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Aleciccio
20-November-2011, 20:35
GIORNI D’INVERNO NELLA CASA ESTIVANella solitudine di questi giorni d'inverno
con gli alti fiori di aloe rossi
nel giardino, in casa non c’è nessuno
e io la abito.
Ci sono gli uccelli. E la luce del sud
nel giorno indeciso.
Viene la notte con gli occhi bendati
e cieca cade fuori dai muri
così fredda, così ampia.
Vivo nell’intimità della casa vuota,
e nelle stanze disabitate
posso sentire il suono attutito della vita,
toccare il tempo congelato,
gustare negli specchi un sapore dolce,
la noia di un'immagine senza gioventù.
E ci sono, però, il calore di una vita già indossata,
il segreto entusiasmo di essere stato.

FRANCISCO BRINES

Aleciccio
20-November-2011, 20:45
QUESTA E' LA MIA CASA

Non c'è dubbio. Questa è la mia casa
qui avvengo, qui
mi inganno immensamente.
Questa è la mia casa ferma nel tempo.

Arriva l'autunno e mi difende,
la primavera e mi condanna.
Ho milioni di ospiti
che ridono e che mangiano,
s'accoppiano e dormono,
giocano e pensano.
milioni di ospiti che si annoiano,
che hanno incubi e attacchi di nervi.

Non c'è dubbio. Questa è la mia casa.
Tutti i cani ed i campanili
ci passano di fronte.
Ma la mia casa è sferzata dai fulmini
e un giorno si spaccherà in due.

E io non saprò dove ripararmi
perchè tutte le sue porte danno fuori dal mondo.

Mario Benedetti

Aleciccio
20-November-2011, 20:49
La casa di Mara

La casa di Mara
è una piccola stanza di legno.
A lato un cipresso l'adombra nel giorno.
Davanti vi corrono i treni.
Seduta nell'ombra dell'alto cipresso
sta Mara filando.
La vecchia ha cent'anni,
e vive filando in quell'ombra.
I treni le corron veloci davanti
portando la gente lontano.
Ell'alza la testa un istante
e presto il lavoro riprende.
I treni mugghiando
s'incrocian dinnanzi alla casa di Mara volando.
Ell'alza la testa un istante
e presto il lavoro riprende.

Aldo Palazzeschi

Aleciccio
20-November-2011, 20:50
Casa mia

Sorpresa d'un amore
che riscopro
dopo tanto
a visitarmi.

Credevo di averlo sparpagliato
per il mondo.

Arturo Onofri

Aleciccio
20-November-2011, 20:51
La cucina

C'era, un po' in ombra, il focolaio; aveva
arnesi, intorno, di rame. Su quello
si chinava la madre col soffietto,
e uscivano faville.

C'era, nel mezzo una tavola dove
versava antica donna le provviste.
Il mattarello vi allungava a tondo
la pasta molle.

C'era, mal visto nel luogo, un fanciullo.
Le sue speranze assieme alle faville
del focolare si alzavano. Alcuna
- guarda! - è rimasta.

Umberto Saba

Aleciccio
20-November-2011, 20:52
Nella casa paterna

Buio. E' la sera dell'Ascensione.
Le cugine ànno inaugurato una veste.
Ora la strada s'anima di peste.
Le donne son tornate da benedizione.

Nella cucina, nel paiolo rattoppato
la polenta solleva delle bolle.
Sul tagliere si tagliano le cipolle.
Il merlo sta vicino al fuoco: è un po' malato.

Si apparecchia, e si accende la lumiera.
L'orologio coi suoi rosolacci
segna l'ora di notte tra gli stracci.
L'insalata con l'uova è pronta nell'insalatiera.

Il crepuscolo è d'un lilla soave.
I passerotti si rifugian nel pagliaio.
Le galline tardive corrono nel pollaio.
Sbatte una porta. Gira stridendo una chiave.

Corrado Govoni

Aleciccio
20-November-2011, 20:52
HO COSTRUITO LA CASA IDEALE

Ho preferito la mia casa in pietre asciutte
perché i gattini ci nascano, nella mia casa;
perché i sorci ci stiano bene, nella mia casa,
perché i piccioni vi si intrufolino, perché l’ora inoperosa
vi borbotti a fuoco lento
quando i gran soli vi ammiccano nei cantucci
perché i bambini vi giochino con nessuno
ovverossia col vento caldo i castagni.
E’ per questo che non c’è tetto sulla mia casa
né tu né io nella mia casa
né schiavi né padroni né ragioni
né statue né palpebre né la paura
né lacrime né armi né la religione
né alberi, né spesse mura né nulla che per ischerzo.
E’ per questo che la mia casa è così ben costruita.

ANDRE’ FRENAUD

silvia77
20-November-2011, 22:51
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entró lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostó irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non é più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura.
e il calcolo dei dadi più non torna
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietá.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’ oscuritá.

Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco é qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende …).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

E. Montale

Aleciccio
21-November-2011, 14:18
COSTRUIRE UNA CASA

Costruire una casa è come mettere ordine nel mondo
sistemo un mattone lui resta dove lo metto
sono io che scelgo il mattone io che preparo la calce
se potesse che tutto io potessi sistemare
non avrei questa stretta al cuore no
rassetterei il mondo che Dio mi perdoni
perfino meglio di lui.

Vera Lúcia de Oliveira

Aleciccio
21-November-2011, 14:22
A CASA

È bello tornare
Togliersi le scarpe
Lavare via con l’acqua la polvere del lungo giorno
Toccare nuda le pareti nude della casa
Camminare come cieca tra i mobili, i libri, le lampade
come una cieca che possiede solo queste povere cose
Dovrei sistemare le porte, ridipingere il soffitto
smerigliare gli specchi dove mi smarrisco
dove guardo una che non può scappare da nessuna parte
perché la casa è una torre che nessuno conosce
Meglio così
Mi basta quello che ho
Mie sono le formiche assorte
il percorso brillante delle lumache
la rana appena nata nel bagno di mia figlia
e questo lungo blues per dire il tuo nome
come un trofeo.

SOLEDAD ÁLVAREZ

Aleciccio
21-November-2011, 14:22
A voi che costruite la nuova casa

Quando innalzerai di nuovo le tue mura
- Il focolare, il letto, il tavolo e la sedia –
non appendere le lacrime per quelli che se ne sono andati,
che non abiteranno più con te,
alla pietra
non al legno-
ci sarebbe altrimenti un pianto nel tuo sonno
in quello breve, che ancora devi fare.

Non sospirare quando ti fai il letto, -
ai tuoi sogni potrebbe mescolarsi
il sudore dei morti.

Ah gli arredi e le pareti
sono recettivi come arpe eolie
e come un campo dove cresce il tuo dolore,
e sentono in te il legame con la polvere.

Costruisci, quando scorre la clessidra,
ma non piangere via i minuti
insieme con la polvere
che nasconde la luce.

Nelly Sacks

Aleciccio
21-November-2011, 14:25
La mia casa e il mio cuore
Se un giorno tornerò alla vita
la mia casa non avrà chiavi:
sempre aperta, come il mare,
il sole e l’aria.

Che entrino la notte e il giorno,
la pioggia azzurra, la sera,
il pane rosso dell’aurora;
la luna, mia dolce amante.

Che l’amicizia non trattenga
il passo sulla soglia,
né la rondine il volo,
né l’amore le labbra. Nessuno.

La mia casa e il mio cuore
mai chiusi: che passino
gli uccelli, gli amici,
e il sole e l’aria.

Marcos Ana

Aleciccio
22-November-2011, 14:44
Caminetto

Ancora non è accesa la lucerna,
ma la stanzetta è tutta chiara e brilla
a tratti con la fiamma che sfavilla,
con un'occhiata lucida, materna.
E mentre il vento strepita di fuori,
e batte alle finestre con dispetto,
noi c'indugiamo presso il caminetto,
che allegramente scalda i nostri cuori...
E quasi grati siamo al freddo inverno,
al freddo inverno e al suo più freddo mese,
che un amico ci dà tanto cortese,
che un fratello ci dà tanto fraterno.

Marino Moretti

Aleciccio
25-November-2011, 16:56
IN UNA STANZA ABBANDONATA

Finestre, variopinte aiuole,
un organo vi alterna il suono.
Ombre danzano sui parati,
una bizzarra folle ridda.

Fiammeggianti i cespugli alitano
e vibra di moscerini uno sciame,
lontano mietono sul campo le falci
e un'acqua antica canta.

Di chi è il respiro che m'accarezza?
Rondini tracciano confusi segni.
Lieve verso lo sconfinato scorre
laggiù la dorata regione dei boschi.

Fiamme vacillano nelle aiuole.
Confusa ed estatica la folle ridda
su pei giallastri parati.
Qualcuno guarda entro la porta.

Incenso dolce profuma ed il pero
e imbruniscono cassapanca e bicchiere.
Lentamente si china l'ardente fronte
verso le bianche stelle.

Georg Trakl

daniela
27-November-2011, 16:54
A mia madre dalla sua casa
M'accoglie la tua vecchia, grigia casa
steso supino sopra un letto angusto,
forse il tuo letto per tanti anni. Ascolto,
conto le ore lentissime a passare,
più lente per le nuvole che solcano
queste notti d'agosto in terre avare.

Uno che torna a notte alta dai campi
scambia un cenno a fatica con i simili,
infila l'erta, il vicolo, scompare
dietro la porta del tugurio. L'afa
dello scirocco agita i riposi,
fa smaniare gli infermi ed i reclusi.

Non dormo, seguo il passo del nottambulo
sia demente sia giovane tarato
mentre risuona sopra pietre e ciottoli;
lascio e prendo il mio carico servile
e scendo, scendo più che già non sia
profondo in questo tempo, in questo popolo.

Mario Luzi

daniela
02-December-2011, 22:39
Nella casa di fronte a me e ai miei sogni


Nella casa di fronte a me e ai miei sogni
che felicità c’è sempre!

Vi abitano persone sconosciute che ho già visto senza vedere.
Sono felici, perché esse non sono io.

I bambini, che giocano sugli alti terrazzi,
vivono tra vasi di fiori,
eternamente, senza dubbio.

Le voci che salgono dall’intimità domestica
cantano sempre, senza dubbio.
Sì, devono cantare.

Quando è festa qua fuori, è festa là dentro.
E così deve essere laddove tutto si adatta:
l’uomo alla Natura, perché la città è Natura.

Che grande felicità non essere io!

Ma anche gli altri non penseranno così?
Quali altri? Non ci sono altri.
Quanto pensano gli altri è una casa con la finestra chiusa,
o se si apre,
è perché i bambini possano giocare sulla veranda inferriata,
tra i vasi di fiori che non ho mai visto quali fossero.

Gli altri non sentono mai.
Chi sente siamo noi,
sì, tutti noi,
perfino io, che ora non sento più nulla.
Nulla? Non so...
Un nulla che fa male...


Fernando Pessoa

Aleciccio
04-December-2011, 19:00
Dicembre

A tavola, bambini!
Le castagne son cotte.
la neve sui camini
fa più fitta la notte.
Un bel fuoco di legna
scalda il cuore:
dove la pace regna
è invitato il Signore
Mai come in questo mese
le case senza siepe
con le lucerne accese
somigliano al presepe.

Renzo Pezzani

Aleciccio
14-December-2011, 14:27
Nella casa addormentataNella casa addormentata in quest’alba
la luce che si muove al secondo piano
è una stella rimasta lassù

sono sceso senza rumore
per la scala
sono andato attraverso il giardino
fino al bosco di faggi

nella freschezza calma di quest’alba
negli alberi la tenerezza
di una giovane madre
e a passi lenti sul ponte di pietra
la partenza.

Nazim Hikmet

Aleciccio
14-December-2011, 14:36
Le sedie dormono in piedi

Le sedie dormono in piedi
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie
la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce

ma tu ti sei svegliata
mia rosa
le sedie si sono svegliate
si precipitano da un angolo all’altro anche il tavolo
il tappeto si è messo a sedere
gli arabeschi hanno aperto i petali
lo specchio si è risvegliato come un lago all’aurora
le finestre hanno spalancato
immensi occhi azzurri
il balcone si è risvegliato
ha tirato su dal vuoto le gambe

i camini dirimpetto si sono messi a fumare
le acacie han cominciato a chiacchierare
sui marciapiedi
la nuvola si è svegliata
ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
si è versata sui tuoi capelli
è colata tra le tue palme
ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi.

Nazim Hikmet

Aleciccio
11-January-2012, 08:56
non era cosi? da sempre

proprio lì volevi abitare, dove
uno dopo l’altro si
sparisce senza salutare, nulla che resti

se non solchi seccatisi all’aria & poi
divenuti specchi con il gelo, dove
le cose, passo dopo passo, sono risolte
& benedette

una dopo l’altra, sempre
qualcosa ti attirava oltre, verso questa
promessa, lì
tirava un altro vento, una tempesta calma, cui
passavi accanto senza darti tregua, eppure la

sentivi sul tuo volto, era
una seconda vita, un pezzo di terra, pronto
per te & e per il caso in cui
prima o poi ti fermassi: fra erbe

scure ti spuntasse un silenzio nella
bocca &
parole buone spuntassero sulla
punta di queste ortiche, dolci &
saporite, una
tonalità in salita per via di

capillari dal profondo, per il caso
in cui magari ti fermassi: prendessi
queste assi, questa fossa
& sfiorassi un passo dopo l’altro
questo pezzo o un altro

di luogo totalmente sperduto.

Lutz Seiler

Aleciccio
16-January-2012, 08:54
Nella tua siepe c’era l’universo




O mia piccola casa di provincia
ove memorie semplici ma care
si ravvivano intorno al focolare
per colui che ritorna e ricomincia




un interrotto sogno di dolcezza;
o mia tepida casa, io ti ritrovo
come una volta in questo aprile novo,
e sempre verde il rosmarino olezza.




Son nidi ancora sotto le tue gronde,
e, nell’orto, i bei ciuffi appena in fiore
della menta e del timo hanno un odore
che all’effluvio dell’anima risponde.




Caro è il murello con le vecchie crepe,
di dove, un giorno, uscivo di soppiatto
a fischiare ai ramarri o stavo quatto
a spiar la tagliola sulla siepe!




Che stupore, che gioia di scoperte
balenavano in te, mia casa, ogni alba!
Ancora sconosciuta era la scialba
nebbia che grava il mondo fatto inerte.




Ma tu sei sempre quella; è in me ch’è morto
il dolce tempo, come son diverso!
Nella tua siepe c’era l’universo,
ed ora non c’è più che un muro e un orto.




Arturo Onofri

Aleciccio
01-February-2012, 14:48
L'inquietudine

Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse - bevono vino,
forse - siedono così.
O semplicemente - le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'è una finestra così.

Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni!
Grido di distacchi e d'incontri:
tu, finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'è, non c'è per la mia
mente quiete.

Anche nella mia casa
è entrata una cosa come questa.
Prega, amico, per la casa insonne,
per la finestra con la luce.

Marina Cvetaeva

Aleciccio
10-February-2012, 13:55
COSA ACCADE ALLA CASA
QUANDO ESCO SBATTENDO LA PORTA

Ci sono parole che ancora volteggiano nell’aria
prima che i loro vuoti involucri si adagino
in un residuo di polvere lungo le pareti.
Piccoli insetti diventano padroni del silenzio.
La poltrona trattiene il vuoto della forma, i quadri
mantengono un rigido riserbo.
Sul pavimento lucido un filo parla la lingua dell’esilio.
La finestra registra il profilo delle nuvole.
Il frigorifero senza preavviso si mette a borbottare.
Si assiste alla declinazione degli oggetti
durante la parabola del sole. Nella luce
si affaccia una pantofola, cerbiatta
timida prossima alla consunzione.
Il suono del postino irrompe nel vuoto della casa,
lo riempie di uno splendido interrogativo.
Il clamore del traffico accarezza le sedie in cucina.
Nei bagni le tubature se ne infischiano delle voci
dei vicini ed emettono brevi gorgoglii, guaiti
appena pronunciati, sospiri, soffi. Forse risuonano dei passi, forse una vecchia paura
ancora aleggia nelle stanze.
Le tovaglie conservano i loro vividi colori.
Ci sono dita che si attorcigliano all’attesa.

Paolo Polvani

Aleciccio
10-February-2012, 14:01
AVREI UNA CASA

Sogno una casa
senza muri
in cui farebbero il nido
i tuoi desideri e le mie speranze.
Davanti alla soglia
priva di porta
crescerebbero i fiori
di storie dimenticate.
Sul tetto,
al sole,
si riscalderebbero
i germogli del nostro sangue.
Ogni sera
fino a notte fonda
cercherei
mentalmente
frutta matura,
la prima aurora
di ardenti passioni.

Che grande giorno
sarebbe la vita!

SAŠA VEGRI

Aleciccio
13-February-2012, 15:21
Com'è amara e com'è dolorosa la nostalgia per la sua casa
poggiando la guancia sulla spalla della notte arreso a lei
alla sua casa silente sotto l'arco dei pini,
la notte legge le sue opere vegliando le porte e le finestre,
nessun fuoco tranne quello che crepita nel corpo libero, o ciò che divampa
sulla sua terra (oggi è buio quel passaggio verso la sua terra,
e il vento spira impetuoso da ogni parte),
com'è amara e com'è dolorosa la nostalgia
per ciò che rimane delle leggende del mio amore
com'è arduo parlare di lei, non ho fuoco
per questa carcassa
se non quello delle parole.

Adonis

Aleciccio
13-February-2012, 16:55
SU E GIÙ PER LA CUCINASu e giù per la cucina
come un monaco zen in edizione ridotta
un toast in una mano
una foglia di lattuga nell'altra
pretendendo di non sapere
il noto
sognando di trasformarmi
in ciò che sono.

AGHI MISHÒL

Aleciccio
24-February-2012, 13:15
Confessione del fuggiasco

Sono felice solo nell' andarmene.

Non tra le quattro mura, con relative spade,
bensì tra qua e là, tra una casa e l'altra,
nessuna mia, preferibilmente.

Non posso più né voglio stare fermo.
Né ora né più tardi. Né qua né là.
Semmai laggiù, dove ora tu ti trovi,
chiunque tu sia, mettimi il tuo nome
sulle labbra assetate, insaziabili.

Io non sono io né posso avere casa.
Non dico ormai perché mai lo sono stato,
né mai ne ho avuta una, essendo forestiero
dentro e fuori di me. Sono ciò che ho:
il barbone che dorme sotto il ponte
che unisce le mie due rive e io l'attraverso
senza poter fermarmi giorno e notte.

Scrivo perché cerco, e perché attendo.
Ma non so più che cosa, l'ho scordato.
Spero che nello scrivere
riesca a ricordare. Mi ostino nell'addiaccio.

Disvivo tra parentesi
dentro lo spazio vivo e il tempo morto
dell'attesa di che cosa, tra due qui.

Mai essere in ma tra. Esci da me,
chiunque tu sia, lasciami in pace
o falla finita con me e con l'amaro
miele di vivere solo a parlare da solo.

Ho deciso che la mia patria sia
non decidere, non essere in posto alcuno
se non di passaggio, ponti, navi, treni,
dove io sia solo il passeggero
che so di essere, pure sapendo
che la pace mi preoccupa,
mi spaventa la quiete,
non m'interessa la sicurezza,
e solo son felice sapendomi fugace.

Juan Vicente Piqueras

daniela
27-February-2012, 21:56
Non ci sarà nessuno a casa
Non ci sarà nessuno a casa,
tranne il crepuscolo. Il solo
giorno invernale in un trasparente spiraglio
di cortine non accostate.

Solo di bianchi boccoli bagnati
il rapido aleggiante balenio.
Solo tetti e neve e tranne
i tetti e la neve, - nessuno.

E di nuovo arabeschi intesserà la brina,
e di nuovo mi domineranno
lo sconforto dell’anno passato
e le vicende di un altro inverno.

E mi schermiranno di nuovo per una
colpa non ancora perdonata,
e una fame di legna avvinghierà
la finestra lungo la crociera.

Ma inaspettatamente per la tenda
scorrerà il tremito di un’irruzione.
Misurando coi passi il silenzio,
come l’avvenire tu entrerai.

Tu apparirai sulla soglia, indossando
qualcosa di bianco senza stranezze,
qualcosa proprio di quelle stoffe
di cui si cuciono i fiocchi di neve.

Boris Leonidovic Pasternak

Aleciccio
28-February-2012, 08:59
Il nero corteo

C'è stata una Morte, nella Casa di Fronte,
Non più tardi di Oggi -
Lo so, dall'aspetto irrigidito
Che hanno tali Case - sempre -

I Vicini entrano ed escono frusciando -
Il Dottore - si allontana -
Una Finestra si apre come Baccello -
All'improvviso - meccanicamente -

Qualcuno getta fuori un Materasso -
I Bambini si affrettano -
Si chiedono se è morto - lassù -
Lo facevo - da Ragazzo -

Il Pastore - entra con sicurezza -
Come se la Casa fosse Sua -
E Suoi tutti i Dolenti - ora -
E i Ragazzini - anche -

E poi la Modista - e l'Uomo
Dall'Orrendo Mestiere -
Per prendere la misura della Casa -

Ci sarà il Nero Corteo -

Di Nappe - e di Carrozze - fra poco -
È facile come un Segnale -
L'Intuizione delle Novità -
In un Paese di Campagna -

Emily Dickinson

Aleciccio
23-April-2012, 16:10
AVREI UNA CASA

Sogno una casa
senza muri
in cui farebbero il nido
i tuoi desideri e le mie speranze.
Davanti alla soglia
priva di porta
crescerebbero i fiori
di storie dimenticate.
Sul tetto,
al sole,
si riscalderebbero
i germogli del nostro sangue.
Ogni sera
fino a notte fonda
cercherei
mentalmente
frutta matura,
la prima aurora
di ardenti passioni.
Che grande giorno
sarebbe la vita!

Sasa Vegri

daniela
24-April-2012, 15:42
A voi che costruite la nuova casa

Quando innalzerai di nuovo le tue mura
- Il focolare, il letto, il tavolo e la sedia –
non appendere le lacrime per quelli che se ne sono andati,
che non abiteranno più con te,
alla pietra
non al legno-
ci sarebbe altrimenti un pianto nel tuo sonno
in quello breve, che ancora devi fare.


Non sospirare quando ti fai il letto, -
ai tuoi sogni potrebbe mescolarsi
il sudore dei morti.


Ah gli arredi e le pareti
sono recettivi come arpe eolie
e come un campo dove cresce il tuo dolore,
e sentono in te il legame con la polvere.


Costruisci, quando scorre la clessidra,
ma non piangere via i minuti
insieme con la polvere
che nasconde la luce.

Nelly Sacks

Aleciccio
08-May-2012, 19:35
Domenica mattina ha traslocato la famiglia di bosniaci
che abitava qui di fronte
hanno ammassato su un furgone scoperto
tutte le loro cose
reti di letti mobili e giocattoli dei figli
la gente all’uscita di messa li guardava
senza capire come si potesse
spostare una casa intera in un solo viaggio
hanno salutato sorridendo come sempre
poi sono saliti
hanno messo in moto e sono andati via
l’ultima immagine che resta delle loro vite
è una scritta a pennarello nero sullo scatolone
caricato in fondo
FRAGILE

Francesco Tomada

Aleciccio
14-May-2012, 16:24
BEATO IL MIO VICINO


Beato il mio vicino che dalle sue finestre
coglie con gli occhi i fiori che io curo,
i colori che veglio dal buio della casa.
Io penso a togliere le foglie secche
a dare l’acqua ai vasi appena serve,
devo sempre patire quando un giorno
vedo che sono morti eternamente.
Per lui sono soltanto vivi, solo belli,
non ha bisogno di saperne i nomi
per imparare come amarli meglio.
Beato lui, il vicino,
che chiama il mio balcone il suo paesaggio
e che di fronte a sé tra strada e cielo
vede distintamente il mio destino.

Silvia Bre

Aleciccio
15-May-2012, 15:29
La casa

L’uomo solo ascolta la voce calma
con lo sguardo socchiuso, quasi un respiro
gli alitasse sul volto, un respiro amico
che risale, incredibile, dal tempo andato.
L’uomo solo ascolta la voce antica
che i suoi padri, nei tempi, hanno udito, chiara
e raccolta, una voce che come il verde
degli stagni e dei colli incupisce a sera.
L’uomo solo conosce una voce d’ombra,
carezzante, che sgorga nei toni calmi
di una polla segreta: la beve intento,
occhi chiusi, e non pare che l’abbia accanto.
E’ la voce che un giorno ha fermato il padre
di suo padre, e ciascuno del sangue morto.
Una voce di donna che suona segreta
sulla soglia di casa, al cadere del buio.

Cesare Pavese

Aleciccio
15-May-2012, 15:36
Il mio indirizzo

Ho cancellato oggi il numero della mia casa,
Ho strappato la targa che portava il nome della mia via
e quelle di tutte le altre.
Ma se tu assolutamente vuoi trovarmi,
bussa alla porta di ogni casa, in ogni via
delle città di tutti i paesi,
- tutto allo stesso tempo è una cattiva sorte e una
benedizione –
e ovunque dove risplende uno spirito libero:
sappilo, là è casa mia.

Amrita Pritam

Aleciccio
16-May-2012, 14:05
Mi rivolto nella cenereCercando di trovare un po’ di brace.Mi siedo a chiacchierare con l’ombraChe un giorno d’estate hai dimenticato sul sofà.Sogno le orme di passiChe una notte persero la memoria.Nessuno passò mai da queste parti.Si affitta vuoto l’appartamentoDi una casa che non c’è piùAlejandro Jodorowsky

daniela
21-May-2012, 22:59
Vicolo

Mi chiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:

una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva nella notte un pianto
di cuccioli e bambini.

Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
di restare sole nel buio.

Salvatore Quasimodo (http://www.scompaginando.it/biografie2.html#Quasimodo)

Andrea
22-May-2012, 09:58
Il soggiorno è il mio problema


Libri libri quadri libri
scatolette sigarette
due candele un cavallino
fichi in marmo ancora libri
un vecchissimo accendino.
Sopra i tavoli, dai muri,
nei cassetti vani oscuri
che nessuno ha mai sondato,
il soggiorno tutto intorno
mi rammenta che il problema
si riassume in questo ingorgo
di sovraffollata scena.
Troppi oggetti, troppe carte,
troppo spazio dato all’arte.


Nell' affanno di sapere
non riesco più a capire,
nella smania di guardare
non riesco più a vedere.


Al soggiorno do ragione:
devo farmi il vuoto intorno.


E da lì ricominciare.


Franco Marcoaldi

daniela
22-May-2012, 22:08
Ecco ancora una finestra,
dove ancora non dormono.
Forse - bevono vino,
forse - siedono così.
O semplicemente - le due
mani non staccano.
In ogni casa, amico,
c'è una finestra così.

Non candele o lampade hanno acceso il buio:
ma gli occhi insonni!

Grido di distacchi e d'incontri:
tu, finestra nella notte!
Forse, centinaia di candele,
forse, tre candele...
Non c'è, non c'è per la mia
mente quiete.
Anche nella mia casa
è entrata una cosa come questa.

Prega, amico, per la casa insonne,
per la finestra con la luce.

Marina I. Cvetaeva

daniela
23-May-2012, 22:26
Ballata

Ecco la casa ov’io vidi la luce
e la chiesa lì accanto,
dove fui battezzato.
Consolanti evidenze!
Qui antiche donne vivono,
mai sazie di ricordare.
E narrano una storia
ch’io so a memoria e non vorrei sapere.
Narrano la mia storia famigliare.
Dicono che una notte,
col cuore fasciato
di crudeltà e d’ira fredda,
un uomo fece guasto
senza pietà nei suoi affetti più sacri,
disperse una famiglia appena in fiore.
E la casa natale era al mattino
tranquilla e disertata
come se visitata
l’avessero le streghe.
Il tempo come un ciclone
spazzò da questi luoghi
le care immagini.
Di ciò che fu non rimane
che un tacito agitarsi
di memorie e di ombre.
Ma quelle voci ch’io dico
sono implacabili e vive.
Lamentose quale un funebre canto,
alla pietà l’invettiva alternando,
mi rammentano come, ancora in fasce,
m’abbia poco la sorte vezzeggiato.

Vincenzo Cardarelli

Aleciccio
15-June-2012, 09:55
La mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.

Anna Andreevna Achmatova

daniela
21-June-2012, 22:34
SOLIDARIETA'

Mi sono affezionata all'attaccapanni
perché riceve con umiltà
la tua giacca, la tua camicia, i tuoi pantaloni.
È il mio complice più fedele
perché bada con zelo ai tuoi abiti quando mi ami.
Non ti dice che li accarezzo mentre dormi
né che alle loro asole abbottono i miei sogni.
L'attaccapanni soffre con me
se stacchi i tuoi indumenti per andartene
a camminare senza grinze per le strade.


Lucia Rivadeneyra

Aleciccio
25-June-2012, 13:04
Con alterna chiaveCon alterna chiave
tu schiudi la casa dove
la neve volteggia delle cose taciute.
A seconda del sangue che ti sprizza
da occhio, bocca ed orecchio
varia la tua chiave.

Varia la tua chiave, varia la parola
cui è concesso volteggiare coi fiocchi.
A seconda del vento che via ti spinge
s'aggruma attorno alla parola la neve.

Paul Celan

Aleciccio
02-July-2012, 10:34
non metto a fuoco


se non all’alba
nel crepitio del lino ereditato
nel lino fragrante, bruciante


avrei dovuto incendiare la casa
e nella pira
le bottigliette di vetro e argento
che sulla toletta della nonna
frangevano la luce meridiana


all’alba m’inalbera un rancore
vado minando la mia terra invasa
vendicando il sopruso


fare tabula rasa
assoldare dei bravi
farla infine pagare


è l’ora, m’alzo – il buon senso gracchia
il suo comando di non guardare indietro
non mettere a fuoco
piuttosto tirare lo sciacquone
assicurarsi del gorgo
accontentarsi dell’acqua

Stefania Portaccio
Da La mattina dopo, Passigli, 2011

Aleciccio
03-July-2012, 17:45
RITORNO A CASA

Sulla scala a spirale
Intorno ai vasi dai fiori appassiti,
Fiorisce la ruggine.
Le valige, piene di biancheria sporca
E di vecchi interrogativi, mi rendono titubante.
Come se di soglia in soglia traslocassi l'inquietudine.
Gli ultimi quattrocento chilometri siamo stati zitti.
Nessuno di noi due sa se riusciremo a sottacere
Anche il silenzio dell'arrivo.
Lo sguardo nello specchio del bagno,
Dal quale sono scappato così lontano,
Neanche per un attimo mi ha perso d'occhio.

Aleš Šteger

Aleciccio
06-July-2012, 12:07
Di fronte all'Africa

Aver casa è un bene
dolce il sonno sotto il proprio tetto
figli, giardino e cane.
Ma certo appena ti sei riposato dall'ultimo viaggio
la lontananza t'insegue con nuove lusinghe.
Meglio è patire di nostalgia di casa
e sotto le alte stelle, solo,
riposare con la propria melanconia.
Avere e riposare può soltanto,
chi ha il cuore tranquillo,
mentre il viandante sopporta fatiche e difficoltà
con sempre delusa speranza.
In vero più lieve è il tormento di andare,
più lieve che trovar pace nelle valli di casa,
dove tra le gioie e le solite cure
solo il saggio sa costruire la propria felicità.
Per me è meglio cercare e mai trovare
che legarmi, caldo e stretto a quanto mi è accanto,
perché anche nel bene, su questa terra
Sono solo ospite, mai cittadino.

Hermann Hesse

Aleciccio
11-July-2012, 23:53
POMERIGGIO IN CASAÈ tranquillo qui. I gatti
poltriscono, ognuno
nel suo posto prediletto.
Il geranio si inclina da questo lato
per vedere se sto scrivendo di lui:
testa tutta petali, gambi
bruni, e quei ventagli verdi.
Come vedi,
sto scrivendo di te.
Accendo la radio. Sbagliato.
Non deve esserci nessun suono
in questa stanza, tranne
quello di una voce che legge una poesia.
I gatti chiedono
Il topo di campagna, di Theodore Roethke.
La casa si accomoda sul fianco
per un sonnellino.
So che siete con me, piante
e gatti — ma anche così ho paura,
seduta al centro della possibilità
perfetta.

JANE KENYON

Sir Galahad
26-August-2012, 13:34
La casa di Mara

................
Seduta nell'ombra dell'alto cipresso
sta Mara filando.
La vecchia ha cent'anni,
e vive filando in quell'ombra.
............


Cent'anniiiii? Se lo leggesse la nostra Mara, piccolina! :lol:

Andrea
06-September-2012, 16:08
Albergo vicino al mare


Attraversiamo il mondo, senza requie
e senza redenzione, litighiamo, amiamo, ce ne andiamo
trascinandoci dietro aria di casa, piegatura di vestiti, qualche derrata,
sesso grossolano, partiamo e parcheggiamo, stendiamo di nuovo il nostro odore
casalingo come un lenzuolo noto su un materasso straniero.
Mi addormento
mi sveglio, mi alzo e vado alla finestra, guardo il mare giallo.
Forse scapperò
via da te. Se ti svegli e mi domandi dove vai ti dirò: su, presto
usciamo di qui senza prendere nulla.


Yitzhak Laor

Aleciccio
16-September-2012, 12:21
Al castello

Dentro le cose, al nocciolo dei giorni,
tira un vento impetuoso. Sulle pietre
lise della cucina scorre l’acqua, nella
casa scricchiola il legno, l’ora;
fuori, la notte, un uomo che non vedi
strascina il proprio sacco di fatica:
foglie secche. Ci osservano
le cose, il loro immobile
resistere a quel vento. Alari, mensole.
Una scintilla pazza
imbocca la sua gola di camino
e poi scompare.

Fabio Pusterla

Aleciccio
21-October-2012, 20:11
Cercasi casa
cercasi casa con sole
con sole fin dal mattino
casa con dentro un bambino
con madre con padre
secondo te a chi assomiglia
cercasi casa
con dentro famiglia.

Vivian Lamarque

Aleciccio
22-January-2013, 19:54
Auguro questo alla mia casa:Una donna ricca di equilibrio,Un gatto a passeggio tra i libri,Amici in tutte le stagioniSenza i quali è impossibile il mio vivere.Guillaume Apollinaire

Aleciccio
22-January-2013, 20:03
Roberto Pazzi


LA FINESTRA


Consumata dai voli delle tortore
guarda a nord.
I mesi affollano la luce
ed è tutta bianca.
La pianta curva le foglie verso
il varco, dopo la lunga notte.
Gli uccelli volano da un lato
all’altro della luce
ma non verrà mai il sole.
È la perfezione della casa,
la verità delle sue porte
e delle alte finestre.

Aleciccio
05-March-2013, 16:58
Dopo la guerra ci costruiamo una casa

Dopo la guerra costruiamo una casa…Dopo
un’altra guerra, durante la quale molti son
rimasti senza tetto sopra la testa, costruiamo
la casa e sistemiamo il giardino attorno ad essa.
La costruiamo simile al guscio della chiocciola,
piccola e bella ma per due. Impariamo dalle
rondini. Chiediamo consigli al vento e alla pioggia.
La costruiamo con le mani che sanno di terra,
nella quale ritorna tutto ciò che da essa è cresciuto.
Con le mani che si toccano teneramente e stanche
scoppiano a ridere come il fiore di sambuco. Ci aiutano
la pietra e l’acqua che uniamo al profumo di lavanda
e a immagini oniriche … Dopo la guerra costruiamo
la casa … Per due corpi che giaceranno nel letto
come sotto un melo fiorito, e per due anime
che passeggeranno dentro placidamente, così
come oggi vaga dentro l’anima della vecchina
che è vissuta e morta tra le sue mura … Costruiamo
muretti che ci separeranno dalla crudele realtà,
e scale che ci condurranno oltre le cose note, dove
giungono solo coloro che si vogliono bene … Dopo
la guerra costruiamo la casa … Giorno e notte,
anche se ci rendiamo conto che stiamo costruendo
le macerie di domani.

Josip Osti

Aleciccio
16-March-2013, 10:38
Cambiare casa

Bisognerebbe sempre cambiare casa
anche quando non si è soli
e non stanchi
e si sta bene.
Bisognerebbe cambiare casa
sempre e portare con sé i quadri
la radio e le tende
cambiare casa perché è così che
si cambia
prendendo le poche armi ed i tanti bagagli
andandosene
anche quando non si è soli
e non stanchi
e si pensa di stare bene.
Michele Obit (Ludwigsburg (Germania), 1966)

Aleciccio
26-March-2013, 09:35
Dopo la guerra costruiamo una casa…Dopo
un’altra guerra, durante la quale molti son
rimasti senza tetto sopra la testa, costruiamo
la casa e sistemiamo il giardino attorno ad essa.
La costruiamo simile al guscio della chiocciola,
piccola e bella ma per due. Impariamo dalle
rondini. Chiediamo consigli al vento e alla pioggia.
La costruiamo con le mani che sanno di terra,
nella quale ritorna tutto ciò che da essa è cresciuto.
Con le mani che si toccano teneramente e stanche
scoppiano a ridere come il fiore di sambuco. Ci aiutano
la pietra e l’acqua che uniamo al profumo di lavanda
e a immagini oniriche … Dopo la guerra costruiamo
la casa … Per due corpi che giaceranno nel letto
come sotto un melo fiorito, e per due anime
che passeggeranno dentro placidamente, così
come oggi vaga dentro l’anima della vecchina
che è vissuta e morta tra le sue mura … Costruiamo
muretti che ci separeranno dalla crudele realtà,
e scale che ci condurranno oltre le cose note, dove
giungono solo coloro che si vogliono bene … Dopo
la guerra costruiamo la casa … Giorno e notte,
anche se ci rendiamo conto che stiamo costruendo
le macerie di domani.

Josip Osti (Sarajevo, 1945)

Aleciccio
11-April-2013, 15:40
IL SIGNORE NELL'ARIA

Alle ore venti ognuno tornava alla sua casa.
Non avevano una stessa casa?
No, ma nell'aria sì.
Nell'aria?
Sì, a destra e a sinistra nel mezzo dell'aria avevano una stessa
casa. Con le porte e le finestre gli uccelli le cene le voci e il riposo.
Non i colori?
Sì, colori splendenti erano appesi nei quadri nell'aria della casa.

Vivian Lamarque

Aleciccio
25-May-2013, 10:09
Il soggiorno è il mio problema

Libri libri quadri libri
scatolette sigarette
due candele un cavallino
fichi in marmo ancora libri
un vecchissimo accendino.
Sopra i tavoli, dai muri,
nei cassetti vani oscuri
che nessuno ha mai sondato,
il soggiorno tutto intorno
mi rammenta che il problema
si riassume in questo ingorgo
di sovraffollata scena.
Troppi oggetti, troppe carte,
troppo spazio dato all’arte.

Nell’affanno di sapere
non riesco più a capire,
nella smania di guardare
non riesco più a vedere.

Al soggiorno do ragione:
devo farmi il vuoto intorno.

E da lì ricominciare.

Franco Marcoaldi

Aleciccio
19-January-2014, 17:04
Una stanza, o una casa,
diventa sempre simile
a chi vi abita.
Perfino la grandezza di una stanza
varia a seconda
della grandezza del cuore.


Kahlil Gibran

Aleciccio
19-May-2014, 10:54
LA CASA È DISORDINATA
La casa è disordinata.
Tutto gettato sulla tavola
Tutto lanciato sulle parole
Contro le pareti
Fluttuando nella bava delle ragnatele.
La casa è risolta
Abbandonandosi
Come un passero che vola per le sue ossa
E si posa.
Niente saprà che qui
La vita fu un disguido della mia ombra.


ORGE MERETTA

Aleciccio
27-June-2014, 13:26
LA MIA CASA

Non manca quasi niente
nella mia casa
quasi niente
Manca il comignolo
Ci si abitua
Mancano i muri
Pazienza
Non manca molto
nella mia casa
Manca il comignolo
Che per adesso non fuma
Mancano i muri
e le finestre
e la porta
Ma è accogliente, la mia casa
Prego
Accomodatevi
Non abbiate paura
Mangiamo qualcosa
spezziamo il pane, un goccio di vino
accendiamo il camino
Guardiamo
no, ammiriamo i quadri
sui muri
Prego
entrate dalla porta
o dalle finestre
se non dai muri.

SIGURÐUR PÁLSSON

Aleciccio
10-July-2014, 09:24
La casa dei miei genitori

Un limone
nel cortile
è ancora il sole che gocciola
alle mie spalle
quasi a compromettermi di lacrime
l’infanzia e la memoria
o un giocattolo affidato alla miseria
dell’oblio.

Carmen Yánẽz

Andrea
12-December-2014, 13:07
Casa


Dammi una casa
che non sia mia,
dove possa entrare e uscire dalle stanze
senza lasciar traccia,
senza mai preoccuparmi dell’idraulico,
del colore delle tende,
della cacofonia dei libri vicino al letto.


Una casa leggera da indossare,
in cui le stanze non siano intasate
dalle conversazioni di ieri,
dove l’ego non si gonfia
a riempire gli interstizi.


Una casa come questo corpo,
così aliena quando provo a farne parte,
così ospitale
quando decido che sono solo in visita.


Arundhathi Subramaniam

Enribello
06-December-2016, 08:43
CORONA D'AUTUNNO

Come questa foglia rossa
che l’acqua della sera spegne
e leggero e triste il vento trascina,
sono i passi larghi, pesanti,
di quanti cercano il piacevole
suono del calore, i muri
dolci e luminosi delle proprie case:
vecchi tessuti spessi, sete profumate
dove l’amore lavora e riposa.

Javier Sologuren



http://assets3.mi-web.org/foto_miniaturas/0006/5907/bosque_pequeno.JPG?1311123495

Enribello
21-September-2017, 09:05
L'invenzione dei lucernari

All'inizio impararono ad aver paura e si protessero.
Costruirono case di pietra e fango, piccoli rifugi
dove non tardarono a sentirsi sempre più soli.
Sognarono che un giorno un fascio di luce li avrebbe
confortati. E, affascinati dal cielo, disegnarono
occhiali nei tetti.
Ebbero, da subito, la compagnia delle stelle.
Oggi ancora gli dèi passano gli occhi per le loro case
tutte le notti, prima di addormentarsi.

Maria Do Rosàrio Pedreira

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Enribello
01-April-2019, 18:27
È bello tornare.
Togliersi le scarpe.
Lavare via con l’acqua la polvere del lungo giorno.
Toccare nuda le pareti della nuda casa.
Camminare come cieca tra i mobili, i libri, le lampade
come una cieca che possiede solo queste povere cose.
Dovrei sistemare le porte, ridipingere il soffitto
smerigliare gli specchi dove mi smarrisco
dove guardo una che non può scappare da nessuna parte
perché la casa è una torre che nessuno conosce.
Meglio così.
Mi basta quello che ho.
Mie sono le formiche assorte
il percorso brillante delle lumache
la rana appena nata nel bagno di mia figlia
e questo lungo blues per dire il tuo nome
come un trofeo.

Soledad Alvarez (http://www.bachillere.com/2010/04/biografia-soledad-alvarez/)

https://i.dobrzemieszkaj.pl/i/26/60/71/r2/300/salon-wedlug-zasad-feng-shui.jpg
foto presa dal web

Andrea
09-November-2022, 18:42
Nelle vecchie case di campagna
quando i mobili erano un lusso inutile
si usava mettere dei chiodi tra una pietra e l’altra
a quei chiodi si attaccavano gli utensili da lavoro
se erano vicino alla porta
pentole, tegami e mestoli di vario genere
o aromi e trecce di aglio e peperoncini
se i chiodi erano accanto ai fornelli
cappelli, giacche, scialli e camicie da lavoro
se i chiodi erano nei pressi del letto.
d’estate i muri delle case raccontavano
come bancarelle colorate
la vita di quegli abitanti semplici e senza pretese
ogni giorno appendeva a un chiodo un po’ di tempo.

d’inverno le vecchie case di campagna si svuotavano
restavano i chiodi tra le pietre dei muri freddi e silenziosi
spesso rigati di brevi rigoli di ruggine come piccole ferite.

a volte, certe anime,
sono come le vecchie case di campagna
nei grigi giorni d’inverno
con i muri freddi
e i chiodi arrugginiti
ti viene voglia di appenderci qualcosa
un cappello di paglia
un ombrello azzurro
una tazza rossa
un mazzetto di lavanda a testa in giù.

Maria Carmela Micciché