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Visualizza la versione completa : BRUNO MORCHIO: noir...genovese.



Rosy
05-December-2011, 15:34
Bruno Morchio (Genova (http://www.scompaginando.it/wiki/Genova), 6 agosto (http://www.scompaginando.it/wiki/6_agosto) 1954 (http://www.scompaginando.it/wiki/1954)) è uno scrittore (http://www.scompaginando.it/wiki/Scrittore) e psicologo (http://www.scompaginando.it/wiki/Psicologo) italiano (http://www.scompaginando.it/wiki/Italia).
E' autore di romanzi del genere " noir mediterraneo".
Vive a Genova, dove lavora come psicologo e psicoterapeuta.
Nel 1999 scrisse il suo primo romanzo, "Maccaia", che propose ad Einaudi ed alla Sellerio, ma non trovò un editore disposto a pubblicarlo.
Continuò a scrivere, e riuscì a pubblicare il suo secondo libro, "Bacci Pagano, una storia da caruggi", con la Fratelli Frilli Editore, picola casa editrice genovese che pubblica soprattutto noir ambientati in Liguria.
Da allora è arrivato per lui il successo.

Romanzi:
BACCI PAGANO, UNA STORIA DA CARUGGI (2004)
MACCAIA (2004)
LA CREUZA DEGLI ULIVI ( LE DONNE DI BACCI PAGANO) (2005)
CON LA MORTE NON SI TRATTA (2006)
LE COSE CHE NON TI HO DETTO ( 2007)
ROSSOAMARO ( 2008)
COLPI DI CODA ( 2010)


374

Rosy
05-December-2011, 15:47
Bacci Pagano è, nel vasto panorama degli investigatori "noir" italiani, insieme all'avvocato Guido Guerrieri di G. Carofiglio, uno dei miei preferiti.
E non perchè sia genovese come la sottoscritta ( genovese di...adozione!); anche se devo ammettere che la conoscenza dei luoghi dove si svolgono le storie, aiuta molto ad "entrare" nelle vicende. Ad immaginarle meglio..
Una breve presentazione.

I romanzi di Bruno Morchio -psicologo genovese - non si possono definire thriller, di quelli che ti tengono col fiato sospeso e ti mandano in circolo scariche di adrenalina....
Sono però avvincenti, di lettura scorrevole, senza scene truculente.Densi di umanità e di una sottile malinconia, che mi incanta....
Ed hanno una loro originalità, che li rende diversi da ogni altro da me finora letto.

Sono sei romanzi, che vanno rigorosamente letti nell'ordine in cui sono stati pubblicati,perchè dietro ai vari casi , trattati di volta in volta dall'investigatore,c'è la "sua" vita che scorre, ed è la sfaccettatura più interessante, più densa di contenuti.

Il protagonista è l'investigatore privato Bacci (Giovanni Battista) Pagano, che vive e si aggira su una vespa color amaranto tra i carruggi della vecchia Genova, un centro storico sospeso tra il degrado e la speculazione edilizia travestita da rimodernamento.

Sono i luoghi- ed i personaggi- prediletti e cantati da De Andrè, nelle sue indimenticabili canzoni.

Bacci Pagano ha una vita incasinata, ma ispira immediata simpatia. Ha perso per strada i sogni della sua gioventù. La moglie lo ha lasciato; da dieci anni gli ha allontanato la figlia.
Trova e perde fidanzate....Ha pochi amici, ma i pochi sono fidati, e sono personaggi un pò speciali, come il commissario della Mobile, il napoletano Pertusiello.
Bacci Pagano è un personaggio irresistibile.
Si scontra con il male e la stupidità del mondo. Non rinuncia al suo passato( è stato in carcere). Ama i piaceri della vita e le donne; sta male- tanto da vomitare - ogni volta che è costretto a sparare...
Ma la sua umanità, il suo vissuto, lo rendono ricco di quel "fiuto" necessario a risolvere anche i casi più intricati.

Da qui inizia la sua storia, legata di volta in volta ad un "caso" da risolvere.

L'argomento di questo romanzo.
Mentre indaga su un caso di guerra commerciale e di
riciclaggio di denaro sporco l'investigatore privato Bacci Pagano viene
assoldato da un vecchio amico per scoprire chi ha rubato la carabina con cui
qualcuno vuole uccidere il Presidente del Consiglio in visita a Genova.

Ma questa storia, secondo me, è un pretesto per farci conoscere il personaggio e l'ambiente, a renderceli familiari.
Personaggio da ricordare, il caro Bacci, definito da una delle sue donne "analfabeta dei sentimenti.."; è una definizione che mi è rimasta impressa!

Anche se si muove in una Genova incantevole,Bacci Pagano è un personaggio che merita di essere conosciuto anche dai non-genovesi!
voto: ottimo.
( p. s. si è capito che adoro i noir all'italiana?)


Consigliato a chi ha letto...

...i più noti autori di "noir" all'italiana.

Rosy:-P:-P

375

Mauro
13-December-2011, 14:42
Il consiglio l'ho già seguito e devo dire che è stato amore a prima vista , un po' per il personaggio decisamente affascinante, un po' per le pennellate con cui Morchio descrive Genova e i suoi dintorni che fanno scendere una sorta di "saudade" nell'animo di quei milanesi che, come me, si sentono irresistibilmente attratti da una città grande, viva, popolare e che soprattutto ha il mare al posto della nebbia.
Il mio rammarico è che non riesco a trovare "Maccàia" ma gli altri li ho tutti e un po' per volta farò le mie gite letterarie in Liguria.

Rosy
13-December-2011, 14:48
Che bellezza, Mauro, condividere con te, di cui stimo il gusto, questo autore! l'ho pure conosciuto , alla presentazione di Rossoamaro, a Genova. E' una persona piacevole e alla buona.
Sai che cosa mi dispiace?
Avevo tutti doppioni dei suoi romanzi, perchè c'è stato un tempo in cui Il secolo XIX li regalava un giorno alla settimana.
Perciò avevo due "Maccaia"! Li ho regalati ( i doppi)- lo avevo raccontato tempo fa, nel..mondo precedente- ad un mio povero che chiamo Il lettore, perchè legge libri come un'idrovora. Te lo avrei fatto avere volentieri! un caro saluto
Rosy

Rosy
13-December-2011, 14:54
Visto che l'amico Mauro mi ha...scatento il ricordo, vorrei postare qui il mio commento su MACCAIA, il romanzo di Morchio che ho preferito fra tutti.



"...lo scirocco spira su
Genova per tre quarti dell'anno. Fino ad estenuarsi in un'aria immobile e
fradicia di umidità.Quell'aria sospesa, dove tutto può accadere e niente accade
mai per noi genovesi , ha un nome preciso.
La chiamiamo MACCAIA."

Questo è , secondo me, il miglior romanzo di Morchio; protagonista
l'investigatore privato Bacci Pagano, la sua moto amaranto,
la sua casa nei vicoli di Genova,le sue donne vecchie e nuove, la sua sottile
malinconia...
Un pensionato viene ritrovato sulle alture della città addirittura sbranato da
un ..lupo.
E' un caso inusuale, ed all'insolita indagine è chiamato, manco a dirlo, il
nostro Giovanni Battista (Bacci), che si butta a capofitto nelle ricerche,
aiutato più che da prove certe, dal suo intuito.
Del resto l'autore è uno psicologo, a qualcosa gli servirà, la professione!
La storia è avvincente, un perfetto esempio di NOIR mediterraneo.
Il bello di questi romanzi è che "scorrono" uno dopo l'altro,
mescolando vicende private e casi da risolvere, alla maniera della Giménez
Bartlett, tanto per intenderci.
E poi , nello sfondo, c'è una Genova così affascinante, che credo possa
incantare non solo i genovesi!
In certi momenti pare quasi di respirare l'odore dei "caruggi",
l'odore di pesto, di stoccafisso.
Di vivere l'atmosfera suggestiva del "caffè degli Specchi" dove va
spesso Bacci...(quando vado lì a prendere il caffè, mi guardo sempre intorno,
per vederlo apparire.....)
Ultime, ma non ultime per importanza, le sue...vicende di cuore, che mi
intrigano moltissimo! e non mancano mai.
Gradevolissima lettura.
Rosy:-P:-P

460

Rosy
25-December-2011, 22:06
Ecco la terza avventura del nostro investigatore Bacci Pagano, genovese doc, con tante caratteristiche che lo rendono unico. Una , per esempio, che non credo di avere ancora citato- e che mi pare simpatica- è che non porta le mutande!

Qui è alle prese con un caso piuttosto ordinario: il pedinamento per questione di corna , commissionato da una moglie.
Peccato che subito dopo la possibile amante del marito sia trovata assassinata. ...e guarda caso, questa fosse amica della nuova fidanzata di Bacci, separato in attesa di divorzio.
Intanto spunta una vecchia fiamma, Valeria...
Insomma: qui si capisce perchè il sottotitolo sia LE DONNE DI BACCI PAGANO!!

Perchè ne...girano parecchie.

Infatti questa storia mi è piaciuta perchè va oltre il "caso" noir. E' un romanzo (giallo) psicologico, che indulge in riflessioni, malinconie, stati d'animo...e mi piace moltissimo..
Vi cito un breve brano; un pensiero di Bacci sul suo defunto matrimonio. Bellissimo, secondo me.

"Un matrimonio finito male è una ferita aperta che ti porti dentro.Dovunque tu vada.
...Un matrimonio finito ti sanguina dentro, perchè i ricordi belli son duri a morire.E fanno tanto, tanto male.
E ogni volta che fanno capolino, bisogna sfoderare il bisturi della razionalità per tenere duro.

...a quel punto, la sola terapia rimane il cinismo.
L'estrema risorsa che ci resta quando sentiamo che il mondo ci ha fregati, oppure che ci siamo fregati da soli con le nostre mani.
Noi non siamo fatti per vivere una vita sola.
E in quella che abbiamo vorremmo farci star dentro ben altro di quanto possa contenere.
E così diventa maledettamente difficile accettare l'idea di perdere qualcosa. Qualunque cosa che sia bella.
E che ci abbia dato un poco di gioia e di senso del vivere."

Ma secondo voi, un uomo che ha di questi pensieri, non è da amare tanto?e da..."stropicciare"?

Rosy:-P

529

Marmy
11-January-2012, 04:37
Brava, Rosy, che stai riproponendo queste recensioni! Peccato che sia andato perso tutto quello che ne avevamo scritto "di lá".

A me era piaciuto tanto, oltre ai primi che sono fantastici, anche Rossoamaro. L'ultimo invece un po' troppo spy story, troppo stile america e poca Genova poetica...

Rosy
11-January-2012, 17:47
Se mi fai di questi complimenti...io proseguo! Il prossimo nell'ordine è
CON LA MORTE NON SI TRATTA.


Bacci, stavolta, in trasferta: gli è commissionata la ricerca di una persona, un ragazzo tossicodipendente, in Sardegna.
In questa avventura, abbandoniamo perciò i noti "scenari" genovesi, carrugi e stradine malfamate della città vecchia, per trasferirci in una ventosa ed affascinante Sardegna, a Tertenia.

Il soggiorno sardo non sarà per Bacci solo un' occasione di vacanza, ma una possibilità meravigliosa.
Quella di rivedere dopo dieci anni la figlia diciottenne che la moglie , piena di rancore, gli aveva proibito di vedere, dopo il divorzio.
La ragazza dovrebbe raggiungerlo, salvo imprevisti.
E' una spina del cuore del nostro protagonista, questo distacco che pareva non finire mai.
E Aglaia ( così si chiama) arriva.
E qui la storia procede su due strade: la ricerca del ragazzo- e relativa conoscenza di strani personaggi collegati- e il "ritrovarsi", emozionante, dolcissimo. Anche se non sempre facile: dieci anni di lontananza sono lunghi...e duri.

Trascrivo il brano - struggente, secondo me- dell'incontro tra padre e figlia.

"....Quando mi fu davanti, a pochi centimetri dal volto,entrambi non sapevamo cosa fare.
Ma fu un attimo.
Allungò le mani perchè io le afferrassi e le stringessi nelle mie. Erano morbide e fredde, e si lasciarono prendere e tenere come due palpitanti animaletti bisognosi di cure e di infinita tenerezza.
Forse avremmo entrambi voluto piangere e abbracciarci.
Forse avremmo potuto provare a parlare e a colmare il vuoto di dieci anni di silenzio con parole che sarebbero rimaste impresse nella nostra memoria.
Forse.
Invece entrambi tacevamo, persi ciascuno dentro gli occhi dell'altro. Come in uno specchio che rifletteva un'acuta, dolorosa felicità. Una temeraria promessa di futuro, dove la nostalgia per tutto quello che avevamo perduto trovava requie e poteva evitare di corrompersi.
Senza diventare rancore e recriminazione del passato".

Poco giallo poco NOIR, quindi; molto romanzo di sentimenti forti. Consigliato.

Rosy

Rosy
20-January-2012, 21:32
Un pò di trama...
Bacci Pagano è un uomo insieme complicato e semplice. Detesta le ipocrisie del potere ma anche il ricatto dei buoni sentimenti. Non sa dire di no alla richiesta di Mara, una delle donne della sua vita: deve tenere a bada le inquietudini del dottor Nicolò Ingroia, detto il Gigante, uno psicoanalista che vive sulle alture che sovrastano Genova Nervi. Bacci avrebbe avuto più di un motivo per rifiutare l'incarico: non è il suo mestiere occuparsi di un alcolizzato che ha tentato il suicidio; e poi il Gigante l'aveva già incontrato vent'anni prima, quando indagava sulla morte di un suo giovane paziente, misteriosamente ucciso in Thailandia. Tra memoria e presente, dall'Estremo Oriente ai carruggi della città vecchia, Bacci Pagano deve mettere alla prova tutta la sua tenacia, in una vicenda in cui all'odio e alla disperazione si oppongono l'intelligenza e la ragione, alla ricerca di una verità elusa e sepolta. Nei serrati duelli verbali tra Bacci e il Gigante, l'investigatore "analfabeta dei sentimenti" e lo psicanalista allo sbando, spesso uno sguardo e un silenzio - o magari una citazione di Proust - contano più delle parole. Un romanzo che dà voce a una città irripetibile, dove si sfiorano e s'intrecciano di continuo mondi diversi: dall'alta borghesia chiusa nel suo orgoglio alla casbah di immigrati e prostitute, passando per la memoria di una metropoli industriale che non c'è più.

Il mio commento.

Un'altra avventura del mio italianissimo eroe Bacci Pagano; l'ultima, "Colpi di coda" è già al calduccio nella mia libreria, ma aspetterà il suo turno, con pazienza.

Ritorniamo a Genova, stavolta, dopo la parentesi sarda del precedente romanzo, che Morchio ha secondo me voluto per un tributo all'amata Sardegna.
La sua Genova , descritta magistralmente, con dei "tocchi" da artista.

In questa storia , il nostro investigatore deve aiutare un vecchio conoscente, uno psichiatra soprannominato Il Gigante, alcoolizzato e con tendenze suicide.
Bacci aveva conosciuto l'uomo vent'anni prima in occasione di un'indagine in Thailandia, la morte di un ragazzo. Così, di malavoglia , si rifugia nella sua villa, con la giovane moglie del medico , un pò ambigua...
E Qui decolla la storia, che ciascuno andrà a scoprire, se lo ritiene!

Il romanzo è tutto un intrecciarsi di presente e passato, e , soprattutto , non è un giallo tradizionale, che segua i canoni classici; indulge molto sulle sfumature psicologiche dei personaggi, che sono molto bene caratterizzati.

Non posso trattenermi dal citare alcune righe, che mi piacciono particolarmente...
Forse, avulse dalla storia, sembreranno strane, ma mi "intrigava" questo concetto.
Premessa:la protagonista delle parole è Mara, la sua storica donna, quello che lo chiama bonariamente "L'analfabeta dei sentimenti" ( nota mia: QUANTI analfabeti dei sentimenti ci sono in circolazione??)

"...Erano trascorsi diversi mesi, dall'ultima volta che avevamo fatto l'amore.
La nostra storia era diventata questo, estemporanei sussulti su un mare piatto e senza sole.
In questi anni Mara aveva avuto diverse storie e aveva anche provato a giocare l'azzardo di una nuova relazione importante.
Di quelle che portano all'altare e da cui può arrivare un figlio.

Ma era finita male e non ne avevano fatto niente. Nè dell'altare, nè del figlio.......
Quelle poche scopate che siamo riusciti a racimolare dopo la fine del nostro amore avrebbero potuto aver luogo comunque.
Anche dopo l'altare e il figlio, e persino se avesse deciso di farsi suora.
Perchè quello che ci legava era il sesso.
E il sesso non ha bisogno di crismi, per trovare soddisfazione.
E' indifferente alle carte dello stato civile non meno che ai legami sentimentali sui quali si investe per costruire il futuro".
Bella storia!
Rosy
:-P:-P
615

Mauro
19-April-2012, 15:19
Ritorno a questo thread come sempre quando termino un libro di Morchio per aggiornare le recensioni sui suoi lavori. Questa volta si tratta di "Maccaia - Una settimana con Bacci Pagano"

La storia è il classico giallo-noir che partendo dalla morte (quantomeno inusuale) di un pensionato che si scopre essere molto più ricco di quanto sembrasse, si snoda lungo i carruggi di Genova oppressi da un'aria umida e appiccicosa, la maccàia appunto, figlia di un capriccioso scirocco primaverile.
E se tutta la trama, compreso il finale, non è certo un qualcosa che resti particolarmente impresso nella memoria del lettore, c'è sicuramente molto da apprezzare e ricordare delle atmosfere genovesi che fanno da sfondo alla storia e alle vicissitudini professionali e umane di Bacci Pagano, il quale pur facendo sfoggio del solito cinismo di facciata rimane sempre un personaggio che vive passioni autentiche nonostante la definizione di "analfabeta dei sentimenti" affibiatagli dalla sua compagna.

Sempre molto apprezzato questo scrittore che riesce a farmi dimenticare per qualche ora il grigiore di Milano portandomi idealmente sulle rive del Tirreno

Rosy
22-August-2012, 21:11
Manca il commento di ROSSOAMARO; lo cerco e lo posto quanto prima. ciao
Rosy

Cecilia (Teresa)
22-August-2012, 21:41
Eccolo il thread! Grandissima Rosy:mrgreen:

Manca solo l'intervista che ho realizzato...ebbene si! Proprio oggi lo scrittore mi ha risposto..prossimamente sul blog!

Rosy
22-August-2012, 21:43
Eccolo il thread! Grandissima Rosy:mrgreen:

Manca solo l'intervista che ho realizzato...ebbene si! Proprio oggi lo scrittore mi ha risposto..prossimamente sul blog! iO L'HO CONOSCIUTO. aspettiamo con ansia! ciao
Rosy

Fosca
24-August-2012, 09:49
mi avete incuriosito su questo scrittore
c'è un ordine cronologico da seguire per capirci oppure posso iniziare da qualsiasi titolo ?
grazie

Mauro
24-August-2012, 12:37
L'ordine cronologico sarebbe decisamente preferibile ed è questo:

Bacci Pagano. Una storia da carruggi, Fratelli Frilli Editori, 2004.
Maccaia, Fratelli Frilli Editori, 2004.
La crêuza degli ulivi - Le donne di Bacci Pagano, Fratelli Frilli Editori, 2005.
Con la morte non si tratta, Garzanti, 2006.
Le cose che non ti ho detto, Garzanti, 2007.
Rossoamaro, Garzanti, 2008.
Colpi di coda, Garzanti, 2010.

Il primo libro dà già un'idea chiara ed esauriente del personaggio (l'investigatore Bacci Pagano, appunto) e dello stile di scrittura di Morchio, per cui se ti dovesse piacere hai già trovato un serial writer da seguire ;).
Io finora ho letto i primi quattro e forse l'unico che ho trovato meno bello (ma mai brutto!) è "Maccaia" che comunque è di gran lunga superiore a tanti altri noir che ho letto.

Rosy
26-August-2012, 23:13
L'ordine cronologico sarebbe decisamente preferibile ed è questo:

Bacci Pagano. Una storia da carruggi, Fratelli Frilli Editori, 2004.
Maccaia, Fratelli Frilli Editori, 2004.
La crêuza degli ulivi - Le donne di Bacci Pagano, Fratelli Frilli Editori, 2005.
Con la morte non si tratta, Garzanti, 2006.
Le cose che non ti ho detto, Garzanti, 2007.
Rossoamaro, Garzanti, 2008.
Colpi di coda, Garzanti, 2010.

Il primo libro dà già un'idea chiara ed esauriente del personaggio (l'investigatore Bacci Pagano, appunto) e dello stile di scrittura di Morchio, per cui se ti dovesse piacere hai già trovato un serial writer da seguire ;).
Io finora ho letto i primi quattro e forse l'unico che ho trovato meno bello (ma mai brutto!) è "Maccaia" che comunque è di gran lunga superiore a tanti altri noir che ho letto. A me è piaciuto molto Maccaia, credo di averlo anche già scritto...
Anche se... i successivi, in cui si parla di giallino chiaro ( non veri gialli) ma anche molto di sentimenti, a 360 gradi, sono ancora migliori. LETTI IN ORDINE EH!!!! COME DICE MAURO.
CIAO Rosy

Rosy
26-August-2012, 23:21
ROSSOAMARO.
Trama.

In una corsia d'ospedale Bacci Pagano sta vegliando Jasmìne Kilamba: è riuscito a stento a liberarla da una gang di sadici assassini e ora la donna sta lottando tra la vita e la morte. Lo avvicina un anziano tedesco di nome Kurt Hessen, arrivato a Genova alla ricerca del fratellastro italiano, del quale sa soltanto che la madre era di Sestri Ponente e si faceva chiamare Nicla... Hessen vuole affidare l'indagine all'investigatore dei carruggi, che d'istinto rifiuta. Ma a convincerlo basta un assegno molto, troppo generoso e, forse, qualche altro oscuro motivo. Inizia così un viaggio nel passato che riporta Bacci alla Genova del 1944 popolata di soldati tedeschi, fascisti, partigiani e spie, dove i suoi genitori e il nonno Baciccia lavoravano come operai e Nicla serviva alla mensa dell'Ansaldo Fossati. L'immagine della giovane, informatrice della Resistenza infiltrata presso i nazisti, si sovrappone a quella di Jasmìne, prostituta nera fuggita da una terra senza speranza. E anche la città dilaniata dalla guerra, dalla miseria e dalla fame si confonde con la metropoli contemporanea, investita dal vento della globalizzazione.


Ecco il commento che ne avevo scritto a suo tempo.

Ottimo!
Penultima storia con protagonista l'investigatore genovese Bacci Pagano.
L'ultima è Colpi di coda.
Ricordo che per essere apprezzato va letto rigorosamente in ordine temporale, perchè le sue vicende seguono di pari passo le storie poliziesche...

Questo caso è un pò diverso dai precedenti, perchè affonda le sue radici in un passato neppure troppo lontano...
ROSSOAMARO prende il nome da un aperitivo bevuto in passato da alcuni protagonisti della storia.
E' sicuramente l'opera migliore di questo autore, che mostra di avere raggiunto una piena maturità come scrittore.

In questo romanzo, che si svolge a cavallo fra due epoche, il 1944 ed oggi, Morchio narra con maestria una storia dolorosa , che parte con apparente leggerezza: la ricerca di una persona del passato.
Le radici di questa ricerca si riveleranno ben più profonde di quanto non appaia a prima vista...e in un flash back continuo, si snoderà una vicenda ricca di risvolti umani.


Un romanzo come i precedenti non tanto "giallo", ma che si legge tutto d'un fiato.
L'unico appunto che potrei fare al suo autore è che in questa storia le sue vicende "private" sono quasi del tutto ignorate.
Al di là dei suoi sentimenti per Jasmine, la prostituta di colore, per cui Bacci Pagano si dà da da fare, e si angoscia nell'attesa della ripresa...non vi è cenno dellle sue varie donne, di sua figlia, della ex moglie.

Però Morchio esplora e racconta magistralmente l'italia di allora e di oggi, i suoi mille volti, i suoi segreti , intrecciando passato e presente con un ritmo incalzante , regalandoci una pagina drammatica della nostra storia recente.

Consigliato a genovesi e non! e amanti del noir mediterraneo.
Rosy

Fosca
27-August-2012, 10:05
Grazie Rosy
ho preso nota della lista
appena vado alla biblioteca vedo cosa trovo...

Rosy
27-August-2012, 10:21
Grazie Rosy
ho preso nota della lista
appena vado alla biblioteca vedo cosa trovo...
Peccato non abitare più vicine, ti prestavo l'intera opera! ciao
Rosy

Cecilia (Teresa)
20-September-2012, 16:22
Una bella intervista a Bruno Morchio sul blog:
http://contornidinoir.blogspot.it/2012/09/intervista-bruno-morchio.html

Ciao!
Cecilia

zio fred
21-September-2012, 12:18
Brava Cecilia, buone domande ad un autore a cui mi lega la professione e la città di Genova dove ho studiato e che mi pare una delle poche che in fondo è migliorata negli ultimi anni, se penso alla mia via Prè e tutta la zona portuale certamente allora più folcloristica ma anche molto più desolata.
Devo dire che mi è piaciuto molto il primo Bacci e meno l'ultimo e lascerei perdere Le Carrè e la Thailandia di Montalban caro Morchio non facciamo paragoni disdicevoli.
Leggo che cita tra i moderni il nome di tale Fois che non conosco, andrò a vedere sulla fiducia.
Attendiamo dunque l'ultimo Bacci e vedo che non gli hai chiesto niente o forse sì ma non l'hai scritto, che fa Bacci? si impigrisce? viaggia? va al salone della nautica? paga l'Imu? diventa nonno?
ci dica, ci dica.....

Mauro
21-September-2012, 18:04
Non avendo mai letto Le Carrè e Montalbàn non saprei addentrarmi in confronti di ziesco livello, fra gli italiani citati da Morchio conosco solo Camilleri che considero un gradino sotto al nostro. Devo aggiornarmi su De Cataldo e Fois, mentre trovo strano non sia citato Carlotto.

Rosy
21-September-2012, 19:50
Non avendo mai letto Le Carrè e Montalbàn non saprei addentrarmi in confronti di ziesco livello, fra gli italiani citati da Morchio conosco solo Camilleri che considero un gradino sotto al nostro. Devo aggiornarmi su De Cataldo e Fois, mentre trovo strano non sia citato Carlotto. Mi conosci , Mauro: lungi da me innescare polemiche.Però....
A me piacciono un sacco entrambi. Però non credo siano paragonabili fra loro: troppo diversi, come stile, genere, personaggi...
Anch'io non conosco DE Cataldo e Fois; nè sono in grado di fare confronti...
ciao! ( non ho ancora letto l'intervista: ci arrivo Cecilia! ma ho avuto giorni di inizio scuola, di fuoco!) Rosy

Mauro
21-September-2012, 23:17
Nessuna polemica ovviamente, ma sai bene che io esprimo sempre il mio personale parere in modo aperto, infatti ho ancora un contenzioso aperto con i fan di Elizabeth George :lol:, per cui io che mi sento meno vicino di te alla sicilianità in generale probabilmente lo sono anche da un punto di vista letterario.
Comunque sia chiaro che se è di gradini che si parla, alti o bassi che siano, ci si riferisce sempre a quelli di un ipotetico podio.

Rosy
21-September-2012, 23:33
Comunque sia chiaro che se è di gradini che si parla, alti o bassi che siano, ci si riferisce sempre a quelli di un ipotetico podio.
Lo avevo capito!

Buona notte,
Rosy

Mauro
01-October-2012, 15:38
Ritorniamo a parlare dello scrittore a cui è dedicata la discussione visto che ho finito da un po' di leggere "Con la morte non si tratta" e, come al solito, mi sono deciso a scriverne un parere con la dovuta (alla mia pigrizia) calma.


Il titolo potrebbe essere di per sè un'ovvietà poco accattivante, ma basta pensare alla tenacia con cui chiunque di noi cerca di allontanare il più possibile nel tempo il giorno della propria dipartita, per capire che la narrazione di una simile lotta può essere una gran bella lettura.
Così ci ritroviamo un Bacci Pagano in trasferta in Sardegna, coinvolto nelle vicende che si susseguono nell'arco temporale che separa un uomo da quello che dovrebbe essere il momento della sua morte.
Morte che potrebbe venire da un passato oscuro o da un presente incomprensibile o, forse, non presentarsi mai, ma ciò che conta non è tanto l'evento in sè quanto la battaglia che questo uomo combatte per allontanre da sè lo spettro incombente dell'aldilà.
Il romanzo vive di un buono spunto narrativo che però viene in alcuni tratti penalizzato da complicazioni nella trama che, secondo me, lo rendono un po' pesante senza aggiungere valore alla vicenda e più in generale a distogliere attenzione dal caso c'è la presenza della figlia di Pagano, Aglaja, con la quale ricostruire un normale rapporto padre-figlia, costa forse all'investigatore genovese più fatica che inseguire i loschi figuri che popolano il romanzo.

Puntualizzo per dovere di chiarezza, che anche le piccole critiche che muovo ai suoi lavori, non rendono meno interessante e piacevole la lettura di un qualsivoglia lavoro di Morchio.