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Estella
18-January-2017, 12:41
Amelia Rosselli nasce a Parigi il 28 marzo 1930, muore a Roma l'11 febbraio 1996.

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Se per l'ansia che io avevo di te perdevo i portafogli
ad ogni angolo di strada; se per il male che mi ero
procacciata da me dalle tue braccia invisibili ad ogni
angolo della strada mi ero procacciata da me l'infelicità
di saperti lontano da me; se per la mia scontentezza e
generosità fallita io stendevo nella notte lunghi fili
di ragno alla tua porta (portone chiuso senza speranza
salvo per una trovata che non poteva sorgere dal mio cervello)
se per il tuo pudore e per la mia impazienza perdevo tutti
i rulli del controllo; se per le mie incertezze nel mezzo
di una ironia dolce e racchiusa io cercavo te anche nella
notte degli altri: era per meglio riconoscerti nel turbamento
degli altri: cavalli sospesi in aria su della strada che
non continua.

(da Variazioni, 1960-61)

Estella
20-January-2017, 12:04
Nell’interiore di questo pacifico
piccolo parco vedo te partire, a
passi ancora lenti, per altro giardino
e so che piovana attenderò che completamente
risorta sia la tua figura dal cimitero
delle mie penombre, i miei pensieri.

(da Serie Ospedaliera)

Estella
20-January-2017, 12:07
E il delirio mi prese di nuovo, mi trasformò
stancata e ebete in un largo pozzo di paura,
mi chiamò coi suoi stendardi bianchi e violenti,
mi spinse alla porta della follia. Mi rovinò
per quell’intera durata e quel giorno intero.
Mi stese dispettosa a terra: incapace di muovere,
stanca all’alba, incapace a sera: e l’agonia
sempre più viva.

(La Libellula)

Estella
20-January-2017, 12:13
C'è come un dolore nella stanza, ed
è superato in parte: ma vince il peso
degli oggetti, il loro significare
peso e perdita.
C'è come un rosso nell'albero, ma è
l'arancione della base della lampada
comprata in luoghi che non voglio ricordare
perché anch'essi pesano.
Come nulla posso sapere della tua fame
precise nel volere
sono le stilizzate fontane
può ben situarsi un rovescio d'un destino
di uomini separati per obliquo rumore.

da "Documento" (1966-1973)

Estella
24-February-2018, 11:23
Se dalle tue lunghe agonie e dai miei brevi respiri
sorgesse un fiore; allora io correrei a ringraziarti
rimboccherei la strada della bellezza. Ma tu non
respiri e mollemente non tiri il tuo arco della sapienza;
tu non respiri e non vuoi ritrovare l’arca di Noè: io
qua respiro e tu tremi e tu cadi forse, e io sicuramente
brillo e cado ai tuoi piedi fatti di cristallo.
Ma tu non vuoi morire, e io stendo ancora la mia mano amichevole.

Amelia Rosselli

Estella
24-February-2018, 11:26
La passione mi divorò giustamente
la passione mi divise fortemente
la passione mi ricondusse saggiamente
io saggiamente mi ricondussi
alla passione saggistica, principiante
nell’oscuro bosco d’un noioso
dovere, e la passione che bruciava
nel sedere a tavola con i grandi
senza passione o volendola dimenticare
io che bruciavo di passione
estinta la passione nel bruciare
io che bruciavo di dolore nel
vedere la passione così estinta.
Estinguere la passione bramosa!
Distinguere la passione dal
vero bramare la passione estinta
estinguere tutto quel che è
estinguere tutto ciò che rima
con è: estinguere me, la passione
la passione fortemente bruciante
che si estinse da sé:
Estinguere la passione del sé!
estinguere il verso che rima
da sé: estinguere perfino me
estinguere tutte le rime in
“e”: forse vinse la passione
estinguendo la rima in “e”.

Amelia Rosselli

Estella
24-February-2018, 11:55
Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
dalla tua nascita e l’importanza del nuovo giorno
non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
chè tu cammini ancora! cieca sono che tu cammini
e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
ancora aggrappato ai miei occhi celestiali.

Amelia Rosselli

Estella
24-February-2018, 23:28
I tuoi occhi di ceramica, le tue membra lussuose
la tua vigliacca pelle fanno di me il più forte
degli schiavi d’amore. Impertinente fu la mia
vita finché si scontrò con la tua lussuria, tetto
coniugale con tutte le carte in ordine. Il disordine
della mia passione attirò il tuo petto di brace
le mie sconvolgenti frasi d’imploro commossero
i tuoi occhi pieni di lacrime, cibo preferito
degli dei scanzonati. Una canzone avvolse la
mia mira nella tua rete; tu la rompesti,
avvolgendola nel tuo cuore di uomo con tutte le
carte in un disordine tipico del tuo cuore senza
amore. Amare frasi andai ripetendo finché non ti
rintracciai sul tuo trono di viande e disperazioni.
Due azioni mi portarono vicino a te: la tua frase
ignorante e il tuo cuore di tufo, seppellito
oramai nelle mie lunghe braccia trionfanti
d’amore e di lussuria regina della notte e delle
stelle.

Amelia Rosselli

Estella
16-August-2018, 19:37
Nel delirio di una piccola notte d'estate io tramavo
ingiurie e mescolavo i generi. Nel delirio generale
di una notte lunga a sopportarsi perché infallibile
io crescevo stoltamente nel riflesso del grande
vaso che era la luna al suo apice. Nel riflesso...
del grande vaso rotatorio che era la cometa che
correva addietro alle mie parvenze io cercavo senza
riposo l'uomo cavalleresco.
(Variazioni, 1960-61)

Amelia Rosselli

Estella
16-August-2018, 19:39
O mio fiato che corri lungo le sponde
dove l'infinito mare congiunge braccio di terra
a concava marina, guarda la triste penisola
anelare: guarda il moto del cuore
farsi tufo, e le pietre spuntate
sfinirsi al flutto.