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Aleciccio
07-February-2012, 13:51
PRIMA DEL VIAGGIO

Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente,si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è OK e tutto
è per il meglio e inutile.
E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.

EUGENIO MONTALE

Aleciccio
07-February-2012, 13:54
Tutto è pronto: la valigia, le camicie, le mappe, la mutua speranza.
Ho il come, il quando, il dove, un diario di bordo, le carte di navigazione,
venti a favore, il coraggio e qualcuno che mi ama come non so amarmi io.

Juan Vicente Piqueras

Aleciccio
07-February-2012, 13:58
PARTENZA

Quando partì non venne nessuno ai bordi della pista.
Quando partì i viaggi erano cosa semplice e banale,
e non questo desiderio di cercare un senso per
il dolore, una radura per l’assenza, una fonte
– per quanto minuscola – per saziare quello che
si mantiene un’inesauribile sete. Quando partii erano
tutti indaffarati a viaggiare, ma in un altro modo –
voracità di faccendieri, spalancati occhi
dove il tempo si mercanteggia tanto quanto un futuro
ipotecato o una semplice ruota arrugginita. Quando
partì ebbero subito la premura di avvertirmi che la poesia
non ha mai salvato nessuno, che la ricerca delle radici
(così come la comprensione di un passato non
avvenuto) era cosa tanto ridicola quanto obsoleta
per il riso sciocco di molti. Quanto partii la buganvillea
dell’abitazione di fronte era splendente e c’era
un gatto che bucava la rete. Quando partii una donna
nel palazzo accanto sbatteva un piccolo tappeto.
Mi fece un segno. Sorrise. Quanto partii immaginai
il loro scherno, le telefonate di uni agli altri,
le chiacchiere. Quando partii nessuno venne
per salutarmi, c’ero solo: io, un obbiettivo
incerto, il tuo volto riflettuto in lontananza
e il sole che batteva in pieno sulle vetrate.

Victor Oliveira Mateus

Aleciccio
07-February-2012, 13:59
STRADE Inutile chiedersi che lago protetto da aironi
si trovava nell'altra vallata,
o rimpiangere i canti del bosco
che non avevo attraversato.
Inutile chiedersi dove
potevano portare altre strade,
dato che portavano altrove;
poiché è solo qui e ora
la mia vera destinazione.
È dolce il fiume nella tenera sera
e tutti i passi della vita mi hanno
portata a casa.

RUTH BIDGOOD

Aleciccio
07-February-2012, 14:01
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.

Nazim Hikmet

Rosy
07-February-2012, 14:02
Il viaggio
Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita,
senza mai scalfire la superficie dei luoghi,
nè imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia da raccontare.
Camminando si apprende la vita,
camminando si conoscono le cose, camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina guardando una stella,
ascoltando una voce,
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita,
curando le ferite lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso.
(rubén blades)

Aleciccio
07-February-2012, 14:03
Credevo che il mio viaggio
fosse giunto alla fine
mancandomi oramai le forze.

Credevo che la strada
davanti a me
fosse chiusa
e le provviste esaurite.

Credevo che fosse giunto
il tempo
di trovare riposo
in una oscurità pregna
di silenzio.

Scopro invece che i tuoi
progetti
per me non sono finiti
e quando le parole ormai
vecchie
muoiono sulle mie labbra
nuove melodie nascono dal
cuore;
e dove ho perduto le tracce
dei vecchi sentieri
un nuovo paese mi si apre
con tutte le sue meraviglie.

Rabindranath Tagore

Aleciccio
07-February-2012, 14:06
La citta'

Hai detto: per altre terre andro', per altro mare.
Altra citta', piu' amabile di questa, dove
Ogni mio sforzo e' votato al fallimento
Dove il mio cuore come un morto sta sepolto
Ci sara' pure. Fino a quando patiro' questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo intorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina.

Non troverai altro luogo, non troverai altro mare.
La citta' ti verra' dietro. Andrai vagando
Per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
Farai capo a questa citta'. Altrove, non sperare,
non c'e' nave, non c'e' strada per te.
Perche' sciupando la tua vita in questo angolo discreto
Tu l'hai sciupata su tutta la terra.

Kostantinos Kavafis

Aleciccio
08-February-2012, 09:03
La viaggiatrice

Tutte le ferrovie sbuffano tra le mie mani,
tutti i grandi porti ospitano navi che mi aspettano
tutte le strade che si dipartono
precipitosamente verso terreni lontani
iniziano proprio qui; poi, dall'altra parte,
felice di festeggiarle, io le ricevo sorridendo.
Se riuscissi ad acchiappare un lembo di questo mondo
troverei anche gli altri tre,
e allora annoderei il mio foulard
lo metterei su un bastone
e poi lo porterei sulle spalle
con dentro tutta la palla terrestre
con le guance rosse
con i noccioli marroni e il sapore di mele.
Pesanti graticci di ferro strepitando
diffondono lontano il mio nome
Una casa diroccata spia i miei passi di nascosto,
ritornano sullo sfondo immagini
già disperse da tempo in lontananza
e nostalgia della cecità e desideri di paralisi;

crea il mio calice da viaggio: ed io bevo assetata.
Con nude, vigorose braccia
vado arando la profondità dei mari,
mentre nei miei occhi luccicanti assorbo il cielo.
Ci sarà un tempo per restarsene quieti
ricercando scarne provviste, poi ritornare a casa
e essere nient'altro che sabbia nelle scarpe.

Gertrud Kolmar

daniela
09-February-2012, 15:12
Allegria di naufragi

E subito riprende
Il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare.

Ungaretti

daniela
09-February-2012, 15:22
Zingari in viaggio

Ieri s'è messa in viaggio la tribù profetica dalle
pupille ardenti, caricandosi i piccoli sulle spalle e
offrendo ai loro fieri appetiti il tesoro sempre pronto
delle mammelle pendenti.

Gli uomini vanno a piedi sotto armi lucenti di fianco
ai carrozzoni in cui stanno, accucciate, le famiglie, e
girano al cielo gli occhi appesantiti dal triste
rimpianto di assenti chimere.

Dal fondo della sua tana sabbiosa il grillo, vedendoli
passare, rinnovella il suo canto: Cibele, che li ama,
arricchisce le sue verzure,
fa sgorgare acqua dalla roccia, spuntare fiori dal
deserto per questi viaggiatori cui s'apre l'impero
familiare delle tenebre future.

Baudelaire

daniela
09-February-2012, 22:27
per me, la più bella poesia sul viaggio:

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo nè nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi penetranti d'ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Costantinos Kavafis

daniela
09-February-2012, 22:36
Viaggio

Non dai vetri, di là dall'Acheronte
i vostri occhi mi guardano, città,
spere di visi languidi alla fronte
rotanti nella livida fuliggine.

Sono io il vostro pianto trattenuto,
quel gemito rientrato nell'informe,
io per un attimo, io sopravvenuto:
poi la tristezza vestirà altre forme.

Vivere e il sole immemore esiliato
sulle stoppie lontane intime al cielo,
vivere è ancora ciò che ci rimane
occupate le dita già del gelo.


Mario Luzi

Rosy
09-February-2012, 22:59
Ecco, mi hai...rubato ITACA!
scherzo. Anche per me, dopo quella che ho postato, è una poesia meravigliosa sul viaggio!
Mi hai preceduta di poco. un abbraccio!
Rosy:-P:-P

daniela
09-February-2012, 23:12
Ecco, mi hai...rubato ITACA!
scherzo. Anche per me, dopo quella che ho postato, è una poesia meravigliosa sul viaggio!
Mi hai preceduta di poco. un abbraccio!
Rosy:-P:-P

Ero stupìta, ho controllato le poesie in viaggio e ho pensato: ma come, non abbiamo ancora messo Itaca?! :o bisogna provvedere! :D
Ciao Rosy

daniela
12-February-2012, 15:23
Addio,
dimentica
e perdona.
E brucia le lettere,
come un ponte.
E che sia il tuo viaggio
coraggioso,
che sia dritto
e semplice.
E che ci sia nell’oscurità
a brillare per te
un filo di stelle argentato,
che ci sia la speranza
di scaldare le mani
vicino al tuo fuoco.
Che ci siano tormente,
nevi, piogge
e lo scoppiettio furioso della fiamma,
e che tu abbia in futuro
più fortuna di me.
E che possa esserci una possente e splendida
battaglia
che risuona nel tuo petto.
Sono felice
per quelli che forse
sono
in viaggio con te.

Iosif Brodskij

Aleciccio
22-February-2012, 14:41
Andiamocene in viaggio

Andiamocene in viaggio, senza muoverci,
per vedere la sera di sempre
con altro sguardo,
per vedere lo sguardo di sempre
con diversa sera.

Andiamocene in viaggio, senza muoverci.

Xavier Villaurrutia

Aleciccio
27-February-2012, 17:21
DOVE COMINCIANO LE DISTANZEVecchia storia dell’infanzia
il sud mi segue
come un vento freddo;
come un pesce moribondo e palpitante
mi raggiunge in strade
polverose e mute.
Il sud dove cominciano le distanze
e i treni scivolano
tra la notte e la rugiada,
lanciando al cielo
il fumo dei passaggi
e facendo del fischio
il più rauco saluto dell’aurora.
Treni di viaggiatori solitari
che si giocano alle carte i loro destini.

MARINO MUÑOZ LAGOS

Rosy
18-April-2012, 15:50
PEREGRINO

Tornare? Torni chi ha
dopo lunghi anni, dopo un lungo viaggio,
stanchezza del cammino e una gran voglia
della sua terra, della sua casa, dei suoi amici,
dell'amore che al ritorno fedele lo aspetta.

Piuttosto, e tu? tornare? non pensi a tornare,
ma a proseguire libero avanti,
disponibile per sempre, giovane o vecchio,
senza un figlio che ti cerchi, come Ulisse,
senza un'Itaca che aspetti e senza Penelope.

Prosegui, vai avanti e non tornare indietro,
fedele fino alla fine del cammino e della tua vita.
Non sentire nostalgia di un destino più facile,
i tuoi piedi sopra la terra non calpestata prima,
i tuoi occhi di fronte a ciò che non hai mai visto prima.

Luis Bidon Cernuda

:-P:-P

Andrea
19-April-2012, 12:08
A primavera io viaggio


A primavera io viaggio
ma sei tu
sei tu che muovi veloce
ritrovata presenza così forte
in ogni città di primavera:


New York fiore di ciliegio
malva glicine a Roma
ippocastani a Parigi fiori misteriosi
Genova: bianche ninfee nei bacini


tu già sei qui già la voce
chi?
dissoluzione del tu
dell’io
nebbia d’angoscia.


Jacqueline Risset

traduzione dell'autrice

Aleciccio
23-April-2012, 16:02
COMPAGNI DI VIAGGIO

Lungo la spiaggia di Ansedonia ci accompagnano,
allegre e un po’ insolenti, le orme di una piccola volpe.
Forse adesso ci scruta dalla macchia con lo sguardo fisso.
Forse stanotte annuserà le nostre orme,
così disordinate e tracotanti.
Quanti compagni di viaggio invisibili
sulla strada, quanti fratelli.

Paolo Polvani

Rosy
28-April-2012, 14:23
VIAGGIARE

Volare non è perdere peso
ma avere qualcuno, qualcosa
che ti alza al teso
azzurro del cielo.

Una gioia, un amico che rompe il velo
della noia.
Viaggiare è vedere i prati, laggiù
le case e andare nel disegno così vario
delle nubi lassù.

O scoprire le profondità
del viso. E amare
il viaggio straordinario.

Per andare non serve il mezzo di trasporto,
e chi non viaggia è come un uomo morto.

D.Rondoni ( Le parole accese).

:-P:-P

Rosy
30-May-2012, 15:22
La vita
dovresti poterla
ricordare
come un viaggio all’estero

e con amici o con amiche
parlarne poi
e dire

è stata bella, no?
la vita,
e vedere frammenti di donne, segreti
e paesaggi

e lasciarsi poi ricadere soddisfatti
ma i morti non possono lasciarsi ricadere.
E nemmeno nient’altro possono fare.

CEES NOOTEBOOM.
:-P:-P

Aleciccio
17-October-2012, 16:57
A cosa mi è servito correre per tutto il mondo,
trascinare, di città in città, un amore
che pesava più di mille valigie; mostrare
a mille uomini il tuo nome scritto in mille
alfabeti e un’immagine del tuo volto
che io giudicavo felice? A cosa mi è servito

respingere questi mille uomini, e gli altri mille
che fecero di tutto perché mi fermassi, mille
volte pettinando le pieghe del mio vestito
stanco di viaggi, o dicendo il tuo nome
così bello in mille lingue che io mai
avrei compreso? Perché era solo dietro a te

che correvo il mondo, era con la tua voce
nelle mie orecchie che io trascinavo il fardello
dell’amore di città in città, il tuo nome
sulle mie labbra di città in città, il tuo
volto nei miei occhi durante tutto il viaggio,

ma tu partivi sempre la sera prima del mio arrivo.

Maria do Rosário Pedreira

Claire
31-October-2012, 10:00
Arrivo dove sono straniero

Nulla è precario come vivere
Nulla è effimero come esistere
E’ un po’ come lo squagliarsi della brina
Come per il vento essere leggero
Io arrivo dove sono straniero

Un giorno tu passi la frontiera
Ma da dove vieni, o dove vai dunque
Domani che importa e che importa ieri
Il cuore cambia con il cardo
Tutto è senza rima né perdono

Passa il dito sulla tua tempia
Tocca l’infanzia dei tuoi occhi
E’ meglio lasciare basse le lampade
La notte ci piace assai più
E’ il lungo giorno che diventa vecchio

Gli alberi sono belli in autunno
Ma il bambino che cosa è diventato
Io mi riguardo e mi stupisco
Di questo viaggiatore sconosciuto
Del suo viso e dei suoi piedi nudi

Poco a poco tu ti fai silenzio
Ma non così in fretta tuttavia
Per non sentire la tua dissonanza
E per non sentire cadere sul te stesso
di una volta il colpo del tempo

E’ duro invecchiare al termine del conto
La sabbia ci scappa tra le dita
E’ come un’acqua fredda che sale
E’ come una vergogna che cresce
Una pelle che grida? Mi sbatti?

E’ duro essere un uomo una cosa
E’ duro rinunciare a tutto
Le senti le metamorfosi
Che accadono dentro di noi
Come piegano lentamente le nostre ginocchia

O mare amaro o mare profondo
Qual è l’ora delle tue maree
Quanti anni occorrono all’uomo
quanti secondi per abiurare l’uomo
perché perché queste sgomitate

Nulla è precario come vivere
Niente è effimero come essere
E’ un po’ come lo squagliarsi della brina
E per il vento esser leggero
Giungo dove sono straniero.

​Louis Aragon

Rosy
29-November-2012, 22:33
RESISTENZA

Non ci sono tesori, dicono i pellegrini che ritornano.
Se ne stanno lì, sul ciglio delle strade, sulle sponde di mari e
fiumi, senza dormire e senza poter toccare l'acqua, maleodoranti e
allucinati, a indicare impauriti l'orizzonte.
Non ci sono tesori, dicono e chiudono gli occhi, e spezzano i
bastoni, e si gettano a terra e non aspettano.
Non implorano più, non supplicano più. Il cielo non risponde e
non c'è speranza nei sogni.
È una menzogna la storia dei galeoni sommersi. Non
esistono i forzieri sepolti sul fondo degli oceani, con
tutto l'oro delle antiche corti, coi rubini, gli
smeraldi e le corone degli imperi scomparsi.
Non c'è mai stato un simile sfavillio in mezzo ai pesci,
ripetono, deliranti, i pellegrini che tornano.
Ignori perché si sono stancati, chi li ha dissuasi, quale
demone dell'impazienza ha spento tra le alghe la luce
dell'oro e delle pietre preziose.
Tu ti fermi un istante.
Non ci sono tesori, gridano disperati.
(Non voltare la testa. Non li vedere con gli occhi vuoti. Non
li sentire. La strada è lunga e non c'è tempo da perdere.)

ABILIO ESTEVEZ

Aleciccio
09-April-2013, 09:38
Lasciando Dublino, puntando verso Achill

la grande città non è il paese
è solo una sua parte – tutto intorno campi verdi
e pecore e bestiame e uno stormo d’uccelli
immersi nell’aria grigia che avvolge il cielo
a chiudere del tutto lo sguardo
verso un contatto più azzurro con l’alto –
viaggiare è uguale ovunque si vada
si può andare di città in città
perdendo il contatto con la terra
ecco perché la città non è il paese intorno
ma solo una sua piccola parte

Roberto Cogo (Schio, 1963), da Senza il peso di un pensiero (Ladolfi, 2011)

Andrea
28-April-2014, 18:12
Partire é la più bella e coraggiosa di tutte le azioni.

Una gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui
che sa dare valore alla libertà.

Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e
tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista
del mondo.

Isabelle Eberhardt

Rupert
25-September-2015, 17:30
Viaggio tra le parole, viaggio nellanima e nel profondo, viaggio nel paesaggio, viaggio tra gli splendori e le miserie dell'umanità. Vaggio relativistico e viaggio verso l'assoluto.
la poesia calca perdorsi ovvi e inusitati e porta il lettore a scoprire luoghi sconosciuti o a vecere luoghi ben noti, ma mai veramente osservati o capiti o amati.
Poesia è viaggio.

Rupert
25-September-2015, 17:32
IL CARRO DI VETRO

Il sole della mattina,
in me, che acuta spina.
Al carro tutto di vetro
perché anch’io andavo dietro?

Portavano via Annina
(nel sole) quella mattina.
Erano quattro i cavalli
(neri) senza sonagli.

Annina con me a Palermo
di notte era morta, e d’inverno.
Fuori c’era il temporale.
Poi cominciò ad albeggiare.

Dalla caserma vicina
allora, anche quella mattina,
perché si mise a suonare
la sveglia militare?

Era la prima mattina
del suo non potersi destare.


Giorgio Caproni

Rupert
25-September-2015, 18:01
In Hamburg lebten zwei Ameisen,
Die wollten nach Australien reisen.
Bei Altona auf der Chaussee,
Da taten ihnen die Beinchen weh,
Und da verzichteten sie weise
Dann auf den letzten Teil der Reise.

Joachim Ringelnatz (1883 - 1934)
(Nome di penna di Hans Bötticher)

Ad Amburgo vivevan due formiche
Che vollero partire per l’Australia.
Giungendo alla stazione di Altona
Sentirono dolore alle zampette.
Rinunciarono quindi saggiamente
All’ultimo tratto del loro viaggio.





Trad: Rupert©2015

daniela
25-September-2015, 22:44
VIAGGIARE!

Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l'anima,
da vivere soltanto di vedere!
Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l'assenza di avere un fine,
e l'ansia di conseguirlo!
Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.

Fernando Pessoa

daniela
25-September-2015, 22:58
Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente, si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è OK e tutto
è per il meglio e inutile..

E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo.

Eugenio Montale

daniela
25-September-2015, 23:09
Ulisse

Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

Umberto Saba

Rupert
26-September-2015, 14:04
L'invitation au voyage

L’invito al viaggio


Mon enfant, ma soeur,
Songe à la douceur
D'aller là-bas vivre ensemble !
Aimer à loisir,
Aimer et mourir
Au pays qui te ressemble !
Les soleils mouillés
De ces ciels brouillés
Pour mon esprit ont les charmes
Si mystérieux
De tes traîtres yeux,
Brillant à travers leurs larmes.

Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Des meubles luisants,
Polis par les ans,
Décoreraient notre chambre ;
Les plus rares fleurs
Mêlant leurs odeurs
Aux vagues senteurs de l'ambre,
Les riches plafonds,
Les miroirs profonds,
La splendeur orientale,
Tout y parlerait
À l'âme en secret
Sa douce langue natale.

Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Vois sur ces canaux
Dormir ces vaisseaux
Dont l'humeur est vagabonde;
C'est pour assouvir
Ton moindre désir
Qu'ils viennent du bout du monde.
- Les soleils couchants
Revêtent les champs,
Les canaux, la ville entière,
D'hyacinthe et d'or;
Le monde s'endort
Dans une chaude lumière.

Là, tout n'est qu'ordre et beauté,
Luxe, calme et volupté.

Charles Baudelaire (1821-1867)
Bimba mia, mia sorella
pensa alla dolcezza
d'andare a vivere insieme laggiù !
Amare a bell'agio,
amare e morire
nel paese che ti somiglia
I soli umidi
di quei cieli torbidi
hanno per il mio spirito gli incanti
sì misteriosi
dei tuoi occhi infidi
che brillano attraverso le lacrime

Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Mobili rilucenti,
levigati dagli anni,
ornerebbero la nostra stanza;
i più rari fiori,
che uniscono i loro odori
ai vaghi profumi dell'ambra,
i ricchi soffitti,
gli specchi profondi,
lo splendore orientale,
tutto parlerebbe,
segretamente all'anima
la sua dolce lingua nativa.

Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

Guarda su quei canali
dormir quei bastimenti
dall'umore vagabondo;
È per esaudire
ogni tuo desiderio
che giungono dai confini del mondo.
I soli tramontanti
rivestono i campi,
i canali, l'intera città,
di giacinto e d'oro;
s'addormenta il mondo
in una luce calma.

Tutto, laggiù, è ordine e beltà
lusso, calma e voluttà.

daniela
26-September-2015, 21:52
Addio,

dimentica
e perdona.
E brucia le lettere,
come un ponte.
E che sia il tuo viaggio
coraggioso,
che sia dritto
e semplice.
E che ci sia nell’oscurità
a brillare per te
un filo di stelle argentato,
che ci sia la speranza
di scaldare le mani
vicino al tuo fuoco.
Che ci siano tormente,
nevi, piogge
e lo scoppiettio furioso della fiamma,
e che tu abbia in futuro
più fortuna di me.
E che possa esserci una possente e splendida
battaglia
che risuona nel tuo petto.
Sono felice
per quelli che forse

sono
in viaggio con te.

J. Brodskij

Rupert
28-September-2015, 18:37
Au seul souci de voyager …

Al sol pensiero di viaggiare …


Au seul souci de voyager
Outre une Inde splendide et trouble
- Ce salut soit le messager
Du temps, cap que ta poupe double

Al sol pensiero di viaggiare
oltre un’India splendida e cupa
- questo saluto sia messaggere
del tempo, capo che la tua poppa


Comme sur quelque vergue bas
Plongeante avec la caravelle
Ecumait toujours en ébats
Un oiseau d’annonce nouvelle
doppia come sopra un pennone
sprofondante con il vascello
schiumava sempre in palpitazione
di un nuovo annuncio un uccello


Qui criait monotonement
Sans que la barre ne varie
Un inutile gisement
che gridava in stanco lamento,
la barra priva di spostamenti,
da un inutile posizionamento


Nuit, désespoir et pierrerie
Par son chant reflété jusqu’au
Sourire du pâle Vasco.
notte, disperanza e diamanti
col suo canto fin nel sorriso
del pallido Vasco profuso.






Stéphane Mallarmé
(trad. Nino Muzzi)

kaipirissima
29-September-2015, 09:49
Sapete, a me l'idea del viaggio mette un po' paura. Non il viaggio vacanza, ma il viaggio puro, quello,che ti mette dentro l'ignoto, ti costringe a essere presente a te stesso sempre, ti scaraventa in mezzo agli altri, senza sapere chi nè come. Il viaggio mi fa paura perchè so che mi cambierà per sempre.

Rupert
29-September-2015, 10:01
Sapete a me l'idea del viaggio mette un po' paura. Non il viaggio vacanza, ma il viaggio puro, quello,che ti mette dentro l'ignoto, ti costringe a essere presente a te stesso sempre, ti scaraventa in mezzo agli altri, senza sapere chi nè come. Il viaggio mi fa paura perchè so che mi cambierà per sempre.

Ma la sicurezza dell'immobilità può anche farsi prigione. Il dilemma tra immobilità e nomadismo, tra prigionia e dispersione è affrontato da Du Bellay in un bellissimo sonetto.



Je hay plus que la mort un jeune casanier,
Qui ne sort jamais hors, sinon aux jours de feste,
Et craignant plus le jour qu’une sauvage beste,
Se fait en sa maison luy mesmes prisonnier.

Mais je ne puis aymer un vieillard voyager,
Qui court deça dela, et jamais ne s’arreste
Ains des pieds moins léger que léger de la teste,
Ne séjourne jamais non plus qu’un messager.

L’un sans se travailler en seureté demeure,
L’autre, qui n’a repos jusques à tant qu’il meure,
Traverse nuit et jour mille lieux dangereux :

L’un passe riche et sot heureusement sa vie,
L’autre, plus souffreteux qu’un pauvre qui mendie,
S’acquiert en voyageant un sçavoir malheureux.

J. Du BELLAY, (1522-1560), Les Regrets, Éd. de Cluny.





Odio più della morte un giovane appartato,
che mai non esce fuori, tranne i giorni di festa,
e temendo la luce più che feroce bestia,
da solo in casa sua se stesso ha imprigionato.


Però non posso amare un vecchio viaggiatore,
che corre qua e là, e che giammai non resta,
meno lieve di piedi, che leggero di testa,
e non si ferma mai tal quale un messaggero.

L’uno in sicurezza senza rischio dimora,
l’altro, che non riposa fintanto che non muoia,
notte e giorno traversa pericolosi siti:

l’uno, ricco e insipiente passa bene la vita,
l’altro, più sofferente d’un povero mendico,
si procura viaggiando un sapere infelice.


Traduzione di Paola Magi,
I rimpianti, Edizioni Archivio Dedalus, Milano, 2014.

kaipirissima
29-September-2015, 10:16
Un po' bianco e nero questa poesia.
Ci sono tanti modi di restare, così come ce ne sono tanti di viaggiare.
a dirti la verità non mi riconosco in nessuno dei due.
Il secondo mi appare come un viaggiatore compulsivo, sempre alla ricerca e mai soddisfatto.
il primo ingannato dalle false certezze.

io mi vedo come un viaggiatore che ad ogni viaggio impara un sapere, ma non infelice, un sapere buono. Un viaggiatore che sa anche tornare, perché anche restare è un viaggio.

Rupert
29-September-2015, 10:33
Un po' bianco e nero questa poesia.
Ci sono tanti modi di restare, così come ce ne sono tanti di viaggiare.
a dirti la verità non mi riconosco in nessuno dei due.
Il secondo mi appare come un viaggiatore compulsivo, sempre alla ricerca e mai soddisfatto.
il primo ingannato dalle false certezze.

io mi vedo come un viaggiatore che ad ogni viaggio impara un sapere, ma non infelice, un sapere buono. Un viaggiatore che sa anche tornare, perché anche restare è un viaggio.

Io trovo che sia bello viaggiare e scoprire posti e culture nuove. Se hai un luogo a cui tornare e che senti come "casa tua". Un po' come l'Ulisse dello stesso Du Bellay.


Heureux qui, comme Ulysse, a fait un beau voyage,
Ou comme cestuy là qui conquit la toison,
Et puis est retourné, plein d’usage et raison,
Vivre entre ses parents le reste de son aage !

Quand reverray-je, helas, de mon petit village
Fumer la cheminee, et en quelle saison
Reverray-je le clos de ma pauvre maison,
Qui m’est une province, et beaucoup d’avantage ?

Plus me plaist le sejour qu’ont basty mes ayeux,
Que des palais Romains le front audacieux ;
Plus que le marbre dur me plaist l’ardoise fine,

Plus mon Loyre Gaulois, que le Tibre Latin,
Plus mon petit Lyré, que le mont Palatin,
Et plus que l’air marin la douceur Angevine.


J. Du BELLAY, Les Regrets, XXXI.

(Mi dispiace, ma non ho trovato una traduzione dignitosa in rete. Quando e se trovo un po' di tempo provo a farne una casereccia).

kaipirissima
29-September-2015, 11:13
Quello che mi frena è non conoscere le lingue.
A volte mi è capitato quando viaggiavo di sentirmi così impotente. Non capire quello che ti dicono è davvero frustrante.
certo un po' ci si arrangia ma è limitante.

Rupert, tu conosci il tedesco il francese l'inglese e magari un po' di spagnolo...

daniela
29-September-2015, 22:17
Qui altre poesie sul viaggio. (http://www.scompaginando.it/showthread.php?583-Poesie-in-viaggio&p=29793&viewfull=1#post29793)

Rupert
29-September-2015, 22:22
Io trovo che sia bello viaggiare e scoprire posti e culture nuove. Se hai un luogo a cui tornare e che senti come "casa tua". Un po' come l'Ulisse dello stesso Du Bellay.


Heureux qui, comme Ulysse, a fait un beau voyage,
Ou comme cestuy là qui conquit la toison,
Et puis est retourné, plein d’usage et raison,
Vivre entre ses parents le reste de son aage !

Quand reverray-je, helas, de mon petit village
Fumer la cheminee, et en quelle saison
Reverray-je le clos de ma pauvre maison,
Qui m’est une province, et beaucoup d’avantage ?

Plus me plaist le sejour qu’ont basty mes ayeux,
Que des palais Romains le front audacieux ;
Plus que le marbre dur me plaist l’ardoise fine,

Plus mon Loyre Gaulois, que le Tibre Latin,
Plus mon petit Lyré, que le mont Palatin,
Et plus que l’air marin la douceur Angevine.


J. Du BELLAY, Les Regrets, XXXI.

(Mi dispiace, ma non ho trovato una traduzione dignitosa in rete. Quando e se trovo un po' di tempo provo a farne una casereccia).

Ho finalmente trovato una traduzione gentilmente postata in un blog. Non bellissima, ma almeo chiarisce il senso letterale del testo. Eccola:





Felice chi, come Ulisse, ha fatto un bel viaggio,
O come quello che conquistò il Vello,
Poi è tornato, pieno di giudizio e ragione,
Vivere tra i suoi il resto della sua vita!


Quando rivedrò ahimè, del mio paesino
Fumare il comignolo, e in quale stagione
Rivedrò il recinto della mia casetta,
Che è per me una provincia e molto di più?


Di più mi piace il posto che hanno costruito i miei avi,
Che non dei palazzi romani la fronte audace,
Più del marmo duro mi piace l’ardesia fine:


Più la mia Loira gallica del Tevere latino,
Più il mio piccolo Liré del monte Palatino,
E più dell’aria marina la mitezza angioina.

Rupert
29-September-2015, 22:35
Qui altre poesie sul viaggio.
(http://www.scompaginando.it/showthread.php?583-Poesie-in-viaggio&highlight=poesia+viaggio)

Grazie mille Daniela. Non mi ricordavo più di questa precedente discussione sullo stesso tema. Ho unito la vecchia e la nuova discussione in una sola.

;)

kaipirissima
30-September-2015, 10:30
J. Du BELLAY, Les Regrets, XXXI.


davvero molto delicata! Un vagheggiare lontano.
Grazie Ruoert!

se abitassi lontano, ritrovare casa sarebbe l'incontro con un amico, un souvenir chiuso nel cassetto, una telefonata fuori orario. Niente romani, niente longobardi, solo il sapere che dalla finestra del Castello di Udine si vedendo il mare e le montagne.

Rupert
04-December-2015, 14:03
A Lover's Journey

Un viaggio d’amore*



When a lover hies abroad
Looking for his love,
Azrael smiling sheathes his sword,
Heaven smiles above.
Earth and sea
His servants be,
And to lesser compass round,
That his love be sooner found!

Quando un amante s’affretta ramingo**
Cercando il proprio amore
Azrael sorridendo rinfodera la sua spada,
dall'alto sorride il Paradiso.
Terra e mare
Siano suoi servitori,
e più breve il giro di bussola
che il suo amor sia presto trovato.




Rudyard Kipling





Tradurre un componimento breve in cui ogni sillaba ha un senso e una collocazione precisa è spesso molto difficile, o, come in questo caso, semplicemente impossibile. ecco alcune annotazioni che mi sono parse necessarie a sostegno di alcune scelte onestamente arbitrarie e discutibili.

* Letteralmente "Un viaggio d'innamorato". Nella traduzione perde molto del suo fascino e perde anche la mancata determinazione del genere del viaggiatore, che potrebbe essere anche una viaggiatrice. Quindi mi sono preso la libertà di variare il titolo.

** "All'estero". Tradotto così sembra una questione strettamente doganale. Perde qualunque fascino affettivo. Ho preferito quindi il vagheggiare errante del ramingo viaggiatore, anche se di fatto impreciso rispetto all'originale.


Trad: Rupert©dicembre 2015

Enribello
16-May-2016, 08:18
Non è necessario sapere
dove andiamo
Le ombre delle foglie tessono
il bordo del cammino
Siamo viaggiatori senza meta
ci fermiamo
nei posti dove la sete
ci ferma
facciamo tardi
a qualsiasi ora
La fretta è un’ altra illusione del tempo.

María Clara Salas (http://letralia.com/firmas/salasmariaclara.htm)


http://www.marinamartorana.it/wp-content/uploads/2014/03/autostop.jpg
foto presa dal web

kaipirissima
22-October-2016, 19:52
Zingari in viaggio


La tribù profetica dalle pupille ardenti,
ieri s'è messa in cammino caricandosi i piccoli
sulle spalle e offrendo ai loro fieri appetiti
il tesoro sempre pronto delle mammelle pendenti.


Gli uomini vanno a piedi sotto armi lucenti
di fianco ai carrozzoni in cui i loro cari si rannicchiano,
girano al cielo gli occhi intorpiditi
dal triste rimpianto di assenti chimere.


Dal fondo della sua buca sabbiosa il grillo,
vedendoli passare, rinforza il suo canto:
Cibele, che li ama, arricchisce le sue verzure,


fa sgorgare acqua dalla roccia e fiorire il deserto
al passaggio di questi viaggiatori per i quali s'apre
l'impero familiare delle tenebre future.

C Baudelaire

daniela
16-November-2017, 14:28
Andiamo in viaggio senza muoverci
per vedere la solita sera
con un altro sguardo
per vedere il solito sguardo
con una sera diversa.
Viaggiamo, immobili.

Xavier Villaurrutía

daniela
18-December-2017, 15:04
Scompartimento

L'altra sera sul treno (l'ultimo sempre pieno) una ragazza,
dando ogni tanto un'occhiata rapida in giro,scherzava a voce alta sui suoi
amori finiti male,sul suo nuovo lavoro nello studio di un avvocato,su quanto
lei era brava -però il lavoro:triste- e si faceva i conti in tasca in pubblico,
lira per lira.

Quando si mettono a nudo in questo modo,di fronte a gente mai vista,e la vita
-la loro-te la mettono in piazza come quella di chiunque,così ridotta all'osso,sono
talmente belle certe persone,talmente pure che ti fanno tremare.

Parlano come se fossimo tutti di tutti.Si mettono nelle mani di chi è lì
come un cane che si lascia stringere il muso dal padrone,con le orecchie abbassate
e gli occhi chiusi.

A sentirle parlare,anche tu chiudi gli occhi:sprofondare vorresti.e invece cresci,
dentro diventi ripido,sconfinato e potente
come quel niente che le ha fatte nascere.

Umberto Fiori

Enribello
19-December-2017, 11:15
Fari nella notte

Io cerco di sedurti nel passato
Le mani sul volante e questa luce
da night-club del cruscotto – fantasia
d’inverno – con te mi fanno ballare.
Dietro me, come un autoarticolato,
il mattino lampeggia con i fari.
Non lo guida nessuno e mi sorpassa,
però adesso io e te viaggiamo insieme
e l’auto può essere la due cavalli
degli anni Sessanta presso Parigi.
"Je ne regrette rien" canta Edith Piaf.
Abbasso il finestrino, entra la notte
fredda dell’autostrada, e il passato
si para davanti, velocemente:
passa e abbaglia, non abbassa le luci.

Joan Margarit


(da Le ragioni del lupo, 1993)

https://tse1.mm.bing.net/th?id=OIP.e_IB-5pEIGJF1-MNw_rsDgEsDI&w=219&h=160&c=7&qlt=90&o=4&pid=1.7
.foto presa dal web

Enribello
07-January-2019, 15:42
Non penso mai di essere arrivato, anche se sono
alla fine del viaggio. Ho preso una strada lontana
dalle vette ma fatta di domande e che mi porta giù
verso una casa, a quell’altra terra. So che la mia carne
intaccata dai morsi è scampata alla frenesia
dei pesci dentro la ruggine delle chiglie…
Ma me li sono lasciati dietro nel mio cammino
e così è andata col vino e col pane
Non li ho mai divisi con la sconfitta né con la fame
Me li sono lasciati dietro nel mio cammino.
Non penso mai di essere arrivato, anche se un segno
d’amore e di benvenuto mi attraggono verso casa
Gli usurpatori brindano nella mia coppa
ogni banchetto un’ultima cena

Wole Solvyinka

traduzione di Luigi Sampietro

https://thumbs.dreamstime.com/t/mujer-que-camina-abajo-de-una-calle-38153448.jpg
foto presa dal web

Enribello
05-August-2019, 12:21
Viaggiate
che sennò poi
diventate razzisti
e finite per credere
che la vostra pelle è l’unica
ad avere ragione,
che la vostra lingua
è la più romantica
e che siete stati i primi
ad essere i primi
Viaggiate
che se non viaggiate poi
non vi si fortificano i pensieri
non vi riempite di idee
vi nascono sogni con le gambe fragili
e poi finite per credere alle televisioni
e a quelli che inventano nemici
che calzano a pennello con i vostri incubi
per farvi vivere di terrore
senza più saluti
né grazie
né prego
né si figuri
Viaggiate
che viaggiare insegna
a dare il buongiorno a tutti
a prescindere
da quale sole proveniamo,
che viaggiare insegna
a dare la buonanotte a tutti
a prescindere
dalle tenebre che ci portiamo dentro
Viaggiate
che viaggiare insegna a resistere
a non dipendere
ad accettare gli altri non solo per quello che sono
ma anche per quello che non potranno mai essere,
a conoscere di cosa siamo capaci
a sentirsi parte di una famiglia
oltre frontiere, oltre confini,
oltre tradizioni e cultura,
viaggiare insegna a essere oltre
Viaggiate
che sennò poi finite per credere
che siete fatti solo per un panorama
e invece dentro voi
esistono paesaggi meravigliosi
ancora da visitare.

GIO EVAN

https://www.askmoyra.com/wp-content/uploads/2018/06/olmede-once-gormen-gereken-3-ulke-kapak-346x188.jpg
foto presa dal web

Enribello
31-August-2020, 14:49
PAESI BIANCHI


In testa ho paesi bianchi
E scale a chiocciola.
In testa ho clarini che volano
Più veloci delle rondini
Che tornano dall'Egitto.
E occhi lunghi come barche
Come le barche che vincono
Il campionato dei fiumi.
Ho voci che mi chiamano
In idiomi che non capisco.
Mi chiamano laggiù dalle isole
E mi gettano ponti d'amore.
Ponti di giunco e di piuma
Ho in testa dove passeggiano
I figli dei miei figli
E mia madre è ancora giovane.
In testa ho paesaggi vermigli
Con grandi giocattoli gialli.
In testa ho un cielo aperto
Con angeli a cavallo.


RAFFAELE CARRIERI


(da La civetta, 1949)

https://thumbs.dreamstime.com/t/ostuni-puglia-white-houses-detail-43715149.jpg
Ostuni ( Puglia ) foto presa dal web

Enribello
06-September-2022, 11:25
ANELITO


Nell'animo sempre questo anelito
Sempre questo vagabondare nel viaggio,
di cui non scorgo la fine.
E lo sguardo eternamente
in avanti, al giorno di domani,
senza vedervi un porto...


PEJO JAVOROV

Enribello
12-July-2023, 10:35
LA VITA È COME UN VIAGGIO SENZA RITORNO?


Ti diranno molte volte che la vita
è come un viaggio senza ritorno.
Approfitta del tempo - «carpe diem» -
e non guardare né indietro né avanti.
Non sanno niente, credimi.
La vita è certamente come un viaggio
in cui si ritorna sempre,
in cui si ritorna sempre,
da cui non si parte mai.
I paesaggi che vediamo, ne abbiamo visti così tanti!
Quegli estranei ci sono così familiari!
Come negare allora di essere stati qui,
sotto quegli stessi alberi infruttuosi,
orfani delle loro ombre protettrici,
delle loro foglie caduche e dei loro rami perenni?
Distinguiamo il reale dall'accessorio:
abbiamo vissuto prima e vivremo ancora.
Siamo tranquilli viaggiatori in un mare che si muove
e i nostri piedi sono bagnati da identiche onde.
È il mare a cambiare.
Il nostro fiume è fermo.

Pedro Jesús de la Peña