Christopher Moore - Sacré Bleu
Per chi ama Khaled Hosseini, il bestseller di Khaled Hosseini diventa graphic novel.
Lo presentiamo:
Domenica 30 ottobre, ore 12.00
Sala Incontri Palazzo Ducale – Lucca (Lucca Comics & Games)
Partecipano Roberta Bianchi (art director), Tommaso Valsecchi (sceneggiatore), Fabio Celoni (disegnatore), Mirka Andolfo (colorista)
Mercoledì 2 novembre, ore 18.00
Il Circolo dei Lettori, via Bogino 9 – Torino
Partecipano Tommaso Valsecchi (sceneggiatore), Fabio Celoni (disegnatore), Mirka Andolfo (colorista).
Interviene Fabio Geda
Li abbiamo immaginati, Amir e Hassan. Abbiamo corso con loro nella polvere dell’Afghanistan. Abbiamo condiviso l’indimenticabile storia di un’amicizia che supera ogni barriera e imparato la differenza tra etnia Pashtun e Hazara. Oggi, una graphic novel ci riempie gli occhi di quei volti e di quei paesaggi finora solo pensati. Trent’anni di storia afgana - dalla fine della monarchia all’invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri -, rivivono nel tratto e nella sceneggiatura delle pagine a fumetti di Fabio Celoni: fumettista “navigato”, diplomato alla Scuola del fumetto e dell’illustrazione di Milano, da vent’anni collabora con la Walt Disney Company disegnando Topolino, Paperino, Paperinik e “cugini” vari, e con Sergio Bonelli Editore nello staff del fascinoso Dylan Dog, per il quale nel 2005 ha realizzato il suo primo albo completo, “Il vecchio che legge”. Al suo fianco, come colorista e illustratrice, la giovane Mirka Andolfo, già collaboratrice per Geronimo Stilton.
Interamente pensata e realizzata in Italia la grapic novel de Il cacciatore di aquiloni è già stata venduta in 10 Paesi, tra cui gli Stati Uniti. Dal bestseller internazionale di Khaled Hosseini, ormai diventato un classico con una storia editoriale che è una vera e propria case history nell’editoria contemporanea – oltre 2milioni di copie vendute e 100 settimane in classifica solo in Italia, tradotto in 30 Paesi, 1° nella classifica bestseller del New York Times per 51 settimane e 1° in quella del Publishers Weekly per 49, portato sul grande schermo dalla Dreamworks -, il romanzo a fumetti che ritrae su tavole a colori la cultura di una paese martoriato dalla violenza e dai conflitti che ancora lotta per la pace.
Khaled Hosseini, nato in Afghanistan nel 1965 e trasferitosi in seguito negli Stati Uniti, dove prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato come medico, è fra i più letti e apprezzati autori contemporanei. Il suo primo libro, Il cacciatore di aquiloni, pubblicato nel 2003, è divenuto un caso editoriale internazionale, rimasto per oltre cinque anni nella bestseller list del New York Times e pubblicato in 48 Paesi. Un successo replicato con il secondo romanzo, Mille splendidi soli, pubblicato nel 2007. Dopo un viaggio in Afghanistan come volontario dell’UNHCR (l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite), Hosseini ha dato vita alla Khaled Hosseini Foundation, un ente non profit che fornisce aiuto umanitario alla popolazione afghana.
Fabio Celoni è autore di fumetti, disegnatore, sceneggiatore, illustratore, copertinista, saggista. Dal 1991 collabora con Walt Disney Company, disegnando storie a fumetti e copertine per le varie testate. Dal 2000 collabora con Sergio Bonelli Editore, entrando nello staff di Dylan Dog come disegnatore e sceneggiatore. Per Star Comics, è coautore di diverse miniserie di successo, per le quali lavora anche come disegnatore, sceneggiatore e copertinista. Vincitore di numerosi riconoscimenti, dal 1992 a oggi ha esposto le sue opere in 16 mostre, collettive e personali.
Mirka Andolfo (Napoli, 1989) è colorista e illustratrice. Attualmente collabora con Piemme (“Geronimo Stilton”) e con ReNoir Comics, per cui ha colorato diverse copertine, albi, e sta illustrando dei libri per l’infanzia. Sta inoltre colorando un albo per la casa editrice Glénat. È co-fondatrice dello Studio Parlapà.
Sceneggiatura Tommaso Valsecchi
Direzione Artistica Roberta Bianchi
da Piemme (http://www.edizpiemme.it/)
Cecilia (Teresa)
Christopher Moore - Sacré Bleu
Lo sapete che, se trovo libri che mi ispirano, anche se non del mio genere, mi sembra comunque simpatico segnalarlo, no?
Ecco, in questo caso, mi sembra interessante questo libro che viene pubblicato da una casa editrice di nome Elliot Edizioni di Roma, che tratta dello spirito della Parigi fin de siècle e dell’Impressionismo in una storia di intrighi, passione, arte, ragazze can-can e assenzio nel nuovo romanzo di Christopher Moore.
Questo è quanto segnala Elliot:
Il titolo del romanzo si ispira al preziosissimo color azzurro, ricavato dai lapislazzuli d’Oriente e utilizzato nell’arte sacra per ornare gli abiti della Madonna. Ambientato a Parigi nel 1880, ne è protagonista Lucien, fornaio e figlio di fornai, ma deciso ad abbandonare farine e impasti per diventare pittore – il sogno di suo padre, amico e protettore di artisti poveri e affamati di nome Renoir, Monet, Pissarro, Cézanne… Anche Lucien dipinge – e ha come “spalla” d’eccezione nel romanzo niente meno che un certo Toulouse-Lautrec – e la sua musa è la bella Juliette dagli occhi color del cielo, che lo pianta in asso salvo ricomparire dopo due anni e mezzo di misteriosa assenza dalla sua vita. Al fianco della ragazza, un venditore di colori, dietro la cui misteriosa apparizione si celano enigmi e retroscena sconvolgenti: la sparizione dell’azzurro da certi capolavori rinascimentali, o il misterioso suicidio – o forse omicidio? – di Vincent Van Gogh…
Dopo il Vangelo e Re Lear, Christopher Moore ci regala la sua rilettura di un momento fondamentale della storia dell’arte e della modernità nel suo complesso, frutto di tre anni di ricerche che lo hanno portato in Francia e in Italia, in un capolavoro di umorismo e riflessioni su quanto di più profondo muove gli esseri umani: la passione, sotto qualsiasi forma essa si manifesti.
CHRISTOPHER MOORE
Nato a Toledo in Ohio, vive a San Francisco. È autore di dodici romanzi, molti dei quali sono best seller negli Stati Uniti, in Inghilterra, Francia, Germania e Giappone. In Italia sono usciti Un lavoro sporco, Il Vangelo secondo Biff, Suck!, Fool,Sesso e lucertole a Melancholy Cove e Demoni. Istruzioni per l’uso, tutti pubblicati da Elliot Edizioni. Ha vinto numerosi premi tra cui il prestigioso Quill Award per due volte consecutive. Il suo sito internet è chrismoore.com.
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Amos Oz - Una storia di amore e di tenebra
Allegato 1068
Il libro più importante di Amos Oz. Un’autobiografia che affonda le radici nella storia dell’ultimo secolo. Le vicende di una famiglia e di un popolo. Un romanzo che fa ridere e piangere, colmo di bellezza e intriso di dolore.
Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un’autobiografia in forma di romanzo, un’opera letteraria complessa che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza prima a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l’esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta.
La narrazione si muove avanti e indietro nel tempo, scavando in 120 anni di storia familiare una saga di rapporti d’amore e odio verso l’Europa, che vede come protagonisti quattro generazioni di sognatori, studiosi, uomini d’affari falliti e poeti egocentrici, riformatori del mondo, impenitenti donnaioli e pecore nere. Questa vasta galleria di personaggi mette a punto una sorta di "cocktail genetico" da cui nascerà un figlio unico, nutrito di fantasia, che, in un fatale momento di rivelazione avvenuta attraverso un dolore scioccante e atroce, scoprirà di essere un artista, uno scrittore.
Amos Oz ci consegna la storia della sua infanzia e dell’adolescenza colma di aspirazioni poetiche, zelo politico e una paura costante di un altro genocidio degli ebrei, questa volta nella stessa Israele, a opera degli arabi, degli inglesi, dell’intero mondo cristiano, dell’intero mondo islamico. Il giovane Amos temeva che il mondo intero stesse tramando per uccidere tutti gli ebrei, bambini compresi, giovani sognatori fanatici compresi, proprio come era lui. "A quell’epoca speravo di diventare un libro una volta adulto," scrive Oz, "non un autore ma un libro… sapevo ovviamente che anche i libri possono bruciare, ma se fossi diventato un libro, avrei avuto almeno la possibilità di sopravvivere in una dimenticata libreria…"
Al centro di questo romanzo autobiografico sta il grande tabù di Oz: il suicidio della madre, nel 1952. L’esplorazione dolorosa e coraggiosa di questa tragedia viene condotta con lucidità, nostalgia e rancore, con pietà e travaglio, con schiettezza e un "flusso di coscienza" incredibilmente poetico che, con immediatezza, giunge al cuore del lettore.
(http://www.feltrinellieditore.it/Sch...volume=5000450)