In memoria di Lawrence Ferlinghetti
Nel marasma planetario generato dalla pandemia ci siamo distratti e non ci siamo neppure resi condo che uno dei potenti fari che ha illuminato la cultura del Novecento, Lawrence Ferlinghetti, appunto, si è spento all'età di 101 anni.
Poeta, attivista, editore, libraio, professore...
Voglio ricordarlo con una sua poesia famosissima, che è una meditazione sulla realtà, sulla vita e sulla morte.
A heap of broken images
Empty house on a horizon
Two faces at a window
heads turned
Barking Dog on a leash extended
Penis hung on a wall about to fall
A hand raised
with six fingers crossed
A ladder leaning on the sky upended
A sea wave about to break upon a beach
A bird about to cry in flight
Two mermaids singing each to each
mark the place where a story ended
A setting sun
holds off the night
All of this in time suspended
The universe holding its breath
There is a hush in the air
Life pulses everywhere
There is no such thing as death
Lawrence Ferlinghetti
(da "These are my rivers, new and selected poems 1955-1993", New York, 1993, p.20).
Un mucchio d'immagini spezzate
Casa vuota a un orizzonte
Due volti alla finestrale teste girate
Cane cha abbaia dal guinzaglio teso
Pene appeso ad un muro pericolante
Una mano levatacon sei dita incrociate
Una scala a pioli poggiata al cielo capovolta
Un'onda marina che va infrangendosi sulla spiaggia
Un uccello che s'appresta ad urlare in volo
Due sirene cantano l'un l'altrasegnano il luogo dove una storia è finita
Un sole al tramonto
trattiene la notte
Tutto questo nel tempo sospeso
L'universo trattiene il respiro
C'è un tacere nell'aria
La vita pulsa dappertutto
Non esiste nulla di simile alla morte
trad. Rupert © marzo 2021