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Claire
27-January-2012, 10:48
Secondo L'art. 1 della legge n. 211 del 20 luglio del 2000:



« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali (http://it.wikipedia.org/wiki/Leggi_razziali_fasciste), la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »

Scarpette infantili

Vecchie sono le piccole
scarpette dalla suola sottile,
brune, nere, gialle. Uccelli
timidi, polverosi, con
le ali incrinate. Quante
scarpette infantili
Perche così smemoratI, bambini?

Avete freddo,
freddo alle dita nude, che

dolgono quando le urtatl
nei sassi aguzzi, bambini.
"Tante tenere madri preoccupate
vi sgrideranno, quando
vi rintracceranno scalzi,
dopo la lunga ricerca.
Che buone sgridate sarebbero, bambini...
Ma quelle madri sostano mute
davanti all'urlo della vetrina
a Buchenwald.

Kurt Steininger
-

Aleciccio
27-January-2012, 14:05
Aprile
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finchè potrai guardare il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice
Anna Frank

Andrea
27-January-2012, 15:08
Mi sarebbe piaciuto postare il testo completo dell'Istruttoria - Oratorio per 11 canti di Peter Weiss, ma era davvero troppo lunga. Inseriico il Canto del Zyklon B, rabbrividendo.

CANTO DEL ZIKLON B
I
TESTIMONE 3
Nell'estate e nell'autunno del ‘41
lavorai nel magazzino vestiario del Lager
Disinfestavano la biancheria sudicia
con il gas Zyklon B
Il nostro superiore era
il disinfestatore Breitwieser
GIUDICE
Signor testimone
l'individuo citato
è presente nell'aula
TESTIMONE 3
Quello è Breitwieser
(L'imputato 17 accenna benevolmente col capo al testimone)
Il 3 settembre vidi Breitwieser
accompagnato da Stark
e da altri signori della Sezione Politica
andare nel Block Undici
con maschere antigas e barattoli
Poi ci fu clausura in campo
La mattina successiva Breitwieser era arrabbiato
perché qualcosa non era riuscito
Non avevano chiuso ermeticamente
e l'operazione doveva essere ripetuta
Due giorni dopo uscivano dal cortile
i carri pieni di cadaveri
GIUDICE
A che ora il 3 settembre
vide Breitwieser dirigersi
verso il Block Undici
TESTIMONE 3
Verso le 9 di sera
IMPUTATO 17
Impossibile
Prima di tutto la sera non ero mai nel Lager
poi in quella stagione
non avrebbero potuto riconoscermi
sulla zona era sempre
un velo di nebbia
proveniente dal fiume
GIUDICE
Era a conoscenza
che quella sera
nel Block Undici
avrebbero ucciso Häftlinge col gas
IMPUTATO 17

s'era sparsa la voce
GIUDICE
Non vide
spingere gli Häftlinge verso il Block
IMPUTATO 17
Signor Presidente
finivamo il servizio alle 18
Dopo le 18 non andai mai nel Lager
GIUDICE
Non consegnò mai indumenti
dopo le 18
quando arrivavano nuovi trasporti
IMPUTATO 17
Quando dopo le 18
arrivavano gli Häftlinge in servizio a prendere la chiave
del magazzino vestiario
e a distribuire gli indumenti
GIUDICE
Che funzione aveva
come disinfestatore
IMPUTATO 17
Se cosi posso dire
dovevo impartire istruzioni
GIUDICE
Era stato istruito
per questa attività
IMPUTATO 17
Nell'estate del 1941
insieme con 10 o 15 altri
fui addetto alla lotta contro i parassiti
C'erano due signori della ditta Degesch
che forniva il gas
Questi ci istruirono
sull'uso del gas
e delle maschere
munite
di congegni speciali
GIUDICE
In che recipienti era chiuso il gas
IMPUTATO 17
In barattoli da mezzo chilo
Sembravano barattoli da caffè
In principio avevano coperchi di cartone
sempre un po' umidi e grigi
Poi ebbero chiusure metalliche
GIUDICE
Com'era il contenuto dei barattoli
IMPUTATO 17
Era una sostanza granulosa e friabile
Difficile dire
Somigliava all'amido
d'un bianco azzurrino
GIUDICE
Sa
di cos'era composta la sostanza
IMPUTATO 17
Era acido cianidrico
in forma combinata
Appena esposte all'aria
le briciole sprigionavano
vapori di acido prussico
GIUDICE
Come si svolgeva il suo lavoro col gas
IMPUTATO 17
Gli Häftlinge
appendevano gli indumenti nella sala
Poi io con l'aiuto di un altro disinfestatore
gettavo il gas
Dopo 24 ore portavamo via la roba
ne entrava di nuova
e cosi via
Disinfestavamo anche ambienti
Dopo avere tappato le fessure delle finestre
aprivamo i barattoli con leva
e martello
e subito applicavamo una calotta di gomma
altrimenti sfuggiva il gas
Dovevamo aprire parecchi barattoli
Quando tutto era preparato
spargevamo il gas

GIUDICE
Al gas era mescolata una sostanza irritante
che facesse da spia
IMPUTATO 17
No
Il Zyklon B aveva azione rapidissima
Mi ricordo
come l'Unterscharführer Theurer
una volta entrò in una casa
disinfestata
La sera s'era data aria
al pianterreno
la mattina successiva Theurer
volle aprire le finestre del primo piano
Si vede che dovette aspirare dei vapori
perché crollò
rotolando svenuto per le scale
fin dove respirò aria pulita
Fosse caduto diversamente
non sarebbe uscito più
PROCURATORE
Con l'esperienza che s'era fatto
non l'assunsero
appena cominciarono a uccidere
con il Zyklon B
IMPUTATO 17
Io dico soltanto
quello che è vero
Non reggevo il gas
Mi vennero disturbi allo stomaco e chiesi
d'essere trasferito
PROCURATORE
Fu trasferito
IMPUTATO 17
Non subito
PROCURATORE
Quando fu trasferito
IMPUTATO 17
Non lo ricordo più
PROCURATORE
Fu trasferito nell'aprile del '44
Fino a quella data salì di grado
Fu promosso prima Rottenführer
poi Unterscharführer
DIFENSORE
Protestiamo
contro questa insinuazione
Le promozioni di membri del personale del Lager
vanno considerate unicamente
dal punto di vista del servizio
e non rappresentano elementi di colpa
Consenso da parte degli imputati

Andrea
27-January-2012, 15:08
II.
GIUDICE
Dove veniva tenuto il gas
TESTIMONE 6
Nello scantinato della farmacia
chiuso in casse
GIUDICE
Imputato Capesius
Come direttore della farmacia era a conoscenza
delle partite di Zyklon B in magazzino
IMPUTATO 3
Il signor testimone
dev’essere stato vittima d'una confusione
Quelle casse nello scantinato
contenevano
Ovomaltina
Era un invio
della Croce Rossa Svizzera
TESTIMONE 6
Vidi lo scatolone con l'Ovomaltina
e vidi le casse con il Zyklon
Vidi anche le valige
in cui l'imputato Capesius
conservava gioielli e l'oro delle dentiere
IMPUTATO 3
Sono invenzioni
TESTIMONE 6
Da dove viene il denaro
con cui l'imputato Capesius
subito dopo la guerra
aprì una farmacia
e un istituto di bellezza
Bella con una cura di Capesius
diceva la reclame della ditta
IMPUTATO 3
Mi procurai il danaro con un mutuo
TESTIMONE 6
E da dove vengono i 50000 marchi
offerti a me e ad altri testimoni
perché giurassimo qui
che Capesius nel Lager amministrò solo la farmacia
che non ebbe il controllo
del Zyklon B e del fenolo
IMPUTATO 3
Sono all'oscuro di tutto
PROCURATORE
Chi fece questo tentativo di corruzione
TESTIMONE 6
Un anonimo
PROCURATORE
Sa
se c'era dietro
una delle organizzazioni legali di mutuo soccorso
degli ex membri del Lager
TESTIMONE 6
Non lo so
Vorrei portare a conoscenza del tribunale
questa lettera
che ho ricevuto
In testa alla lettera è scritto
Associazione per il diritto e la libertà
Il contenuto suona
Lei sparirà presto dalla faccia della terra
Farà una morte orribile
I nostri membri non la perdono di vista
Scelga
o la morte o la vita
GIUDICE
Il tribunale farà indagini
sulla provenienza di questa lettera
DIFENSORE
Signor testimone
può riferire
cosa c'era scritto sulle casse
TESTIMONE 6
C'era scritto
Attenzione gas tossico
Poi c'era il segnale di pericolo
con il teschio
DIFENSORE
Vide il contenuto delle casse
TESTIMONE 6
Vidi casse aperte
con dentro i barattoli
DIFENSORE
Cosa c'era scritto sulle etichette
TESTIMONE 6
Gas tossico Zyklon
DIFENSORE
Che altro
TESTIMONE 6
C'era ancora
Attenzione Senza Rivelatore
Da aprire solo
con personale specializzato
GIUDICE
Signor testimone
vide trasportare
questi barattoli nelle camere a gas
TESTIMONE 6
Noi caricavamo quelle casse
sul carro-ambulanza
che veniva a prelevarle
GIUDICE
Chi accompagnava il carro
TESTIMONE 6
Ci vidi il dottor Frank il dottor Schatz
e il dottor Capesius
Avevano con sé maschere antigas
Il dottor Schatz portava persino l'elmo
Mi ricordo di questo
perché uno del seguito disse
Somigli a un funghetto
DIFENSORE
Vorremmo ricordare al tribunale
che durante la guerra in certi periodi
era obbligatorio portare la maschera antigas
Né la partenza né il ritorno
dei nostri mandanti
con una maschera antigas
provano
dove andarono
GIUDICE
Signor testimone
vide buoni di consegna
per le partite di gas
TESTIMONE 6
All'arrivo di quelle partite
che compresero via via carichi sempre più grandi
e furono poi immagazzinate
nel vecchio teatro fuori del Lager
portavo spesso i buoni d'accompagno
in amministrazione
Come mittente figurava
la Società Tedesca per la Lotta agli Insetti Nocivi
GIUDICE
Per quale via le partite
erano inoltrate
TESTIMONE 6
Parte su autocarri
direttamente dalla fabbrica
o per ferrovia
con lettere di vettura della Wehrmacht
GIUDICE
Ricorda le quantità dichiarate
TESTIMONE 6
Arrivavano 14- 20 casse
per volta
GIUDICE
Quanto spesso arrivavano
secondo i suoi calcoli
questi trasporti
TESTIMONE 6
Almeno una volta la settimana
Nel '44 più volte la settimana
Vennero impiegati anche i camion
dell'autosezione del Lager
GIUDICE
Quanti barattoli
conteneva una cassa
TESTIMONE 6
Ogni cassa conteneva 30 barattoli
da 500 grammi
GIUDICE
Vide i prezzi dichiarati
TESTIMONE6
Il prezzo era di 5 RM al chilo
GIUDICE
Quanti barattoli
occorrevano per un'esecuzione
TESTIMONE 6
Per 2000uomini in una camera
venivano usati circa 16 barattoli
GIUDICE
A 5 marchi al chilo
fa 40 marchi

Andrea
27-January-2012, 15:09
III
GIUDICE
Imputato Mulka
come aiutante dei Lager dipendeva da lei
anche l'autosezione
Dovette redigere ordini di marcia
IMPUTATO I
Non scrissi mai ordini del genere
Non avevo nulla a che fare con quelle faccende
GIUDICE
Sapeva
cosa significavano
richieste di materiale per i coloni
IMPUTATO I
No
GIUDICE
Imputato Mulka
il tribunale dispone di ordini di marcia
per il trasporto di materiale per i coloni
Questi documenti sono firmati da lei
IMPUTATO I
Può darsi
che una volta
abbia dovuto firmare
un ordine o l'altro
GIUDICE
Non sapeva
che il materiale per la colonia
era costituito dal gas Zyklon B
IMPUTATO I
Come ho già dichiarato
questo non mi risultava
GIUDICE
Da chi erano fatte le richieste
di questo materiale
IMPUTATO I
Arrivavano per telegrafo
e venivano inoltrate al comandante
o al capo del Servizio di Sicurezza
Di lì arrivavano al capo
dell'autosezione
GIUDICE
Il quale non era sottoposto a lei
IMPUTATO I
Solo in materia disciplinare
GIUDICE
Non era interessato a sapere
per quale fine
i camion dell'autosezione
erano utilizzati
IMPUTATO I
Mi risultava
che erano necessari
per il trasporto di materiali
GIUDICE
Sui camion
venivano trasportati anche Häftlinge
IMPUTATO I
Non ne so nulla
Al tempo mio gli Häftlinge
andavano a piedi
GIUDICE
Imputato Mulka
è in nostre mani uno scritto
in cui si dice
della necessità di affrettare il compimento
dei nuovi crematori
specificando
che gli Häftlinge lì impiegati
dovevano lavorare anche la domenica
Lo scritto è firmato da lei
IMPUTATO I

dovetti dettarlo io
GIUDICE
E vuole ancora sostenere
che non sapeva nulla
delle liquidazioni in massa
IMPUTATO I
Tutto quello che ho dichiarato
risponde a verità
GIUDICE
Abbiamo convocato come testimone
l'ex capo-officina
dell'autosezione del Lager
Signor testimone
quante macchine c'erano
TESTIMONE I
Il gruppo autocarri consisteva
di 10 automezzi pesanti
GIUDICE
Da chi riceveva gli ordini di marcia
TESTIMONE I
Dal capo dell'autosezione
GIUDICE
Da chi erano firmati gli ordini di marcia
TESTIMONE I
Non lo so
GIUDICE
Signor testimone
per cosa venivano impiegati i camion
TESTIMONE I
Per il prelievo di merci
e il trasporto di Häftlinge
GIUDICE
Dov'erano trasportati gli Häftlinge
TESTIMONE I
Non posso dirlo con precisione
GIUDICE
Prese parte a quei trasporti
TESTIMONE 1
Dovetti andarci una volta
come sostituto
GIUDICE
Dove andò
TESTIMONE I
Nel Lager
dove quelli là furono selezionati
e via discorrendo
GIUDICE
Dove andò con quegli uomini
TESTIMONE I
Sino in fondo al Lager
C'era un bosco di betulle
La gente fu scaricata
GIUDICE
E dove andò la gente
TESTIMONE I
In una casa
Poi non vidi più nulla
GIUDICE
Cosa successe a quella gente
TESTIMONE I
Non lo so
Non è che restassi lì
GIUDICE
Non seppe
cosa ne successe
TESTIMONE I
Dovettero bruciarli
sul posto

Andrea
27-January-2012, 15:14
Riflettevo così quando sentii il suono di un violino. Il suono di un violino nell’oscura baracca dove dei morti si ammucchiavano sui vivi. Chi era quel pazzo che suonava il violino qui, sull’orlo della propria tomba? O era solo un’allucinazione?

Doveva essere Juliek.

Suonava un frammento di un concerto di Beethoven. Non avevo mai ascoltato suoni così puri. In un tale silenzio.

Com’era riuscito a svincolarsi, a estrarsi di sotto al mio corpo senza che io lo sentissi?

L’oscurità era totale. Sentivo soltanto quel violino ed era come se l’anima di Juliek gli servisse da archetto. Suonava la sua vita. Tutta la sua vita scivolava sulle corde. Le sue speranze perdute, il suo passato bruciato, il suo avvenire spento. Suonava quello che non avrebbe mai più suonato.

Non potrò mai scordare Juliek. Come potrei scordare quel concerto dato per un pubblico di agonizzanti e di morti! Ancora oggi, quando sento suonare Beethoven, i miei occhi si chiudono e, dall’oscurità, sorge il volto pallido e triste del mio compagno polacco che dava l’addio col suo violino a un uditorio di moribondi.

Non so per quanto suonò. Il sonno mi vinse, e quando mi svegliai, sul fare del giorno, vidi Juliek di fronte a me ripiegato su se stesso, morto. Accanto a lui giaceva il violino, pestato, schiacciato, piccolo cadavere insolito e sconvolgente.

(Elie Wiesel, La notte, Edizione Giuntina, Firenze 2001, pp. 93-94)

daniela
27-January-2012, 15:24
Scarpette rosse

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chissà di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole

Joyce Lussu

daniela
27-January-2012, 15:40
Terezìn fu il maggiore campo di concentramento nazista sul territorio della Cecoslovacchia, qui passarono 15.000 bambini: non ne sono sopravvissuti nemmeno 100. Avevano un’età compresa tra i 12 ed i 16 anni.
Sono rimaste le loro poesie e i loro disegni.


La farfalla

L’ultima, proprio l’ultima,
Così ricca, smagliante, splendidamente gialla.
Se le lacrime del sole potessero cantare contro una pietra bianca…
Quella, quella gialla
E' portata lievemente in alto.
Se ne è andata, ne sono certo, perché voleva dare un bacio d’addio al mondo.
Per sette settimane ho vissuto qui,
Rinchiuso dentro questo ghetto
Ma qui ho trovato la mia gente.
Mi chiamano le margherite
E le candele che splendono sull’abete bianco nel cortile.
Solo che io non ho visto mai un’altra farfalla.
Quella farfalla era l’ultima.
Le farfalle non vivono qui, nel ghetto.


Pavel Friedmann


Lacrime

e dopo di loro la rassegnazione giunge,
lacrime
senza le quali la vita non è,
lacrime
ispirazione alla tristezza
lacrime che scendono senza tregua


Alena Synkovà



LA PAURA

Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!

Eva Picková - anni dodici - morta il 18/12/1943

daniela
27-January-2012, 16:08
Se soltanto sapessi

Se soltanto sapessi
cosa hai guardato sul punto di morte
un sasso, che aveva già bevuto
molti sguardi estremi, un cieco sasso
meta di altri sguardi ciechi?

Oppure terra, sufficiente
a riempire una scarpa
e già annerita
da tanto addio
e tanta volontà omicida?

O era forse il tuo ultimo cammino
che ti portava il saluto di tutti i cammini
da te percorsi?

Una pozza d'acqua,
un pezzo di metallo luccicante,
forse la fibbia addosso al tuo nemico,
o un altro presagio impercettibile dal cielo?


O forse questa terra
che non congeda nessuno senza amore
ti ha parlato col volo di un uccello
ricordando alla tua anima di quando palpitava
nel corpo riarso dai tormenti?

Nelly Sachs

Claire
27-January-2012, 16:21
http://www.youtube.com/watch?v=PCgw4jtlE3w

Claire
27-January-2012, 16:27
I treni del silenzio


Viaggiano treni senza finestrini
le croci d’oro girano lo sguardo
gli zucchetti neri sono polvere
come uomini portano la croce.


Viaggiano treni per niùna stazione
sopra scarne spalle stanno i bambini
dietro feritoie l’iride è un dardo
lanciato verso il fumo del cannone.


Viaggiano treni e nessuno li ferma
la libertà è sotto un altro cielo,
dove le stelle sono luce e sogni,
non stelle cucite di una conferma.


Viaggiano treni che non hanno viaggio
dove parola è morto silenzio.


Viaggiano, in tanti posti, viaggiano,
qualche volta c’è un raggio di sole
che sfida il nero rombo del cannone,
ma qui nessuno lo vuole guardare.


Walter Vettori

Claire
27-January-2012, 16:34
Wejn nischt, wejn nischt, klejner josem
Schpor dir trern chotsch dich kwelt,
Schpor dir trern wi briljanten
Sest amol sej darfn sejr.

Mordechai Gebirtig

Non piangere, non piangere orfanello
Conserva le tue lacrime anche se sei triste,
Conserva le tue lacrime come fossero diamanti
Un giorno ne avrai bisogno.

Baudin
27-January-2012, 20:22
L'annientamento finale.

"Distruggere l'uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti di rivolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice."

Primo Levi - Se questo è un uomo

daniela
27-January-2012, 21:45
Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo.
I segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea.
PRIMO LEVI, L’asimmetria e la vita

651

daniela
27-January-2012, 21:46
AUSCHWITZLaggiù, ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,
amore, lungo la pianura nordica,
in un campo di morte: fredda, funebre,
la pioggia sulla ruggine dei pali
e i grovigli di ferro dei recinti:
e non albero o uccelli nell’aria grigia
o su dal nostro pensiero, ma inerzia
e dolore che la memoria lascia
al suo silenzio senza ironia o ira.
Tu non vuoi elegie, idilli: solo
ragioni della nostra sorte, qui,
tu, tenera ai contrasti della mente,
incerta a una presenza
chiara della vita. E la vita è qui,
in ogni no che pare una certezza:
qui udremo piangere l’angelo il mostro
le nostre ore future
battere l’al di là, che è qui, in eterno
e in movimento, non in un’immagine
di sogni, di possibile pietà.
E qui le metamorfosi, qui i miti.
Senza nome di simboli o d’un dio,
sono cronaca, luoghi della terra,
sono Auschwitz, amore. Come subito
si mutò in fumo d’ombra
il caro corpo d’Alfeo e d’Aretusa!
Da quell’inferno aperto da una scritta
bianca: "Il lavoro vi renderà liberi"
uscì continuo il fumo
di migliaia di donne spinte fuori
all’alba dai canili contro il muro
del tiro a segno o soffocate urlando
misericordia all’acqua con la bocca
di scheletro sotto le docce a gas.
Le troverai tu, soldato, nella tua
storia in forme di fiumi, d’animali,
o sei tu pure cenere d’Auschwitz,
medaglia di silenzio?
Restano lunghe trecce chiuse in urne
di vetro ancora strette da amuleti
e ombre infinite di piccole scarpe
e di sciarpe d’ebrei: sono reliquie
d’un tempo di saggezza, di sapienza
dell’uomo che si fa misura d’armi,
sono i miti, le nostre metamorfosi.
Sulle distese dove amore e pianto
marcirono e pietà, sotto la pioggia,
laggiù, batteva un no dentro di noi,
un no alla morte, morta ad Auschwitz,
per non ripetere, da quella buca
di cenere, la morte.

Salvatore Quasimodo

Claire
27-January-2012, 22:57
Non una poesia ma una preghiera funebre yiddish.

El Mole Rahamim (Signore della Misericordia)


Signore pieno di misericordia
che ha trovato il giusto riposo
sulle ali della schechinà nelle
altezze sante, pure come la
limpidezza dei nostri fratelli,
i santi puri che sono caduti
per mano degli assassini.
Il loro sangue è stato versato ad
Auschwitz, Maidanek, Treblinka e
negli altri campi di sterminio in Europa.
E sono stati uccisi con morte inaudita
e feroce. La loro morte è stata il
sacrificio per la santificazione
del nome affinché i loro figli e
figlie, fratelli e sorelle
promettano giustizia per ricordo
delle loro anime. Nel paradiso
che sia il loro riposo e il
Signore della Misericordia li tenga
sotto le sue ali in eterno e terrà
nella vita eterna le loro anime.
Dio è la loro eredità
e riposeranno in pace sui loro
giacigli in eterno. Amen.

Jordi Savall nel suo:Jérusalem. La ville des deux Paix: la paix céleste et la paix terrestre, incluse una registrazione storica del 1950 in cui il cantore Shlomo Katz, un ebreo di origine rumena sopravvissuto alla prigionia nei campi di concentramento, esegue questo canto funebre.

Katz era stato condannato a morte ad Auschwitz nel 1941, ma l’ufficiale incaricato dell’esecuzione si emozionò a tal punto per la bellezza di questa preghiera che decise di salvargli la vita, permettendogli di evadere dal campo.

Un canto di una grande tremenda tristezza.

.
http://www.youtube.com/watch?v=13lS-qjEyWU

mancinerie
28-January-2012, 15:23
A come Auschwitz
B come Bagram, Guantanamo, e altre mille prigioni segrete di cui non si sa il nome
C come Cecenia
D come Dresda
E come Effetti collaterali: un modo carino per dire “morti ammazzati dalle nostre bombe”
F come “Francesco Crispi”: la scuola di Gorla, Milano, e i suoi 184 bambini uccisi
G come Gaza, la più grande prigione a cielo aperto del mondo
H come Hiroshima
I come Italia: che ripudia la guerra, ma spende 2 milioni di euro al giorno per fare la guerra in Afghanistan
L come Lager
M come Mauthausen
N come Nagasaki: tre giorni dopo aver visto quel che era successo a Hiroshima
O come Orrore
P come Portare la democrazia: sinonimo elegante di “sganciare bombe”
Q come Quirra: un posticino in Sardegna in cui si testano nuove armi e, ohibò!, la gente poi muore
R come Rendition: un bel termine per ‘sequestro di persona, tortura e privazione di ogni diritto’
S come Srebrenica
T come tutte le Vittime, quale che sia il colore della loro pelle
U come Ustica
V come Varsavia, ghetto di.
Z come zeta, l’ultima lettera, la Fine: quella che faremo noi, una brutta fine, se continuiamo a dimenticare.


Cecilia Strada

Chomsky
28-January-2012, 16:17
Auschwitz Francesco Guccini


Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento....

Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento...

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento...

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento...

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento...

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà...

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

daniela
10-February-2012, 21:58
Dopo Auschwitz

Dopo Auschwitz non c’è teologia:
dai camini del Vaticano si leva fumo bianco,
segno che i cardinali hanno eletto il papa.
Dalle fornaci di Auschwitz si leva fumo nero,
segno che gli dei non hanno ancora deciso di eleggere
il popolo eletto.
Dopo Auschwitz non c’è teologia:
le cifre sugli avambracci dei prigionieri dello sterminio
sono i numeri telefonici di Dio
da cui non c’è risposta
e ora, a uno a uno, non sono più collegati.

Dopo Auschwitz c’è una nuova teologia:
gli ebrei morti nella Shoah
somigliano adesso al loro Dio
che non ha immagine corporea né corpo.
Essi non hanno immagine corporea né corpo.

Yehuda Amichai

Claire
10-February-2012, 22:22
Madre, madre

Strappata dall'aria
Strappata dalla terra.Giù
Su
trascinata.Ai coltelli ti consegnano scrivendo,
con abile mano sciolta, da nibelunghi della sinistra, con
il pennarello, sui tavoli di teck, anti-
restaurativi, protocollari, precisi, in nome della inumanità da distribuire
di nuovo e giustamente,
da maestro tedesco,
un garbuglio, non
a - bisso ma
a - dorno
scrivendo,
i reci-divi,
consegnano
te
ai
coltelli.

Paul Celan

Rosy
10-February-2012, 23:20
Non so come mai, ma mi era sfuggito questo thread! spero di riuscire a contribuire anch'io, anche se arriverò comunque tardi... ciao Rosy

Claire
10-February-2012, 23:27
Non so come mai, ma mi era sfuggito questo thread! spero di riuscire a contribuire anch'io, anche se arriverò comunque tardi... ciao Rosy

Ti aspettiamo allora.

Rosy
11-February-2012, 14:38
HA OMNAN
(Davvero)


Davvero verranno ancora giorni di perdono e di grazia
e camminerai nel campo come l'ingenuo viandante

La pianta dei tuoi piedi nudi accarezzerà i fili d'erba,
e le sommità delle spighe ti pungeranno, e la loro puntura sarà dolce,
oppure la pioggia ti sorprenderà, con la massa battente delle sue gocce
sulle spalle, sul petto, sul collo e ti rinfrescherà il capo.

Davvero camminerai ancora nei campi e la quiete si diffonderà in te,
respirerai il profumo del solco trovando pace a ogni respiro
vedrai il sole nello specchio della pozza dorata
le cose e la vita saranno semplici e sarà permesso toccarle
e sarà permesso, permesso, permesso amare

Camminerai nei campi da sola,
non ti brucerai nella vampa degli incendi,
in strade indurite dal terrore e dal sangue.
E con cuore sincero sarai di nuovo umile e docile
come un filo d'erba, come un essere umano,
cui è permesso, permesso, permesso amare.

Leah GOLDBERG - poetessa e scrittrice ebraica

:-P:-P

daniela
27-January-2013, 12:49
Per non dimenticare:

Fuga di morte (Todesfuge)

Nero latte dell'alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo di notte
beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell'aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all'imbrunire in Germania i tuoi capelli d'oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza

Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all'imbrunire in Germania i tuoi capelli d'oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell'aria là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno e voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d'oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti
Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell'aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

Nero latte dell'alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina e beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d'oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell'aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d'oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

Paul Celan

Andrea
27-January-2013, 16:10
IL SONDERKOMMANDO


Il Sonderkommando
quei prigionieri
noti come
la Squadra della Morte


non faceva
che strascinarsi
appresso la morte


riordinando
e
rimpacchettando le sue parti


spingevano
le folle
in branco
nelle docce


le
tiravano
fuori
gassate


le
innaffiavano
per toglier via
gli escrementi


agganciavano
i corpi scivolosi
con
cinghie attorno ai polsi


e
li
stipavano


dentro
ai
montacarichi


che salivano
ai
forni.


Lily Brett

Andrea
27-January-2013, 16:13
Continuo a dimenticare


continuo a dimenticare
i fatti e le statistiche
ed ogni volta
ho bisogno di saperli


cerco nei libri
questi libri occupano
venti scaffali
nella mia stanza


so dove andare
per confermare il fatto
che nel Ghetto di Varsavia
c’erano 7,2 persone per stanza


e che a Lodz
destinavano
5,8 persone
ad ogni stanza


dimentico
continuamente
che un terzo di Varsavia
era ebreo


e che nel ghetto
stiparono 500.000 ebrei
nel 2,4 per cento
dell’area della città


e quanti
corpi bruciavano
ad Auschwitz
all’apice della produzione


ventimila al giorno
devo controllare
e ricontrollare


ed ho sognato
che il 19 gennaio alle 4 del pomeriggio
58.000 carcerati emaciati
furono fatti marciare fuori da Auschwitz?


ricordavo
bene che a Bergen-Belsen
dal 4 al 13 aprile 1945
arrivarono 28.000 ebrei da altri campi?


ricordo
centinaia e centinaia
di numeri telefonici


numeri
che non chiamo
da vent’anni
sono immediatamente disponibili


e ricordo
le conversazioni delle persone
e quel che la moglie di qualcuno
ha detto al marito di qualcun’altra


che buona memoria
hai
mi dice la gente.


Lily Brett

Andrea
27-January-2013, 16:28
LE ARPE DI BIRKENAU
frammento

[…] Le ruote s’affrettano lungo la rotta
spingendo la vittoria del crimine:
trasportano, trasportano la gente al gas,
la gente al crematorio, la gente alla pira cosparsa di benzina.
Il fumo fluttua, denso e immondo…
Qui, uomini bruciano altri uomini.
E sui pali luminosi
brillano i fili tesi.
Queste sono le arpe di Brzezinka,
le arpe di Birkenau.




Zofia Grochowalska-Abramowicz, Birkenau, 1944

Claire
27-January-2013, 19:23
Per continuare a ricordare.

Non è una poesia ma un brano tratto da "La tregua" di Primo Levi in cui descrive l'arrivo dei russi nel Lager di Buna - Monowitz (distretto di Auschwitz) il 27 gennaio del 1945.

"...Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa."

Claire
27-January-2013, 19:42
Buna


Piedi piagati e terra maledetta,
Lunga la schiera nei grigi mattini.
Fuma la Buna dai mille camini,
Un giorno come ogni giorno ci aspetta.
Terribili nell’alba le sirene:
“Voi moltitudini dai visi spenti,
Sull’orrore montono del fango
È nato un altro giorno di dolore”.


Compagno stanco
ti vedo nel cuore,
Ti leggo gli!occhi
compagno dolente.
Hai dentro il petto freddo fame niente
Hai rotto dentro l’ultimo valore.
Compagno grigio
Fosti un uomo forte,
Una donna ti camminava al fianco.
Compagno vuoto che non hai più nome,
Uomo deserto che non hai più pianto,
Così povero che non hai più male,
Così stanco che non ha più spavento,
Uomo spento che fosti un uomo forte:
Se ancora ci trovassimo davanti
Lassù nel dolce mondo sotto il sole,
Con quale viso ci staremmo a fronte?

Primo Levi

​28 dicembre 1945

Rosy
27-January-2013, 21:13
Dolorosa e bellissima.
Ciao Rosy

Rosy
27-January-2013, 21:18
Ritorno ad AUSCHWITZ

Il silenzio. Il silenzio di Birkenau. Il silenzio di Birkenau non assomiglia a nessun altro silenzio: ha in sé le grida di disperazione, le preghiere strangolate di migliaia e migliaia di comunità che il nemico condannò ad essere ingoiate dall’oscurità di una notte infinita, una notte senza nome. Il tacere degli uomini congelato nel cuore della disumanità. Silenzio eterno sotto un cielo azzurro.
Silenzio di morte nel cuore della morte…
Nel regno delle ombre che è Auschwitz nessuno cammina lentamente; la morte si getta contro la sua preda. Non ha tempo, la morte: dev’essere contemporaneamente dappertutto.
La vita, la morte: tutto si unisce in una folle velocità. Il futuro si limita qui all’attimo che precede la selezione; qui bisogna correre dietro al presente, perché non scompaia del tutto. Si corre a lavarsi. Si corre mentre ci si veste. Si corre alla distribuzione del pane, della margarina, della zuppa. Si corre all’appallo, si corre al lavoro, si corre da un blocco all’altro, alla ricerca di uno sguardo famigliare.Alla ricerca di una parola di consolazione.
L’abbaiare dei cani… le grida dei carnefici, il rumore dei randelli di gomma che si abbattono sulla nuca dei prigionieri. Il dolore rende muti gli uomini affamati e deboli; la loro umiliazione pesante come una maledizione.

daniela
27-January-2013, 22:33
Per continuare a ricordare.

Non è una poesia ma un brano tratto da "La tregua" di Primo Levi in cui descrive l'arrivo dei russi nel Lager di Buna - Monowitz (distretto di Auschwitz) il 27 gennaio del 1945.

"...Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa."




Mi ha molto colpita questo brano, apre molte riflessioni.
Ciao Claire.

Aleciccio
28-January-2013, 21:15
“Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice”
— Anna Frank

daniela
22-January-2014, 22:04
Salmo

Nessuno ci impasta di nuovo da terra e fango,
nessuno rianima la nostra polvere.
Nessuno.
Che tu sia lodato, Nessuno.
Per amore tuo vogliamo
fiorire.
Incontro a
te.
Un Nulla
fummo, siamo, resteremo
noi, in fiore:
la rosa di Nulla, di
Nessuno.
Con
il pistillo chiaro-anima,
lo stame deserto-cielo,
la corolla rossa
per la parola porpora, che cantammo
al di sopra, oh al di sopra
della spina.

Paul Celan

Romeno di lingua tedesca, Paul Celan nasce a Czernowitz, in Bucovina, nel 1920; nel 1942 vede i genitori deportati ad Auschwitz. Lui sopravvive alla Shoah. Si suicida nel 1970.
Tutta l’opera di Celan ruota intorno allo sterminio, ma mai si riferisce direttamente all’evento, utilizzando la perifrasi «quello che è stato».
La poesia di Paul Celan ha ribaltato il celebre monito del filosofo Adorno: non solo la poesia dopo Auschwitz è possibile ma tutto, dopo i campi di sterminio, ci parla della Shoah.

daniela
24-January-2014, 15:47
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
Primo Levi, Se questo è un uomo

2231

Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. Questi i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea”.
Primo Levi da “L’asimmetria e la vita”

Claire
24-January-2014, 22:30
CONTINUO A DIMENTICARE


Continuo a dimenticare
i fatti e le statistiche
ed ogni volta
ho bisogno di saperli


cerco nei libri
questi libri occupano
venti scaffali
nella mia stanza


so dove andare
per confermare il fatto
che nel Ghetto di Varsavia
c’erano 7,2 persone per stanza


e che a Lodz
destinavano
5,8 persone
ad ogni stanza
dimentico
continuamente
che un terzo di Varsavia
era ebreo


e che nel ghetto
stiparono 500.000 ebrei
nel 2,4 per cento
dell’area della città


e quanti
corpi bruciavano
ad Auschwitz
all’apice della produzione
ventimila al giorno
devo controllare

e ricontrollare
ed ho sognato
che il 19 gennaio alle 4 del pomeriggio
58.000 carcerati emaciati
furono fatti marciare fuori da Auschwitz?

ricordavo
bene che a Bergen-Belsen
dal 4 al 13 aprile 1945
arrivarono 28.000 ebrei da altri campi?


ricordo
centinaia e centinaia
di numeri telefonici
numeri
che non chiamo
da vent’anni
sono immediatamente disponibili


e ricordo
le conversazioni delle persone
e quel che la moglie di qualcuno
ha detto al marito di qualcun’altra


che buona memoria
hai
mi dice la gente.


Lily Brett

Claire
26-January-2014, 12:01
Elie Wiesel nel suo libro "La notte" descrive il suo arrivo ad Auschwitz:


« Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e
per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un
cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il
volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. »


http://ts2.mm.bing.net/th?id=H.4986737426629349&pid=15.1

Claire
26-January-2014, 12:18
LA GARANZIA


Nel
Sonderkommando
ti
erano
garantiti
tre
mesi
di lavoro
latte
pane
lenzuola pulite
cioccolata
dolciumi
cognac
e
tre
mesi
di vita.



Lily Brett

daniela
26-January-2014, 22:03
« Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria »

Irena Sendler, è un'infermiera polacca che riuscì a salvare, insieme con una ventina di altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia, fornendo loro falsi documenti e trovando rifugio per loro in case al di fuori del ghetto.

2237

Nel 1940 fu eretto il ghetto e Irena iniziò a entrarvi con vari pretesti: ispezioni per verificare potenziali sintomi di tifo, ispezioni alle tubature d’acqua. I pretesti variavano, ma lo scopo vero no: Irena iniziò a trasportare fuori dal ghetto decine e decine di bambini di tutte le età, per salvarli dalla morte certa che li attendeva.
Nascondeva i neonati nelle casse del furgone, i bambini più grandicelli in sacchi di juta. Addestrò il suo cane ad abbaiare quando arrivavano i tedeschi, perché non potessero sentire i pianti disperati dei bambini che venivano separati dai loro genitori.
Irena più volte in seguito ebbe a dire che in realtà i veri eroi erano quelle madri e quei padri che decisero di affidarle i loro bambini. La sua libertà di entrare e uscire dal ghetto le permise di convincere i genitori ad affidarle i bambini, affinché si potesse evitare loro la vita di stenti del ghetto con la speranza di poter riunire le famiglie in futuro.

2239

Alla fine Irena riuscì a salvare circa 2500 bambini. E’ un numero impressionante. Quanti viaggi avrà fatto per portarne fuori così tanti? Non tutti erano nel ghetto, molti erano anche negli orfanotrofi. Irena li prendeva e forniva loro una nuova identità, li affidava a famiglie e preti cattolici. Questi bambini ora sono adulti e, soprattutto, sono vivi.
Ma il sogno di Irena era quello di restituire loro un giorno la famiglia d’origine. Nascose quindi per anni in barattoli di marmellata vuoti i fogli con i nomi delle famiglie d’origine, poi sotterrò i barattoli nel giardino.

Ad un certo punto la Gestapo la catturò. Subì la tortura, le fratturano entrambe le gambe e le braccia. Irena riuscì a non rivelare il suo segreto. La condannarono a morte, ma la resistenza polacca riuscì a salvarla, corrompendo alcuni soldati tedeschi. Cosi alla fine della guerra questi preziosi barattoli furono recuperati da Irena e utilizzati per ricontattare 2000 bambini. Le loro famiglie erano state sterminate e nella maggioranza dei casi il ricongiungimento non fu possibile.


2238


« Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai. »


La sua storia, rimasta sepolta per 60 anni, fu riscoperta per caso, 13 anni fa, da un gruppo di ragazze del Kansas che preparavano una ricerca di storia.

Aleciccio
27-January-2014, 09:39
"Ecco che cos’è difficile in quest’epoca: gli ideali, i sogni e le belle aspettative non fanno neppure in tempo a nascere che già vengono colpiti e completamente devastati dalla realtà più crudele. È molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo tuttora all’intima bontà dell’uomo.
Mi è proprio impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria e della confusione. Vedo che il mondo lentamente si trasforma in un deserto, sento sempre più forte il rombo che si avvicina, che ucciderà anche noi, sono partecipe del dolore di milioni di persone, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà a volgersi al bene, che anche questa durezza spietata finirà, e che nel mondo torneranno tranquillità e pace. Nel frattempo devo conservare alti i miei ideali, che forse nei tempi a venire si potranno ancora realizzare!”

Anne Frank
Diario
Einaudi

Serena-fundy
27-January-2014, 18:27
"Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice."

Anna Frank

Claire
27-January-2014, 23:44
FUGA DI MORTE

Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza.

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti

Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

Paul Celan

daniela
28-January-2014, 22:12
Testimonianza

"No no: loro, senz’altro
erano esseri umani: uniformi, stivali.
Come spiegarlo? Creati furono a immagine
di Dio.

Io ero un’ombra.
Io avevo avuto un altro Creatore.

E Lui, nella Sua grazia, non ha lasciato in me
qualcosa di mortale.
E sono fuggito verso Lui, sono salito lieve,
azzurro,
pacificato, direi quasi: scusandomi;
un fumo verso un fumo onnipotente
che non ha corpo né immagine. ."

Dan Pagis
(traduzione di Gaio Sciloni)

Tratto da http://www.stpauls.it/letture00/0199let/0199le08.htm

daniela
28-January-2014, 22:17
L’incompiutezza di questi versi è di un’eloquenza straordinaria.


La poesia di Dan Pagis al Memoriale delle vittime del Konzentrationslager Belzec.

2241

"Scritta a matita in un carrobestiame sigillato
[sono] qui in questo trasporto
io eva
con mio figlio abele
se vedete il mio ragazzo più grande
caino figlio di adamo
ditegli che io"

Dan Pagis

tratto da http://www.stpauls.it/letture00/0199let/0199le08.htm

Mauro
30-January-2014, 11:28
A mia figlia Giulia (10 anni ad Aprile) hanno fatto vedere, a scuola, "La vita è bella". Ne è rimasta impressionata e ha voluto saperne molto di più su quel periodo, per cui è cominciato il lungo percorso con cui la portermo fuori dall'infanzia per farla entrare in un'adolescenza consapevole dei valori della pace e della tolleranza.
Qualche sua amichetta sta leggendo il "Diario di Anne Frank", libro che io non ho mai letto, per cui chiedo a chi lo conosce un parere: può essere un buon momento per farglielo leggere o è meglio aspettare qualche anno in modo che capisca davvero fino in fondo il significato di ciò che leggerà?

DarkCoffee
30-January-2014, 12:10
Anche io non l'ho letto, è nella lista "da leggere assolutamente".
Però mi è capitato di leggere solo le prime 50 pagine quando dovevo aiutare una ragazza alle superiori.
Forse per una bambina di 9 anni è un po' presto.

Claire
30-January-2014, 12:12
A mia figlia Giulia (10 anni ad Aprile) hanno fatto vedere, a scuola, "La vita è bella". Ne è rimasta impressionata e ha voluto saperne molto di più su quel periodo, per cui è cominciato il lungo percorso con cui la portermo fuori dall'infanzia per farla entrare in un'adolescenza consapevole dei valori della pace e della tolleranza.
Qualche sua amichetta sta leggendo il "Diario di Anne Frank", libro che io non ho mai letto, per cui chiedo a chi lo conosce un parere: può essere un buon momento per farglielo leggere o è meglio aspettare qualche anno in modo che capisca davvero fino in fondo il significato di ciò che leggerà?

Io aspetterei ancora qualche anno. Lasciale vivere ancora la sua infanzia con il calore delle sue certezze. C'è tempo per certe crudezze. Comunque si sa che a quell'età (e anche oltre) tendono a imitare i compagni e quindi corri il rischio che sia lei a chiedertelo ora.:reading01
Ciao

Rosy
30-January-2014, 13:48
D'accordo con Claire!!!!!!!!!!!!! Rosy

Rupert
30-January-2014, 15:14
Io aspetterei ancora qualche anno. Lasciale vivere ancora la sua infanzia con il calore delle sue certezze. C'è tempo per certe crudezze. Comunque si sa che a quell'età (e anche oltre) tendono a imitare i compagni e quindi corri il rischio che sia lei a chiedertelo ora.:reading01
Ciao


D'accordo con Claire!!!!!!!!!!!!! Rosy

Non concordo. Meglio sfruttare la curiosità. Meglio conoscere i fatti e ricordare. Bisogna spiegare, chiaramente. Ma capire? Io la ferocia non la capisco. La Soah non la capisco. La insegno. So spiegare tutti i meccanismi politici, sociologici, amministrativi, militari... Ma non capisco. E sono uno storico. E ho mezzo secolo di vita e d'esperienza del mondo.

A un bambino proporrei "Ani d'infanzia" di Jona Obierski. Ma non lascerei il ragazzino o la ragazzina in balia del libro. Bisogna leggerlo assieme. Discuterne. Rispondere alle domande che scaturiscono. La lettura richiede tempo, energia e fiducia.
È un testo asciutto e crudo, descritto dall'ottica del protagonista bambino. A tratti terribile. Ma è meglio che i ragazzi sappiano che cosa può fare l'uomo e, ancora più importante, che percepiscano che cosa ognuno di noi può permettere che succeda senza che ce ne accorgiamo o addirittura con il nostro tacito consenso. Tenendo sempre presente che la ferocia non è quella degli "altri", ma quella che permettiamo che sia.


http://img4.libreriauniversitaria.it/BIT/240/349/9788885943490.jpg

Mauro
30-January-2014, 15:27
Grazie a tutti e tre per i pareri che mi lasciano nel mio dubbio iniziale ... leggere o non leggere?

Sono d'accordo con Rupert quando dice che non capisce la ferocia, perché nemmeno io riesco a comprendere cosa renda l'uomo tanto simile a una bestia senza averne l'esigenza dato che la ferocia delle bestie è, spesso, istinto di sopravvivenza portato al suo estremo: mors tua, vita mea.
Però forse è proprio questo il mio freno più grande: far leggere a mia figlia qualcosa che non sono in grado di spiegargli, o meglio, che non sono in grado di spiegare a una persona che non dispone di tutti gli strumenti necessari per afferrare il senso di ciò che sta leggendo.

daniela
30-January-2014, 21:19
Grazie a tutti e tre per i pareri che mi lasciano nel mio dubbio iniziale ... leggere o non leggere?



Ho letto Il diario di Anna Frank a 12/13 anni ed è stato per me sconvolgente. E' una ragazzina che parla, ci si identifica molto in lei.
Personalmente lo considero una lettura più adatta alla scuola media, però se tua figlia ha la curiosità di leggerlo potrebbe significare che, con le dovute cautele e con la vicinanza genitoriale, è pronta.

Potresti lasciarla libera di leggere Il diario di Anna Frank, se vuole, restandole vicino, chiedendole le sue impressioni, parlandone insieme. Magari potresti prima raccontarle o farle leggere in Internet qualche notizia su Anna Frank, sulla sua vita, per prepararla.
E' un libro, nonostante tutto, pieno di speranza sull'intima bontà dell'essere umano.

Elvira Coot
30-January-2014, 22:08
Io glielo farei leggere standole vicino

Mauro
30-January-2014, 22:49
Ho letto Il diario di Anna Frank a 12/13 anni ed è stato per me sconvolgente. E' una ragazzina che parla, ci si identifica molto in lei.
Personalmente lo considero una lettura più adatta alla scuola media, però se tua figlia ha la curiosità di leggerlo potrebbe significare che, con le dovute cautele e con la vicinanza genitoriale, è pronta.

Potresti lasciarla libera di leggere Il diario di Anna Frank, se vuole, restandole vicino, chiedendole le sue impressioni, parlandone insieme. Magari potresti prima raccontarle o farle leggere in Internet qualche notizia su Anna Frank, sulla sua vita, per prepararla.
E' un libro, nonostante tutto, pieno di speranza sull'intima bontà dell'essere umano.


Io glielo farei leggere standole vicino

E' molto giusto quello che dite e la vicinanza dei genitori sarà per lei fondamentale, ma alla fine, parlandone anche con mia moglie, abbiamo deciso di posporre la lettura possibilmente al tempo delle scuole medie perché entrambi abbiamo considerato che il venire a contatto con certe aberrazioni umane è sempre una cosa difficile (io ho letto "Se questo è un uomo" a 16 anni e certi aspetti sono stati duri da digerire), ma è una difficoltà che diminuisce con l'avanzare dell'età e della cultura.

Grazie a tutti dei consigli davvero preziosi. :)

Claire
31-January-2014, 13:38
abbiamo deciso di posporre la lettura possibilmente al tempo delle scuole medie perché entrambi abbiamo considerato che il venire a contatto con certe aberrazioni umane è sempre una cosa difficile (io ho letto "Se questo è un uomo" a 16 anni e certi aspetti sono stati duri da digerire), ma è una difficoltà che diminuisce con l'avanzare dell'età e della cultura.



Nel frattempo, giusto per non essere colto di sorpresa, Il diario di Anna Frank potresti leggerlo tu.;)

Mauro
02-February-2014, 00:05
Nel frattempo, giusto per non essere colto di sorpresa, Il diario di Anna Frank potresti leggerlo tu.;)

Speravo che non lo dicesse nessuno mannaggia :mrgreen:

In realtà è una mia lacuna che dovrei colmare al di là della questione di mia figlia, ma è un periodo che non sento per nulla il bisogno di accostarmi a opere frutto di dolori personali.

Claire
05-February-2014, 10:24
Se soltanto sapessi

Se soltanto sapessi
cosa hai guardato sul punto di morte
un sasso, che aveva già bevuto
molti sguardi estremi, un cieco sasso
meta di altri sguardi ciechi?

Oppure terra, sufficiente
a riempire una scarpa
e già annerita
da tanto addio
e tanta volontà omicida?

O era forse il tuo ultimo cammino
che ti portava il saluto di tutti i cammini
da te percorsi?

Una pozza d'acqua,
un pezzo di metallo luccicante,
forse la fibbia addosso al tuo nemico,
o un altro presagio impercettibile dal cielo?


O forse questa terra
che non congeda nessuno senza amore
ti ha parlato col volo di un uccello
ricordando alla tua anima di quando palpitava
nel corpo riarso dai tormenti?

Nelly Sachs

Claire
06-February-2014, 10:37
UOMO DEL MIO TEMPO.

"Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore."

Salvatore Quasimodo.

Rosy
16-February-2014, 20:48
IL TRAMONTO DI FòSSOLI

Io so cosa vuol dire non tornare.
A traverso il filo spinato
Ho visto il sole scendere e morire;
Ho sentito lacerarmi la carne
Le parole del vecchio poeta:
« Possono i soli cadere e tornare:
A noi, quando la breve luce è spenta,
Una notte infinita è da dormire ».

Primo Levi

7 febbraio 1946.
Fòssoli, presso Carpi, era il campo di sosta e smistamento dei prigionieri destinati alla deportazione.
da “Ad ora incerta”

Andrea
26-January-2015, 11:15
Alle vittime di Mauthausen


Troverò in paradiso le parole non dette,
capitelli di colonne rimaste a metà.
Scaglie di stelle esplose, private di ogni luce,
antiche fontane secche che ritrovano il canto.


Troverò in paradiso quel macilento tralcio rosa
che a Mauthausen fiorì dietro la baracca quattordici.
Avrà i suoi occhi ogni cosa capace di durare,
miracolata, innocente, ostinata e radiosa.


Troverò in paradiso la tua e la mia pazienza.
Ne faremo un collage con rendez-vous mancanti ,
e velieri arenati, e brandelli di scienza,
bandiere intrise di pianto, ostinate a sventolare.


Primo Levi

Claire
26-January-2015, 12:48
Come la morte

Silenzio e oscurità cadono con il peso di un sudario;
leggermente schiocca la brina; duole il fiume mentre schiuma,
tintinna e si smorza; dove il sentiero corre attraverso i boschi
uno specchio perfora i suoi bordi.
Quanto lungo, inverno, quanto lungo? Ossa di amanti, antiche,
belle, sepolte nella fredda terra, nel brivido e nella crepa.
Nel ventre della sua grotta si lamenta lo scompigliato orso;
e la cerbiatta alza il proprio grido,
grida inconsolabilmente; sopra un plumbeo cielo
ombre di nuvole sono spazzate via da un cupo gelo;
un lucore traluce la luna, e un mostro color neve vola,
scuotendoli, fa stormire gli alberi.
Il gioco della brina è lento, serio come la morte:
un fragile fiore di ghiaccio tintinna là fuori, sugli infissi;
penseresti che è solo una ragnatela di pizzo lasciata cadere,
un’umida ragnatela di freddo.
Così la poesia stessa si ferma davanti a voi,
batte leggermente i suoi piedi, s’impenna e poi ricade
come la morte, come la morte; l’immobilità frusciante dell’inverno
prosegue in silenzio.

27 febbraio 1940

Miklòs Radnòti (1909-1944)

daniela
26-January-2015, 15:23
Epigrafe

O tu che segni, passeggero del colle,
Uno fra i molti, questa non più solitaria neve,
Porgimi ascolto: ferma per pochi istanti il tuo corso
Qui dove m’hanno sepolto, senza lacrime, i miei compagni:
Dove, per ogni estate, di me nutrita cresce
Più folta e verde che altrove l’erba mite del campo.
Da non molti anni qui giaccio io, Micca partigiano,
Spento dai miei compagni per mia non lieve colpa,
Né molti più ne avevo quando l’ombra mi colse.
Passeggero, non chiedo a te né ad altri perdono,
Non preghiera né pianto, non singolare ricordo.
Solo una cosa chiedo: che questa mia pace duri,
Che perenni su me s’avvicendino il caldo e il gelo,
Senza che nuovo sangue, filtrato attraverso le zolle,
Penetri fino a me col suo calore funesto
Destando a nuova doglia quest’ossa oramai fatte pietra.

6 ottobre 1952.
Primo Levi
da Ad ora incerta

daniela
26-January-2015, 15:27
Per Adolf Eichmann

Corre libero il vento per le nostre pianure,
Eterno pulsa il mare vivo alle nostre spiagge.
L’uomo feconda la terra, la terra gli dà fiori e frutti:
Vive in travaglio e in gioia, spera e teme, procrea dolci figli.
… E tu sei giunto, nostro prezioso nemico,
Tu creatura deserta, uomo cerchiato di morte.
Che saprai dire ora, davanti al nostro consesso?
Giurerai per un dio? Quale dio?
Salterai nel sepolcro allegramente?
O ti dorrai, come in ultimo l’uomo operoso si duole,
Cui fu la vita breve per l’arte sua troppo lunga,
Dell’opera tua trista non compiuta,
Dei tredici milioni ancora vivi?
O figlio della morte, non ti auguriamo la morte.
Possa tu vivere a lungo quanto nessuno mai visse:
Possa tu vivere insonne cinque milioni di notti,
E visitarti ogni notte la doglia di ognuno che vide
Rinserrarsi la porta che tolse la via del ritorno,
Intorno a sé farsi buio, l’aria gremirsi di morte.


20 luglio 1960
Primo Levi
da “Ad ora incerta”

Aleciccio
27-January-2015, 09:12
“Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa” (Scritta apparsa su un muro di Auschwitz)

Aleciccio
27-January-2015, 09:16
MEMORANDUM
Un uomo, che alcuni ritenevano
saggio, dichiarò che dopo Auschwitz
non fosse più possibile alcuna poesia.
Sembra che delle poesie
l’uomo saggio non abbia avuto
alta considerazione –
quasi che queste servissero a consolare
l’anima di sensibili contabili
o fossero vetri intarsiati
attraverso i quali si guarda il mondo.
Noi crediamo che le poesie
siano ridiventate possibili
ora più che mai, per la semplice ragione che
solo in poesia si può esprimere
ciò che altrimenti
sarebbe superiore a ogni descrizione.


HANS SAHL

Aleciccio
27-January-2015, 09:26
Nel giorno della memoria
ricordiamoci di guerre assurde
senza senso, di forni accesi
pronti a uccidere anime innocenti.

Nel giorno della memoria
ricordiamoci di urla non ascoltate
di quell'indifferenza al dolore
di chi è morto ingiustamente.

Nel giorno della memoria
ricordiamo di quanto l'uomo
sia una vera bestia
di quella morale persa a combattere.

Nel giorno della memoria
ricordiamoci dell'atrocità
di ogni assurdo gesto compiuto
di quelle vite che non ci sono più.

Nel giorno della memoria
ricordiamoci dei fatti
di quei "orrori " compiuti
di chi non c'è più.

Di vite colpite senza "colpe".
Silvana Stremiz

Claire
27-January-2015, 12:44
http://www.luzappy.eu/shoah/aus_entrata.JPG

Scriveva Simon Wiesenthal:

“(…)Noi però, i sopravvissuti, abbiamo dei doveri non solo verso i morti, ma anche verso le generazioni future: dobbiamo trasmettere loro le nostre esperienze, sì che ne possano trarre degli insegnamenti. Informarsi significa difendersi.(…) Come far capire a chi conosce la morte soltanto dalla lettura dei giornali che cosa prova un uomo che vede il fumo al di sopra dei crematori e sa che quel greve odore dolciastro è quanto resta di persone che ancora ieri marciavano in una lunga colonna per le strade del lager?(…)Il dilemma fondamentale mi sembra proprio questo: noi abbiamo il dovere di mostrare ai giovani quanto unico e inaudito, quanto inconcepibile, quanto eccezionale sia stato il tempo dell’Olocausto.”


Brano tratto dal libro GIUSTIZIA, NON VENDETTA

Claire
27-January-2015, 12:53
Questa è la strada per Theresienstadt


Questa è la strada per Theresienstadt
che a migliaia percorrevano a stento
e lo stesso torto ha subito
ognuno di loro, a migliaia.
La attraversavano col capo chino
– la stella di Davide sul cuore –
stanchi, coperti di polvere, i piedi feriti,
gli animi straziati di dolore.
La mano lacerata da carichi pesanti
da rudi ordini sospinta.
Oh strada infinita nel sole rovente
con le gole piagate dalla sete.
Questa è la strada per Theresienstadt
che il sangue ci ha bevuto del cuore,
ove più d’un anziano, stanco, è crollato
sul sentiero pietroso spirando.
È una strada ricolma d’orrenda miseria,
di fiumi di lacrime versate
di bimbi piangenti e donne ansimanti,
cosparsa di cupo dolore.
Qui con lo sguardo smarrito, anziani dal passo malfermo
docili trottavano in gregge.
Quanti di loro mai più percorreranno indietro la strada,
ché la terra li abbraccia pietosa.
E questa è anche la strada che rombando in giù
percorrevano in furia i motori,
a trasportare i destinati alla morte,
in incessante carico gemente.
Questa è la strada per Theresienstadt,
smisurata di dolore,
e mai più la dimenticherà
chi una sola volta l’ha vista.

Ilse Weber

Claire
27-January-2015, 12:57
LA SPELLATRICE DI PATATE

‎Spello patate per l’intero giorno
con cento altre donne.‎
Siedo nella baracca ammuffita
sin dal primo grigiore dell’alba.

‎Siedo e non sento nulla
di ciò che raccontano le altre.‎
I miei pensieri s’allontanano da me
mentre le mie mani spellano.

‎I miei pensieri sono colmi di pena
per la figlia, scomparsa in Polonia.‎
Le altre possono ancora esser liete
e furtive ridere e scherzare.‎

Rotolano e s’ammucchiano
nei cesti i tuberi marroni.‎
A Dachau hanno portato mio figlio,‎
perché Dio lo ha fatto morire?

‎E passano lentamente ore e ore,‎
ferite sono e dure le mie mani.‎
Di tifo è morto in ospedale mio nipote,‎
quando finirà la mia vita pure?

‎Patate, patate, giorno dopo giorno
solo spellare, spellare all’infinito.‎
E patate s’insinuano nei miei sogni
per tormentarmi la notte ancora

.‎Si animano le bucce e si contorcono
in serpenti sibilanti,‎
che mi inseguono e in cerchio mi stringono,‎
finché spietati mi catturano.‎

E di nuovo viene un nuovo giorno
e siedo al grigiore dell’alba
spellando patate nella baracca ammuffita
con cento altre donne.‎

Ilse Weber

Claire
27-January-2015, 13:12
Lettera a mio figlio


Figlio mio caro, oggi di tre anni fa
sei partito per il mondo tutto solo.
Ti rivedo ancora là alla stazione di Praga,
dallo scompartimento, gonfio di lacrime e impaurito
inclinare verso me i riccioli castani
e implorare: fammi stare con te.
Duro t’è parso che t’abbiam fatto partire,
otto anni avevi soltanto ed eri piccolo e tenero.
E quando tornammo a casa senza te
mi sembrò che il cuore m’andasse in pezzi.
Ho pianto molto spesso, credimi,
eppure son felice che tu non sia qui.
Andrà un giorno in cielo di sicuro
la signora straniera che ti ha accolto.
Ad ogni respiro la benedico
e il tuo amore per lei non sarà mai troppo.
È così cupo attorno a noi,
tutto ci hanno portato via, nulla più ci è rimasto.
La casa, la terra natale, neanche più un cantuccio si è salvato
e neppure un qualcosa di caro.
Il tuo trenino persino
e il cavallino a dondolo di tuo fratello.
Neanche il nome ci hanno lasciato.
Con numeri intorno al collo
andiamo per vicoli marchiati come bestie
– ma ciò non sarebbe niente, se almeno fossi
con tuo padre nella stessa casa.
E neppure il piccolo può stare assieme a me,
mai in vita mia sono stata così sola.
Sei ancora piccolo e perciò non puoi capire
in quanti ci accalchiamo in una stanza.
Corpo sta a corpo e ti porti addosso la pena altrui
e senti la tua solitudine in un dolore estremo.
Figlio mio, sei in salute e studi da bravo?
Nessuno ti canta più ora per farti addormentare?
Talvolta di notte mi pare
di risentirti affianco a me.
Ma pensa, un giorno quando ci rivedremo,
non ci capiremo l’un l’altra.
In Svezia tu da lungo tempo hai già scordato il tuo tedesco
ed io, io non so parlare lo svedese.
Non sarà strano? Ah, fosse già arrivato il tempo
d’aver così d’un tratto un figlio grande.
Ti piace ancora tanto giocare con i soldatini di piombo?
Io abito in una caserma vera con mura scure e stanze cupe.
Non si ha idea di ciò che il sole sia, né di fogliame o d’alberi.
Sono infermiera di bambini qui
ed è bello aiutare e lenire.
Di notte talvolta veglio su di loro,
una luce molto fioca illumina la sala.
Siedo là e vigilo sulla loro pace,
e ogni bimbo mi par che sia un pezzetto di te.
Allora mi vola via verso te più d’un pensiero –
eppure son felice che tu non sia qui.
La vita mi ha preso molto di bello
e quanta felicità ho appena toccato, con te, e subito perso.
Tuttavia lo sopporto di cuore, anche se talvolta è duro,
molto male ti è stato risparmiato.
E volentieri soffrirei mille tormenti,
se con essi potessi ricompensare la tua felicità di bimbo. –
Ora è tardi e voglio andare a dormire.
Ti potessi vedere anche solo un istante!
Non posso far altro invece che scrivere lettere
piene di nostalgia – e rimanere ferma con loro.

Ilse Weber

Poetessa cecoslovacca internata prima a Theresienstadt (ghetto di Terezin) e poi uccisa a Auschwitz.

Andrea
27-January-2015, 17:16
Salmo

Nessuno ci impasta più con terra e argilla,
nessuno evoca la nostra polvere.
Nessuno.
Sia lode a te, Nessuno.
Per amor tuo
fioriremo.
Incontro a te.Noi siamo
fummo,
e resteremo sempre
un Nulla che fiorisce:
la rosa di Nessuno.Con
lo stelo lucente come l’anima
con lo stame ebbro di cielo,
la corona imporporata
dalla parola, che cantammo
sopra, oh al di sopra
della spina.

Paul Celan

Claire
27-January-2016, 10:02
3989

.

Claire
27-January-2016, 10:06
Enigma

Da Bergen una cassa di denti d’oro,
Da Dachau una montagna di scarpe
Da Auschwitz una lampada in pelle.
Chi ha ucciso gli ebrei?
Non io, esclama la dattilografa,
Non io, esclama l’ingegnere,
Non io, esclama Adolf Eichmann,
Non io, esclama Albert Speer.
Il mio amico Fritz Nova ha perduto il padre,
un sottufficiale dovette scegliere.
Il mio amico Lou Abrahms ha perduto il fratello.
Chi ha ucciso gli ebrei?
David Nova ingoiò il gas,
Hyman Abrahms fu picchiato e ucciso dalla fame.
Certi firmavano le carte,
e certuni stavano di guardia,
e certi li spingevano dentro,
e certuni versavano i cristalli
e certi spargevano le ceneri,
e certuni lavavano le pareti,
e certi seminavano il grano,
e certuni colavano l’acciaio,
e certi sgomberavano i binari,
e certuni allevavano il bestiame.
Certi sentirono l’odore del fumo,
certuni ne udirono solo parlare.
Erano tedeschi? Erano nazisti?
Erano uomini?Chi ha ucciso gli ebrei?
Le stelle ricorderanno l’oro,
il sole ricorderà le scarpe,
la luna ricorderà la pelle.
Ma chi ha ucciso gli ebrei?

William Heyen

daniela
27-January-2016, 15:31
"Come nascono i lager?
Facendo finta di niente."
Primo Levi

3990

Veduta aerea di una scena industriale

C’è un treno sulla rampa, scarica gente
che cade dai vagoni ed incespica verso il portone.
Le ombre dell’edificio si inclinano sul campo,
dietro ogni ombra una più lunga
e da quell’ombra sguscia un’ombra di fumo
nero come terra appena arata. Oltre il portone,
un piccolo giardino e qualcuno inginocchiato.
Sta forse tastando le gialle fioriture
per vedere quali hanno attecchito e quali avvizziranno,
avvinghiate a un pomodoro verde che cresce.
La gente fa resistenza ma è spinta a forza verso il portone aperto,
e quando entrerà vedrà il giardino
e qualcuno, egli stesso giardiniere, anelerà a
buttarsi in ginocchio, per districare rampicanti,
strappare erbacce, rinfrescarsi le mani nella terra umida.
Moriranno presto, questione di minuti.
Anche dalla nostra altezza, vediamo sulla fotografia
l’ombra dell’aereo che, scura e immensa, si stampa
su Birkenau, con un’ala nera che ombreggia il giardino.
Non possiamo dire quali sono le guardie e quali i prigionieri.
Siamo osservatori. Ma se avessimo delle bombe, le lanceremmo.

Andrew Hudgins

daniela
27-January-2016, 15:50
"Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo.
I segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea."
Primo Levi

3991

Dovrei, forse, provare rabbia.
Provo, invece, vergogna.
La vergogna di essere uomo.
Primo Levi



La Bbc ha realizzato con un drone delle riprese aeree del campo di concentramento di Auschwitz -Birkenau, in Polonia.


http://www.internazionale.it/video/2015/02/04/il-cielo-sopra-auschwitz

Andrea
28-January-2016, 11:32
Non omnis moriar, i miei possedimenti
Prati di tovaglie, roccaforti di armadi,
Distese di lenzuola, preziosa biancheria
E vesti, vesti chiare mi sopravviveranno.
Non lascio alcun erede, che la tua mano frughi
Tra le mie cose ebree, signora Chominowa,
Donna di Leopoli, prode moglie di una spia,
Lesta delatrice, madre di un Volksdeutcher.
Adesso sono tue, perché lasciarle a estranei.

Zuzanna Ginczanka, tra le più grandi poetesse polacche,
fucilata nel 1944 a Cracovia

daniela
15-February-2016, 15:29
Cosa c’è nel museo di Auschwitz
ci sono scarpe abbastanza da calzarne i piedi
di una intera generazione
occhiali per vedere tutti i panorami d’Europa
valigie per milioni
di possibili ritorni a casa
tutti questi oggetti sono rimasti uguali a prima
il nome sulle etichette il fango secco sulle suole
solo una cosa è andata avanti
- non posso proprio chiamarlo vivere –
c’è una stanza intera piena di capelli
sono ingrigiti sul pavimento aspettando i giovani di allora
che nella vecchiaia
non li hanno mai raggiunti

Francesco Tomada