canto del Zyklon B, rabbrividendo.
CANTO DEL ZIKLON B
I
TESTIMONE 3
Nell'estate e nell'autunno del ‘41
lavorai nel magazzino vestiario del Lager
Disinfestavano la biancheria sudicia
con il gas Zyklon B
Il nostro superiore era
il disinfestatore Breitwieser
GIUDICE
Signor testimone
l'individuo citato
è presente nell'aula
TESTIMONE 3
Quello è Breitwieser
(L'imputato 17 accenna benevolmente col capo al testimone)
Il 3 settembre vidi Breitwieser
accompagnato da Stark
e da altri signori della Sezione Politica
andare nel Block Undici
con maschere antigas e barattoli
Poi ci fu clausura in campo
La mattina successiva Breitwieser era arrabbiato
perché qualcosa non era riuscito
Non avevano chiuso ermeticamente
e l'operazione doveva essere ripetuta
Due giorni dopo uscivano dal cortile
i carri pieni di cadaveri
GIUDICE
A che ora il 3 settembre
vide Breitwieser dirigersi
verso il Block Undici
TESTIMONE 3
Verso le 9 di sera
IMPUTATO 17
Impossibile
Prima di tutto la sera non ero mai nel Lager
poi in quella stagione
non avrebbero potuto riconoscermi
sulla zona era sempre
un velo di nebbia
proveniente dal fiume
GIUDICE
Era a conoscenza
che quella sera
nel Block Undici
avrebbero ucciso Häftlinge col gas
IMPUTATO 17
Sí
s'era sparsa la voce
GIUDICE
Non vide
spingere gli Häftlinge verso il Block
IMPUTATO 17
Signor Presidente
finivamo il servizio alle 18
Dopo le 18 non andai mai nel Lager
GIUDICE
Non consegnò mai indumenti
dopo le 18
quando arrivavano nuovi trasporti
IMPUTATO 17
Quando dopo le 18
arrivavano gli Häftlinge in servizio a prendere la chiave
del magazzino vestiario
e a distribuire gli indumenti
GIUDICE
Che funzione aveva
come disinfestatore
IMPUTATO 17
Se cosi posso dire
dovevo impartire istruzioni
GIUDICE
Era stato istruito
per questa attività
IMPUTATO 17
Nell'estate del 1941
insieme con 10 o 15 altri
fui addetto alla lotta contro i parassiti
C'erano due signori della ditta Degesch
che forniva il gas
Questi ci istruirono
sull'uso del gas
e delle maschere
munite
di congegni speciali
GIUDICE
In che recipienti era chiuso il gas
IMPUTATO 17
In barattoli da mezzo chilo
Sembravano barattoli da caffè
In principio avevano coperchi di cartone
sempre un po' umidi e grigi
Poi ebbero chiusure metalliche
GIUDICE
Com'era il contenuto dei barattoli
IMPUTATO 17
Era una sostanza granulosa e friabile
Difficile dire
Somigliava all'amido
d'un bianco azzurrino
GIUDICE
Sa
di cos'era composta la sostanza
IMPUTATO 17
Era acido cianidrico
in forma combinata
Appena esposte all'aria
le briciole sprigionavano
vapori di acido prussico
GIUDICE
Come si svolgeva il suo lavoro col gas
IMPUTATO 17
Gli Häftlinge
appendevano gli indumenti nella sala
Poi io con l'aiuto di un altro disinfestatore
gettavo il gas
Dopo 24 ore portavamo via la roba
ne entrava di nuova
e cosi via
Disinfestavamo anche ambienti
Dopo avere tappato le fessure delle finestre
aprivamo i barattoli con leva
e martello
e subito applicavamo una calotta di gomma
altrimenti sfuggiva il gas
Dovevamo aprire parecchi barattoli
Quando tutto era preparato
spargevamo il gas
GIUDICE
Al gas era mescolata una sostanza irritante
che facesse da spia
IMPUTATO 17
No
Il Zyklon B aveva azione rapidissima
Mi ricordo
come l'Unterscharführer Theurer
una volta entrò in una casa
disinfestata
La sera s'era data aria
al pianterreno
la mattina successiva Theurer
volle aprire le finestre del primo piano
Si vede che dovette aspirare dei vapori
perché crollò
rotolando svenuto per le scale
fin dove respirò aria pulita
Fosse caduto diversamente
non sarebbe uscito più
PROCURATORE
Con l'esperienza che s'era fatto
non l'assunsero
appena cominciarono a uccidere
con il Zyklon B
IMPUTATO 17
Io dico soltanto
quello che è vero
Non reggevo il gas
Mi vennero disturbi allo stomaco e chiesi
d'essere trasferito
PROCURATORE
Fu trasferito
IMPUTATO 17
Non subito
PROCURATORE
Quando fu trasferito
IMPUTATO 17
Non lo ricordo più
PROCURATORE
Fu trasferito nell'aprile del '44
Fino a quella data salì di grado
Fu promosso prima Rottenführer
poi Unterscharführer
DIFENSORE
Protestiamo
contro questa insinuazione
Le promozioni di membri del personale del Lager
vanno considerate unicamente
dal punto di vista del servizio
e non rappresentano elementi di colpa
Consenso da parte degli imputati
-
II.
GIUDICE
Dove veniva tenuto il gas
TESTIMONE 6
Nello scantinato della farmacia
chiuso in casse
GIUDICE
Imputato Capesius
Come direttore della farmacia era a conoscenza
delle partite di Zyklon B in magazzino
IMPUTATO 3
Il signor testimone
dev’essere stato vittima d'una confusione
Quelle casse nello scantinato
contenevano
Ovomaltina
Era un invio
della Croce Rossa Svizzera
TESTIMONE 6
Vidi lo scatolone con l'Ovomaltina
e vidi le casse con il Zyklon
Vidi anche le valige
in cui l'imputato Capesius
conservava gioielli e l'oro delle dentiere
IMPUTATO 3
Sono invenzioni
TESTIMONE 6
Da dove viene il denaro
con cui l'imputato Capesius
subito dopo la guerra
aprì una farmacia
e un istituto di bellezza
Bella con una cura di Capesius
diceva la reclame della ditta
IMPUTATO 3
Mi procurai il danaro con un mutuo
TESTIMONE 6
E da dove vengono i 50000 marchi
offerti a me e ad altri testimoni
perché giurassimo qui
che Capesius nel Lager amministrò solo la farmacia
che non ebbe il controllo
del Zyklon B e del fenolo
IMPUTATO 3
Sono all'oscuro di tutto
PROCURATORE
Chi fece questo tentativo di corruzione
TESTIMONE 6
Un anonimo
PROCURATORE
Sa
se c'era dietro
una delle organizzazioni legali di mutuo soccorso
degli ex membri del Lager
TESTIMONE 6
Non lo so
Vorrei portare a conoscenza del tribunale
questa lettera
che ho ricevuto
In testa alla lettera è scritto
Associazione per il diritto e la libertà
Il contenuto suona
Lei sparirà presto dalla faccia della terra
Farà una morte orribile
I nostri membri non la perdono di vista
Scelga
o la morte o la vita
GIUDICE
Il tribunale farà indagini
sulla provenienza di questa lettera
DIFENSORE
Signor testimone
può riferire
cosa c'era scritto sulle casse
TESTIMONE 6
C'era scritto
Attenzione gas tossico
Poi c'era il segnale di pericolo
con il teschio
DIFENSORE
Vide il contenuto delle casse
TESTIMONE 6
Vidi casse aperte
con dentro i barattoli
DIFENSORE
Cosa c'era scritto sulle etichette
TESTIMONE 6
Gas tossico Zyklon
DIFENSORE
Che altro
TESTIMONE 6
C'era ancora
Attenzione Senza Rivelatore
Da aprire solo
con personale specializzato
GIUDICE
Signor testimone
vide trasportare
questi barattoli nelle camere a gas
TESTIMONE 6
Noi caricavamo quelle casse
sul carro-ambulanza
che veniva a prelevarle
GIUDICE
Chi accompagnava il carro
TESTIMONE 6
Ci vidi il dottor Frank il dottor Schatz
e il dottor Capesius
Avevano con sé maschere antigas
Il dottor Schatz portava persino l'elmo
Mi ricordo di questo
perché uno del seguito disse
Somigli a un funghetto
DIFENSORE
Vorremmo ricordare al tribunale
che durante la guerra in certi periodi
era obbligatorio portare la maschera antigas
Né la partenza né il ritorno
dei nostri mandanti
con una maschera antigas
provano
dove andarono
GIUDICE
Signor testimone
vide buoni di consegna
per le partite di gas
TESTIMONE 6
All'arrivo di quelle partite
che compresero via via carichi sempre più grandi
e furono poi immagazzinate
nel vecchio teatro fuori del Lager
portavo spesso i buoni d'accompagno
in amministrazione
Come mittente figurava
la Società Tedesca per la Lotta agli Insetti Nocivi
GIUDICE
Per quale via le partite
erano inoltrate
TESTIMONE 6
Parte su autocarri
direttamente dalla fabbrica
o per ferrovia
con lettere di vettura della Wehrmacht
GIUDICE
Ricorda le quantità dichiarate
TESTIMONE 6
Arrivavano 14- 20 casse
per volta
GIUDICE
Quanto spesso arrivavano
secondo i suoi calcoli
questi trasporti
TESTIMONE 6
Almeno una volta la settimana
Nel '44 più volte la settimana
Vennero impiegati anche i camion
dell'autosezione del Lager
GIUDICE
Quanti barattoli
conteneva una cassa
TESTIMONE 6
Ogni cassa conteneva 30 barattoli
da 500 grammi
GIUDICE
Vide i prezzi dichiarati
TESTIMONE6
Il prezzo era di 5 RM al chilo
GIUDICE
Quanti barattoli
occorrevano per un'esecuzione
TESTIMONE 6
Per 2000uomini in una camera
venivano usati circa 16 barattoli
GIUDICE
A 5 marchi al chilo
fa 40 marchi
-
III
GIUDICE
Imputato Mulka
come aiutante dei Lager dipendeva da lei
anche l'autosezione
Dovette redigere ordini di marcia
IMPUTATO I
Non scrissi mai ordini del genere
Non avevo nulla a che fare con quelle faccende
GIUDICE
Sapeva
cosa significavano
richieste di materiale per i coloni
IMPUTATO I
No
GIUDICE
Imputato Mulka
il tribunale dispone di ordini di marcia
per il trasporto di materiale per i coloni
Questi documenti sono firmati da lei
IMPUTATO I
Può darsi
che una volta
abbia dovuto firmare
un ordine o l'altro
GIUDICE
Non sapeva
che il materiale per la colonia
era costituito dal gas Zyklon B
IMPUTATO I
Come ho già dichiarato
questo non mi risultava
GIUDICE
Da chi erano fatte le richieste
di questo materiale
IMPUTATO I
Arrivavano per telegrafo
e venivano inoltrate al comandante
o al capo del Servizio di Sicurezza
Di lì arrivavano al capo
dell'autosezione
GIUDICE
Il quale non era sottoposto a lei
IMPUTATO I
Solo in materia disciplinare
GIUDICE
Non era interessato a sapere
per quale fine
i camion dell'autosezione
erano utilizzati
IMPUTATO I
Mi risultava
che erano necessari
per il trasporto di materiali
GIUDICE
Sui camion
venivano trasportati anche Häftlinge
IMPUTATO I
Non ne so nulla
Al tempo mio gli Häftlinge
andavano a piedi
GIUDICE
Imputato Mulka
è in nostre mani uno scritto
in cui si dice
della necessità di affrettare il compimento
dei nuovi crematori
specificando
che gli Häftlinge lì impiegati
dovevano lavorare anche la domenica
Lo scritto è firmato da lei
IMPUTATO I
Sì
dovetti dettarlo io
GIUDICE
E vuole ancora sostenere
che non sapeva nulla
delle liquidazioni in massa
IMPUTATO I
Tutto quello che ho dichiarato
risponde a verità
GIUDICE
Abbiamo convocato come testimone
l'ex capo-officina
dell'autosezione del Lager
Signor testimone
quante macchine c'erano
TESTIMONE I
Il gruppo autocarri consisteva
di 10 automezzi pesanti
GIUDICE
Da chi riceveva gli ordini di marcia
TESTIMONE I
Dal capo dell'autosezione
GIUDICE
Da chi erano firmati gli ordini di marcia
TESTIMONE I
Non lo so
GIUDICE
Signor testimone
per cosa venivano impiegati i camion
TESTIMONE I
Per il prelievo di merci
e il trasporto di Häftlinge
GIUDICE
Dov'erano trasportati gli Häftlinge
TESTIMONE I
Non posso dirlo con precisione
GIUDICE
Prese parte a quei trasporti
TESTIMONE 1
Dovetti andarci una volta
come sostituto
GIUDICE
Dove andò
TESTIMONE I
Nel Lager
dove quelli là furono selezionati
e via discorrendo
GIUDICE
Dove andò con quegli uomini
TESTIMONE I
Sino in fondo al Lager
C'era un bosco di betulle
La gente fu scaricata
GIUDICE
E dove andò la gente
TESTIMONE I
In una casa
Poi non vidi più nulla
GIUDICE
Cosa successe a quella gente
TESTIMONE I
Non lo so
Non è che restassi lì
GIUDICE
Non seppe
cosa ne successe
TESTIMONE I
Dovettero bruciarli
sul posto
-
Riflettevo così quando sentii il suono di un violino. Il suono di un violino nell’oscura baracca dove dei morti si ammucchiavano sui vivi. Chi era quel pazzo che suonava il violino qui, sull’orlo della propria tomba? O era solo un’allucinazione?
Doveva essere Juliek.
Suonava un frammento di un concerto di Beethoven. Non avevo mai ascoltato suoni così puri. In un tale silenzio.
Com’era riuscito a svincolarsi, a estrarsi di sotto al mio corpo senza che io lo sentissi?
L’oscurità era totale. Sentivo soltanto quel violino ed era come se l’anima di Juliek gli servisse da archetto. Suonava la sua vita. Tutta la sua vita scivolava sulle corde. Le sue speranze perdute, il suo passato bruciato, il suo avvenire spento. Suonava quello che non avrebbe mai più suonato.
Non potrò mai scordare Juliek. Come potrei scordare quel concerto dato per un pubblico di agonizzanti e di morti! Ancora oggi, quando sento suonare Beethoven, i miei occhi si chiudono e, dall’oscurità, sorge il volto pallido e triste del mio compagno polacco che dava l’addio col suo violino a un uditorio di moribondi.
Non so per quanto suonò. Il sonno mi vinse, e quando mi svegliai, sul fare del giorno, vidi Juliek di fronte a me ripiegato su se stesso, morto. Accanto a lui giaceva il violino, pestato, schiacciato, piccolo cadavere insolito e sconvolgente.
(Elie Wiesel, La notte, Edizione Giuntina, Firenze 2001, pp. 93-94)
-
Scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chissà di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
Joyce Lussu
-
Terezìn fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della Cecoslovacchia, qui passarono 15.000 bambini: non ne sono sopravvissuti nemmeno 100. Avevano un’età compresa tra i 12 ed i 16 anni.
Sono rimaste le loro poesie e i loro disegni.
La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
Così ricca, smagliante, splendidamente gialla.
Se le lacrime del sole potessero cantare contro una pietra bianca…
Quella, quella gialla
E' portata lievemente in alto.
Se ne è andata, ne sono certo, perché voleva dare un bacio d’addio al mondo.
Per sette settimane ho vissuto qui,
Rinchiuso dentro questo ghetto
Ma qui ho trovato la mia gente.
Mi chiamano le margherite
E le candele che splendono sull’abete bianco nel cortile.
Solo che io non ho visto mai un’altra farfalla.
Quella farfalla era l’ultima.
Le farfalle non vivono qui, nel ghetto.
Pavel Friedmann
Lacrime
e dopo di loro la rassegnazione giunge,
lacrime
senza le quali la vita non è,
lacrime
ispirazione alla tristezza
lacrime che scendono senza tregua
Alena Synkovà
LA PAURA
Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!
Eva Picková - anni dodici - morta il 18/12/1943
-
Se soltanto sapessi
Se soltanto sapessi
cosa hai guardato sul punto di morte
un sasso, che aveva già bevuto
molti sguardi estremi, un cieco sasso
meta di altri sguardi ciechi?
Oppure terra, sufficiente
a riempire una scarpa
e già annerita
da tanto addio
e tanta volontà omicida?
O era forse il tuo ultimo cammino
che ti portava il saluto di tutti i cammini
da te percorsi?
Una pozza d'acqua,
un pezzo di metallo luccicante,
forse la fibbia addosso al tuo nemico,
o un altro presagio impercettibile dal cielo?
O forse questa terra
che non congeda nessuno senza amore
ti ha parlato col volo di un uccello
ricordando alla tua anima di quando palpitava
nel corpo riarso dai tormenti?
Nelly Sachs
-
Primo Levi - Se questo è un uomo
-
I treni del silenzio
Viaggiano treni senza finestrini
le croci d’oro girano lo sguardo
gli zucchetti neri sono polvere
come uomini portano la croce.
Viaggiano treni per niùna stazione
sopra scarne spalle stanno i bambini
dietro feritoie l’iride è un dardo
lanciato verso il fumo del cannone.
Viaggiano treni e nessuno li ferma
la libertà è sotto un altro cielo,
dove le stelle sono luce e sogni,
non stelle cucite di una conferma.
Viaggiano treni che non hanno viaggio
dove parola è morto silenzio.
Viaggiano, in tanti posti, viaggiano,
qualche volta c’è un raggio di sole
che sfida il nero rombo del cannone,
ma qui nessuno lo vuole guardare.
Walter Vettori
-
Wejn nischt, wejn nischt, klejner josem
Schpor dir trern chotsch dich kwelt,
Schpor dir trern wi briljanten
Sest amol sej darfn sejr.
Mordechai Gebirtig
Non piangere, non piangere orfanello
Conserva le tue lacrime anche se sei triste,
Conserva le tue lacrime come fossero diamanti
Un giorno ne avrai bisogno.
-
L'annientamento finale.
"Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti di rivolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice."
Primo Levi - Se questo è un uomo
-
1 allegato(i)
Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo.
I segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea.
PRIMO LEVI, L’asimmetria e la vita
Allegato 651
-
AUSCHWITZ
Laggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
amore, lungo la pianura nordica,
in un campo di morte: fredda, funebre,
la pioggia sulla ruggine dei pali
e i grovigli di ferro dei recinti:
e non albero o uccelli nell’aria grigia
o su dal nostro pensiero, ma inerzia
e dolore che la memoria lascia
al suo silenzio senza ironia o ira.
Tu non vuoi elegie, idilli: solo
ragioni della nostra sorte, qui,
tu, tenera ai contrasti della mente,
incerta a una presenza
chiara della vita. E la vita è qui,
in ogni no che pare una certezza:
qui udremo piangere l’angelo il mostro
le nostre ore future
battere l’al di là, che è qui, in eterno
e in movimento, non in un’immagine
di sogni, di possibile pietà.
E qui le metamorfosi, qui i miti.
Senza nome di simboli o d’un dio,
sono cronaca, luoghi della terra,
sono Auschwitz, amore. Come subito
si mutò in fumo d’ombra
il caro corpo d’Alfeo e d’Aretusa!
Da quell’inferno aperto da una scritta
bianca: "Il lavoro vi renderà liberi"
uscì continuo il fumo
di migliaia di donne spinte fuori
all’alba dai canili contro il muro
del tiro a segno o soffocate urlando
misericordia all’acqua con la bocca
di scheletro sotto le docce a gas.
Le troverai tu, soldato, nella tua
storia in forme di fiumi, d’animali,
o sei tu pure cenere d’Auschwitz,
medaglia di silenzio?
Restano lunghe trecce chiuse in urne
di vetro ancora strette da amuleti
e ombre infinite di piccole scarpe
e di sciarpe d’ebrei: sono reliquie
d’un tempo di saggezza, di sapienza
dell’uomo che si fa misura d’armi,
sono i miti, le nostre metamorfosi.
Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.
Salvatore Quasimodo