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La poesia del dolore
Ancora mi struggo per l'angoscia dei desideri,
Ancora l'anima mia ti desidera,
E nella tenebra dei ricordi
Ancora io rivedo il tuo volto...
Il tuo caro, indimenticabile volto,
Che è sempre, e ovunque, davanti a me,
Così inafferrabile, così immutato
Come una stella nel cielo notturno.
Fedor I. Tjutcev
Rosy :cry: :cry:
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Re: LA POESIA DEL DOLORE
C’è un limite al dolore
in quel limite un caro conforto
un’improvvisa rinunzia al dolore.
Il pianista cerca un fiore nel buio
e lo trova, un fiore che non si vede
e ne canta la certezza.
Il gioco è questo: cercare nel buio
qualcosa che non c’è, e trovarlo.
Ennio Flaiano
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Re: LA POESIA DEL DOLORE
Ieri ho sofferto il dolore
Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d'orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l'immobilità mi fa terrore?
ALDA MERINI
Rosy :cry: :cry:
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Re: LA POESIA DEL DOLORE
C’è nel tempo
del tempo quel dolore,
l’aspro retrogusto
delle ore morte,
l’odore forte
di un desiderio avvizzito;
di tante cose
non dette.
C’è un tempo
difficile per tutti.
E ognuno ha
la sua ora penosa,
nella quale ogni azione
risulta
sterile e inutile.
Montserrat Abelló i Soler
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Re: LA POESIA DEL DOLORE
Soltanto le notti
A Jean Aristeguieta,
A Árbol de Fuego.
Scrivendo
ho chiesto, ho perso.
Stanotte, in questo mondo,
abbracciata a voi,
allegria di naufragio.
Ho voluto sacrificare i miei giorni e le mie settimane
alle cerimonie della poesia.
Ho implorato tanto
dall’abisso delle profondità
della mia scrittura.
Amare e morire non hanno aggettivi.
Alejandra Pizarnik
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Adonis
Ai confini della disperazione sorge la mia casa
Con i muri gialli come burro, svuotata e leggera come nuvole.
Lievitata come pasta di pane
La mia casa ha tanti buchi-
Il vento la scompiglia ma è stanco il vento.
Arriva la bufera e la scuote tutta
E il sole l’abbandona,
l’abbandonano gli uccelli
In tremito e convulsioni rovina la mia casa.
Si fa invisibile, è molto più che invisibile, è idea.
E io dormo nella casa, e il visibile mi dorme accanto
Con voce debole, con voce soffocata.
Adonis
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Ormai non sarà
ormai no
non vivremo uniti
non alleverò tuo figlio
non cucirò i tuoi vestiti
non ti possederò di notte
non ti bacerò prima di uscire.
Non saprai mai chi sono stata
perchè altri mi amarono.
Non riuscirò mai a sapere perché né come
né se era vero
quello che dicesti che era
né chi sei stato
né cosa sono stata per te
né come sarebbe stato
vivere uniti
amarci
aspettarci
rimanere.
Ormai non sono altro che io
per sempre e tu ormai
per me non sarai che tu. Ormai non sei
in un giorno futuro
non saprò dove vivi
con chi
né se ti ricordi.
Non mi abbraccerai mai
come questa notte
mai.
Non potrò più toccarti.
Non ti vedrò morire.
Idea Vilariño
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Le cose non esplodono,
si affievoliscono, sbiadiscono,
come il sole sbiadisce dalla carne,
come si esaurisce rapida la schiuma nella sabbia,
perfino il lampo fulmineo dell'amore
non ha un esito tonante,
muore con il suono
dei fiori che sbiadiscono come la carne
sotto la pietra pomice sudante,
tutto concorre a questa forma
finché veniamo lasciati
col silenzio che circonda la testa di Beethoven.
Derek Walcott
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X Andrea.
Con la poesia di Idea Vilarino mi hai preceduta: è una di quelle che leggo spesso. E che avrei postato presto! ciao
Rosy
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..questo non è solo dolore vivo. E' gelo; amarezza; disperazione.
Le parole di Anna Achmatova arrivano in fondo al cuore.
ULTIMO BRINDISI
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.
27 giugno 1934
Anna Achmatova.
Rosy:(:(
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A un compagno
Se dovrai scrivere alla mia casa,
Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto solo.
Dille che il suo figliolo
più grande, è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa,
Dio salvi mia madre e mio padre,
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Dì loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Dì loro che avevo goduto
tanto prima di partire,
che non c'era segreto sconosciuto
che mi restasse a scoprire;
che avevo bevuto, bevuto
tanta acqua limpida, tanta,
e che avevo mangiato con letizia,
che andavo incontro al mio fato
quasi a cogliere una primizia
per addolcire il palato.
Dì loro che c'era gran sole
pel campo, e tanto grano
che mi pareva il mio piano;
che c'era tante cicale
che cantavano; e a mezzo giorno
pareva che noi stessimo a falciare,
con gioia, gli uomini intorno.
Dì loro che dopo la morte
è passato un gran carro
tutto quanto per me;
che un uomo, alzando il mio forte
petto, avea detto: Non c'è
uomo più bello preso dalla morte.
Che mi seppellirono con tanta
tanta carne di madri in compagnia
sotto un bosco d'ulivi
che non intristiscono mai;
che c'è vicina una via
ove passano i vivi
cantando con allegria.
Se dovrai scrivere alla mia casa,
Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Corrado Alvaro
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Una forgia e una falce
Un minuto fa avevo le finestre aperte
e c’era il sole. Tiepide brezze
attraversavano la stanza.
(L’ho scritto anche in una lettera.)
Poi, sotto i miei occhi, si è fatto buio.
Il mare ha cominciato a incresparsi
e le barche da diporto che erano a pesca
hanno virato e sono rientrate, una flottiglia.
Il tintinnabolo sotto al portico è caduto
di colpo sotto una raffica. le cime degli alberi
tremavano. Il tubo della stufa cigolava e sbatteva
trattenuto dai tiranti.
Ho detto: "Una forgia e una falce”.
Certe volte parlo da solo, così.
Nomino certe cose:
argano, gomna limo, foglia, fornace.
Il tuo volto, la tua bocca, le tue spalle
ora sono per me inconcepibili!
Che fine hanno fatto? E’come se
li avessi sognati. I sassi che abbiamo portato
a casa dalla spiaggia se ne stanno lì
sul davanzale a raffreddarsi.
Torna a casa. Mi senti?
I miei polmoni sono pieni del fumo
della tua assenza.
Raymond Carver |
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Non sei mio
Non sei
nella mia vita
al mio fianco
non mangi alla mia tavola
ne' ridi ne' canti
ne' vivi per me.
Siamo estranei
tu
e me stessa
e la mia casa.
Sei un estraneo
un ospite
che non cerca che non vuole
piu' che un letto
a volte.
Che ci posso fare
se non cedertelo.
Ma io vivo da sola.
Idea Vilarino
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TRISTEZZA
Stamattina gli uccelli si sono radunati
davanti alla mia finestra.
Cantavano tutti assieme
senza mettersi d’accordo.
Li udivo appena,
sotto le lenzuola
e questa tristezza che mi prende la notte.
Indifesa, in posizione fetale,
desidero la vastità
che talvolta mi gonfia
come una colomba.
Cecilia Casanova
PS= W Chile!
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L'uguale e il contrario
Il contrario di un uomo limpido è l'acqua sporca.
Il contrario del mare è una donna cieca.
Chi distrugge un ponte, costruisce un precipizio.
Le cicatrici sono colpi che non si dimenticano.
Ci sono verità senza limite e ci sono cose che finiscono:
i fiumi sono Machado.
Io ti ho amato oltre me.
Gli scorpioni luccicano alla luce della luna
e poi sono nuovamente velenosi e oscuri.
E' così semplice.
Lottare per le ceneri è rinunciare al fuoco.
Una parola detta è un uccello che vola.
La tua morte è sotto la mia pelle,
uguale a un insetto in un bicchiere rovesciato.
Che altro posso dirti?
Che ti ho amato da Nord a Sud, senza fine,
con unghie e con denti,
senza segreti,
senza trappole.
Che non ho voluto sentire un'altra volta la tua voce,
né guardare le nostre foto,
né vederti accarezzare con le tue dita azzurre
i cani che mangiano i resti della tua vita.
Voglio solo oscurità e fumo.
Sono venuto a dire che ti ho dimenticato;
che ti dimenticherò ancora ogni giorno
ognuno dei giorni della mia vita.
Benjamin Prado