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Visualizza la versione completa : Nucci, Flaminia - Yuki. Rinascere dalla neve (Robin Edizioni)



Flaminia Nucci
04-April-2018, 13:04
"È buio, qui nessuno mi vede. Nessuno sa dove sono, sono al sicuro. Mi raggomitolo. Non sto impazzendo, mi dico. Sono solo disperata. Tutto qui": così la protagonista, lacerata da una crisi personale, va a cercare pace e risposte tra le nevi lapponi. Pochi i riti quotidiani per curare le sue ferite: cibo, kung fu, e la scrittura di un romanzo; così la vita inquieta di Diana, il suo personaggio, andrà a intrecciarsi sempre più strettamente alla sua. Ma sarà soprattutto grazie a un'insolita maestra che uscirà, più temprata e più pura, dal fuoco del dolore: Yuki, la lince bianca.

Sono psicoanalista ad orientamento junghiano. Ho pubblicato alcuni saggi e ora sono passata alla narrativa. Yuki è il mio ultimo libro. Mi piacerebbe scambiare opinioni con i lettori o rispondere alle domande di chi volesse conoscere il contenuto. Vi attendo!

Flaminia Nucci
04-April-2018, 14:17
Scusate, qualcuno sa dirmi come correggere il titolo della discussione? C'è una Z di troppo... :-)

kaipirissima
04-April-2018, 14:39
ciao Flaminia, se non riesci andando in modalità avanzata quando modifichi, credo possano solo i moderatori. ciao benvenuta.

Flaminia Nucci
04-April-2018, 14:46
Grazie! Sei molto gentile. Maledetta tastiera :-) Ho scritto ai moderatori... A presto!

Flaminia Nucci
07-April-2018, 01:19
"Scendo giù dalle scale a passo svelto, con la morte nel cuore.
Mi sento come se fossi fatta di lana. Lana grigia, mollemente drappeggiata su ossa dolenti.
Passo due giorni in totale silenzio, rintronata come un pugile che accusa un colpo inaspettato. Non so se essere triste o incazzata nera. Non credevo sarebbe finita così, fino a pochi mesi fa eravamo così felici...
Quando sei distrutta, scappi. Ma non sempre scappi da qualcosa: a volte, inesorabilmente, scappi verso qualcosa. Non ho voglia di spiegare niente a nessuno, ho voglia solo di andarmene lontano".

Flaminia Nucci
07-April-2018, 01:21
"Non si arriva per caso ad Ammarnäs, un pugno di case nel cuore della Lapponia svedese, a quasi mille chilometri a Nord di Stoccolma. Ci si va solo se si è irresistibilmente attratti dal desiderio di ascoltare le mille voci della terra, il canto dei ruscelli, il fruscio delle foglie e i silenzi della neve nelle notti d’inverno".

Flaminia Nucci
07-April-2018, 01:22
"Per lo sciamanesimo, il Nord ha a che fare con la saggezza, la creatività, la guarigione, la trasformazione, l'iniziazione, il sogno, la rigenerazione della notte, la morte che diventa vita, ciò che è in potenza prima della creazione.
Per questo voglio tornare a Nord. Per questo scrivo a Bo: vorrei che s'informasse sulla possibilità di affittare il cottage di Armas per un po' di mesi, diciamo fino all'autunno prossimo. Devo solo avere pazienza qualche giorno. Bo non si farà attendere a lungo, ne sono certa".

Flaminia Nucci
07-April-2018, 13:33
"Su due piani e interamente in legno, la casa è arredata in stile lappone: le coperte e le tovaglie sono fatte a mano, e a terra, al posto dei tappeti, ci sono delle pelli di renna. Armas mi racconta con orgoglio che suo nonno aveva avuto l'onore di ospitare, in quel cottage, il re e la regina di Svezia.
Mi illustra il funzionamento della stufa a legna (che aveva già acceso in previsione del mio arrivo), della cucina, dello scaldabagno e della sauna e poi si accommiata, ricordandomi che Annikki sarebbe venuta a prendermi la mattina seguente alle nove.
La casa è calda e odora di buono, ma io sono praticamente catatonica e non ho la forza di disfare le valigie. In preda a un parossismo di amarezza, m'infilo subito nel letto. E' buio, qui nessuno mi vede. Nessuno sa dove sono, sono al sicuro. Mi raggomitolo. Non sto impazzendo, mi dico. Sono solo disperata. Tutto qui."

Flaminia Nucci
07-April-2018, 13:35
"In casa le luci sono spente e fuori è ancora notte, ma grazie alla luna, alle stelle e al candore della neve, non è mai davvero buio. Scosto una tenda: persino in questa luce scura e liquida, la valle emana un pallido fulgore.
Mi sovviene un sogno: credo di aver sognato la mia gatta, malata e sofferente com'era negli ultimi giorni. Sento una stretta al cuore e un brivido lungo la schiena."

Flaminia Nucci
07-April-2018, 15:12
"Nel frattempo albeggia e, finita la spesa, mi avvicino alla riva del lago per guardarmi intorno. Il paesaggio non è cambiato. Tutto ciò che non è orlato d'argento e miniato in nerofumo è bianco o verde boschivo. Quei puntolini mobili sono pernici artiche e zigoli delle nevi che sorvolano il lago. Ogni cosa è appesantita dalla neve."

Flaminia Nucci
07-April-2018, 15:13
"Dopo aver sistemato il cibo in frigorifero e nella dispensa, esco a fare due passi. Fa freddo, così freddo che il fiato resta ogni volta sospeso nell'aria come una porzione di nebbia di montagna. L'azzurro del cielo ne risuona. Camminando, i miei piedi spaccano il ghiaccio. Gli scricchiolii e le note lancinanti del cristallo che si incrina suonano alle mie orecchie come versi di un animale ferito. Sotto il sole intenso, il paesaggio è a chiazze verdi, azzurre e bianche, in un insieme multicolore che di qui volge all'alba e di là al crepuscolo. Le giornate a gennaio durano cinque ore scarse."

Flaminia Nucci
08-April-2018, 12:05
"Dapprima risalgo il pendio per godermi la vista dall'alto, ma questo filare degli alberi non è pensato per il cammino degli uomini. Ci sono salici nani, pini silvestri vecchissimi, abeti rossi tempestati di licheni, betulle cadute, infidi grovigli di rovi, pareti di orchidee selvatiche, fiori bianchi di camedrio e funghi dalle forme bizzarre. L'aria sa di humus e di decomposizione. Ogni mio passo spezza qualche ramo ed io, nonostante la fatica, mi sento in sintonia con il luogo. Penso a quello che scriveva John Muir: "La natura, con i suoi boschi verdi e tranquilli, allevia e guarisce ogni afflizione. Non esiste dolore in terra che la terra non possa guarire".
Ridiscendo per la stessa via e raggiungo la riva del lago. Con animo prudente, muovo i primi passi sugli strati d'acqua ghiacciata. Cammino in direzione del centro del lago e mi guardo intorno girando su me stessa: questa distesa di ghiaccio abbagliante fa pensare alle origini del mondo."

Flaminia Nucci
09-April-2018, 11:03
Torno a casa. E' arrivato il momento di mettersi a scrivere.*
L'editore vuole un romanzo biografico, una storia di amori tormentati, visti da una prospettiva femminile.*

I primi ricordi di Diana risalivano a quando aveva un paio d'anni: la prima immagine, indistinta eppur vivissima, era quella del sorriso di sua madre e soprattutto del suo corpo morbido, profumato e accogliente. Diana avrebbe passato buona parte della vita a cercare, nei suoi amori adulti, quell'estasi di amorosi sensi e quella profonda comunione d'anime che l'avevano legata, da bambina, alla madre.
L'avrebbe ritrovata raramente e solo per pochi attimi, tanto struggenti quanto fugaci.

No, quest'ultima considerazione non va bene, svela già troppo. Togliamola.

Flaminia Nucci
10-April-2018, 19:20
"C'è un cielo complicato di nubi irregolari, da fronte gelido, e un vento contrario che sparpaglia i tordi come pula, mentre cammino sul lago ghiacciato. Nuvole di pernici rimbalzano, metà uccelli e metà note musicali, lungo le bianche betulle adiacenti alla riva.
Oggi è troppo gelido. Rientro.
Metto su della musica. Fiorella Mannoia: Fragile.
La nostalgia mi assale. Rileggo la prima poesia che hai scritto per me."

Flaminia Nucci
11-April-2018, 15:42
"Il giorno della seduta era arrivato. L'aveva accolta, nel suo studio, una donna di una quarantina d'anni, dallo sguardo dolce e attento. L'aveva fatta parlare per un po' e poi, a bruciapelo, le aveva chiesto:
"Perché l'ha sposato?".
Poteva sembrare una domanda banale, ma in realtà aveva colto talmente nel segno, che Diana non aveva saputo rispondere. Le era venuta perfino la tentazione di guardarsi intorno, come per capire se quella domanda fosse stata rivolta a lei o a qualcun altro. Era davvero così importante il suo punto di vista? Questa domanda l'aveva folgorata. Era quello il punto: lei non c'era, non c'era mai stata. Aveva solo incarnato le aspettative degli altri, di tutti gli altri e non solo di Paolo.
"In realtà io non mi volevo sposare, ma non ho avuto la forza di dirlo".
Era uscita da quella prima seduta con le ali ai piedi. Aveva detto per la prima volta la parola Io."

Flaminia Nucci
12-April-2018, 18:44
"Diana ascoltava rapita mentre lui le raccontava la storia della sua vita.
"Avevo solo undici anni, quando ho visto mia madre morire schiacciata in un incidente d'auto. Figlio unico, sono cresciuto con mio padre. Solo io e lui. Era un impiegato comunale e faceva l'allenatore di atletica leggera. Da ragazzo, io correvo i quattrocento a ostacoli. Il mio maggior desiderio, subito dopo la laurea, era di riformare la famiglia che avevo perduto.*
Dalla prima notte in cui ho dormito con Cristina, non sono più tornato a casa. Se tornassi indietro, non avrei così fretta e probabilmente non la risposerei, ma non l'ho mai tradita prima d'ora. Non sono più innamorato, ma c'è molto amore tra di noi. E' una donna pratica e concreta ed è una buona madre, ma non è una donna d'anima. Nel nostro rapporto è mancata l'anima. Purtroppo è andata così...".
Diana non aveva aggiunto alcuna parola a quella narrazione, per un profondo senso di rispetto e per non rompere l'incanto di quella confessione. Non parlava, ma riusciva perfettamente, con la sua empatia e la sua sensibilità, ad accogliere il dolore di quell'uomo, apparentemente così forte e sicuro di sè, ma in realtà costretto a reprimere, in fondo all'anima, il singhiozzo di un bambino disperato."

Flaminia Nucci
13-April-2018, 14:18
"Io e Annikki rivestiamo la slitta con abbondanti pelli di renna, mentre Armas sistema i cani: i più forti e massicci in fondo a "reggere" il peso maggiore della slitta, i più leggeri, maggiormente addestrati ai comandi verbali, davanti, a dare la direzione.
Il loro istinto è talmente forte, che, prima ancora che siamo pronti, saltano e spingono per partire, incuranti del freno, ben piantato nella neve.*
Blocchiamo con degli elastici il piccolo container con i viveri, poi Annikki mi fa sedere davanti a lei che sta al centro della slitta, mentre Armas sta dietro in piedi.*
Rilasciato il freno e vinto l'attrito iniziale, la slitta comincia a scivolare leggera sulla neve. I cani sono al settimo cielo e corrono spensierati. Si guardano intorno curiosi, solo raramente si voltano indietro o mangiano un po' di neve per rinfrescarsi. Arrivati ad un bivio, Armas dà il comando verbale e i cani in cima alla muta eseguono alla perfezione, senza alcuna titubanza.*
Giriamo intorno al paese e puntiamo verso il lago. Lo percorriamo per il lungo, questa volta.*
La vista si perde in orizzonti infiniti, bianchi di luce e di neve. Tutto intorno, cielo, montagne e silenzio, interrotto solo dal fiato dei cani e dal sibilo della slitta che fende la neve e riga il ghiaccio. L'emozione mi assale e mi si riempiono gli occhi di lacrime. E' tanto tempo che non mi sentivo così felice."

Flaminia Nucci
14-April-2018, 13:54
"Sono in viaggio in qualche paese lontano. Partecipo ad una sorta di rituale sciamanico, che si tiene lungo un corridoio all'aperto, delimitato da due muretti adornati da oggetti di culto e fiori di diversi colori.
I partecipanti al rito si dispongono lungo tutto il corridoio, dando le spalle ai muretti, in attesa di incontrare una sciamana, che percorrerà il corridoio fermandosi a parlare con le persone che riterrà essere bisognose del suo aiuto.*
Sono un po' spaventata, perché ha fama di essere molto diretta, quasi aggressiva in certi casi, con le persone a cui si rivolge.
Eccola. Ora la vedo. E' una donna bruna di mezza età avanzata, dall'aria estremamente selvatica. E' partita da destra, mentre io sono in fondo al corridoio a sinistra. Avanza spedita, seguita da alcuni suoi adepti. Sta per raggiungere la fine del corridoio e sotto sotto spero che non si fermi a parlare con me. Mi supera di un metro e penso già di averla scampata, quando improvvisamente torna sui suoi passi e mi si mette proprio di fronte.
Mi guarda e mi rivolge la parola con tono leggermente perentorio, in una lingua sconosciuta, che non comprendo minimamente.
Ho un po' paura di lei, ma, nello stesso tempo, sento una dolcezza e una vicinanza, anche fisica, incredibili, nei confronti di questa donna. Alla fine del suo discorso, quasi sottovoce, mi sussurra all'orecchio "Non avere paura...".
Vorrei appoggiare la testa sul suo petto e rimanere lì, ferma sul suo cuore, tanta è la dolcezza che provo; ma non oso e rimango immobile, come stregata da questo insperato momento di beatitudine.
Che strano sogno..."

Flaminia Nucci
15-April-2018, 16:16
"Tutto era cominciato con un sogno.

Sono in un villaggio dove è in corso una grande festa.
In un piccolo specchio d'acqua, intravedo un gatto, che, accorgendosi di me, mi si avvicina. Lo accarezzo. Ha uno sguardo un po' triste e il naso di chi è rimasto in acqua per troppo tempo. Voglio farlo uscire.
Una volta fuori dall'acqua, si trasforma in una bellissima donna, molto dolce e un po' intimidita.
Inspiegabilmente, la perdo di vista. Si è persa nella folla.
La cerco in ogni dove, perché me ne sono perdutamente innamorata."

Flaminia Nucci
16-April-2018, 12:07
"L'archeologia del lutto non è ordinata. Porta alla luce emozioni dimenticate, stati mentali confusi, sentimenti imprevisti. Ora il senso di perdita mi opprime il petto, pesante come una montagna. Da quando tu e la gatta non ci siete più, mi sembra di aver chiuso il cuore a doppia mandata.
Faccio per mettere un po' di musica, quando, distrattamente e con la coda dell'occhio, mi accorgo che è tornata la lince. Resto immobile e aspetto l'attimo in cui non rischio di essere vista, poi mi siedo davanti alla finestra e comincio a guardarla col binocolo."

Flaminia Nucci
17-April-2018, 10:42
"Una cascata di sole la investe: il folto manto maculato, grigio e beige, capace di occultarla in perfetti mimetismi di luce e ombra, due occhi gialli giganteschi e due orecchie appuntite da elfo dei boschi. Il cuore mi batte disordinatamente. E' una fiera ancestrale, una creatura plasmata da un milione di anni, una cosa luminosa e distante, oro scintillante nella neve."

Flaminia Nucci
18-April-2018, 13:19
"Non riesco più a scrivere.*
Sono colta da un'indescrivibile emozione. Yuki è silenziosa, fatata ed eterea come la neve, ma feroce, libera e selvaggia come una fiera.
Vorrei essere come lei: lasciarmi alle spalle il mondo degli umani e tornare allo stato ferino. Vorrei poter essere libera e feroce."

Flaminia Nucci
19-April-2018, 13:49
"La loro stanza, spartana ed essenziale, era bianca latte, con un letto su base di pietra, posto al centro della stanza. In fondo, una finestra che dava su un uliveto gracidante di cicale e, vicino all'entrata, un piccolo fornello per cucinare. Tutto girava intorno a quel letto massiccio e inamovibile: un grande materasso, appoggiato su un quadrato di pietra dipinto di bianco. A Diana aveva ricordato il letto nuziale di Ulisse, scavato in un ulivo centenario, radicato nella terra, un letto intorno al quale l'eroe greco aveva costruito la sua casa. Ma se per Penelope il letto di Ulisse era un luogo di attesa e di solitudine, per Diana quel letto greco era un luogo di passione, dove il desiderio si riaccendeva e si placava, instancabile, ogni giorno."

Flaminia Nucci
20-April-2018, 11:48
"Gli uomini appiccano il fuoco, che subito divampa con un lacerante crepitio di fiamme. Una morbida luce gialla si trasforma in poco tempo in una ruggente cascata arancione, che emana un chiarore spaventoso. Una piramide di fiamme, alta svariati metri, illumina tutta la collina fino alla riva del lago, incendia i volti di arancio e proietta tutt'intorno lunghe ombre tremolanti. La legna è incandescente. Schiocca, si sbriciola e fuma al suono di voci roboanti.
Il falò è un rito apotropaico, una cerimonia di protezione, una magia per cacciare, insieme all'inverno, il freddo, la paura, la notte, il caos e fare spazio alla primavera, alla luce e all'armonia del cosmo.
Ora fa un caldo spaventoso. Mi scopro la testa, tolgo i guanti e mescolo la mia voce e il mio cuore a quelli degli altri."

Flaminia Nucci
21-April-2018, 14:17
"Yuki condivide volentieri lo spazio con me, a patto che l'atmosfera sia calma, rotonda e lieve come la neve. Abbiamo dato vita ad un nostro personalissimo modus vivendi, una sorta di "eutopia felina".*
Yuki è capace di donare familiarità alla mia routine del quotidiano, calore alla mia dimensione domestica e lo fa attraverso una sottile trasmissione di atmosfera, che trasforma la radura e i dintorni della casa in luoghi colmi di vissuto e di soggettività.*
Yuki mi cerca quando non c'è niente da fare, quando né io né lei siamo indaffarate e allora si possono condividere il silenzio, l'inattività, il gioco svagato.*
Viviamo immerse in un unico amnios, fatto di frattaliche riflessioni come in un gioco di specchi, chiuso all'esterno per naufragare nell'onirico e nell'infantile, per condividere odori tranquillizzanti e accertarsi che tutto rimarrà nel magico incantesimo dell'eterno presente."

Flaminia Nucci
22-April-2018, 11:54
"Il fatto di compiere, ogni mattina, gli stessi gesti come se facessero parte di un rituale, dà un senso alla mia giornata. Con lo spirito di un monaco Zen, trovo, nella lentezza e nell'amore per i dettagli, una sorta di pace interiore.*
Questo cottage e il terreno circostante sono diventati, per me, un grembo materno in cui poter diventare e accettare ciò che sono stata, sono e sarò.
A volte mi sento come se mi espandessi nel paesaggio e vivessi in ogni albero, nella neve che è caduta e che ora sta per sciogliersi, nelle nuvole e negli uccelli che vanno e vengono e, naturalmente, in Yuki.*
Il silenzio mi circonda sensibilmente e vivo in perfetta armonia con la natura."

Flaminia Nucci
23-April-2018, 12:14
"Il paesaggio cambia sotto i miei occhi. Quello che vedo non è solamente l'inverno che lascia il posto alla primavera, è una terra che si riempie di punti e linee di bellezza. Sopra alla collina splende un sole sorprendentemente carico. Tira un vento tiepido da Sud. Le pupille di Yuki si stringono in sottilissime fessure di felicità."

Flaminia Nucci
24-April-2018, 16:52
"La luce che filtra dalla finestra è color arancione. Penetra sottile fino a disperdere nell'aria bagliori simili a quelli di un'alba ancora acerba, incurante del mio orologio che segna quasi la mezzanotte. Dopo tante notti primaverili, quello strano capriccio della natura che pietrifica il sole al momento del tramonto, lasciandolo sospeso in un'attesa quasi infinita, riesce ancora a cogliermi di sorpresa. E' una strana sensazione, è come riuscire ad annullare la legge del tempo, quell'ineluttabile alternanza di notte e giorno che rappresenta la più elementare certezza nella vita di ogni persona. In Lapponia questa certezza non esiste. Qui in Lapponia io vivo fuori dal tempo."

Flaminia Nucci
25-April-2018, 14:20
"Poi, improvvisamente, le era arrivato un lungo SMS:
Individuai allora due silenzi. Quello totale, inguaribile, della solitudine senza rimedio: e capii che questo silenzio lo riempiamo in modo ridicolo di cose che non hanno parole alle spalle; e l’altro, che le parole non abbandonano mai e te lo concedono per amarle ancora di più. Si parla per sentirsi vivi: è come se la morte, la fine, avessero paura, si tenessero lontane quando un uomo racconta ed emoziona.
Ciao. Mara"

Flaminia Nucci
26-April-2018, 13:49
"La parola non è un oggetto casuale, una merce di scambio, un codice di comodo: è la storia, l’intelligenza che adatta o reinventa, l’emozione che dà accenti, ritmi, soavità e burrasca, aspetto, volto alla muta condizione del cuore.
La parola ha un seme, nasce e si allunga verso la luce che trova, si spezza, germoglia e muta petali, si adatta al tempo, al clima, si trasforma per sopravvivere; la parola ricorda: ricorda come eravamo, perché siamo, come saremo, ricorda nell’intimo della sua essenza, in una memoria che sopravvive ai suoi nuovi colori e ai suoi vecchi significati, perché se le cose le ha create Dio, le parole sono le cose ricreate dagli uomini: è quel nome, la vita."

Flaminia Nucci
27-April-2018, 10:48
"Quella notte, però, le era arrivato un sogno, finalmente luminoso, dopo tanti giorni bui.
Sto parlando con Mara: forse le sto dicendo quello che le ho scritto nelle ultime lettere e quello che le ho detto poi a voce. Alla sua sinistra c’è una donna bruna, che ha anche lei le sembianze di Mara. Allora guardo bene e mi accorgo che la ragazza con cui sto parlando non assomiglia a Mara: ha i capelli chiari e gli occhi chiari, del colore dei miei. Realizzo solo ora che sono io! Sono io, giovane e bella, di poco più di vent’anni, tutta intenta ad ascoltare. Il contatto tra noi è intensissimo e io mi perdo nei grandi occhi limpidi di questa giovanissima me."

Flaminia Nucci
28-April-2018, 11:11
"La zona che circonda il rifugio ha due anime: una è sicuramente nordica, lunare nei colori e glaciale nei suoni. L'altra, quella protesa verso la città di Kiruna ha il fascino e il carattere solare dei paesaggi africani.
Io prendo il sentiero che s'inerpica in salita tra l'erba e i sassi, rincorrendo la vetta. Il Kebnekaise mi accoglie come un vecchio signore dell'inverno che, smarrito il senso del tempo e dell'estate ormai dischiusa su tutti i prati della regione, continua un letargo fatto di neve e di piogge nebbiose.
Dopo le prime ore di cammino, scorgo la cima della montagna. Sembra una cupola bianca, impalpabile e lontana come lontane dovevano essere sembrate le prime montagne ai primi uomini. Poi, in un attimo, scompare in silenzio sotto il peso di nuvole basse. Il mio peregrinare continua lento attorno alle sue pendici, nella speranza che il vento del Nord mi regali il bel tempo."

Flaminia Nucci
01-May-2018, 15:10
"Forse sono gli ultimi anni della vita di Diana, con le sue illusioni e delusioni d'amore. Forse è la sua anima, rimasta, da qualche parte, inspiegabilmente fanciulla e incapace di calarsi nella feroce banalità delle relazioni umane. Forse è questa folle e straziante ricerca della dimensione poetica della vita e dell'amore, che non si placa mai e non trova mai casa."

Flaminia Nucci
02-May-2018, 13:58
"Attraverso la radura e cammino fino alla riva del lago. Tolgo il coperchio dell'urna ed estraggo il sacchettino di plastica che c'è all'interno. Lo apro e, tenendolo ben saldo per un angolo, lancio con forza le ceneri verso il cielo. Una folata di vento le disperde."

Flaminia Nucci
03-May-2018, 22:46
Questa è un'intervista che è comparsa sul sito www.recensionelibro.it

1. Dovendo riassumere in poche righe il senso del libro Yuki, cosa diresti?

Yuki narra l’esperienza di una rinascita psicologica ed emotiva che segue al dolore di una doppia perdita: un lutto e una separazione sentimentale. Tre saranno gli strumenti “terapeutici” per la protagonista del libro: la permanenza in solitudine in una landa remota e selvaggia (la Lapponia svedese), la scrittura di un romanzo e, soprattutto l’amicizia con una lince delle nevi, che diventerà, per lei, una sorta di animale-guida, un “daimon”, uno specchio per l’anima.

2. Da dove nasce l’ispirazione per questo romanzo in cui la protagonista ha bisogno di lasciarsi alle spalle tutto e partire per ritrovare se stessa?

Oltre ai miei vissuti personali, mi confronto quotidianamente, in quanto psicoanalista, con l’esperienza della perdita. Di fronte a un lutto o a una separazione, ci sentiamo perduti, annullati, incapaci di procedere nel nostro cammino esistenziale. Ho scritto un libro su questo tema perché credo che la fine di un amore sia un vero e proprio tabù culturale: la scongiuriamo in tutti i modi e abbiamo grande difficoltà ad accettarla, mentre io credo che ogni fine comporti un inizio e contenga sempre in sé un importante germe di rinnovamento.

3. Cosa vorresti che i lettori riuscissero a comprendere leggendo le tue parole? Quale segno vorresti lasciare in loro?

Con Yuki ho cercato di trasmettere l’importanza di due cose: la prima è la vita interiore, intesa come introspezione (anche introversione, quando necessario) e come considerazione della propria vita onirica e dei propri sogni; la seconda è il contatto con la Natura e la sua sacralità, con la magia, sempre più rara, dell’incontro, profondamente psichico, tra l’Uomo razionale e la parte più autentica di sé: l’animale selvatico.

4. C’è qualcosa che avresti voluto aggiungere al libro, quando l’hai letto dopo la pubblicazione?

No, sono soddisfatta così.

5. Se Flaminia Nucci dovesse utilizzare tre aggettivi per definire Yuki, quali userebbe?

Poetico, profondo e toccante.

6. Perché credi si debba leggere il tuo libro?

Perché credo collochi il senso della vita su un piano che, tutti noi, presi dal trambusto della vita quotidiana, non siamo più abituati a frequentare.

7. Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?

Ho appena completato un romanzo in cui otto personaggi, quattro donne e quattro uomini di età e paesi diversi, ognuno con esperienze di vita e di lavoro differenti, hanno senza saperlo qualcosa in comune: uno stato d’animo di sofferenza e di crisi esistenziale. A legarli nel profondo sarà una serie di eventi in apparenza casuali e poco sgnificativi ma capaci, misteriosamente, di innescare una catena di esperienze psichiche straordinarie e sogni potentemente trasformativi, in grado di cambiare per sempre le loro vite.

8. Qual è il romanzo che hai letto e ti ha più colpito emotivamente in quest’ultimo anno?

La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Murakami.

9. Quale libro non consiglieresti mai a nessuno?

Non credo ci siano libri inconsigliabili in assoluto, credo però sia importante sentirsi in qualche modo in sintonia con l’autore e con il suo “messaggio”.

10. Adesso è arrivato il momento per porti da sola una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma a cui avresti sempre voluto rispondere…

Mi è stato chiesto quando e come mai ho iniziato a scrivere (Yuki è il quinto libro), ma non perché ho continuato e continuo a farlo. Come direbbe James Hillman, scrivo per “fare anima”, per connettere la mia anima a quella degli altri, a quella dei lettori. Perché ogni libro contiene l’anima di chi lo ha scritto e di chi lo ha letto e per questo può trasformarsi in un grande sogno collettivo.

Flaminia Nucci
04-May-2018, 23:09
Ho presentato Yuki a Radio Popolare con Marco Pesatori, nella sua trasmissione Minima Astrologica di giovedì 03/05/'18. Per chi volesse ascoltarla, c'è il podcast al seguente indirizzo:
http://www.radiopopolare.it/podcast/...ca-di-gio-0305

Flaminia Nucci
08-June-2018, 23:46
Una recensione di Yuki:
Un romanzo che inizia con un addio, non voluto ma necessario. Una donna con il cuore affranto, disperata, che decide di ritrovare se stessa in un luogo lontano dove anni prima era stata felice.
Questo è l'inizio di Yuki, un libro intenso che ci parla di dolore e di rinascita, ma anche di equilibrio e di unione con la natura.
Da subito l'immagine di copertina ci trasporta nel silenzio e nella purezza della Svezia, nei luoghi incontaminati al confine con la Norvegia, teatro splendido dove il romanzo è ambientato.
Poi la scrittura di Flaminia Nucci accarezza il lettore con la sua eleganza, la capacità descrittiva e quel tocco raffinato di emozioni che regala una lettura empatica.
La trama è semplice, ma efficace. Ci parla delle difficoltà della protagonista che, man mano che i giorni passano, si appianano grazie alla comunione con la landa selvaggia che la ospita. Un posto freddo e letale che al contempo si dimostra accogliente e benevolo. Una routine fatta di gesti semplici, ma significativi, la porterà ad una nuova serenità.
Mentre leggiamo con interesse le esperienze del personaggio principale, ci immergiamo nel libro che sta scrivendo, scivolando nella doppia esperienza della storia dentro la storia, accompagnate entrambe dalle note delle canzoni che l'autrice mette in sottofondo, proprio perché particolarmente adatte ad accompagnare i momenti descritti.
Quando poi compare lei, Yuki, una lince delle nevi, arriviamo al culmine della narrazione insieme all'esperienza più significativa per la protagonista. Un'identificazione con un animale così fiero e libero che coincide con una divergenza di esseri, la donna e la belva. Spiriti affini, ma diversi, un esempio di forza e indipendenza per l'essere umano, senza perdere il lato più dolce e sensibile.
Pochi ma significativi i personaggi di questa storia che si regge in piedi con maestria, per meglio rappresentare il bisogno di ritrovare se stessi in solitudine senza mai sentirsi soli.
Alla fine, tra un dolce e commovente saluto tra la donna e la lince, le due storie che compongono questo romanzo si uniscono in un unico, nostalgico e felice epilogo.
Yuki, semplicemente intenso e profondo. Ve lo consiglio!
(Tatiana Vanini)

Flaminia Nucci
15-June-2018, 22:19
Ciao a tutti! C'è qualcuno che ha qualche curiosità da togliersi o domanda a fare su Yuki o sulla mia professione di psicoanalista? Io sono qua...
Vi aspetto! A presto.
Flaminia