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BRUNO MORCHIO: noir...genovese.
Bruno Morchio (Genova, 6 agosto 1954) è uno scrittore e psicologo italiano.
E' autore di romanzi del genere " noir mediterraneo".
Vive a Genova, dove lavora come psicologo e psicoterapeuta.
Nel 1999 scrisse il suo primo romanzo, "Maccaia", che propose ad Einaudi ed alla Sellerio, ma non trovò un editore disposto a pubblicarlo.
Continuò a scrivere, e riuscì a pubblicare il suo secondo libro, "Bacci Pagano, una storia da caruggi", con la Fratelli Frilli Editore, picola casa editrice genovese che pubblica soprattutto noir ambientati in Liguria.
Da allora è arrivato per lui il successo.
Romanzi:
BACCI PAGANO, UNA STORIA DA CARUGGI (2004)
MACCAIA (2004)
LA CREUZA DEGLI ULIVI ( LE DONNE DI BACCI PAGANO) (2005)
CON LA MORTE NON SI TRATTA (2006)
LE COSE CHE NON TI HO DETTO ( 2007)
ROSSOAMARO ( 2008)
COLPI DI CODA ( 2010)
Allegato 374
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1. Bacci pagano. Una storia da caruggi.
Bacci Pagano è, nel vasto panorama degli investigatori "noir" italiani, insieme all'avvocato Guido Guerrieri di G. Carofiglio, uno dei miei preferiti.
E non perchè sia genovese come la sottoscritta ( genovese di...adozione!); anche se devo ammettere che la conoscenza dei luoghi dove si svolgono le storie, aiuta molto ad "entrare" nelle vicende. Ad immaginarle meglio..
Una breve presentazione.
I romanzi di Bruno Morchio -psicologo genovese - non si possono definire thriller, di quelli che ti tengono col fiato sospeso e ti mandano in circolo scariche di adrenalina....
Sono però avvincenti, di lettura scorrevole, senza scene truculente.Densi di umanità e di una sottile malinconia, che mi incanta....
Ed hanno una loro originalità, che li rende diversi da ogni altro da me finora letto.
Sono sei romanzi, che vanno rigorosamente letti nell'ordine in cui sono stati pubblicati,perchè dietro ai vari casi , trattati di volta in volta dall'investigatore,c'è la "sua" vita che scorre, ed è la sfaccettatura più interessante, più densa di contenuti.
Il protagonista è l'investigatore privato Bacci (Giovanni Battista) Pagano, che vive e si aggira su una vespa color amaranto tra i carruggi della vecchia Genova, un centro storico sospeso tra il degrado e la speculazione edilizia travestita da rimodernamento.
Sono i luoghi- ed i personaggi- prediletti e cantati da De Andrè, nelle sue indimenticabili canzoni.
Bacci Pagano ha una vita incasinata, ma ispira immediata simpatia. Ha perso per strada i sogni della sua gioventù. La moglie lo ha lasciato; da dieci anni gli ha allontanato la figlia.
Trova e perde fidanzate....Ha pochi amici, ma i pochi sono fidati, e sono personaggi un pò speciali, come il commissario della Mobile, il napoletano Pertusiello.
Bacci Pagano è un personaggio irresistibile.
Si scontra con il male e la stupidità del mondo. Non rinuncia al suo passato( è stato in carcere). Ama i piaceri della vita e le donne; sta male- tanto da vomitare - ogni volta che è costretto a sparare...
Ma la sua umanità, il suo vissuto, lo rendono ricco di quel "fiuto" necessario a risolvere anche i casi più intricati.
Da qui inizia la sua storia, legata di volta in volta ad un "caso" da risolvere.
L'argomento di questo romanzo.
Mentre indaga su un caso di guerra commerciale e di
riciclaggio di denaro sporco l'investigatore privato Bacci Pagano viene
assoldato da un vecchio amico per scoprire chi ha rubato la carabina con cui
qualcuno vuole uccidere il Presidente del Consiglio in visita a Genova.
Ma questa storia, secondo me, è un pretesto per farci conoscere il personaggio e l'ambiente, a renderceli familiari.
Personaggio da ricordare, il caro Bacci, definito da una delle sue donne "analfabeta dei sentimenti.."; è una definizione che mi è rimasta impressa!
Anche se si muove in una Genova incantevole,Bacci Pagano è un personaggio che merita di essere conosciuto anche dai non-genovesi!
voto: ottimo.
( p. s. si è capito che adoro i noir all'italiana?)
Consigliato a chi ha letto... |
...i più noti autori di "noir" all'italiana.
Rosy:-P:-P
Allegato 375 |
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3. La creuza degli ulivi ( le donne di bacci pagano)
Ecco la terza avventura del nostro investigatore Bacci Pagano, genovese doc, con tante caratteristiche che lo rendono unico. Una , per esempio, che non credo di avere ancora citato- e che mi pare simpatica- è che non porta le mutande!
Qui è alle prese con un caso piuttosto ordinario: il pedinamento per questione di corna , commissionato da una moglie.
Peccato che subito dopo la possibile amante del marito sia trovata assassinata. ...e guarda caso, questa fosse amica della nuova fidanzata di Bacci, separato in attesa di divorzio.
Intanto spunta una vecchia fiamma, Valeria...
Insomma: qui si capisce perchè il sottotitolo sia LE DONNE DI BACCI PAGANO!!
Perchè ne...girano parecchie.
Infatti questa storia mi è piaciuta perchè va oltre il "caso" noir. E' un romanzo (giallo) psicologico, che indulge in riflessioni, malinconie, stati d'animo...e mi piace moltissimo..
Vi cito un breve brano; un pensiero di Bacci sul suo defunto matrimonio. Bellissimo, secondo me.
"Un matrimonio finito male è una ferita aperta che ti porti dentro.Dovunque tu vada.
...Un matrimonio finito ti sanguina dentro, perchè i ricordi belli son duri a morire.E fanno tanto, tanto male.
E ogni volta che fanno capolino, bisogna sfoderare il bisturi della razionalità per tenere duro.
...a quel punto, la sola terapia rimane il cinismo.
L'estrema risorsa che ci resta quando sentiamo che il mondo ci ha fregati, oppure che ci siamo fregati da soli con le nostre mani.
Noi non siamo fatti per vivere una vita sola.
E in quella che abbiamo vorremmo farci star dentro ben altro di quanto possa contenere.
E così diventa maledettamente difficile accettare l'idea di perdere qualcosa. Qualunque cosa che sia bella.
E che ci abbia dato un poco di gioia e di senso del vivere."
Ma secondo voi, un uomo che ha di questi pensieri, non è da amare tanto?e da..."stropicciare"?
Rosy:-P
Allegato 529
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Le cose che non ti ho detto
Un pò di trama...
Bacci Pagano è un uomo insieme complicato e semplice. Detesta le ipocrisie del potere ma anche il ricatto dei buoni sentimenti. Non sa dire di no alla richiesta di Mara, una delle donne della sua vita: deve tenere a bada le inquietudini del dottor Nicolò Ingroia, detto il Gigante, uno psicoanalista che vive sulle alture che sovrastano Genova Nervi. Bacci avrebbe avuto più di un motivo per rifiutare l'incarico: non è il suo mestiere occuparsi di un alcolizzato che ha tentato il suicidio; e poi il Gigante l'aveva già incontrato vent'anni prima, quando indagava sulla morte di un suo giovane paziente, misteriosamente ucciso in Thailandia. Tra memoria e presente, dall'Estremo Oriente ai carruggi della città vecchia, Bacci Pagano deve mettere alla prova tutta la sua tenacia, in una vicenda in cui all'odio e alla disperazione si oppongono l'intelligenza e la ragione, alla ricerca di una verità elusa e sepolta. Nei serrati duelli verbali tra Bacci e il Gigante, l'investigatore "analfabeta dei sentimenti" e lo psicanalista allo sbando, spesso uno sguardo e un silenzio - o magari una citazione di Proust - contano più delle parole. Un romanzo che dà voce a una città irripetibile, dove si sfiorano e s'intrecciano di continuo mondi diversi: dall'alta borghesia chiusa nel suo orgoglio alla casbah di immigrati e prostitute, passando per la memoria di una metropoli industriale che non c'è più.
Il mio commento.
Un'altra avventura del mio italianissimo eroe Bacci Pagano; l'ultima, "Colpi di coda" è già al calduccio nella mia libreria, ma aspetterà il suo turno, con pazienza.
Ritorniamo a Genova, stavolta, dopo la parentesi sarda del precedente romanzo, che Morchio ha secondo me voluto per un tributo all'amata Sardegna.
La sua Genova , descritta magistralmente, con dei "tocchi" da artista.
In questa storia , il nostro investigatore deve aiutare un vecchio conoscente, uno psichiatra soprannominato Il Gigante, alcoolizzato e con tendenze suicide.
Bacci aveva conosciuto l'uomo vent'anni prima in occasione di un'indagine in Thailandia, la morte di un ragazzo. Così, di malavoglia , si rifugia nella sua villa, con la giovane moglie del medico , un pò ambigua...
E Qui decolla la storia, che ciascuno andrà a scoprire, se lo ritiene!
Il romanzo è tutto un intrecciarsi di presente e passato, e , soprattutto , non è un giallo tradizionale, che segua i canoni classici; indulge molto sulle sfumature psicologiche dei personaggi, che sono molto bene caratterizzati.
Non posso trattenermi dal citare alcune righe, che mi piacciono particolarmente...
Forse, avulse dalla storia, sembreranno strane, ma mi "intrigava" questo concetto.
Premessa:la protagonista delle parole è Mara, la sua storica donna, quello che lo chiama bonariamente "L'analfabeta dei sentimenti" ( nota mia: QUANTI analfabeti dei sentimenti ci sono in circolazione??)
"...Erano trascorsi diversi mesi, dall'ultima volta che avevamo fatto l'amore.
La nostra storia era diventata questo, estemporanei sussulti su un mare piatto e senza sole.
In questi anni Mara aveva avuto diverse storie e aveva anche provato a giocare l'azzardo di una nuova relazione importante.
Di quelle che portano all'altare e da cui può arrivare un figlio.
Ma era finita male e non ne avevano fatto niente. Nè dell'altare, nè del figlio.......
Quelle poche scopate che siamo riusciti a racimolare dopo la fine del nostro amore avrebbero potuto aver luogo comunque.
Anche dopo l'altare e il figlio, e persino se avesse deciso di farsi suora.
Perchè quello che ci legava era il sesso.
E il sesso non ha bisogno di crismi, per trovare soddisfazione.
E' indifferente alle carte dello stato civile non meno che ai legami sentimentali sui quali si investe per costruire il futuro".
Bella storia!
Rosy
:-P:-P
Allegato 615