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Visualizza la versione completa : Nulla... (Attorno e a proposito del nulla. Ispirato al nostro nichilologo Walt)



Rupert
25-November-2011, 23:49
LE GOÛT DU NÉANT

Morne esprit, autrefois amoureux de la lutte,
L'Espoir, dont l'éperon attisait ton ardeur,
Ne veut plus t'enfourcher! Couche-toi sans pudeur,
Vieux cheval dont le pied à chaque obstacle bute.

Résigne-toi, mon coeur; dors ton sommeil de brute.

Esprit vaincu, fourbu! Pour toi, vieux maraudeur,
L'amour n'a plus de goût, non plus que la dispute;
Adieu donc, chants du cuivre et soupirs de la flûte!
Plaisirs, ne tentez plus un coeur sombre et boudeur!

Le Printemps adorable a perdu son odeur!

Et le Temps m'engloutit minute par minute,
Comme la neige immense un corps pris de roideur;
Je contemple d'en haut le globe en sa rondeur,
Et je n'y cherche plus l'abri d'une cahute.
Avalanche, veux-tu m'emporter dans ta chute?

Charles Baudelaire





Voglia del nulla


Triste mio spirito, un tempo innamorato della lotta, la
Speranza il cui sperone attizzava i tuoi ardori, non vuole
più cavalcarti! Giaci dunque senza pudore, vecchio cavallo
il cui zoccolo incespica a ogni ostacolo.

Rassegnati, cuor mio: dormi il tuo sonno di bruto!
Spirito vinto e stremato! Per te, vecchio predone, l'amore
ha perduto il suo gusto, e l'ha perduto la disputa; addio,
canti di ottoni e sospiri di flauto! Piaceri, desistete dal
tentare un cuore cupo e corrucciato!
L'adorabile Primavera ha perduto il suo profumo.
Il Tempo m'inghiotte minuto per minuto come fa la neve
immensa d'un corpo irrigidito io contemplo dall'alto
il globo in tutta la sua circonferenza e non vi cerco più
l'asilo d'una capanna.
Valanga, vuoi tu portarmi via nella tua caduta?

Charles Baudelaire

(Trad.: Barbara Ciani, tratta da :
http://www.caosmanagement.it/n13/life_art2.html )

Rupert
27-November-2011, 23:10
L'amour et la mort (I)


Regardez-les passer, ces couples éphémères !
Dans les bras l'un de l'autre enlacés un moment,
Tous, avant de mêler à jamais leurs poussières,
Font le même serment :

Toujours ! Un mot hardi que les cieux qui vieillissent
Avec étonnement entendent prononcer,
Et qu'osent répéter des lèvres qui pâlissent
Et qui vont se glacer.

Vous qui vivez si peu, pourquoi cette promesse
Qu'un élan d'espérance arrache à votre coeur,
Vain défi qu'au néant vous jetez, dans l'ivresse
D'un instant de bonheur ?

Amants, autour de vous une voix inflexible
Crie à tout ce qui naît : "Aime et meurs ici-bas !"
La mort est implacable et le ciel insensible;
Vous n'échapperez pas.

Eh bien ! puisqu'il le faut, sans trouble et sans murmure,
Forts de ce même amour dont vous vous enivrez
Et perdus dans le sein de l'immense Nature,
Aimez donc, et mourrez!


Louise Ackermann (1813-1890)





L’amore e la morte (I)


Guardateli passare, quest’effimere coppie!
Nelle braccia l’uno dell’altra intrecciati un istante,
Tutti, prima di ischiare per sempre le loro polveri,
fanno lo stesso giuramento:

Sempre! Una parola ardita che i cieli che invecchiano
Con stupore odono pronunciare,
Ed osano ripetere con labbra che impallidiscono
E che geleranno.

Voi che vivete così poco, perché questa promessa
Che uno slancio di speranza strappa al vostro cuore
Vana sfida ch’al nulla lanciate, nell’ebbrezza
D’un istante di felicità

Amanti, una voce attorno a voi inflessibile
Grida a tutto ciò che nasce: “Ama e muori qui sotto!”
La morte è implacabile ed il cielo insensibile;
Non potrete sfuggire.

Eh allora! Visto che bisogna, senza agitazione e senza mormorii,
Forti di questo stesso amore di cui v’inebriate
E perduti nel seno dell’immensa natura,
Amate dunque, e morirete!


Louise Ackermann (1813-1890)




(Traduzione fatta in casa, quindi opinabile)

Rupert
28-November-2011, 00:10
Soneto 25
Antes de amarte, amor, nada era mío:


Antes de amarte, amor, nada era mío:
vacilé por las calles y las cosas:
nada contaba ni tenia nombre:
el mundo era del aire que esperaba.

Yo conocí salones cenicientos,
túneles habitados par la luna,
hangares crueles que se despedían,
preguntas que insistían en la arena.

Todo estaba vacio, muerto y mudo,
caído, abandonado y decaído,
todo era inalienablemente ajeno,

Todo era de los otros y de nadie,
hasta que tu belleza y tu pobreza
llenaron el otoño de regalos.

(Pablo Neruda)



Sonetto 25
Prima d'amarti, amore, nulla era mio:



Prima d'amarti, amore, nulla era mio:


vacillai per le strade e tra le cose;


nulla contava nè aveva nome:

il mondo era nell'aria che attendeva.



Io conobbi cinerei saloni,

gallerie abitate dalla luna,

hangars crudeli che s'accomiatavano,


domande insistenti nell'arena.



Tutto era vuoto, morto e muto,


caduto, abbandonato e decaduto,


tutto era inalienabilmente estraneo,



tutto era degli altri e di nessuno,


finchè la tua bellezza e la tua povertà

colmarono l'autunno di regali.

(Pablo Neruda)

Andrea
29-November-2011, 16:08
Monotonia

Segue a un giorno monotono un nuovo
giorno, monotono, immutabile. Accadranno
le stesse cose, accadranno di nuovo.
Tutti i momenti uguali vengono, se ne vanno.
Un mese passa e un altro mese accompagna.
Ciò che viene s'immagina senza calcoli strani:
è l'ieri, con la nota noia stagna.
E il domani non sembra più domani.

Kostantinos Kavafis