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Visualizza la versione completa : Lucio Anneo Seneca



Enribello
21-January-2017, 11:01
Da “De Vita Beata” di L. A. Seneca


“E' così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno e più ce ne si allontana. Bisogna stabilire dove dobbiamo andare, poi considerare per quale via possiamo farlo nel modo più rapido. Ma non senza un esperto che già conosca la strada da percorrere, perchè certo non è come negli altri viaggi dove,se si si è individuato il tragitto e si chiedono informazioni agli abitanti, non si può può sbagliare. Bisogna fare attenzione a non seguire , come pecore,il gregge di chi ci precede, perchè non si vada dove si deve andare, si va dove si vanno tutti. Del resto non c'è cosa che per noi comporti mali peggiori del conformarsi all'opinione pubblica,pensando che si meglio ciò che è accettato da un consenso più ampio. Poiché non ci mancano gli esempi, si finisce per vivere non secondo ragione ma imitando gli altri. Nessuno sbaglia soltanto per sé, ma diventa motivo di errore per gli altri. E' pericoloso, infatti appoggiarsi a chi ci precede, dal momento che ciascuno preferisce accodarsi, piuttosto che esprimere un parere proprio. In particolare,riguardo alla vita, non si esprime mai un parere, ci si affida sempre . Solo stando alla larga dalla potremo salvarci. Ma quando si parla di vita felice non si può rispondere come per le votazioni: “la maggioranza è da questa parte” Perchè è la parte peggiore. Nelle faccende umane non funziona così bene: le cose migliori sono sgradite ai più. La folla ne è la maggiore conferma. Chiediamoci allora cosa sia meglio fare e non quale sia il comportamento più normale;cosa ci faccia ottenere una felicità duratura e non ciò che riscuote l'approvazione del volgo. Pessimo interprete della verità; e per volgo intendo chi indossa il mantello al pari di chi porta la corona. Non credo alle apparenze. Ho uno strumento migliore degli occhi, più affidabile e che mi consente di distinguere il vero dal falso: il bene dell'animo deve trovarlo l'animo.
Ricerchiamo un bene non apparente ma solido, costante e bello soprattutto dentro: portiamolo alla luce. Non è lontano. Lo troveremo,basta solo sapere dove stendere la mano”

Enribello
23-March-2017, 19:47
Da "Lettere morali a Lucilio" - 1 Libro - prima epistola
( sul valore del tempo...)

Fai così, mio Lucilio: rivendicati a te stesso,e il tempo che finora o veniva portato via o veniva sottratto o andava perduto raccoglilo e mettilo in disparte. Convinciti che le cose stanno così come scrivo: alcuni momenti ci vengono portati via, alcuni vengono sottratti,alcuni scorrono via. Tuttavia il danno più sconveniente è quello che si verifica per negligenza. E se vorrai badarci, una grande parte della vita scorre mentre ci comportiamo male, la massima parte mentre non facciamo nulla, tutta la vita mentre facciamo altro. Chi mi potrai indicare che assegni qualche prezzo al tempo, che valuti la giornata, che si renda conto di morire ogni giorno? In questo infatti ci sbagliamo, per il fatto che la morte la consideriamo come evento futuro: gran parte di essa è già passata; tutta l'esistenza che sta alle nostre spalle la tiene la morte. Faidunque, mio Lucilio, quello che scrivi di fare,afferra tutti i momenti; così accadrà che tu dipenda meno dal domani, se porrai mano all'oggi. Mentre si rinvia la vita scorre via.Tutte le cose, Lucilio, sono degli altri, soltantoil tempo è nostro; la natura ci ha collocati nelpossesso di quest'unica cosa fuggevole e labile, dal quale ci caccia chiunque vuole. E così grande è la stoltezza dei mortali che le cose che sono meno importanti e di minor valore, certamente recuperabili, accettano che siano loro messe in conto quando le hanno ottenute, (e invece) nessuno che abbia ricevuto del tempo ritiene di essere debitore di alcunché, mentre in realtà esso è l'unica cosa che neppure una persona grata puòrestituire. Mi chiederai forse che cosa faccia io che ti impartisco questi suggerimenti. Ti confesserò francamente: quello che accade presso una persona dispendiosa ma attenta, mi torna il conto della spesa. Non posso dire di non perdere nulla, ma potrei dire che cosa perdo e perché e come; potrei fornire i motivi della mia povertà. Ma capita a me ciò che(capita) alla maggior parte di coloro che sono stati ridotti all'indigenza non per propria colpa: tutti perdonano, nessuno aiuta. Quale è dunque la conclusione? Non ritengo povero colui per il quale quel poco che resta è abbastanza; tu tuttavia preferisco che risparmi i tuoi beni, e incomincerai a tempo utile. Infatti, come sembrò ai nostri antenati, 'è tardiva la parsimonia alla fine'; infatti alfondo rimane non solo il meno, ma il peggio.

Enribello
17-June-2018, 13:03
Aperitivi letterari con la prof.ssa Manuela Racci

Anche se del 2012 mi piace pubblicare questo video...un po' perche' la docente mi ha ricordato la mia per la passione che ci mette...e un po' perche ne parlai qui

http://www.scompaginando.it/showthread.php?408-Volevo-dire-che/page23

SENECA e la condicio humana: le pagine del grande medico dell'anima rappresentano l'occasione per una riflessione intensa e attuale sul senso della vita e della morte: l'uomo, occupato in mille faccende, disperde se stesso nei rivoli di una vita inautentica, frenetica, piena di vuoto...corre senza sapere bene il perchè e lo scopo di tanto affanno...in realtà scappa da se stesso.

Il video integrale e tutti i documenti delle altre lezioni sono disponibili presso l'Associazione Il Parco dei Ragazzi ilparcodeiragazzi@gmail.com

NOI.. PEREGRINI DI BELLEZZA



https://www.youtube.com/watch?v=7ECZlnhfHSc