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Chomsky
24-November-2011, 22:01
La vita di Fosco Maraini, antropologo, fotografo, tibetologo, alpinista, esploratore nonché padre di Dacia, è stata più affascinante e avventurosa di un romanzo. Nato a Firenze nel 1912 da uno scultore di successo di origine ticinese e da una scrittrice di origini anglo-ugro-polacche, Yoi Crosse, il giovane Fosco respira da subito quell'aria cosmopolita e anticonformista che lo contraddinse in tutta la sua esistenza. Le sue prime esperienze alpinistiche nelle Alpi Apuane e la sua passione per l'antropologia, materia in cui si era appena laureato, lo portano a candidarsi ad accompagnare nel 1937 il grande orientalista Giuseppe Tucci in una storica spedizione in Tibet, paese non ancora soggiogato dai cinesi e chiuso all'ingresso degli stranieri. Questo viaggio venne immortalato nello splendido libro "Segreto Tibet" in cui il giovane fotografo riesce a catturare lo spirito dei luoghi molto meglio dell'illustre cattedratico. Scritto con grande obiettività ma anche con acuto spirito d'osservazione il reportage consegna sia i colori e la bellezza di quel luogo ancora inviolato ma anche gli odori, la miseria e e debolezze di quei popoli. La passione per l'Asia lo destina poi in Giappone dove diventa lettore di lingua italiana all'università. La guerra lo coglie nel paese del Sol Levante e al momento dell'armistizio viene fatto prigioniero con la famiglia in un campo di concentramento, dove, per dimostrare il suo valore e la sua comprensione dell'animo giapponese si taglia un dito e lo getta in faccia agli aguzzini, riuscendo in tal modo ad avere una prigionia meno crudele. Quel periodo viene nararto nel suo libro "Ore giapponesi", che nel dopoguerra divenne un bestseller negli USA. Il suo capolavoro è però l'autobiografia "Case, Amori, Universi" dove dispiega a fondo la grande capacità affabulatoria e il suo personale stile così intrigante.
Queste sono le sue opere:


Dren Giong, 1939 (http://it.wikipedia.org/wiki/1939)
Segreto Tibet, 1951 (http://it.wikipedia.org/wiki/1951)
Ore giapponesi, 1957 (http://it.wikipedia.org/wiki/1957)
L'isola delle pescatrici, 1960 (http://it.wikipedia.org/wiki/1960)
Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum, 1960 (http://it.wikipedia.org/wiki/1960)
Paropamiso, 1963 (http://it.wikipedia.org/wiki/1963)
Esotico inverso, 1970 (http://it.wikipedia.org/wiki/1970)
Gnosi delle fànfole, 1978 (http://it.wikipedia.org/wiki/1978)
Giappone e Corea, 1978 (http://it.wikipedia.org/wiki/1978)
L'Agape celeste, i riti di consacrazione del sovrano giapponese, 1995 (http://it.wikipedia.org/wiki/1995)
Il Nuvolario. Principii di Nubignosia, 1995 (http://it.wikipedia.org/wiki/1995)
Gli ultimi pagani, 1997 (http://it.wikipedia.org/wiki/1997)
Case, amori, universi, 1999 (http://it.wikipedia.org/wiki/1999)
Giappone. Mandala , 2006 (http://it.wikipedia.org/wiki/2006)
Pellegrino in Asia. Opere scelte, 2007 (http://it.wikipedia.org/wiki/2007)
Farfalle e ghiacciai, scritti dal 1936 al 2001, 2008


E' particolare il fatto che, in uno splendido incrocio di scritti e ricordi familiari, possiamo conoscere a tutto tondo la figura di questo grande personaggio della cultura italiana. Infatti sia Dacia, prima con "La nave per Kobe" dove racconta la sua infanzia in Giappone e poi con "Il gioco dell'Universo. Dialoghi immaginari tra un padre e una figlia" dove disegna un ritratto pieno d'amore per il padre sia l'altra figlia Toni, studiosa di cultura orientale, in "La lettera da Benares" completano il mosaico di una vita dalle mille sfaccettature.