PDA

Visualizza la versione completa : Concita De Gregorio: COSI' E' LA VITA.



Rosy
18-July-2012, 23:36
COSI' E' LA VITA. Sottotitolo: Imparare a dirsi addio.
Ma non un addio qualunque: quello definitivo. Quello che fa più paura, tanto che non se ne parla volentieri...
LA MORTE.
Invece Concita De Gregorio, giornalista de La Repubblica, ne parla, e lo fa con intensità e levità nello stesso tempo.

Così è la vita è un libro breve e potente, ma soprattutto è un libro contagioso. Perché la sua forma aperta (un elenco disordinato, febbrile, intenso di funerali, di morti, di libri e di film sulla morte) è così coinvolgente da costringere il lettore a riaprire i suoi cassetti e a rifare i suoi bilanci, in tema di morte e di morti. A rivedere volti e case, a ricordare gruppi umani raccolti a salutare qualcuno, a levare i sigilli a quell’urna invisibile nella quale – ha ragione Concita – la morte è stata rinchiusa a costo di rinchiudere, e dimenticare, e perdere, anche le tante vite che la morte racconta.
Michele Serra, la Repubblica

L'ho letto in un fiato, dapprima con un certo timore, poi sempre più scorrevolmente..
Il mio commento a domani.
Rosy

1085

Rosy
19-July-2012, 15:50
Qualche riflessione personale, senza farlo diventare un...tema svolto!
Questo libro, regalatomi da un vecchio compagno di scuola, mi inquietava e mi incuriosiva nello stesso tempo.
Perchè ero curiosa di sapere quale fosse la posizione dell'autrice nei confronti del "grande mistero".
Non se ne parla, di solito; quasi come se l'ignorare questo "fatto" lo esorcizzasse.

La De Gregorio tratta l'arduo argomento, rivolgendosi innanzitutto ai bambini: primo tabù infranto.

Ho passato tutta la vita, finora, a sentire di bimbi o ragazzini che non devono sapere , non devono vedere; ho sentito parlare di lunghi viaggi, di cielo, di nuvole,di stelle e così via.
Sempre mi sorprendevo, perchè nella mia infanzia, questo problema non sussisteva, semplicemente.
I nonni contadini con i quali ho vissuto, come mi facevano assistere alla nascita dei capretti o del vitellino, così mi portavano a vedere i morti, al "Rosario". Se era un amico o un parente si doveva anche baciare .
Ricordo ancora la sensazione di quella fronte fredda al tatto delle labbra.
Eppure, credete, era normale.
Non ho avuto traumi, non ho avuto bisogno di psicoterapeuti...
Era normale la nascita, come la morte. Forse perchè se n'è sempre parlato, con semplicità. E poi perchè in fondo credevo che un giorno ci saremmo riuniti con le persone amate.
O semplicemente ,ragionavo come quella bambina di 9 anni a cui era morto il papà ( credo un amico della De Gregorio), che risponde alle persone: - Mio papà non è nè in Paradiso, nè col diavolo: E' ANDATO NEL MIO CUORE.
MERAVIGLIOSE PAROLE.

Così ho accolto- e letto- con piacere questo libro dall'argomento spinoso e poco trattato.
Che poi poco trattato ( ho scoperto) non è! C'è una discreta letteratura sull'argomento, soprattutto rivolta ai bambini. Come la storia L'ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO, ed altre che ci elenca l'autrice, e di cui ci racconta aneddoti vari.

Il libro , più che seguire un ordine logico, scorre sul filo delle emozioni.
I fatti sono raccontati di getto: funerali di amici e conoscenti, incontri, sensazioni provate, dolore condiviso.
Poi, un insieme di brevi storie legate alla morte; come la commemorazione di Lulù, la bimba del cantautore Niccolò Fabi, che ha fatto riunire cantanti "rivali" per dodici ore di canzoni non stop, mentre i palloncini danzavano nel cielo.E tante altre...
Ma sono storie che vale la pena di scoprire da soli, leggendolo.

Dice l'autrice che scrivendo questo libro ha conosciuto tante persone speciali; ha riso, ha pianto.
Ha ascoltato dal medico Andrea la storia struggente di Angelo, di 9 anni, che chiude in modo superbo l'argomento, raccontando in prima persona la storia della malattia e della preparazione al "viaggio" ultimo.
Nessuno si scandalizzi; è scritto in toni così teneri , da arrivare dritto al cuore, senza estorcere una lacrima ( e se ve lo dico io, che sono una ...LLORONA!= piangiona ) potete credermi.
Veramente meritevole di lettura.

Penso mi procurerò presto anche un altro suo saggio: MALAMORE. Esercizi di resistenza al dolore -Mondadori 2008. ciao
Rosy:-P:-P