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Visualizza la versione completa : Antonio Manzini



daniela
28-December-2016, 16:15
manzini... Gialli, giusto?
ne ho sentito parlare molto bene. Come lo si affronta? È una serie?

Antonio Manzini ha pubblicato alcuni gialli (trasmessi anche da Raidue) con protagonista il Vicequestore Rocco Schiavone, poliziotto fuori dagli schemi, burbero e cinico vicequestore romano che per punizione è stato trasferito ad Aosta, dai modi poco ortodossi e con tante conoscenze nella mala.
Nonostante il clima valdostano si ostina a vestirsi alla cittadina, con Loden e Clarks, scarpe che puntualmente rende inservibili inzuppandole nella neve.

La mattina, prima di cominciare a lavorare, fuma uno spinello contenuto in un apposito cassetto chiuso a chiave nella scrivania in ufficio. Questa abitudine, che lui definisce la sua "preghiera laica del mattino", gli dà immediati benefici: prima non è in grado di elaborare pensieri complessi né di effettuare alcuna attività di indagine.

Quando incontra una persona ha l'abitudine di paragonarla a un animale, consuetudine proveniente dai molti pomeriggi della sua infanzia passati a sfogliare i volumi dell'Enciclopedia degli Animali.

Sarebbe forse consigliabile leggere il ciclo di libri del vicequestore Rocco Schiavone in ordine temporale, che credo sia: Pista Nera, La costola di Adamo, Non è stagione, Era di maggio, 7-7-2007.
Io in realtà li ho letti in ordine sparso, come mio solito! :) Ma non è stato un problema, ogni libro è conclusivo, anche se ci sono riferimenti ai precedenti.
Sono gialli "lievi", corali. Potrei paragonarli ai gialli di Maurizio De Giovanni.

Orfani bianchi è tutt'altro: non è un giallo, affronta il mondo delle badanti ed è un colpo al cuore. Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino. Un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato: il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. Ispirato da un’esperienza vissuta in prima persona dall’autore che – dopo aver visto Maria, originaria della Romania, prendersi cura della nonna ormai molto anziana – ha riflettuto a lungo sulle storie e le motivazioni che spingono donne, spesso anche giovani, a “rinunciare alla propria famiglia per badare a quella degli altri”.

Elvira Coot
29-December-2016, 00:16
spingono donne, spesso anche giovani, a “rinunciare alla propria famiglia per badare a quella degli altri”.

Se non si tratta di volontarie, sarebbe più corretto dire "rinunciare alla propria famiglia per fare il proprio lavoro"

daniela
29-December-2016, 16:04
Se non si tratta di volontarie, sarebbe più corretto dire "rinunciare alla propria famiglia per fare il proprio lavoro"

Giusto, non sono certo volontarie, però il paradosso è che accudiscono le famiglie altrui, abbandonando la propria. E' come una beffa, ecco.

kaipirissima
22-February-2018, 17:00
La pista nera. Finito questa mattina alle 2.20. E credo di aver detto tutto. :)