PDA

Visualizza la versione completa : Gianni Biondillo - I materiali del killer



Mauro
08-February-2012, 18:11
Noto solo oggi che manca un thread su un autore che, specie per chi vive a Milano dove sono ambientati i suoi gialli, è piuttosto conosciuto, e allora apro le danze con la recensione del suo ultimo lavoro, poi vedrò di recuperare le altre riferite alle sue opere precedenti.

Gianni Biondillo - I materiali del killer

E bravo Biondillo.
L'ispettore Ferraro torna a Milano e continua a essere abbastanza svampito da domandarsi come faccia a essere un poliziotto credibile, ma la sua esperienza anche stavolta sarà preziosa per dare la caccia a un personaggio che lo porterà a conoscere i retroscena di un mondo, quello dell'immigrazione, de quale lui, e anche noi, conosciamo solo una piccola parte, che è la presenza di persone originarie di altri Paesi sul nostro territorio.
Ma tutto ciò che c'è dietro a queste presenze, dalle condizioni di vita disumane nei Paesi d'origine fino ai mille pericoli affrontati per arrivare alla destinazione finale, è qualcosa che merita di essere conosciuto meglio e Biondillo riesce a raccontarci tutto questo creando una storia in cui i destini della disperazione si incontrano più volte fra loro, fino a trovare un epilogo comune e tragico nel nostro Paese.
Lo spazio per personaggi ormai di culto come "Mimmo 'o animalo" o Augusto Lanza non manca mai e serve a dare il giusto equilibrio fra umorismo e tensione a una buona prova di maturità di questo autore.

Rosy
08-February-2012, 18:16
Che bello, Mauro! mi mancava Biondillo.
Solo che ho letto i suoi romanzi da tempo, ed allora ancora non scrivevo i miei commenti....devo andare a ri-sfogliarli un pò.
Intanto leggo ciò che ne scriverete tu e altri, spero... ciao!
Rosy

Leonardo
01-May-2013, 12:48
Ho seguito il consiglio di Mauro e ho dedicato un po' di tempo a "I Materiali del Killer", il secondo romanzo di Biondillo che ho letto dopo "Per Cosa si Uccide": nel mio commento a quest'ultimo avevo espresso apprezzamenti e riserve e devo dire che questa seconda esperienza con l'autore mi ha lasciato più soddisfatto.
Come nella prima occasione, è innegabile che Biondillo susciti simpatia immediata: ci accompagna lungo la trama dandoci la sensazione che a scrivere sia stato un amico o una persona con cui, comunque, ci troveremmo subito a nostro agio. Non ne posso più della parola "empatia" però Biondillo è senza dubbio empatico, me lo figuro come un tipo che mi piacerebbe a pelle, per nulla spocchioso, per nulla "tiroso", alla mano.
E poi il libro fluisce benissimo, lo si consuma con avidità, piace, altrimenti resterebbe sul comodino per settimane anziché cinque giorni.
E che la sua scrittura sia accattivante lo dimostra anche il fatto che le pagine scorrono veloci sebbene la trama, in sé molto godibile, non si collochi tra quelle più articolate della mia storia di lettore: ciò dimostra che Biondillo è veramente un abile narratore, nonostante non succedano fatti mirabolanti nelle vicende che compongono quest'opera lo si legge con grande piacere, quindi la sua verve è indiscutibile.
L'ho trovato sempre bravo e migliorato, cosa che mi fa piacere poiché spesso termino libri di giallisti italiani e mi viene da dire che inglesi e americani ( quelli bravi, ovviamente ) hanno una marcia in più: bravo Gianni, davvero.
Tra l'altro, un cavallo di razza nelle descrizioni di Milano e di costume ( fantastico il passaggio sul Mundial '82 ).
E proprio perché ha delle qualità innegabili e scrive in modo così accattivante, noto anche degli aspetti che, secondo me, se sistemati gli darebbero ulteriore smalto.
La volgarità di certi frangenti, ad esempio, mi infastidisce: ad esempio, la descrizione della scena porno ad inizio libro la trovo superflua ed esageratamente sconcia. A chi dispiace il sesso nei libri? A me certamente no ma anche il sesso più crudo può essere mostrato con eleganza e questo dettaglio alle volte gli sfugge.
Anche alcuni personaggi da simpatici si trasformano in macchiettistici e questo abbassa il livello di verosimiglianza dei frangenti coinvolti, portandoli a sconfinare per certi versi nel grottesco.
Anche il pistolotto sugli zingari l'ho trovato un po' troppo tirato in lungo, lo si poteva abbreviare tranquillamente.
Ecco, quando penso a questi aspetti forse la colpa più che a Biondillo la darei all'editor: immagino che sia normale che un autore si lasci prendere un po' la mano ma, a quel punto, servirebbe che la figura neutrale, l'editor, sforbiciasse e limasse, no?
In conclusione, un bel libro che consiglio vivamente, un autore molto bravo e la speranza ( anzi la certezza ) che proseguendo nella sua carriera troverà l'equilibrio perfetto che da molto bravo lo renderà uno dei maestri del genere.

Mauro
02-May-2013, 21:28
Ho seguito il consiglio di Mauro e ho dedicato un po' di tempo a "I Materiali del Killer", il secondo romanzo di Biondillo che ho letto dopo "Per Cosa si Uccide" ...

Accidenti, complimenti per la recensione che condivido in pieno e che contiene degli appunti su cui mi trovi d'accordo al 101%.
Fatti vedere più spesso da queste parti che di spunti del genere abbiamo sempre fame. :well:

Leonardo
07-May-2013, 22:11
Grazie Mauro,

mi fa davvero piacere che tu abbia apprezzato il mio commento.
Anch'io vorrei riuscire ad essere più presente, anche perché sono appassionatissimo di romanzi gialli: in realtà non manca tanto il tempo per commentare quanto quello necessario per leggere tutto quello che vorrei!
Comunque, ogni tanto mi rifaccio vivo, promesso, in primo luogo perché mi piace un sacco scambiare opinioni su letture comuni.

Un salutone

Rosy
07-May-2013, 23:28
Ciao Leonardo, leggendo il tuo commento mi è venuta voglia di prenderlo subito in mano- si fa per dire, ce l'ho formato kindle -e ...partire!
Ottimo commento, davvero.
Quando lo avrò letto ti dirò le mie impressioni. Fatti vivo più spesso! ( avevo letto due Biondillo anni fa e l'Ispettore Ferraro - è lui no?- mi era piaciuto molto come personaggio...ma ora devo rispolverare un pò il ricoerdo).
Ciao
Rosy