PDA

Visualizza la versione completa : Alessandro BASTASI



Rosy
27-August-2012, 10:39
Alessandro Bastasi è nato a Treviso nel 1949.
E' stato attore e autore di articoli teatrali per varie riviste del settore.
Nel 1994 ha scritto il saggio "I mezzi di comunicazione di massa: antitrust e pluralismo".
Ha pubblicato tre romanzi: "La fossa comune" (2008) e "La gabbia criminale" (2010, Eclissi Editrice)e "Città contro".
Suoi racconti sono presenti in antologie e siti letterari.
Attualmente vive a Milano ed è amministratore delegato di una società del settore IT.

1132
Di questo autore ho appena letto Città contro, di cui parlerò appena possibile. Un autore da tenere presente!


Rosy

Rosy
27-August-2012, 22:35
Ho terminato già alcuni giorni fa la lettura di questo romanzo , di un autore che non conoscevo, Alessandro Bastasi.
Ma non è mai troppo tardi, come diceva quel maestro della mia infanzia.
Il romanzo mi è arrivato dritto in fondo al cuore, e chi mi conosce a fondo come Cecilia sa bene perchè.
Tanto che ho volutamente lasciato passare alcuni giorni prima di ( provare a ) scriverne; non so se riuscirò ad esprimere le mie emozioni.
La trama gialla c'è , ma è di poco conto ai fini della storia intera; è un pretesto per raccontare fatti ben più importanti.E più gravi.

L'ambientazione: Treviso. Una Treviso che non immaginavo, gonfia di razzismo , chiusura mentale, di perbenismo, di frasi fatte...

Tutta la vicenda ruota intorno ad un campo di immigrati alle porte della città, gestito da un prete; qui si muovono vari personaggi, a cominciare da Alberto Sartini, professore in pensione che ha scelto di insegnare italiano agli immigrati, per dedicarsi ad un'occupazione appagante .
La sorella di Sartini , che pure presta volontariato per l'integrazione degli extra comunitari, viene trovata uccisa ; subito dopo viene scoperto il suicidio di un nero, il presunto assassino. Ma non è tutto così semplice. Dietro queste due morti ci sono giochi sporchi di racket, e molto altro.

Ma ciò che mi ha colpita maggiormente è stato l'atteggiamento della città tutta, nei confronti di questa povera gente. L'autore esprime in modo efficacissimo il rifiuto, attraverso le parole, i gesti, della cosiddetta "buona società"; mentre leggevo, la rabbia mi saliva dentro , e traboccava.
Ho apprezzato molto lo stile di Bastasi, asciutto, senza sdolcinature, ma nello stesso tempo ricco di quella "pietas" che tutti dovremmo nutrire verso il nostro prossimo. Anche se è di un altro colore.

Io che da anni, per un mio impegno sociale , sono a contatto con queste persone, ho scoperto esseri umani di grande valore; persone che chiedono solo di lavorare, anche in mansioni umili che qui nessuno vuole....Ed allora, COME POTEVO NON COMMUOVERMI DI FRONTE A QUESTA STORIA?

Un frase, come mio solito ( ma dovrei trascriverne tante!).
Pag.139.

(E' il protagonista Alberto Sartini che parla, in seguito all'incendio doloso al campo profughi).

"Ora le baracche sono un ammasso di cenere fumante e quegli uomini che fino a stamattina avevano un riparo per rannicchiarsi in una branda di fortuna o per cucinarsi un pò di couscous ora sono seduti per terra, a fissare le braci che stanno completando l'opera di distruzione.
Non possiedono più nulla, tranne gli abiti che indossano, un portafoglio semivuoto in tasca e forse un permesso di soggiorno in procinto di scadere.
...........Alcuni mi guardano. E tacciono.
Quegli occhi gridano vendetta.
"Ma contro chi?-mi chiedo."Contro la gente dagli occhiali scuri e le teste rasate a lucido? O contro i cittadini paciosi che quando i negri passano si voltano dall'altra parte?
Contro le vetrine dei bei negozi del centro? Contro gli indifferenti, i borghesi, i proletari impauriti?
Contro la furbizia, l'arroganza, l'ignoranza esibite come un vanto?"
Di colpo mi sento davvero con loro, amico, alleato, complice.
Ho capito.
Due nuove classi si stanno fronteggiando nel mondo: quella di chi ha la dignità contro quella di chi ne è privo.
Il resto è roba vecchia, da gettare in una fossa comune."

Vorrei , in un post successivo, riportare anche l'explicit, così struggente da farmi salire un nodo alla gola.

Ma tutto, TUTTO, il romanzo vale la pena di essere letto.
Alessandro BASTASI è uno scrittore eccellente, profondamente umano, che mi ha conquistata con questa storia!
Rosy

1133

Cecilia (Teresa)
28-August-2012, 20:06
Gli ho riportato i tuoi commenti..ed era contentissimo!! Bellissima recensione, e te lo dice una che ne scrive tante:mrgreen:
Ciao!
Cecilia

Rosy
11-September-2012, 19:46
L'explicit di questo romanzo non è brevissimo, ma è così toccante , che vorrei riportarlo, per chi avesse voglia di leggerlo.

Stamattina, mentre distribuivo i vestiti nei locali della nostra mensa, pensavo proprio a queste righe ,ricche di sensibilità. E pensavo che ciascuno di questi uomini e donne è , prima di tutto, un essere umano.

Pag.255.
"Vale la pena vivere.
Sì, questa è la mia vita. Per Valentina. Per Giovanna. E per questi uomini, per queste donne.

Per ADAM, che ha una cicatrice dalla fronte al mento con ancora i segni dei punti, e un sorriso dimesso, buono.
E per sua moglie AMINA, dolce nel suo lungo abito colorato e nel velo azzurro che le copre il capo, e per i due bambini che si rincorrono tra le case.
Per SOLEF, 35 anni, intelligente, accurato nell'apprendere, preciso, determinato, che in un mese ha già imparato a leggere e a scrivere, e anche con i conti se la cava abbastanza bene.
E per KHALED, giovane silenzioso, puntuale, un pò intimorito, che fatica parecchio con la lingua , ma sa scrivere bene.
Per AMIN, il tunisino che prima mi girava al largo e al quale ora dò il libro di secondo livello, per lui che sa già leggere e mi chiede alcune regole alla fine della lezione, quando l'Imam ha già iniziato ad intonare le sue preghiere.
Per ALI', che ora ha la camicia a pois bianchi sempre ben chiusa, anche se composto e con le mani ferme proprio non riesce a starci.
Per MOHAMED, dal sorriso franco e caldo,sempre allegro, anche lui del Bourkina Faso, nel centro dell'Africa.

Mi smarrisco incerto nelle rappresentazioni mentali, negli stereotipi dell'Africa: savane, tramonti infuocati, terra rossa, villaggi di paglia e fango.
Ma sarà proprio così?

E le città? Come sono le città?
Me le immagino sporche, inquinate, cattive.
Donne. Uomini. Ciascuno con la sua famiglia, i suoi figli, ciascuno con una madre che l'ha cresciuto, ciascuno con un cuore rosso che pulsa nel'attesa del futuro.
Donne e uomini intenti a stendere con infinita pazienza, sui precari stenditoi appoggiati all'esterno delle loro abitazioni, la coperta umida, la giacca bagnata dal temporale, i calzoni appena lavati.
Per fortuna oggi non piove."
( Alessandro Bastasi)

Rosy:-P