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Visualizza la versione completa : Certi bambini - Diego De Silva



maureen
05-May-2012, 21:37
975


Una mattina, in una città mai nominata ma perfettamente riconoscibile, Rosario, un bambino di undici anni, si alza, prepara la colazione alla nonna, si affaccia alla finestra e guarda vivere i suoi vicini. Poi prende la borsa degli allenamenti, si veste da calciatore ed esce di casa per compiere il suo primo omicidio. Pedinando Rosario, spiandone i gesti e i pensieri come in una semisoggettiva, De Silva è riuscito a raccontare, con una lingua ricca, affabulante, ipnotica ma priva di pathos, una storia terribile sull'inconsapevolezza delle proprie scelte, sulla casualità del bene e del male.
Un romanzo intenso, tragico e bellissimo su quel mondo spaventoso che è il nostro mondo.

Rosy
05-May-2012, 21:46
Mi impressiona questo libro e questo argomento!
Grazie dell'indicazione! Ciao
Rosy

maureen
05-May-2012, 21:53
Prego Rosy!
Lo sto leggendo, è un libro intenso, "crudo", vero ... che descrive uno spaccato di realtà.

dolores
05-May-2012, 21:58
Interessante, Maureen, non conoscevo per nulla questo autore. :oops:
E' il suo primo romanzo che leggi o ne hai letti altri?

maureen
05-May-2012, 22:10
E' il primo libro che leggo di De Silva.
Sto inserendo gli altri suoi titoli nella lista desideri ... non se ne esce più :roll:

maureen
07-May-2012, 22:56
Storia intensa e "cruda", che per forza di cose non lascia indifferenti.
Un ragazzino, Rosario, che viene istruito per commettere un omididio, il suo primo omicidio. E dopo aver svolto il suo "lavoro" mentre torna casa insieme ai binari che scorrono veloci, scorreranno anche alcuni flashback relativi alla sua vita, alle sue giornate, agli incontri effettuati, ad un suo innamoramento, ad una forte delusione che lo travolgerà.
Ma oltre all'aspetto drammatico, che già basta da solo, c'è un altro aspetto che ha colpito la mia attenzione.
La mancanza di "un prima" e di "un dopo".
Rosario vive con sua nonna, ma l'autore non ci svela nulla circa la sua famiglia, non si parla dei genitori, di fratelli e/o sorelle.
E' stato inevitabile che lui viva questa vita? Ha potuto scegliere o non ha voluto scegliere? O meglio, perchè ha scelto il male? Non poteva o voleva fare altrimenti?
E il dopo? Come sarà la sua vita? Continuerà a percorrere la stessa strada? O avrà la possibilità di scegliere altro? Lo vorrà fare? Lo potrà fare?

Cecilia (Teresa)
08-May-2012, 09:19
Grazie di questa segnalazione, maureen;)
La trama mi intriga molto...sarebbe simpatico fare tutte queste domande allo scrittore..strana la scelta di raccontare così poco della vita di questo ragazzino. Forse si è voluto concentrare maggiormente sulla storia in sé..

Rosy
08-May-2012, 10:11
Storia intensa e "cruda", che per forza di cose non lascia indifferenti.
Un ragazzino, Rosario, che viene istruito per commettere un omididio, il suo primo omicidio. E dopo aver svolto il suo "lavoro" mentre torna casa insieme ai binari che scorrono veloci, scorreranno anche alcuni flashback relativi alla sua vita, alle sue giornate, agli incontri effettuati, ad un suo innamoramento, ad una forte delusione che lo travolgerà.
Ma oltre all'aspetto drammatico, che già basta da solo, c'è un altro aspetto che ha colpito la mia attenzione.
La mancanza di "un prima" e di "un dopo".
Rosario vive con sua nonna, ma l'autore non ci svela nulla circa la sua famiglia, non si parla dei genitori, di fratelli e/o sorelle.
E' stato inevitabile che lui viva questa vita? Ha potuto scegliere o non ha voluto scegliere? O meglio, perchè ha scelto il male? Non poteva o voleva fare altrimenti?
E il dopo? Come sarà la sua vita? Continuerà a percorrere la stessa strada? O avrà la possibilità di scegliere altro? Lo vorrà fare? Lo potrà fare? Molto interessante il tuo commento, Maureen.
Perchè è con i commenti come questi, intriganti e pieni di domande, che si convince la gente a comprare o leggere un certo romanzo.Lo metterò senz'altro nella mia wish list.
E grazie per il contributo!
Ciao
Rosy:-P:-P

maureen
08-May-2012, 10:23
Grazie di questa segnalazione, maureen;)
La trama mi intriga molto...sarebbe simpatico fare tutte queste domande allo scrittore..strana la scelta di raccontare così poco della vita di questo ragazzino. Forse si è voluto concentrare maggiormente sulla storia in sé..

Bella l'idea di chiedere direttamente all'autore ... non è che tu, tra un'intervista e l'altra, potresti ... :roll:

maureen
08-May-2012, 10:34
Molto interessante il tuo commento, Maureen.
Perchè è con i commenti come questi, intriganti e pieni di domande, che si convince la gente a comprare o leggere un certo romanzo.Lo metterò senz'altro nella mia wish list.
E grazie per il contributo!
Ciao
Rosy:-P:-P

Grazie a te Rosy :)

Cecilia (Teresa)
08-May-2012, 15:14
Bella l'idea di chiedere direttamente all'autore ... non è che tu, tra un'intervista e l'altra, potresti ... :roll:
Potrei...ma chi ha il tempo? Pensa, maureen, che entro sabato devo preparare tre interviste!!!
Per ora non dico chi sono, per scaramanzia;)

Magari tu..su Facebook....chissà se c'è anche Diego De Silva!

maureen
08-May-2012, 19:19
Potrei...ma chi ha il tempo? Pensa, maureen, che entro sabato devo preparare tre interviste!!!
Per ora non dico chi sono, per scaramanzia;)

Magari tu..su Facebook....chissà se c'è anche Diego De Silva!

Sono andata a controllare, c'è la pagina fb di Diego De Silva, ma è gestita da un lettore, non da lui personalmente.

Forza per le tue interviste, buon lavoro ! :)

Rosy
19-June-2012, 17:42
DIEGO DE SILVA, Napoli, 1964.

Napoli, 1964
http://www.scompaginando.it/t.gif


http://www.wuz.it/mm/biografie/05/00125.png


Scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano, Diego De Silva ha pubblicato diversi libri tra i quali il romanzo Certi bambini (Einaudi 2001), premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi, con la sceneggiatura firmata a quattro mani con Marcello Fois.
Sempre presso Einaudi sono usciti i romanzi La donna di scorta (2001), Voglio guardare (2002 e 2008), Da un'altra carne (2004 e 2009), Non avevo capito niente (2007, Premio Napoli, finalista al premio Strega) e la pièce Casa chiusa, pubblicata con i testi teatrali di Valeria Parrella e Antonio Pascale nel volume Tre terzi. Del 2010 un nuovo romanzo, Mia suocera beve, con protagonista Vincenzo Malinconico, già al centro di Non avevo capito niente. Del 2011 è Sono contrario alle emozioni.

Rosy
19-June-2012, 18:10
E' il primo romanzo di De Silva che leggo. Non sarà l'ultimo.

Trama.
Una mattina, in una città mai nominata ma perfettamente riconoscibile, Rosario, un bambino di undici anni, si alza, prepara la colazione alla nonna, si affaccia alla finestra e guarda vivere i suoi vicini. Poi prende la borsa degli allenamenti, si veste da calciatore ed esce di casa per compiere il suo primo omicidio. Pedinando Rosario, spiandone i gesti e i pensieri come in una semisoggettiva, De Silva è riuscito a raccontare, con una lingua ricca, affabulante, ipnotica ma priva di pathos, una storia terribile sull'inconsapevolezza delle proprie scelte, sulla casualità del bene e del male.

E' un romanzo durissimo, non certo di evasione.
Con un linguaggio asciutto e tutto particolare, che a me curiosamente ricorda, in certi passaggi , lo stile di Erri De Luca, ci addentriamo in questo terribile mondo, della delinquenza minorile, del degrado, visti però come un qualcosa di inevitabile, necessario. Quasi normale, ed è questa la cosa più terribile.

Conosciamo i personaggi che circondano Rosario: Santino, Caterina ( di cui il ragazzino è un pò innamorato), Aniello, Brasile, Nonna Lilina e tanti altri.

Una Napoli fatta di periferia degradata , di piccola delinquenza, di sopraffazione, fa da sfondo a questa storia che colpisce come un pugno allo stomaco, ma non si può fare a meno di leggere.
La storia di un quasi bambino che dovrebbe vivere ancora la sua infanzia, ma è già stato trascinato in un mondo adulto e crudele, e forse non è neppure consapevole di ciò che non ha avuto.
Rosy

1048

Rosy
19-June-2012, 22:48
Un brano.
Pag.112.

"( si riferisce a Caterina).
Rimase lì a guardarla, ammanettato dalla frustrazione.
Odiava quella situazione che si ripeteva un'altra volta tale e quale, odiava la sua inettitudine, che dava a Caterina il diritto di annoiarsi e di trattarlo come un deficiente. Avrebbe voluto afferrarla per un braccio, farle venire il livido, trascinarla fuori da quella processione di cristi segnati, portarsela in un vicolo e fotterla contro una parete per pareggiare i conti, e chiamarla col suo vero nome, raccontarle chi era e che andava facendo, e poi fermarsi quando lei tutt'a un tratto avrebbe cambiato espressione e gli avrebbe detto col sorriso sì, questo è l'uomo che volevo vedere.
E invece rimase lì, ad aspettarla ( ma ad aspettare che cosa?); ogni gesto di lei, ogni piccolissimo spostamento del suo profilo gli faceva male, gli portava una sofferenza che sapeva benissimo come entrare e come restare."
:-P:-P

Marmy
26-June-2012, 01:45
Mi piace molto questo autore. Non ho (ancora) letto "Certi bambini" ma sul filone piú serio ho letto "Voglio guardare" e lo consiglierei.
Devo confessare peró che mi sono innamorata dell'avvocato Malinconico di "Non avevo capito niente" e di "Mia suocera beve". Mi piace da morire il suo sapersi ridere addosso, e mi ricorda un po' l'avvocato Guerrieri ma piú ... non saprei come spiegare.
Dietro ad una parvenza di comicitá e di ironia si parla con leggerezza ma NON superficialitá dei mali del ns tempo, della solitudine, della difficoltá dei rapporti umani.
Ho trovato geniale il modo di usare i nomi Ikea dei pezzi di arredamento: chiunque abbia dovuto arredare anche solo parte di una casa con Ikea non puó non sorridere. Prima. Poi ti rendi conto che anche questo ha un suo significato. Magari divertente ma in fondo...
E comunque ricordo che avevo riso tanto. Amaro, magari, ma riso.

Rosy
26-June-2012, 14:54
Mi piace tanto, Maura, leggere i tuoi commenti. Peccato che siano rari a causa dei tuoi troppi impegni!
Li leggerò.
ciao Rosy

maureen
22-July-2012, 12:07
1088

Prendete la persona più simpatica che conoscete. Poi quella più intelligente. Adesso quella più stupida e infantile. Più generosa. Più matta. Mescolate bene. Ecco, grosso modo, il protagonista di questo libro.
Un po' Mr Bean, un po' Holden, un po' semplicemente se stesso, Vincenzo Malinconico è un avvocato semi-disoccupato, un marito semi-divorziato, e soprattutto un grandioso, irresistibile filosofo naturale. Capace di dire cose grosse con l'aria di sparare fesserie, di parlarci di camorra come d'amore con la stessa piroettante, alogica, stralunatissima forza, Malinconico ci conquista nel più complesso dei modi: facendoci ridere.

Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano che finge di lavorare per riempire le sue giornate. Divide con altri finti-occupati come lui uno studio arredato con mobili Ikea, chiamati affettuosamente per nome come fossero persone di famiglia. La sua famiglia vera, del resto, è allo sfascio: la moglie l'ha lasciato, i due figli adolescenti, amatissimi, hanno i loro sogni e i loro guai. A Vincenzo Malinconico capitano improvvisamente due miracoli. Il primo è una nomina d'ufficio, grazie alla quale diventa difensore di un becchino di camorra, Mimmo 'o Burzone, e si trova coinvolto in un'avventura processuale rocambolesca. Il secondo miracolo si chiama Alessandra Persiano: la donna più bella del tribunale, che si innamora di lui e prende a riempirgli la vita e il frigorifero. Ma il vero miracolo, per noi lettori, è la voce svagata, digressiva ed eccentrica intorno a cui ruota l'intero romanzo. Il vero miracolo è il pensiero storto e irresistibile di Vincenzo, che riflette su tutto quello che attraversa la sua esistenza e la sua memoria, seducendoci, di deriva in deriva, fino in fondo.

http://www.einaudi.it/libri/libro/diego-de-silva/non-avevo-capito-niente/978880618906

Rosy
22-July-2012, 22:18
Sì Maureen: è un altro di quelli che metterò nella mia wish list!
Grazie.
Rosy

maureen
22-July-2012, 22:55
Sì Maureen: è un altro di quelli che metterò nella mia wish list!
Grazie.
Rosy

Finito oggi pomeriggio. E appena ho un pò di tempo scrivo le mie impressioni, positive.

Rosy
22-July-2012, 23:04
Finito oggi pomeriggio. E appena ho un pò di tempo scrivo le mie impressioni, positive. Aspetto.

Vado ot.
Mia figlia è negli USA in vacanza e mi ha guardato il kindle, che là costa parecchio meno.
intanto una cara amica di letture mi ha detto una cosa che non sapevo ( ignurant!): che a basso prezzo si trova solo qualcosa ogni tanto di buono, ALTRIMENTI I PREZZI SONO DI POCO INFERIORI AL CARTACEO. Mi sono ricominciati i dubbi: ma allora vale la pena?
ciao