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Enribello
16-January-2016, 07:23
Questo spazio nasce per parlare della vita,riflesso del nostro infinito...parole,approfondimento,considerazioni.. .

La riflessione che leggerete sotto e' dovuta a due cose....la prima....e' questa che lessi tempo fa'...

LA TRACCIA


Prologo

All' inizio del 1900, un gruppo di studentesse americane del Mount Holyoke college, in Massachusetts, sigillò una scatola di metallo destinata alle colleghe del lontano anno 2000. Una volta aperta, 100 anni e 20 minuti dopo (i minuti necessari ai fabbri per scardinarla), all'interno sono stati trovati un berretto universitario, programmi teatrali, una foto della classe 1900, alcune monete, un libretto d'esami e soprattutto un messaggio. "Se la scienza vi ha insegnato quello che molti credono sarà uno degli elementi più diffusi delle vostre conoscenze, ovvero il potere di comunicare con il mondo invisibile dal quale saremo osservando il vostro destino - recitava il testo - vi preghiamo di rispondere a questo messaggio".


Sul rotolo del Libro dei Morti,il dio Anubi dal volto di sciacallo,solleva un cuore e lo posa su una bilancia ponendo sull’altro piatto una piuma. Lo scriba Toth e’ pronto a scrivere il verdetto.Se il cuore e’ piu’ pesante della piuma, un demone e’ pronto a divorarci.Solo chi ha il cuore piu’ leggero della piuma camminera’ sottobraccio ad Horus per incontrare Osiride che gli concedera’ la vita eterna. Suggestivo no ? L’eternita’ .la memoria,il tempo……tanti poeti e filosofi ne hanno scritto.
Ma noi? C’è chi sara’ ricordato per per aver scritto libri o dipinto quadri. Per qualche scoperta scientifica, per un impresa sportiva , chi lascia opere architettoniche chi una grande musica. O un grande film.
E sara’ ricordato magari con biografie,con piazze o vie….


Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
ITACA Kavafis

Gia’ cosa ci aspettiamo?

Noi “anonimi” come saremo ricordati?Noi che stiamo attraversando questa vita?

Forse dovremmo lasciare una traccia. Di noi.
Per non lasciare vuoto il palcoscenico quando la recita sara finita.
Magari un diario. Chi tra 100 anni leggera,’ potra’ immaginare qualcosa di noi? Delle nostre cose “minime”? Bastera'?

. Essere stato un buon padre o una buona madre, aver amato in silenzio o aver fatto del bene a qualcuno,regalando magari un sorriso a chi ne aveva bisogno.
Mi piace pensare che in futuro lontano qualcuno/a ripensera’ a noi con quello stesso sorriso e che non svanira’ tutto come ...lacrime nella pioggia
E poi....
Sara’ il mio cuore piu’ leggero di una piuma? Uhmm..me sa che Osiride non la incontro...;)

http://www.anticoegitto.net/images/pesatura.gif

Ah gia' la seconda...

Qualche anno fa' vennero una sera a casa amiche e amici di mia figlia.E li ho sentiti dire,vedendo delle vecchie foto,"Ammazza che figo che ERA tuo padre!" Ho messo volutamente la parola "era" in risalto. Va bene che per i 18 enni uno di 40 e' gia' vecchio,pero' che diamine...un po' di rispetto:asd:

No perche' se uno a 40 e' vecchio...a me mi mettono direttamente dentro la piramide...che poi a pensarci bene...Enribelloramsete il grande...mica suona male...se poi incontro Nefertiti...
scusate l'o.t.
http://www.aurorablu.it/forum/images/smilies/sm92.gif

Enribello
01-February-2016, 15:35
Eros e Thanatos, amore e morte. Due opposti che da sempre convergono... non si dice infatti ancora oggi come ieri “ti amo da morire”...(Romeo e Giulietta) o “muoio d’amore”... (la storia del giovane Werther di Goethe...)...?
I grandi amanti della storia muoiono sempre... Antonio e Cleopatra....Paolo e Francesca...Tristano e Isotta....quasi come se non si potesse vivere l’estasi amorosa senza provare il suo contrario....pensiamo a Otello..la sua passione degenera fino al punto di uccidere chi piu’ ama... o alla storia di Orfeo... il tentativo romantico di strappare dal regno dell’Ade l’amata...tentando un compromesso appunto tra amore e morte. Ma a parte la letteratura, ne hanno parlato in tanti...( Freud ecc..)

In un vecchio film ,“L’impero dei sensi”,si racconta la passione di un uomo e una donna presi in un vortice di trasgressione fino alla morte.
L’amore puo’ essere travolgente e appagante ma puo’ trasformarsi in una spirale di odio o di follia che conduce alla morte. In un altro film tratto dal bel libro “L’Amore ai tempi del colera” (G.G.Marquez) i due protagonisti dopo tante vissicitudini moriranno amandosi in un battello che segnala con un drappo il colera a bordo. ...”E’ la vita a non aver confini,non la morte!” cosi dice lui,in questo eterno gioco tra Eros e Thanatos... anche ai giorni nostri sembra un binomio indissolubile...basta leggere le cronache di tutti i giorni.
Eppure non dovrebbero essere distanti? Che cosa affascina?....Lo so e’ un argomento un po’ cosi....su cui filosofeggiare un po' se vi va....un ultima cosa....

I francesi chiamano l’orgasmo “la petit mort”....per il senso di oblio che accoglie i corpi inondati dal troppo piacere....

aho’ se proprio devo mori’....http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/ammicca/659.gif

Rupert
02-February-2016, 18:08
“la petit mort”....per il senso di oblio che accoglie i corpi inondati dal troppo piacere....

aho’ se proprio devo mori’....http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/ammicca/659.gif

lo scassaballe linguistico che mi anima mi porta a puntualizzare che "mort", in quanto sostantivo, è femminile. Quindi: "la petite mort". Ti lascio immaginare che cosa possa suggerire in questo contesto l'evocazione (o dovrei dire riesumazione?) di un "petit mort"? :asd:

'sti cianfresi ingarbujati...:lol:

kaipirissima
04-February-2016, 08:12
,
Ah gia' la seconda...

Qualche anno fa' vennero una sera a casa amiche e amici di mia figlia.E li ho sentiti dire,vedendo delle vecchie foto,"Ammazza che figo che ERA tuo padre!" Ho messo volutamente la parola "era" in risalto. Va bene che per i 18 enni uno di 40 e' gia' vecchio,pero' che diamine...un po' di rispetto:asd:

No perche' se uno a 40 e' vecchio...a me mi mettono direttamente dentro la piramide...che poi a pensarci bene...Enribelloramsete il grande...mica suona male...se poi incontro Nefertiti...
scusate l'o.t.
http://www.aurorablu.it/forum/images/smilies/sm92.gif

riflessione...
SOLO 40? Non so perché ma ti facevo più "vecchio" . Ah ah . Lo so, non è un buon post per iniziare la giornata! :mrgreen:

Enribello
04-February-2016, 18:48
Enri:

No perche' se uno a 40 e' vecchio...a me mi mettono direttamente dentro la piramide..

Proprio perche' ne ho di piu'.... ( rivedere topic di presentazione) http://www.aurorablu.it/forum/images/smilies/sm292.gif

kaipirissima
04-February-2016, 21:17
ah, vero. chissà che avevo per la testa, forse mi ero fermata a Figo e quarantenne e mi sono distratta. :mrgreen:

Enribello
19-March-2016, 17:11
Forse questa non e' la discussione giusta...spostatelo pure naturalmente

Libri lib(e)rati


Libri. Libri librati in volo nelle voliere appese al muro, libri rampicanti che fioriscono fuori stagione, libri animati che scodinzolano sul comodino, sotto il letto, sul tavolino. Libri che pigolano, che urlano appena li apri, che sgocciolano tutta la notte e non ti lasciano dormire e a volte infiltrano il pavimento e la vicina del piano di sotto chiama: "Signora, c’è Tolstoj nel mio tinello, vuole riprenderselo, che mi dorme sul divano e spiegazza i cuscini?", oppure Von Clausewitz che gioca coi soldatini del bambino. O Gabo in cucina che litiga con Donna Flor sulla quantità di sale del risotto e dell’amore.
E poi i libri che sono solo interiori: i diari di mio padre e mia madre, i miei diari scomparsi, i diari di mia nonna analfabeta, tutti telepatici e genetici (ci troviamo scritti i lobi sottili, le ossa sensitive, la schiena diritta, il gusto per il sapore dell’acqua e delle parole, una certa forma del naso e dei pensieri, la testa calda, i piedi freddi, il sangue salato, una vertigine all’attaccatura dei capelli e del cuore, il presentimento delle comete).
I carteggi di lettere non scritte e non spedite oppure mai aperte, dove l’inchiostro continua a sobollire piano, come catrame.
I manuali per costruire barche, arche, scaffali e relazioni. Il Grande libro dei nodi (il mio preferito è la gassa d’amante, ma non saprò mai riprodurlo, con nessuno e con niente).
E i vocabolari. Libri bulimici che vogliono tutte le parole ma non le sanno usare, le mettono in fila come non saranno mai, né dentro né fuori. Vocabolari dove lettere come la x, la y, la k cambiano di posto ogni volta che li apri (sono incognite, come d’altronde tutte le lettere dell’alfabeto, ma loro di più).
E poi ci sono i libri che sono usciti, e sono diventati stanze, terrazze, case, città, pianeti.
Nella mia casa ci sono camere sudamericane, camere dello scirocco e camere della tortura. Un patio con gardenie immortali, da cui s’intravvede un sanatorio ottocentesco, una fabbrica abbandonata, alcuni mari, due vulcani, montagne incantate, stazioni dove nelle notti d’inverno s’aggirano viaggiatori, città del tutto invisibili.
E i libri che ho immaginato, e per oscure ragioni sono diventati veri, o viceversa: libri che ho letto talmente tanto da farli diventare totalmente immaginari. Come la cena di Trimalcione, le ricette di zia Enza, il taccuino di Carmosina, le botteghe color cannella. Le cronache marziane le scrissi quando ero giovane, ora forse vorrei immaginare Declino e caduta dell’Impero romano, oppure il Ciclo della fondazione.
Ho amato una quantità di uomini e donne, sotto i più vari travestimenti: alcuni li ospito ancora a casa mia. Il Che che non riesce ad allacciarsi gli anfibi, perché ha troppa fretta di vivere. Frida che cammina sbilenca e disegna sui muri con lo smalto rosso o col sangue. Ino Moxo che cerca la terza metà, o i ponchos ricamati dalla vecchia Ana, cieca e veggente nella migliore tradizione (qualche volta confabula con Edipo, e non so mai se li interessi sapere come è stato che hanno visto, o come è stato che non hanno visto).
E qualche volta i libri sbocciano in forma di rosa. Stat rosa pristina nomen.
Il balcone olezza di rose al gelsomino, rose al tiglio, rose al peperoncino, rose all’avverbio di modo, rose al carbone bagnato, rose al bandoneon. E i nomi si affollano, e noi li cogliamo per metterli nei vasi, o nei libri, libri che parlano di rose…


E’ che nella mia altra vita in rete (nessuna delle centoquindici reali) si parla di libri, si compilano liste di libri, ci si scambia catene immateriali di libri che poi ti si affollano attorno e non vedi più niente, solo pagine aperte come ali, e confondi la realtà coi libri, o viceversa, ma forse è sempre così: se non avessimo i libri attraverso cui filtrarla, la realtà sarebbe senza rose e senza pepe, o viceversa, se non avessimo terra da metterci, i libri si alzerebbero in volo, e potremmo solo contemplarli da lontano, schermandoci gli occhi con la mano.
da
https://manginobrioches.wordpress.com/2009/04/01/libri-liberati/

Leggendo questo vecchio incantevole scritto,mi sono ricordato di quando leggevo cosi tanto Seneca o Pirandello che arrivavo al punto di dargli la buonanotte quando li appoggiavo sul comodino....e anche quando sullo scaffale vedevo Marx o CheGuevara vicino alla Bibbia....chissa,
se si parlassero tra di loro magari non starebbero a scrutarsi tra di loro "l'un contro l'altro armato".
A volte dimentichiamo che noi lettori possiamo sorvolare lo spazio e il tempo aprendo libri cosi distanti che in modo paritario ci aiutano ad avvicinarci alla comprensione del mondo

Enribello
17-May-2016, 21:44
Gli inglesi dicono : "La mia casa e' la mia fortezza" intendendo con cio' il suo potere protettivo.
Io vorrei proporre un altro aspetto :quello della casa come parte di noi stessi, intrinsica della nostra personalita'.
La casa si trova come archetipo in tutte le civilta', e se osserviamo i primi disegnini dei bambini non manca la casa gia' dalla prima infanzia.
La casa trasmette con la sua autenticita', luce e colori , lo stato d'animo di chi ci vive, gioia e amarezza, amore e sociabilita'. Bisogna pero'considerare che la scelta spesso e' vincolata da motivi economici e non esprime
totalmente ciò che vorremmo. Quindi brevemente...
come e' la vostra casa e come la vorreste? E sopratutto: siete disposte/i ad un compromesso con il vostro compagno/a,convivente o moglie/marito che sia ?
(Non pensate che per il fatto di stare insieme ci sia una condivisione anche sul come deve essere il vostro nido d'amore ;) )...
anzi questo potrebbe essere una sorpresa
http://www.aurorablu.it/forum/images/smilies/flowerface.gif

Mauro
23-May-2016, 09:05
Compromessi in un rapporto di coppia ce ne sono sempre e la casa non fa eccezione, nel mio caso le diatribe più frequenti riguardano, strano ma vero :asd:, lo spazio che occupano i miei libri a discapito delle altre destinazioni d'uso che mia moglie vorrebbe riservare a mensole e ripiani vari.

Enribello
23-May-2016, 14:11
Intanto ringrazio Mauro per aver risposto...una considerazione a proposito della foto sotto...

http://unpodipiu.altervista.org/Articoli/Artcasa/ImmCasa/camino-da-sogno-con-idro.jpeg

Bello il camino...non male l'idromassaggio.
Solo una domanda...come faccio a mettere il bosco fuori casa mia ? http://www.aurorablu.it/forum/images/smilies/06223.gif

Allora seriamente...
Per quanto riguarda la casa ideale ho tutto il progetto in testa....solo che per il lato economico, dovrebbe aiutarmi qualcuno tipo Briatore :roll:
Parlando di quella attuale e' per forza frutto di un compromesso...in generale pero'mi rappresenta,anche se non l'ho disegnata io.
E' abbastanza luminosa , di solito profumata dalle essenze che vanno a seconda del periodo.
Una stanza in particolare e' arredata con mobili color "zucca", (i colori sono importanti come diro' sotto) piena di quadri,libri dapertutto, (persino in libreria )cd,dvd, ricordi di viaggi....un disordine calcolato,dove mi ritrovo....non mi piacciono in generale le case perfettine o finte. La cucina e' in legno rovere,quando ci sono io sembra kabul dopo un attacco se no in genere e' ordinata.
Parquet in camera da letto,bagno con mosaici bianchi e neri,con una doccia grande per due ;) Un bel terrazzo con piante e fiori,
A volte mi capita di vedere case splendide ma assolutamente impersonali....di contro mi viene in mente una casa di una mia amica giornalista e fotografa,piena di ricordi e foto dei suoi viaggi....anche eccessiva per certi versi...pero' rivelava la personalita' di chi ci abitava.
E anche gli oggetti hanno la loro importanza...quelli dei nonni o magari prima ancora....se qualcuno li tiene in vita questi oggetti ci sopravvivono...come anche la nostra stessa casa,se di proprieta'. Va oltre noi. Due parole sui colori....

Dal libro di Remi Alexander, architetto: "La vostra casa, voi stessi" ...
Parlando dell'influenza che ha la casa su tutti noi, R.A. da' speciale importanza ai colori. I nostri occhi e tutto il corpo captano quei messaggi colorati che dobbiamo imparare a dosare.
Il soggetto e' vasto in funzione del clima e di ogni singola stanza. Ma anche l'intuizione ci guida nella scelta dei colori piu' favorevoli al nostro organismo.
Generalmente Alexander preferisce i colori con effetto rilassante come il crema, e per soffitti l'azzurro-cielo.
Il bianco puo' deprimere come la neve quando dura a lungo.
Marrone, grigio e nero out. I toni pastello sono piu' accettati, anche nelle stanze da bagno. (e' chiaro che poi ognuno fa quello che vuole...e' solo uno spunto)
Si deve prendere in considerazione che per abituarsi ad una nuova casa occorrono in media 2 anni.
Ma nel corso degli anni cambiamo i gusti, le abitudini e le necessita'. Queste sono le ragioni che ci portano a traslocare. In certe tribu' i traslochi sono accompagnati da riti di passaggio, per favorire l'attaccamento a nuove radici....ma qui poi si andrebbe o.t.....

Serena-fundy
23-May-2016, 17:45
Diceva Charles Bukowski:

Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e, 5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale.

27 giugno 1967, alla 19° birra.

La mia casa è un grande caos ma non sono una donna eccezionale. Mi piacciono gli appartamenti funzionali e non sopporto le dimore asettiche dove non c'è un grammo di polvere e le pattine per la cera per terra. La mia casa ideale dovrebbe essere più grande, con una stanza per lo studio e una con tutti gli accessori per i miei due micioni.

Mauro
24-May-2016, 11:47
Il lato economico è quello che frega quasi tutti quelli che non sono membri di Confindustria :asd:

Però, a parte questo, credo che ognuno di noi possa dare una sua ben definita impronta alla casa in cui abita e, spesso, le diatribe sull'argomento con chi abita sotto il nostro stesso tetto, nascono proprio perché la casa non assume l'aspetto o l'atmosfera che noi vorremmo ci circondasse.
Io sono tendenzialmente una persona ordinata ma non maniaca della razionalizzazione, il che significa che ci deve essere un posto per ogni cosa e ogni cosa deve stare al suo posto ma non con precisione geometrica. L'esempio che qui non può mancare sono i libri: devono stare nella libreria ma sono messi un po' orizzontali, un po' verticali e senza criteri precisi a parte il raggruppare i volumi di uno stesso autore ... lo stesso vale per tante altre cose che non mi dispiace vedere in giro per casa purché non si passi dalla casa "vissuta" alla casa "abbandonata".

I colori.
Mi piacerebbe dare maggiore personalità (e vivacità) alla casa con colori anche un po' audaci, ma questo è un argomento su cui mia moglie ha posto un veto tipo quelli degli U.S.A. alle Nazioni Unite e al quale sono concesse deroghe strettissime rispetto al bianco come un vago color crema nel salotto, mentre a me non dispiacerebbe la camera delle ragazze color lilla (come hanno, invano, chiesto) e la cucina su un tono arancio scuro.

Speculare a Enribello in cucina, se c'è disordine non riesco a cucinare per cui ordine e pulizia da cucina stellata. :mrgreen:

Enribello
15-June-2016, 17:52
Questa è l’acqua.
di David Foster Wallace
[traduzione di Roberto Natalini]
Trascrizione del discorso di David Foster Wallace per la cerimonia delle lauree al Kenyon college, 21 maggio 2005.

Magari lo conoscete…o magari no.E' un po' lungo... e quindi lo divido in tre parti....ma vale assolutamente la pena leggerlo tutto, con calma....non ve ne pentirete.
Parola di Enry.

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Un saluto a tutti e le mie congratulazioni alla classe 2005 dei laureati del Kenyon college. Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”

È una caratteristica comune ai discorsi nelle cerimonie di consegna dei diplomi negli Stati Uniti di presentare delle storielle in forma di piccoli apologhi istruttivi. La storia è forse una delle migliori, tra le meno stupidamente convenzionali nel genere, ma se vi state preoccupando che io pensi di presentarmi qui come il vecchio pesce saggio, spiegando cosa sia l’acqua a voi giovani pesci, beh, vi prego, non fatelo. Non sono il vecchio pesce saggio. Il succo della storia dei pesci è solamente che spesso le più ovvie e importanti realtà sono quelle più difficili da vedere e di cui parlare. Espresso in linguaggio ordinario, naturalmente diventa subito un banale luogo comune, ma il fatto è che nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti, i banali luoghi comuni possono essere questioni di vita o di morte, o meglio, è questo ciò che vorrei cercare di farvi capire in questa piacevole mattinata di sole. Chiaramente, l’esigenza principale in discorsi come questo è che si suppone vi parli del significato della vostra educazione umanistica, e provi a spiegarvi perché il diploma che state per ricevere ha un effettivo valore sul piano umano e non soltanto su quello puramente materiale. Per questo, lasciatemi esaminare il più diffuso stereotipo nei discorsi fatti a questo tipo di cerimonie, ossia che che la vostra educazione umanistica non consista tanto “nel fornirvi delle conoscenze”, quanto “nell’insegnarvi a pensare”.
Se siete come me quando ero studente, non vi sarà mai piaciuto ascoltare questo genere di cose, e avrete tendenza a sentirvi un po’ insultati dall’affermazione che dobbiate aver bisogno di qualcuno per insegnarvi a pensare, poiché il fatto stesso che siete stati ammessi a frequentare un college così prestigioso vi sembra una dimostrazione del fatto che già sapete pensare. Ma vorrei convincervi che lo stereotipo dell’educazione umanistica in realtà non è per nulla offensivo, perché la vera educazione a pensare, che si pensa si debba riuscire ad avere in un posto come questo, non riguarda affatto la capacità di pensare, ma piuttosto la scelta di cosa pensare. Se la vostra assoluta libertà di scelta su cosa pensare vi sembrasse troppo ovvia per perdere del tempo a discuterne, allora vorrei chiedervi di pensare al pesce e all’acqua, e a mettere tra parentesi anche solo per pochi minuti il vostro scetticismo circa il valore di ciò che è completamente ovvio.
Ecco un’altra piccola storia istruttiva. Ci sono due tizi che siedono insieme al bar in un posto sperduto e selvaggio in Alaska. Uno dei due tizi è credente, l’altro è ateo, e stanno discutendo sull’esistenza di Dio, con quell’intensità particolare che si stabilisce più o meno dopo la quarta birra. E l’ateo dice: “Guarda, non è che non abbia ragioni per non credere. Ho avuto anche io a che fare con quella roba di Dio e della preghiera. Proprio un mese fa mi sono trovato lontano dal campo in una terribile tormenta, e mi ero completamente perso e non riuscivo a vedere nulla, e facevano 45 gradi sotto zero, e così ho provato: mi sono buttato in ginocchio nella neve e ho urlato ‘Oh Dio, se c’è un Dio, mi sono perso nella tormenta, e morirò tra poco se tu non mi aiuterai’.” E a questo punto, nel bar, il credente guarda l’ateo con aria perplessa “Bene, allora adesso dovrai credere” dice, “sei o non sei ancora vivo?” E l’ateo, alzando gli occhi al cielo “Ma no, è successo invece che una coppia di eschimesi, che passava di lì per caso, mi ha indicato la strada per tornare al campo.”
È facile interpretare questa storiella con gli strumenti tipici dell’analisi umanistica: la stessa precisa esperienza può avere due significati totalmente diversi per due persone diverse, avendo queste persone due diversi sistemi di credenze e due diversi modi di ricostruire il significato dall’esperienza. Poiché siamo convinti del valore della tolleranza e della varietà delle convinzioni, in nessun modo la nostra analisi umanistica vorrà affermare che l’interpretazione di uno dei due tizi sia giusta a quella dell’altro falsa o cattiva. E questo va anche bene, tranne per il fatto che in questo modo non si riesce mai a discutere da dove abbiano origine questi schemi e credenze individuali. Voglio dire, da dove essi vengano dall’INTERNO dei due tizi. Come se l’orientamento fondamentale verso il mondo di una persona e il significato della sua esperienza fossero in qualche modo intrinseci e difficilmente modificabili, come l’altezza o il numero di scarpe, o automaticamente assorbiti dal contesto culturale, come il linguaggio. Come se il modo in cui noi costruiamo il significato non fosse in realtà un fatto personale, frutto di una scelta intenzionale. Inoltre, c’è anche il problema dell’arroganza. Il tizio non credente è totalmente certo nel suo rifiuto della possibilità che il passaggio degli eschimesi abbia qualche cosa a che fare con la sua preghiera. Certo, ci sono un sacco di credenti che appaiono arroganti e anche alcune delle loro interpretazioni. E sono probabilmente anche peggio degli atei, almeno per molti di noi. Ma il problema del credente dogmatico è esattamente uguale a quello del non credente: una certezza cieca, una mentalità chiusa che equivale a un imprigionamento così totale che il prigioniero non si accorge nemmeno di essere rinchiuso.
Il punto che vorrei sottolineare qui è che credo che questo sia una parte di ciò che vuole realmente significare insegnarmi a pensare. A essere un po’ meno arrogante. Ad avere anche solo un po’ di coscienza critica su di me e le mie certezze. Perché una larga percentuale di cose sulle quali tendo a essere automaticamente certo risulta essere totalmente sbagliata e deludente. Ho imparato questo da solo e a mie spese, e così immagino sarà per voi una volta laureati.
Ecco un esempio della totale falsità di qualche cosa su cui tendo ad essere automaticamente sicuro: nella mia esperienza immediata, tutto tende a confermare la mia profonda convinzione che io sia il centro assoluto dell’universo, la più reale e vivida e importante persona che esista. Raramente pensiamo a questa specie di naturale, fondamentale egocentrismo, perché è qualche cosa di socialmente odioso. Ma in effetti è lo stesso per tutti noi. È la nostra configurazione di base, codificata nei nostri circuiti fin dalla nascita. Pensateci: non c’è nessuna esperienza che abbiate fatto di cui non ne siate il centro assoluto. Il mondo, così come voi lo conoscete, è lì davanti a VOI o dietro di VOI, o alla VOSTRA sinistra o alla VOSTRA destra, sulla VOSTRA TV o sul VOSTRO schermo. E così via. I pensieri e i sentimenti delle altre persone devono esservi comunicati in qualche modo, ma i vostri sono così immediati, urgenti, reali.
Continua...

Enribello
15-June-2016, 17:53
Adesso vi prego di non pensare che io voglia farvi una lezione sulla compassione o la sincerità o altre cosiddette “virtù”. Il problema non è la virtù. Il problema è di scegliere di fare il lavoro di adattarsi e affrancarsi dalla configurazione di base, naturale e codificata in noi, che ci fa essere profondamente e letteralmente centrati su noi stessi, e ci fa vedere e interpretare ogni cosa attraverso questa lente del sé. Le persone che riescono ad adattare la loro configurazione di base sono spesso descritti come “ben adattati”, che credo non sia un termine casuale. Considerando la trionfale cornice accademica in cui siamo, viene spontaneo porsi il problema di quanto di questo lavoro di autoregolazione della nostra configurazione di base coinvolga conoscenze effettive e il nostro stesso intelletto. Questo problema è veramente molto complicato. Probabilmente la più pericolosa conseguenza di un’educazione accademica, almeno nel mio caso, è che ha permesso di svilupparmi verso della roba super-intellettualizzata, di perdermi in argomenti astratti dentro la mia testa e, invece di fare semplicemente attenzione a ciò che mi capita sotto al naso, fare solo attenzione a ciò che capita dentro di me. Come saprete già da un pezzo, è molto difficile rimanere consapevoli e attenti, invece di lasciarsi ipnotizzare dal monologo costante all’interno della vostra testa (potrebbe anche stare succedendo in questo momento). Vent’anni dopo essermi laureato, sono riuscito lentamente a capire che lo stereotipo dell’educazione umanistica che vi “insegna a pensare” è in realtà solo un modo sintetico per esprimere un’idea molto piu’ significativa e profonda: “imparare a pensare” vuol dire in effetti imparare a esercitare un qualche controllo su come e cosa pensi. Significa anche essere abbastanza consapevoli e coscienti per scegliere a cosa prestare attenzione e come dare un senso all’esperienza. Perché, se non potrete esercitare questo tipo di scelta nella vostra vita adulta, allora sarete veramente nei guai. Pensate al vecchio luogo comune della “mente come ottimo servitore, ma pessimo padrone”. Questo, come molti luoghi comuni, così inadeguati e poco entusiasmanti in superficie, in realtà esprime una grande e terribile verità. Non a caso gli adulti che si suicidano con armi da fuoco quasi sempre si sparano alla testa. Sparano al loro pessimo padrone. E la verità è che molte di queste persone sono in effetti già morte molto prima di aver premuto il grilletto.
E vi dico anche quale dovrebbe essere l’obiettivo reale su cui si dovrebbe fondare la vostra educazione umanistica: come evitare di passare la vostra confortevole, prosperosa, rispettabile vita adulta, come dei morti, incoscienti, schiavi delle vostre teste e della vostra solita configurazione di base per cui “in ogni momento” siete unicamente, completamente, imperiosamente soli. Questo potrebbe suonarvi come un’iperbole o un’astrazione senza senso. Cerchiamo di essere concreti. Il fatto puro e semplice è che voi laureati non avete ancora nessun’idea di cosa “in ogni momento” significhi veramente. Questo perché nessuno parla mai, in queste cerimonie delle lauree, di una grossa parte della vita adulta americana. Questa parte include la noia, la routine e la meschina frustrazione. I genitori e i più anziani tra di voi sapranno anche troppo bene di cosa sto parlando.
Tanto per fare un esempio, prendiamo una tipica giornata da adulto, e voi che vi svegliate la mattina, andate al vostro impegnativo lavoro da colletto-bianco-laureato-all’università, e lavorate duro per otto o dieci ore, fino a che, alla fine della giornata, siete stanchi e anche un po’ stressati e tutto ciò che vorreste sarebbe di tornarvene casa, godervi una bella cenetta e forse rilassarvi un po’ per un’oretta, per poi ficcarvi presto nel vostro letto perché, evidentemente, dovrete svegliarvi presto il giorno dopo per ricominciare tutto da capo. Ma, a questo punto, vi ricordate che non avete nulla da mangiare a casa. Non avete avuto tempo di fare la spesa questa settimana a causa del vostro lavoro così impegnativo, per cui, uscendo dal lavoro, dovete mettervi in macchina e guidare fino al supermercato. È l’ora di punta e il traffico è parecchio intenso. Per cui per arrivare al supermercato ci mettete moltissimo tempo, e quando finalmente arrivate, lo trovate pieno di gente, perché naturalmente è proprio il momento del giorno in cui tutti quelli che lavorano come voi cercano di sgusciare in qualche negozio di alimentari. E il supermercato è disgustosamente illuminato e riempito con della musica di sottofondo abbrutente o del pop commerciale, ed è proprio l’ultimo posto in cui vorreste essere, ma non potete entrare e uscire rapidamente, vi tocca vagare su e giù tra le corsie caotiche di questo enorme negozio super-illuminato per trovare la roba che volete e dovete manovrare con il vostro carrello scassato nel mezzo delle altre persone, anche loro stanche e di fretta come voi, con i loro carrelli (eccetera, eccetera, ci dò un taglio poiché è una cerimonia piuttosto lunga) e alla fine riuscite a raccogliere tutti gli ingredienti della vostra cena, e scoprite che non ci sono abbastanza casse aperte per pagare, anche se è l’ora-di-punta-di-fine-giornata. Cosi la fila per pagare è incredibilmente lunga, che è una cosa stupida e che vi fa arrabbiare. Ma voi non potete sfogare la vostra frustrazione sulla povera signorina tutta agitata alla cassa, che è superstressata da un lavoro la cui noia quotidiana e insensatezza supera l’immaginazione di ognuno di noi qui in questa prestigiosa Università.
Ma in ogni modo, finalmente arrivate in fondo a questa fila, pagate per il vostro cibo, e vi viene detto “buona giornata” con una voce che è proprio la voce dell’oltretomba. Quindi dovete portare quelle orrende, sottili buste di plastica del supermercato nel vostro carrello con una ruota impazzita che spinge in modo esasperante verso sinistra, di nuovo attraverso il parcheggio affollato, pieno di buche e di rifiuti, e guidare verso casa di nuovo attraverso il traffico dell’ora di punta, lento, intenso, pieno di SUV, ecc.
A tutti noi questo è capitato, certamente. Ma non è ancora diventato parte della routine della vostra vita effettiva di laureati, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno. Ma lo sarà. E inoltre ci saranno tante altre routine apparentemente insignificanti, noiose e fastidiose. Ma non è questo il punto. Il punto è che è proprio con stronzate meschine e frustranti come questa che interviene la possibilità di scelta. Perché il traffico e le corsie affollate del supermercato e la lunga coda alla cassa mi danno il tempo di pensare, e se io non decido in modo meditato su come pensare e a cosa prestare attenzione, sarò incazzato e infelice ogni volta che andrò a fare la spesa. Perché la mia naturale configurazione di base è la certezza che situazioni come questa riguardino solo me. La MIA fame e la MIA stanchezza e il MIO desiderio di andarmene a casa, e mi sembrerà che ogni altra persona al mondo stia lì ad ostacolarmi. E chi sono poi queste persone che mi ostacolano? E guardate come molti di loro sono repellenti, e come sembrano stupidi e bovini e con gli occhi spenti e non-umani nella coda alla cassa, o anche come è fastidioso e volgare che le persone stiano tutto il tempo a urlare nei loro cellulari mentre sono nel mezzo della fila. E guardate quanto tutto ciò sia profondamente e personalmente ingiusto.
Continua...

Enribello
15-June-2016, 17:54
Oppure, se la mia configurazione di base è più vicina alla coscienza sociale e umanistica, posso passare un bel po’ di tempo nel traffico di fine giornata a essere disgustato da tutti quei grossi, stupidi SUV e Hummers e furgoni con motori a 12 valvole, che bloccano la strada e consumano il loro costoso, egoistico serbatoio da 40 galloni di benzina, e posso anche soffermarmi sul fatto che gli adesivi patriottici e religiosi sembrano essere sempre sui veicoli più grandi e più disgustosamente egoisti, guidati dai più brutti, più incoscienti e aggressivi dei guidatori. (Attenzione, questo è un esempio di come NON bisogna pensare…) E posso pensare che i figli dei nostri figli ci disprezzeranno per aver sprecato tutto il carburante del futuro e avere probabilmente fottuto il clima, e che noi tutti siamo viziati e stupidi ed egoisti e ripugnanti, e che la moderna civiltà dei consumi faccia proprio schifo, e così via.
Avete capito l’idea.
Se scelgo di pensare in questo modo in un supermercato o sulla superstrada, va bene. Un sacco di noi lo fanno. Tranne che il fatto di pensare in questo modo diventa nel tempo così facile e automatico che non è più nemmeno una vera scelta. Diventa la mia configurazione di base. È questa la modalità automatica in cui vivo le parti noiose, frustranti, affollate della mia vita da adulto, quando sto operando all’interno della convinzione automatica e inconscia di essere il centro del mondo, e che i miei bisogni e i miei sentimenti prossimi sono ciò che determina le priorità del mondo intero.
In realtà, naturalmente, ci sono molti modi diversi di pensare in questo tipo di situazioni. Nel traffico, con tutte queste macchine ferme e immobili davanti a me, non è impossibile che una delle persone nei SUV abbia avuto un orribile incidente d’auto nel passato, e adesso sia cosi terrorizzata dal guidare che il suo terapista le ha ordinato di prendere un grosso e pesante SUV, così che possa sentirsi abbastanza sicura quando guida. O che quell’Hummer che mi ha appena tagliato la strada sia forse guidato da un padre il cui figlio piccolo è ferito o malato nel sedile accanto a lui, e stia cercando di portarlo in ospedale, ed abbia quindi leggitimamente molto più fretta di me: in effetti sono io che blocco la SUA strada.
Oppure posso sforzarmi di considerare la possibilità che tutti gli altri nella fila alla cassa del supermercato siano stanchi e frustrati come lo sono io, e che alcune di queste persone probabilmente abbiano una vita molto più dura, noiosa e dolorosa della mia.
Di nuovo, vi prego di non pensare che vi stia dando dei consigli morali, o vi stia dicendo che dovreste pensare in questo modo, o che qualcuno si aspetta da voi che lo facciate. Perché è difficile. Richiede volontà e fatica, e se voi siete come me, in certi giorni non sarete capaci di farlo, o più semplicemente non ne avrete voglia.
Ma molte altre volte, se sarete abbastanza coscienti da darvi la possibilità di scegliere, voi potrete scegliere di guardare in un altro modo a questa grassa signora super-truccata e con gli occhi spenti che ha appena sgridato il suo bambino nella coda alla cassa. Forse non è sempre così. Forse è stata sveglia per tre notti di seguito tenendo la mano del marito che sta morendo di un cancro alle ossa. O forse questa signora è l’impiegata meno pagata della motorizzazione, che proprio ieri ha aiutato vostra moglie a risolvere un orribile e snervante problema burocratico con alcuni piccoli atti di gentilezza amministrativa.
Va bene, nessuno di questi casi è molto probabile, ma non è nemmeno completamente impossibile. Dipende da cosa volete considerare. Se siete automaticamente sicuri di sapere cos’è la realtà, e state operando sulla base della vostra configurazione di base, allora voi, come me, probabilmente non avrete voglia di considerare possibilità che non siano fastidiose e deprimenti. Ma se imparate realmente a concentrarvi, allora saprete che ci sono altre opzioni possibili. Avrete il potere di vivere una lenta, calda, affollata esperienza da inferno del consumatore, e renderla non soltanto significativa, ma anche sacra, ispirata dalle stesse forze che formano le stelle: amore, amicizia, la mistica unità di tutte le cose fuse insieme. Non che la roba mistica sia necessariamente vera. La sola cosa che è Vera con la V maiuscola è che sta a voi decidere di vederlo o meno.
Questa, credo, sia la libertà data da una vera educazione, di poter imparare ad essere “ben adattati”. Voi potrete decidere con coscienza che cosa ha significato e che cosa non lo ha. Potrete scegliere in cosa volete credere. Ed ecco un’altra cosa che può sembrare strana, ma che è vera: nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti non c’è posto per una cosa come l’ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di dio o una cosa di tipo spirituale da adorare – sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici – è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza. È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana.Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti. Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base.
Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo.
E il cosiddetto “mondo reale” non vi scoraggerà dall’operare con la configurazione di base, poiché il cosiddetto “mondo reale” degli uomini e del denaro e del potere canticchia allegramente sul bordo di una pozza di paura e rabbia e frustrazione e desiderio e adorazione di sé. La cultura contemporanea ha imbrigliato queste forze in modo da produrre una ricchezza straordinaria e comodità e libertà personale. La libertà di essere tutti dei signori di minuscoli regni grandi come il nostro cranio, soli al centro del creato. Questo tipo di libertà ha molti lati positivi. Ma naturalmente vi sono molti altri tipi di libertà, e del tipo che è il più prezioso di tutti, voi non sentirete proprio parlare nel grande mondo esterno del volere, dell’ottenere e del mostrarsi. La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificani e poco attraenti.
Questa è la vera libertà. Questo è essere istruiti e capire come si pensa. L’alternativa è l’incoscienza, la configurazione di base, la corsa al successo, il senso costante e lancinante di aver avuto, e perso, qualcosa di infinito. Lo so che questa roba probabilmente non vi sembrerà molto divertente o ispirata, come un discorso per questo di genere di cerimonie dovrebbe sembrare. In questo consiste però, per come la vedo io, la Verità con la V maiuscola, scrostata da un sacco di stronzate retoriche. Certamente, siete liberi di pensare quello che volete di tutto questo. Ma per favore non scartatelo come se fosse una sermone ammonitorio alla Dr. Laura. Niente di questa roba è sulla morale o la religione o il dogma o sul grande problema della vita dopo la morte. La Verità con la V maiuscola è sulla vita PRIMA della morte. È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è acqua, questa è acqua.”
È straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento. Questo vuol dire che anche un altro dei grandi luoghi comuni finisce per rivelarsi vero: la vostra educazione è realmente un lavoro che dura tutta la vita. E comincia ora.
Auguro a tutti una grossa dose di fortuna.

David Foster Wallace
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Enribello
09-August-2016, 08:59
IERI…

Quando andare al mare era un piccolo avvenimento….si partiva la mattina presto per tornare
a sera stanchi morti e cotti dal sole…macchina carica,giocattoli ,costumi di ricambio,
crema da sole thermos col caffe’ acqua e frutta….poi si prendeva possesso della grande cabina di legno e via!
Il mare , vicino Roma, non era quello di oggi dal colore incerto…l’acqua era pulita e facevamo bagni interminabili….
io cercavo di mangiare pochissimo perche’ poi non volevo aspettare le classiche due ore di digestione..perche’ aspettare ,
anche facendo tutti i giochi possibili, era troppo lungo…anche se ricordo memorabili partite a pallone
che finivano con risultati astronomici…64 a 59………con gli amici aspettare che i getti di irrigazione dei campi girando su se stessi, inaffiassero la strada per poi passarci sotto, per ridere e rinfrescarci dalla calura estiva...una bella passeggiata in pineta, susine e albicocche lavate sotto l'acqua fredda delle fontanelle... e la musica era gia' un po' ribelle...ricordo su una terrazza che guardava il mare la mamma e la nonna ripiegare le lenzuola appena lavate e io mi infilavo sotto e chiudevo gli occhi, come se fossi al riparo...sono sicuro che qualcuno/a di voi lo ha fatto...
. Eh si e’ la memoria…le voci dei nostri genitori,quelle voci lontane….ogni tanto sento il bisogno di fermarmi, guardare indietro e dire …………..grazie.
Pare ancora di sentirle, le estati perdute, di tanti…..tanti anni fa.

OGGI…

Gli alberi di ulivi, il frinire delle cicale, un'amaca, un libro, un' isola, il profumo dei fichi, e il blu intenso del mare...c’è da guardarla questa estate che va, in un soffio di vento, tra nuvole in viaggio…il pesce
alla griglia, le bollicine ghiacciate ...il cielo cosi azzurro… un desiderio in un solo battito di cuore.
Come dice Jovanotti…?
Ah si….
"Estate.
L’eternita’ e’ un battito di ciglia."

Sono i piaceri d'agosto di ieri e di oggi...sogni nella notte come stelle cadenti...
se volete aggiungete i vostri e...buon proseguimento d'estate

http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/vacanze/00053005.gif





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Intanto ,lontano,immobile,il generale Inverno aspetta.

Fermo sul suo cavallo bianco,avvolto in una lunga sciarpa
Racconta di paesaggi innevati,di caffe’ bollenti,di soldati che ha visto
indietreggiare per la sua forza...
non ha fretta.
Arrivera’.

kaipirissima
09-August-2016, 09:17
Che bene che scrivi! Ci si tuffa dentro, ma non solo, ti sembra proprio di partecipare... 64 a 59? Stupendo! Rende proprio l'idea della giovinezza assurda e straordinaria!

Elvira Coot
09-August-2016, 14:43
IERI…
la mamma e la nonna ripiegare le lenzuola appena lavate e io mi infilavo sotto e chiudevo gli occhi, come se fossi al riparo...sono sicuro che qualcuno/a di voi lo ha fatto...


Mille volte. Era bellissimo, ma durava pochi istanti. O forse era bello proprio perchè durava poco?

Enribello
08-February-2017, 14:04
Lei non lo sa, ma dipende da loro. Lei non li conosce né li incontrerà mai nella sua vita, ma quei gran figli di puttana hanno nelle mani, nell’agenda elettronica, nel tasto enter del computer, il suo futuro e quello dei suoi figli.
Lei non sa che faccia hanno, ma sono loro che la mandano disoccupato in nome di una percentuale del tre punto sette, o di un indice di probabilità dello zero virgola zero quattro.
Lei non ha niente a che vedere con quei tizi perché è impiegato di una ferramenta o cassiere di Pryca, e loro hanno invece studiato ad Harvard e fatto un master a Tokyo – o anche il contrario -, vanno tutte le mattine alla Borsa di Madrid o a quella di Wall Street, e dicono in inglese cose come long-term capital management, e parlano di fondi ad alto rischio, di accordi multilaterali di investimento e di neoliberalismo economico selvaggio, come chi commenta la partita della domenica.
Lei non li conosce nemmeno in fotografia, ma quegli automobilisti suicidi che circolano a duecento all’ora su un furgone carico di denaro la travolgeranno il giorno che meno se l’aspetta, e neanche le rimarrà la consolazione di andare su una sedia a rotelle a tagliargli con una sforbiciata le palle, perché non hanno volto pubblico, a dispetto del fatto di essere celebre analisti, squali della finanza, prestigiosi esperti nel denaro degli altri. Tanto esperti che finiscono sempre per farlo proprio, quel denaro; perché essi guadagnano sempre, quando guadagnano, e non perdono mai, quando perdono.
Non creano ricchezza, ma osservano. Lanciano al mondo combinazioni fastose di economia finanziaria che niente ha a che vedere con l’economia produttiva. Alzano castelli di carte e li garantiscono con miraggi e con fumo, ed i potenti della terra sono disposti vendersi il culo per dar loro una leccata e portarli sul loro carro.
Questo non può fallire, dicono. Qui nessuno perde; il rischio è minimo. Li avallano premi Nóbel per l’Economia, prestigiosi giornalisti finanziari, gruppi internazionali con sigle di riconosciuta solvibilità. Ed allora il presidente della tal banca transeuropea, ed il presidente dell’unione delle banche svizzere, ed il capataz della banca latinoamericana, ed il consorzio euroasiatico e la madre che li ha fatti tutti, si imbarcano con allegria nell’avventura, inventano un sacco di stronzate, e dopo si siedono ad aspettare quella gran pacchettata di soldi che li ingozzerà ancora di più, tutti loro e i loro rappresentati.
E non appena ha buon esito la prima operazione già stanno arrischiando di più nella seconda, che l’occasione è l’occasione, e interessi di un tot percento non si trovano mica tutti i giorni.
E benché questo miraggio speculativo non abbia niente a che vedere con l’economia reale, con la vita di ogni giorno della gente della strada, è tutta un’euforia, e gran pacche sulla schiena, e perfino le istituzioni bancarie ufficiali compromettono le loro riserve di valuta. E questo, signori, è Bengodi.
E all’improvviso risulta di no. All’improvviso si scopre che la trovata aveva le sue falle, e che quella dell’alto rischio non era solo una frase bensì esattamente quello: alto rischio in realtà. Ed allora tutto il baraccone se la prende nel culo. E quei fondi speciali, pericolosi, che ogni volta hanno più peso nell’economia mondiale, mostrano il loro lato oscuro. Ed allora – oh, prodigio!- mentre i benefici erano per gli squali che controllavano la combriccola e per quelli che speculavano col denaro degli altri, risulta che le perdite no, non lo sono.
Le perdite, la crisi finanziaria, il costo degli errori di quei fighetti che giocano con l’economia internazionale come se giocassero a Monopoli, ricadono direttamente sulle spalle di tutti noi. Allora succede che mentre il profitto era privato, gli errori si fanno collettivi e le perdite vanno socializzate, accorrendo con misure d’emergenza e con fondi di salvataggio per evitare effetti domino e la fregna della Bernarda.
E questa solidarietà, indispensabile per salvare la stabilità mondiale, la pagano con la propria pelle, coi propri risparmi, ed a volte coi propri posti di lavoro, Mariano Pérez Sánchez, di professione impiegato di commercio, ed i milioni di infelici Mariano che in lungo e in largo per il mondo s’alzano ogni giorno alle sei di mattina per guadagnarsi da vivere.
Questo è quello che succederà, temo. Nessuno perdonerà cinque centesimi del debito estero dei paesi poveri, ma non mancheranno mai fondi per coprire i buchi di speculatori e canaglie che giocano alla roulette russa con la testa degli altri.
Cosicché continuiamo ad avere le mani legate. Questo è il panorama che i padroni dell’economia mondiale ci offrono, col resoconto di tanto neoliberalismo economico e di tanta merda, di tanta speculazione e di tanta poca vergogna.


Arturo Pérez-Reverte giornalista e scrittore spagnolo.
Articolo del 18 novembre 1998.

Estella
30-July-2017, 23:52
E' un peccato capitare nel posto giusto nel momento sbagliato.

kaipirissima
31-July-2017, 09:15
E' un peccato capitare nel posto giusto nel momento sbagliato.

quanto è vero, a volte ti crea malinconia, altre fastidio, altre tristezza...

È tua questa Estella?

Estella
31-July-2017, 10:44
Si kaipirissima, mi è venuta da dentro, e aggiungo "quanto è amaro incontrare la persona giusta nel momento sbagliato".
A volte penso che sia meglio non incontrare affatto un potenziale amore che incontrarlo sapendo di non poterlo avere.
Provare emozioni è la cosa più bella che ci sia, fino a quando non ti fanno male nel profondo.
Si arriva ad un punto in cui si è stanchi di camminare nel deserto, vedere in lontananza l'acqua e sapere già che non la raggiungerai.

kaipirissima
31-July-2017, 11:44
Si kaipirissima, mi è venuta da dentro, e aggiungo "quanto è amaro incontrare la persona giusta nel momento sbagliato".
A volte penso che sia meglio non incontrare affatto un potenziale amore che incontrarlo sapendo di non poterlo avere.
Provare emozioni è la cosa più bella che ci sia, fino a quando non ti fanno male nel profondo.
Si arriva ad un punto in cui si è stanchi di camminare nel deserto, vedere in lontananza l'acqua e sapere già che non la raggiungerai.

mah. Per quanto mi riguarda sono single già da un po' e sinceramente un'osai vera o immaginaria non mi farebbe schifo. ;)

Enribello
01-August-2017, 08:24
Non mi interessa cosa fai per guadagnarti da vivere, voglio sapere quale sia il desiderio che ti brucia nel cuore
Non mi interessa cosa fai per guadagnarti da vivere,voglio sapere se osi sognare di trovarti davanti al tuo desiderio più profondo.
Non mi interessa la tua età, voglio sapere se rischierai di fare la figura del fesso: per amore, per il tuo sogno, per l'avventura di essere vivo.
Non mi interessa quali pianeti hai in quadratura alla Luna. Voglio sapere se hai toccato il cuore del tuo dolore
Non mi interessa quali pianeti hai in quadratura alla luna. Voglio sapere se i tradimenti della vita ti hanno aperto , o se ti hanno solo appassito e chiuso per paura di soffrire ancora!
Non mi interessa quali pianeti hai in quadratura alla Luna. Voglio sapere se puoi sostenere il dolore , il tuo e il mio, senza adoperarti per nasconderlo, velarlo o cercarne un rimedio
Non mi interessa quali pianeti hai in quadratura alla Luna. Voglio sapere se puoi essere nella gioia, la mia e la tua
Non mi interessa quali pianeti hai in quadratura alla luna. Voglio sapere se puoi ballare con abbandono e permettere che l'estasi ti riempia fino alla punta delle tue dita senza consigliare la cautela, il realismo o ricordarci i limiti della condizione umana.
Non mi interessa se quello che racconti è vero. Voglio sapere se puoi deludere un altro per essere fedele a te stesso
Non mi interessa se quello che racconti è vero. Voglio sapere se puoi sopportare l'accusa di essere un traditore e non tradire la tua anima
Non mi interessa se quello che racconti è vero. Voglio sapere se puoi essere fedele e quindi affidabile
Non mi interessa se quello che racconti è vero. Voglio sapere se puoi riconoscere la bellezza anche se non è bello tutti i giorni.
Non mi interessa se quello che racconti è vero. Voglio sapere se puoi trarre la tua forza sulle rive del lago e urlare alla luna piena " Sì "
Non mi interessa dove vivi e quanti soldi hai. Voglio sapere , se dopo una notte di dolore e disperazione , ti puoi alzare stanco e ferito nel profondo per fare ciò che deve essere fatto per i figli
Non mi interessa chi conosci e come sei arrivato qui. Voglio sapere se ti metterai al centro del fuoco con me senza tirarti indietro
Non mi interessa dove o cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere che cosa ti sostiene dentro quando tutto il resto viene a mancare.
Non mi interessa dove o cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere se puoi essere solo con te stesso e se ti piace veramente la compagnia che ti ritrovi nei momenti di vuoto


Gocce di rugiada colte da “Orion Mountain Dreamer”

Enribello
18-November-2017, 08:56
Una volta , tanto tempo fa a dire il vero, in un parco naturale , una giovane guida mi spiegava che le volpi avevano imparato a mettersi in posa per le foto.
Sapevano che avrebbero avuto da mangiare dai turisti. Percio' quando li sentivano arrivare, eccole li,con la bella coda in primo piano.
I genitori scattano foto,i bambini si avvicinano,poi danno agli animali un pezzetto di panino,una fetta di salame,una merendina.
Ovviamente tutto questo e' sbagliato ci dice la guida.
Prendere troppa confidenza e' pericoloso,perche' rimangono animali selvatici senza contare che quel cibo fa male agli animali.
Poi, aggiunge, "e' molto triste vedere le volpi mettersi in posa per avere un panino...cosi
si addomesticano e alla fine smettono di essere vere volpi. "

Nella vita di tutti i giorni, nel lavoro o in tv, vedo gente che per un "panino" si mette in posa...vendendo la propria dignita'.

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Da poco "nella foresta"e' arrivato un supermegadirigente con la poltrona di pelle umana,promettendo qualche soldino (quattro spicci)a chi collaborasse di piu' con lui....ed e' tutto un via vai di pose e adulazioni.....io quando ho sentito il "corno" da lontano,mi sono defilato....staremo a vedere.....

Il mio augurio ,soprattutto ai piu' giovani, e' questo.....

Non rinunciate mai ad essere volpi. ;)

Elvira Coot
18-November-2017, 10:21
Non rinunciate mai ad essere volpi.

Vuoi per comodità, vuoi per necessità, ormai di vere volpi ne sono rimaste poche

Mauro
18-November-2017, 15:26
Mi verrebbe da dire che ha ragione la guida.
Le volpi non sono più vere volpi così come di persone vere ce ne sono pochissime a discapito di quelle false atteggiate ai voleri di chi brandisce il panino.
La cosa triste è che molto spesso non falsano sè stessi per un panino (bisogno reale) ma per tutta una serie di beni materiali e materialistici che sono solo frustrazione sociale e non bisogno.

Enribello
19-December-2017, 11:01
LA NAVE DI TESEO

Prendo spunto da un pensiero di Daniela che parlava del forum com’era prima…(post del 13 novembre su “Volevo dirvi che”…)
allora credo che tutti conosciate il famoso paradosso.....in breve....
Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.
Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo che si è modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto? Applichiamo il paradosso a questo forum…la riflessione /domanda e'...se ce ne andassimo tutti in blocco e venissero altre persone...Scompaginando sarebbe lo stesso forum?
http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/perplesso/1001.gif

Mauro
19-December-2017, 14:18
Ti rispondo di no supportandomi con l'aforisma di Eraclito "Panta rei"

Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’ impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va

Nemmeno noi stessi siamo più i medesimi di cinque minuti fa ... io, per esempio, fino a due minuti fa non conoscevo il paradosso della nave di Teseo.

daniela
19-December-2017, 14:25
LA NAVE DI TESEO

Prendo spunto da un pensiero di Daniela che parlava del forum com’era prima…(post del 13 novembre su “Volevo dirvi che”…)
allora credo che tutti conosciate il famoso paradosso.....in breve....
Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.
Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo che si è modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto? Applichiamo il paradosso a questo forum…la riflessione /domanda e'...se ce ne andassimo tutti in blocco e venissero altre persone...Scompaginando sarebbe lo stesso forum?
http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/perplesso/1001.gif


Bellissimo questo paragone (nemmeno io conoscevo questo paradosso)!
Secondo me, l'unica certezza nella vita è il CAMBIAMENTO, perciò per la nave in legno di Teseo l'unica possibilità di continuare ad esistere era la sostituzione dei pezzi. Così per Scompaginando l'unica possibilità di continuare ad esistere è la presenza di forumisti attivi e di nuova linfa. Nel caso del forum le interazioni nascono dall'incontro con nuove persone, se i soliti quattro gatti continuassero a scrivere in eterno, il forum morirebbe comunque, perchè non potrebbero far altro che ripetersi all'infinito. Io continuerei a seppellirvi con poesie e pena di morte. :mrgreen:
Per la domanda se sono (nave e forum) ancora la stessa entità dopo i cambiamenti, la mia personale risposta è no, ovviamente no. Ma andrei anche oltre, se la nave di legno non avesse subito sostituzioni, la vecchia nave di legno marcito sarebbe stata uguale alla nave originaria? Direi di no. Così la Daniela di oggi è uguale alla Daniela di allora? No, certo che no, ne è passata di acqua sotto i ponti. Nulla rimane uguale a se stesso, nemmeno noi.
Senza di noi Scompaginando sarebbe un forum diverso, ma anche con noi è un forum diverso dalle origini, perchè cambiamo noi, e cambia il mondo intorno a noi.
L'unica possibilità di andare avanti è cambiare, adeguarsi alle nuove situazioni. L'immissione di nuova linfa permetterebbe alla vita del forum di proseguire, modificandosi e arricchendosi. Perchè l'incontro con gli altri ci cambia e ci arricchisce, e come uno specchio ci consente di conoscere meglio noi stessi.

kaipirissima
20-December-2017, 08:14
Daniela e l'anatomia del paradosso!
Brava!!!

Enribello
27-December-2017, 17:29
Questo forum e’ cambiato per la perdita di alcune persone e per l’acquisto di altre certo, ma anche perche’ noi tutti cambiamo. Come hanno detto sia Mauro che Daniela.
Come si rinnovano le nostre cellule, cosi muta il nostro modo di pensare e il nostro modo di vedere il mondo Allora vuol dire che non serve andare via in blocco per essere spettatori di una mutazione di questo spazio. La vita e’ un continuo divenire, una continua trasformazione. Anche la memoria, si evolve nel cambiamento. Almeno cosi ci dicono gli ultimi studi di illustri neuroscienzati.
Io credo pero’ che la memoria e i nostri ricordi siano la nostra identita’…
Ma qui poi si andrebbe o.t.

Sulla nave in quanto oggetto si puo’ disquisire se e’ la stessa … per l’essere umano e’ diverso,e i paradossi servono a questo…a farci riflettere.

DarkCoffee
28-December-2017, 17:58
Ed andando off-topic propongo di aprire un thread per i paradossi!
(Mi fanno impazzire! :mrgreen: Lo conoscete quello del compleanno?)

Mauro
03-January-2018, 14:20
Ed andando off-topic propongo di aprire un thread per i paradossi!
(Mi fanno impazzire! :mrgreen: Lo conoscete quello del compleanno?)

Non lo conosco, ma poi il thread l'hai aperto?

DarkCoffee
04-January-2018, 17:20
No non l'ho aperto perchè era una proposta :mrgreen:, lo apro ora

Enribello
27-January-2018, 09:29
27 gennaio 2018


https://www.youtube.com/watch?v=oD_WeaLl43o

Estella
20-May-2018, 14:14
Ieri sera ho visto la finale di "Ballando con le stelle".
Solitamente non mi piacciono i programmi in cui i sentimenti vengono strumentalizzati ma il momento in cui Cesare ha ballato con la compagna Daniela (ho raccontato la loro storia nel forum) mi ha profondamente commossa e penso che storie d'amore come la loro debbano essere raccontate, mi è piaciuta la dolcezza e l'ironia di entrambi, li avrei abbracciati con tutto il cuore e detto loro un sentito "grazie".

Enribello
19-August-2018, 08:26
Avrei potuto mettere questo breve video in Scene memorabili nella sezione Cinema...ma credo che questo sia il posto giusto. Questo cortometraggio e' del 1943...ma sembra girato oggi.




https://www.youtube.com/watch?v=20OyRjPCo5Y

Enribello
23-September-2019, 17:10
Prendo spunto da un articolo di Riccardo Luna sul quotidiano Repubblica.
Il giornalista faceva notare che una volta gli “influencer”( che brutta parola) erano critici letterari, cinematografici… ma oggi “sarebbe ora di levarci quell’aria di superiorita’ e provare a capire anche che succede fuori dal nostro giro e perche’ i nostri figli vanno pazzi per loro”

Di chi sta parlando?

Trionfo di Chiara Ferragni nel primo giorno di programmazione del suo documentario (incasso record per un film italiano nel 2019)
Un certo Francesco Sole poeta youtuber sembra sia piu’ popolare della Alda Merini e in cima alle classifiche musicali di Spotify ci sono nomi mai sentiti
( Personalmente ammetto la mia ignoranza e vi dico che non conosco Takagi & Ketra o Shawn Mendes infatti mentre scrivo risuonano le note e la splendida voce di Janis Joplin).
Nella classifica dei libri piu’ venduti questa settimana al 3° posto ( fonte Ibs) abbiamo Giulia de Lellis che ha come slogan “stay strana stay figa” e che per sua stessa ammissione non ha mai letto un libro in vita sua..
Ovviamente ha la sua gostwriter ma non e’ questo il punto. Barbara Costa su Dagospia scrive : Fatevene una ragione: perché stupirsene, indignarsi?
È un fatto che ci son migliaia di persone che muoiono dalla curiosità di leggere le sventure sentimentali di Miss De Lellis


Si e’ un fatto, ma perche’?
Mi piacerebbe argomentare con voi su questo.

Estella
23-September-2019, 18:36
Non saprei, l'unica spiegazione che riesco a darmi è che se un adolescente è cresciuto senza essere stato educato alla buona musica, alla buona lettura (alle emozioni più profonde), facilmente sarà succube di modelli che fanno del culto dell'immagine lo scopo della loro vita, che danno il messaggio che esisti solamente se appari sui social.

DarkCoffee
26-September-2019, 18:56
Nella classifica dei libri piu’ venduti questa settimana al 3° posto ( fonte Ibs) abbiamo Giulia de Lellis che ha come slogan “stay strana stay figa” e che per sua stessa ammissione non ha mai letto un libro in vita sua..
Ovviamente ha la sua gostwriter ma non e’ questo il punto. Barbara Costa su Dagospia scrive : Fatevene una ragione: perché stupirsene, indignarsi?
È un fatto che ci son migliaia di persone che muoiono dalla curiosità di leggere le sventure sentimentali di Miss De Lellis


Questo sicuramente mi innervosisce più di Moccia... almeno lui furbo furbo, ma un pizzico di operatività ce l'ha messa...


Si e’ un fatto, ma perche’?

No, non è un fatto! Non deve essere un fatto!
Che tutti a dire "Chiara Ferragni non la seguo. Chiara Ferragni è furba. Chiara Ferragni non se lo merita" e poi ecco che il box office cresce, ma allora come fa a crescere?
La gente si vergogna di dire, io leggo Moccia, io seguo la Ferragni?

Tempo fà mi imbattei in una discussione sulla lettura di Moccia, io sostenevo che non doveva essere letto e che lui non poteva ritenersi scrittore (vabbeh, io sono sempre un po' eccessiva), mentre la controparte sosteneva che comunque aiutava i giovani ad avvicinarsi ai libri (ed anche questo è vero). Ma la Ferragni? No, la Ferragni, NO!
Categorica? Si!

La Ferragni, Timberlake (ai miei tempi), Moccia, Gangnam Style (ve lo ricordate il record su Youtube?)... sono icone della nostra realtà... la tristezza è che sono la Madonna del 2020 o il Boccaccio del 2000... verranno veramente ricordi? Secondo me, si. Fra vent'anni usciranno quei video che vanno in giro ora "sei del 2000 se sentivi... sei del 2000 se seguivi..."
Che tristezza ragazzi...

Vabbeh, mi fermo qui, non ho riflettuto (come suggerito da Enribello), ma ho solo buttato già (in modo sparso e confusionario) dei miei malumori...
Ritornerò con qualcosa che abbia più senso :mrgreen:

Elvira Coot
26-September-2019, 23:52
Si eÂ’ un fatto, ma percheÂ’?
Mi piacerebbe argomentare con voi su questo.


Secondo me è un fatto che comunque ogni generazione generalmente non condivide gli interessi della generazione seguente

Mia madre mi chiedeva come facevo ad ascoltare quella orribile musica da discoteca cantata in inglese "che non ci si capisce una parola e va ballata come dei pazzi".

E che poi dire degli anni 90 quando chiedevo a mia figlia come facevano le ragazze a cantare "Ma lo sai che c'hai una bella moto, stasera voglio uscire con te. Ma lo sai con quella bella moto stasera sono tutta per te" Senza parlare della "Barbie girl in a Barbie world"!

Mia figlia si chiede perchè mio nipote non ha mai voglia di fare i compiti e poi sta tutto il tempo a fare gli esercizi del manuale dei "Me contro te"


I figli seguono le mode del tempo, non ci si può fare niente. Sono passeggere, poi si cresce e si cambia interessi. Come ho già detto altre volte, meglio leggere un libro commerciale che non leggere niente del tutto. Oggi Moccia, domani De Lellis e dopodomani chissà, potrebbe essere ora di qualcosa di più impegnativo. Stando vicino ai nostri ragazzi che leggono questi libri pian pianino si possono invogliare a leggere anche altro


Per essere precisa, io la Ferragni non so neanche chi è. Mio nipote è ancora a "Luì e Sofì" ...

DarkCoffee
27-September-2019, 07:48
Le canzoni in inglese ci stanno per via della globalizzazione.
Le canzoni di Jovanotti ci stanno come primo cantante italiano nel suo genere.
Hai ragione a dire che ogni epoca ha una sua "bandiera", ma il problema, secondo me, è come siamo arrivati al punto di avere la Ferragni come simbolo del decennio?

La Ferragni è un'influencer, ossia una persona che influenza in base alle sue idee, opinioni o atteggiamenti. Nasce come blogger, ora è diventata anche "imprenditrice", tant'è vero che la sua acqua costa 2€ (si, lei è quella dell'acqua Evian).
Diventa famosa facendosi tante foto e consigliando vestiti(?).

Barbara Costa, ora che ci penso, mi sembra una strategia di marketing come lo era stata Melissa P. con "100 colpi di spazzola".

Enribello
27-September-2019, 15:34
Grazie a Estella , Elvira e Dark per le risposte.

Elviruzza scrive:


Secondo me è un fatto che comunque ogni generazione generalmente non condivide gli interessi della generazione seguente


Per la parte musicale hai ragione…mio padre non capiva la musica “dei capelloni” anni 70 …e parliamo di gente di talento come I Beatles o i Pink Floyd.
Probabilmente io non capisco il talento di Baby K. ;)
Per il resto invece non saro’ certo io a fare l’errore di Boccaccio che in vecchiaia parlo’ duramente dei giovani definendoli “vanitosi senza pudore”…insomma dei rammoliti.
Parlo’ cosi della generazione che posto’ le basi del Rinascimento, pensate un po’. Non faro' questo errore perche non sono ancora diventato come Anacleto il simpatico gufo disneyano de "La spada nella roccia":mrgreen:
Sento molti criticare i millenial “ zombie sempre con lo smartphone in mano”.
Io invece conosco tanti ragazzi/e intelligenti e preparati., che sanno che leggere o vedere. In generale pero’ oggi e' vero, si vive nella rete. Rete che fa diventare virali contenuti diversi in un unico calderone non tenendo conto delle categorie di merito effettivo.
E’ tutto un vortice che amplifica pareri, messaggi, opinioni Come dice Estella non c’è profondita’ .Pochi si chiedono cosa ci puo’ dare quello che stiamo leggendo o vedendo…se lo chiedono quelli che hanno gli strumenti culturali giusti.
Anche se…ho avuto modo di parlare con dei neo laureati americani che non conoscevano il loro connazionale Philip Roth. “Mai sentito nominare” mi hanno detto .
Sembra impossibile. Eppure gli strumenti della conoscenza loro li dovrebbero avere….’sti americani! Ora devo scappare. magari come Dark anche io ritornero’ con qualcosa che abbia piu’ senso.
Pero' questa sotto presa dal web e' troppo forte.


"Chiara Ferragni batte Tarantino al cinema, Giulia De Lellis batte Stephen King in libreria, Salvini batte tutti nei sondaggi".
(Dall'Apocalisse di Giovanni)

:(:asd:

DarkCoffee
27-September-2019, 23:02
"Chiara Ferragni batte Tarantino al cinema, Giulia De Lellis batte Stephen King in libreria, Salvini batte tutti nei sondaggi".
(Dall'Apocalisse di Giovanni)


Tarantino è diventato tale grazie a chi l'ha iniziato a seguire all'epoca. Stephen King è diventato tale grazie a chi l'ha iniziato a leggere all'epoca.
Ferragni e De Lellis saranno meteore... spero... (forse la Ferragni no perché è la prima)...
King verrà ricordato fra cent'anni, la De Lellis?
Il discorso che facevi di Boccaccio si potrà realmente applicare ai gusti moderni?
Secondo me siamo più vicini a "Idiocracy"


https://www.youtube.com/watch?v=BBvIweCIgwk

Batteranno anche momentaneamente le classifiche (locali), poi però a lunga gittata rimane qualcosa di più solido.

Ecco per quanto riguarda Salvini... eh lì... la cosa mi preoccupa alquanto...

https://fotomeme.it/king-include/uploads/2018/10/thumb_meme-salvini-aboliro-il-nero-647393427.jpg

Elvira Coot
28-September-2019, 09:54
come siamo arrivati al punto di avere la Ferragni come simbolo del decennio?

Non ci siamo arrivati. La Ferragni non è un simbolo del decennio

Aptenia
29-September-2019, 15:55
Più che altro il simbolo del decennio, e forse anche un po' di più, è la fugacità. Si raggiunge in fretta la cima e a parte rari e "fortunati" casi si raggiunge altrettanto in fretta l'oblio. Il brutto è che i messaggi lanciati sono sempre più futili e frivoli. Niente contro le frivolezze ci vuole un po' di tutto, ma se c'è solo quello allora è un guaio.

Serena-fundy
30-September-2019, 18:35
Lo so che sono antidiluviana e vintage, ma questa Ferragni che fa? Questi influencer (di cui ho imparato il nome solo adesso) ma che fanno? Sto su Instagram ma vedo che è pieno di pantegane mascherate da attrici, modelle etc...

DarkCoffee
30-September-2019, 22:58
Bella domanda... influenzano chi li segue. Postano foto e consigli e la gente si comporta come loro e fa cose che suggeriscono loro.
Perchè? Perchè comunque abbiamo sempre bisogno di seguire qualcuno ed alcuni scelgono come modello persone come la Ferragni. Io seguo Bruce :rock:

Enribello
12-March-2020, 10:55
Il testo qui sotto l'ho preso dal web dove alla fine c'è scritto "riproduzione riservata".Quindi correttamente segnalo il link.
Anche se a me e' arrivato via whatsapp. Uno sfogo che dovrebbe davvero far riflettere.

https://www.mondoprofessionisti.it/intervento/i-politici-smettano-di-dire-stupidaggini/

Ai politici che da più parti enunciano lo slogan, perché solo quello è, “Ringraziamo i medici e gli infermieri veri eroi di questo momento” vorrei dire risparmiateci tutte le vostre stupidaggini, che non sapendo più cosa dire, escono a ruota libera dalle vostre bocche.
Adesso, dopo anni di politica miope, vi accorgete che mancano posti letto? che manca il personale? …… Ma dai, acciderbolina e perdindirindina ma siete davvero degli statisti, scienziati nucleari “rubati” alle più pregiate università del mondo. Avete distrutto il sistema sanitario, introducendo criteri di selezione che poco avevano a che fare con il merito e le capacità. Avete tagliato posti letto, chiuso reparti, bloccato le assunzioni e mortificato i medici. Siete riusciti a creare una carenza anche nella professione infermieristica che fino a qualche tempo fa rappresentava l’ unica possibilità di impiego nella sanità.
A seconda delle regioni avete bloccato i concorsi per dieci – quindici anni e quando vi siete accorti che, per vari motivi, il medico non vuole farlo più nessuno, e che, quanto meno in pronto soccorso, i concorsi vanno deserti cosa fate? Cercate, con qualche mezzuccio, di migliorare il contratto di lavoro dopo che per anni avete favorito la cultura del precariato e dello sfruttamento della professione medica.
Avete seminato vento e ora raccogliete tempesta.
Avete quello che vi meritate. A tutti quelli che ci ringraziano, invece, vorrei ricordare che siamo sempre gli stessi che vengono aggrediti perché state aspettando il vostro turno pensando a chissà cosa stiamo facendo invece di lavorare, siamo sempre gli stessi cui distruggete i pronto soccorsi, siamo sempre gli stessi che “i pennivendoli” sbattono in prima pagina avendo il vostro plauso, senza nemmeno conoscere i fatti, siamo sempre gli stessi che vengono offesi di continuo e che non capiscono nulla perché voi avete studiato alla “Google University” siamo sempre gli stessi cui distruggete le ambulanze perché secondo la vostra logica siamo arrivati in ritardo e ci impedite di fare il nostro lavoro perché non dobbiamo perdere tempo, perché voi e solo voi sapete cosa si deve fare in quei casi.
Siamo sempre gli stessi che vengono uccisi di notte davanti all’ ingresso di un ambulatorio.
A tutti voi, politici e non, chiedo…. Ma perché…. e soprattutto per cosa ci ringraziate? Forse perché nessuno di voi sarebbe disposto a fare quello che noi facciamo, per scelta, ogni giorno?
Ci ringraziate perché adesso avete paura? Forse perché continuiamo in silenzio a fare quello che facciamo ogni giorno?
Beh non lo so e non lo voglio sapere, non mi interessa.
Quello che sarebbe bello, invece, una volta spenti i riflettori e calato il sipario di questa ribalta, sarebbe il trovare in voi un po’ di rispetto nella quotidianità, nel lavoro di tutti i giorni lontano dal clamore, non ringraziamenti ma rispetto.
Questo basterebbe a farci capire che avete capito….

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Voglio aggiungere lo sfogo di Franco Turani, anestesista al policlinico Tor Vergata di Roma.

"Siamo noi che reggiamo la sanità dopo anni di tagli e chiusure di reparti, assistenze infermieristiche affidate a cooperative a tariffe innominabile, politiche universitarie illogiche e vergognose, politiche aziendali sanitarie affidate a politici e professionisti del nulla, occupatori a inerzia di talk show pagati a peso d'oro, dove sentenziano di ciò che non sanno e non possono sapere, perché ci vogliono decine e decine di anni di corsie e notti insonni e paura e ansie a capire qualcosa".


"Non ci stiamo! Non vogliamo i vostri complimenti! Non vogliamo i vostri attestati! Facciamo noi medici e infermieri, nell'area critica e non, da sempre il nostro dovere, in silenzio senza clamore".

Mauro
12-March-2020, 19:13
Quello che non viene detto in questo scritto è che la sanità pubblica non è stata smantellata per pura dabbenaggine di qualche politico rozzo e ignorante ma, a mio modesto avviso, è stata (e verrà ancora) mortificata e ridotta all'osso al solo scopo di alimentare il colossale business della sanità privata ... e qui in Lombardia dove ci si sciacqua regolarmente la bocca con l'eccellenza del sistema sanitario regionale il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre maggiori, con le aziende ospedaliere private che fanno sempre più la parte del leone andando ad assorbire risorse pubbliche tramite la convenzione con il SSN e ingrassando ulteriormente con le prestazioni in solvenza che hanno tariffe da resort di lusso.

Enribello
13-March-2020, 15:43
Caro Mauro hai ragione, non e' specificato bene. All'inizio dove dice "avete distrutto il servizio sanitario" bisognava aggiungere "pubblico".
Questa emergenza e' tutta o quasi sulle spalle del nostro SSN, che negli ultimi anni tutti hanno contribuito ad affossare.
Nonostante questo sta "reggendo botta" almeno fino ad ora.
Oggi che, scusate il francesismo, stringono il culetto, ci si ricorda del valore di un posto letto in ospedale, della ricerca scientifica ecc.
E allora ricordiamocelo quando tutto questo sara' finito.
Ricordiamoci di chi diceva che la sanita' pubblica era un peso...
E mi fermo perche' potrei riempire tre pagine sulla questione.

DarkCoffee
14-March-2020, 23:32
Vorrei parlare anche io, sapendo di essere ignorante in materia. Vorrei parlare e dire la mia perché sono una di quelle persone che era andata in America per rimare e sono tornata dopo aver capito il valore del nostro paese.
Vorrei dire che, per fortuna c'è la Sanità pubblica. Spero con tutto il cuore che non si arrivi al sistema sanitario americano. L'ho detto più volte, come cittadina mi sento fortunata ad avere questo servizio!

In più volevo dire... e se neanche in questo momento di emergenza nessuno avesse ringraziato? Se anche ora, né politici né cittadini avessero capito l'importanza di tanti sacrifici?
Sicuramente non posso capire il "bruciore" che sentono tanti medici, infermieri e tutte le persone che lavoro nell'ambiente, però ora che tutti i riflettori e tutte le speranze sono su di loro, posso dire "Dai! Non fate come i politici stessi o gli italiani stessi! Non ora, non è il momento di fare polemica."

Mauro
15-March-2020, 21:54
Polemiche non ne fanno perché hanno troppo da fare in corsia ... diciamo che però se si prendono qualche soddisfazione tipo il medico che l'altra sera ha urlato a un politico una cosa del tipo "Stia zitto e venga a dare una mano in reparto!" hanno tutto il mio appoggio

DarkCoffee
15-March-2020, 23:07
Si, quello sicuramente si. Sono d'accordo.

Rupert
17-March-2020, 18:43
Se la situazione non fosse tragica ci sarebbe da ridere a crepapelle per l'inettitudine con cui i nostri politici (svizzeri) hanno gestito tutta la vicenda covid-19: ordini, contrordini, declamazioni stentoree, negazioni dell'evidenza, indicazioni contraddittorie.

Credo che il passaggio di questa epidemia non lascerà in piedi molti miti sulla svizzeritudine.

Anche noi abbiamo un grave problema di formazione di medici: dai nostri atenei ne esce circa il 40% del nostro fabbisogno. È più economico rubarli agli altri paesi europei, dove la formazione costa molto meno... ma in questo modo siamo totalmente dipendenti dall'estero sia per i medici che per tutti gli operatori del settore sanitario.

Alla faccia del nostro atavico complesso di superiorità, ognuno ha i politici che si vota e che si merita...

Enribello
19-March-2020, 07:47
Scritto da una ragazza Italiana, Marina Stella Di Somma. Non posso che condividere.



“GRAZIE!

Grazie caro sig.Macron e cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.

Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi….ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l’alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l’organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.

Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.

Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l’arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l’essere umano abbia mai raggiunto.

Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l’arte, la geografia, l’economia, l’istruzione.

Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.

Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l’ignoto.

A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l’avete imparata bene!

A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l’energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!

Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l’architettura, l’ingegneria, l’astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.

Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore…

Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l’origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.

Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani….finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell’azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.

Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con l'Italia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l’occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!

Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l’epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani…

Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!

Grazie”.

Elvira Coot
19-March-2020, 22:23
Non posso che condividere

Mauro
21-March-2020, 21:50
A costo di attirarmi gli strali di qualcuno, dirò che tutto questo discorso che gli italiani tirano fuori ogniqualvolta ci si deve confrontare con le altre nazioni, mi ha sinceramente stufato perché mentre noi siamo ancora qui a raccontare quanto siamo stati bravi 2000 anni fa (o 500 o 100 fa poca differenza) le altre nazioni hanno saputo trarre profitto da quello che il genio umano (che non ha confini esattamente come i virus) ha prodotto nei secoli, mentre noi siamo sempre stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze come Leonardo da Vinci e una moltitudine spaventosa di persone mediocri la cui dignità si riassume nel famoso motto "Franza o Spagna purché se magna", tanto per ricordare a tutti che l'Italia è realtà creata di recente mettendo insieme popoli dominati per secoli da tutti gli altri popoli europei a turno ... cito al proposito il Manzoni del celebre coro dell'atto terzo dell'"Adelchi"

Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti,
dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor,
un volgo disperso repente si desta;
intende l’orecchio, solleva la testa
percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
qual raggio di sole da nuvoli folti,
traluce de’ padri la fiera virtù:
ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto
si mesce e discorda lo spregio sofferto
col misero orgoglio d’un tempo che fu.

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
per torti sentieri, con passo vagante,
fra tema e desire, s’avanza e ristà;
e adocchia e rimira scorata e confusa
de’ crudi signori la turba diffusa,
che fugge dai brandi, che sosta non ha.

Ansanti li vede, quai trepide fere,
irsuti per tema le fulve criniere,
le note latèbre del covo cercar;
e quivi, deposta l’usata minaccia,
le donne superbe, con pallida faccia,
i figli pensosi pensose guatar.

E sopra i fuggenti, con avido brando,
quai cani disciolti, correndo, frugando,
da ritta, da manca, guerrieri venir:
li vede, e rapito d’ignoto contento,
con l’agile speme precorre l’evento,
e sogna la fine del duro servir.

Udite! Quei forti che tengono il campo,
che ai vostri tiranni precludon lo scampo,
son giunti da lunge, per aspri sentier:
sospeser le gioie dei prandi festosi,
assursero in fretta dai blandi riposi,
chiamati repente da squillo guerrier.

Lasciar nelle sale del tetto natio
le donne accorate, tornanti all’addio,
a preghi e consigli che il pianto troncò:
han carca la fronte de’ pesti cimieri,
han poste le selle sui bruni corsieri,
volaron sul ponte che cupo sonò.

A torme, di terra passarono in terra,
cantando giulive canzoni di guerra,
ma i dolci castelli pensando nel cor:
per valli petrose, per balzi dirotti,
vegliaron nell’arme le gelide notti,
membrando i fidati colloqui d’amor.

Gli oscuri perigli di stanze incresciose,
per greppi senz’orma le corse affannose,
il rigido impero, le fami durâr;
si vider le lance calate sui petti;
a canto agli scudi, rasente agli elmetti,
udiron le frecce fischiando volar.

E il premio sperato, promesso a quei forti,
sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
d’un volgo straniero por fine al dolor?
Tornate alle vostre superbe ruine,
all’opere imbelli dell’arse officine,
ai solchi bagnati di servo sudor.

Il forte si mesce col vinto nemico,
col novo signore rimane l’antico;
l’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
si posano insieme sui campi cruenti
d’un volgo disperso che nome non ha.

Rupert
22-March-2020, 09:05
Io, da straniero, non osavo intervenire sul tema, ma sul fondo concordo con Mauro.
Perché resuscitare nazionalismo e sciovinismo per esprimere l'oltraggio nei confronti di una situazione per cui ognuno cerca di fare il proprio interesse. Gli stati si contendono le risorse e si addossano le colpe, ma lo stesso fanno le regioni all'interno degli stati e i comuni all'interno delle regioni.
Personalmente con questo dannato covid-19 ho scoperto l'acqua calda: noi svizzeri di lingua italiana siamo lombardi di cultura, di tradizione alimentare, di lingua e di percezione della realtà sociale... e anche per quanto riguarda l'epidemiologia: simili in tutto e per tutto, ma divisi da una frontiera. Dalla mia parte della frontiera siamo tutti fierissimi di essere svizzeri da piü di mezzo millennio e siamo attaccatissimi alle nostre tradizioni politiche elvetiche, ma il virus della struttura federale e delle frontiere se ne frega e, portando la corona, lo fa regalmente.
Le autorità elvetiche, come quelle italiane sono in affanno e cercano di gestire al meglio la situazione, ma hanno sempre uno o due passi di ritardo rispetto all'epidemia.
Recentemente un grosso carico di ausili medici regolarmente acquistati in Italia da enti Svizzeri è stato sequestrato alla frontiera. Dovrei gridare allo scandalo e alla mancanza di solidarietà internazionale? O lamentarmi dell'egoismo italico?

Certo che no! L'Italia è in stato di necessità e fa quello che è necessario fare. La Svizzera è in stato di necessità e fa quello che può e riesce a fare per far fronte alla necessità.
Non c'è il buono e il cattivo. C'è una grave emergenza di ampiezza continentale e ognuno cerca di proteggere i propri interessi.
Se riuscissimo a farlo senza anche volerci del male e rinfocolare animosità nazionalistiche inutilmente virulente, credo che potremmo uscire tutti più forti e tolleranti da questa piaga universale. Ma additare i cattivi e addossare loro l'origine d'ogni male è cosi soddisfacente e così facile, che risulta difficile resistere alla tentazione. Se poi ci si aggiunge l'immagine unilaterale dello straniero perverso, profittatore, crudele e avido, l'immagine del compatriota eroico, ingiustamente penalizzato e sofferente... Beh, torniamo alla retorica nazionalista che ha originato tutte le guerre del XX secolo. Questa prospettiva non mi piace affatto.

DarkCoffee
22-March-2020, 09:44
Il problema è che siamo arrivati a questo punto... difficile prevedere il futuro, difficile aiutare senza ricevere nulla in cambio, difficile prendere scelte apolitiche e non lucrative.
E' lo stesso discorso del perché essere sempre in guerra per i confini, ma non siamo tutti della stessa terra? Volere, volere, volere, mangiare, mangiare, mangiare, soldi, soldi, soldi... stiamo sempre là... vabbeh, purtroppo io ho un'idea troppo lontana dalla realtà...

Enribello
22-March-2020, 18:11
Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.

Mauro
25-March-2020, 21:41
Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.

Provo a risponderti per punti ma senza il benché minimo intento polemico, anche perché su molte cose siamo fondamentalmente d'accordo.

- La ragazza ha tutto il diritto di sfogarsi, ma è chiaro che con toni del genere, anche se non rinfocola animosità nazionalistiche, di sicuro non aiuta a creare un clima di distensione utile a instaurare rapporti basati su solidarietà e collaborazione e mi piacerebbe molto sentire il suo parere sulla Germania adesso che ce la ritroviamo come fornitrice di strumenti indispensabili per la lotta al virus e, addirittura, come primo luogo di accoglienza per malati in terapia intensiva (e qui in Lombardia siamo ben consci di quanto sia prezioso questo aiuto che decongestiona una sanità al collasso)

- L'Europa post-epidemia non sarà per nulla più giusta o più egualitaria. E' sempre stata una consociazione su base economica e tale rimarrà nonostante le buone intenzioni di pochi idealisti che quasi mai (se non agli albori) siedono sulle poltrone che contano a Bruxelles, anzi ci sono già diversi politologi che prevedono un'ulteriore avanzata di gruppi sovranisti/nazionalisti che cavalcheranno il momento attribuendo gran parte dei guai che stiamo passando alla troppa apertura delle società moderne.

- Sulle eccellenze italiane ho una mia teoria: ne abbiamo sempre prodotte e ne produrremo sempre, perché governati da personaggi "mediocri ma furbi" (cit. :asd: ). Il nesso fra le due cose sta nel fatto che in Italia per emergere e arrivare a livelli che altrove l'ascensore sociale rende più facilmente disponibili, si fa una fatica doppia o quadrupla perché non si corre in una gara meritocratica ma si percorre un cammino irto di ostacoli di natura nepotistica. E questo è anche il motivo per cui di eccellenze che, ai giorni nostri, rimangono in Italia ce ne sono ben poche (rivedersi "Quo vado") e il risultato finale è che veniamo spesso scavalcati nella competizione fra nazioni. Competizione che, alla faccia della UE o dell'ONU, c'è sempre stata e ci sarà sempre.

Enribello
28-March-2020, 12:15
Mauro scrive:
Provo a risponderti per punti ma senza il benché minimo intento polemico, anche perché su molte cose siamo fondamentalmente d'accordo.
Tranquillo Mauro...ci si confronta come e' giusto che sia. Questo vale per tutti/e.
Si puo' non essere d'accordo ma in questo spazio nessuno "urla" come nei salotti televisivi. Almeno fino ad ora :asd:


Parliamo sempre purtroppo della terribile pandemia dei nostri giorni… a fine febbraio Vittorio Feltri dice testualmente : ” finche’ crepano i Matusalemme non e’ il caso di allarmarsi.” Come se lui fosse giovincello.
Ma anche da virologi e professoroni ho sentito dire “ se ne sarebbero andati comunque”.
Siamo passati da “era una brava persona” a “aveva malattie pregresse” quasi con un senso di sollievo.
Avrete anche sentito tutti/e “ dire all' inizio “tanto muoiono solo i vecchi” o quando si e’ teorizzato nelle terapie intensive e nelle rianimazioni di essere costretti a fare una scelta su chi salvare tra giovani e vecchi .
Certo una scelta dovuta alla situazione estrema eppure sentendo queste frasi mi chiedo: solo la vita giovane va mantenuta, l’altra puo’ essere rottamata?
Sembra tutto logico, ma quando tocca ai nostri cari o a noi? Io dai miei nonni ormai scomparsi ho sentito un sacco di storie. Dagli anziani sempre con le dovute eccezioni, si puo’ solo che imparare.
Loro non sono mai stati bambini perche’ c’era la guerra, i bombardamenti ,la fame. Ci hanno educati , aiutati ...come dimentichiamo in fretta.
Il presidente Mattarella ce lo ha ricordato:…viene decimata la generazione più anziana, composta da persone che costituiscono per i più giovani punto di riferimento non soltanto negli affetti ma anche nella vita quotidiana.
Cosi mi e’ venuta in mente la figura di Enea in fuga dall’ incendio di Troia, che porta con se il vecchio padre sulle spalle e, per mano, il giovane figlio.
Forse da qui bisognerebbe ripartire…perche’ come ha scritto la giornalista Laura Marchetti sul quotidiano il Manifesto qualche giorno fa, in tutto questo c’è una barbarie di fondo…e abbiamo gia’ da ora due problemi.
Il primo è quello di non morire, ma il secondo è quello di vivere civili.
Ci riusciremo?
ps
Ho scritto un po' di getto, spero di essermi spiegato bene

https://www.disfipeq.unich.it/sites/st10/files/styles/paragrafo/public/enea.jpg?itok=BHb3FcX4
Statuetta raffigurante Anchise, Enea ed Ascanio, I sec. d. C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli

DarkCoffee
28-March-2020, 13:42
Che fare? Chi scegliere? Difficile, difficile, difficile. Mi sento fortunata a non trovarmi nei loro panni. Mi sento fortunata ad essere ancora sana. Mi sento fortunata ad avere un lavoro (ancora per poco? siccome sono in dimissioni da un mese :D )
Però, sono anche molto preoccupata per le stesse logiche che descrivi.... riusciremo ad essere civili? Fino a che punto riusciremo a mantenerci calmi?
Siamo pieni di domande...
Quanto durerà?
Se durerà a lungo, quanto lungo? Come vivremo? Fra 3/4 mesi ancora chiusi in casa, chi non ha entrare come farà? Cosa farà? Come si comporterà?
Non abbiamo bisogno di eroi, perché se ci saranno eroi, vuol dire che saremo tutti (o quasi) inumani.

Sembra così surreale questa situazione. A volte mi fermo a pensare "Sta succedendo. Quello che ho sempre letto nei libri, sta succedendo.".
Leggere le conseguenze nella storia, mi fa immaginare il futuro e mi mette paura.
Proprio nei momenti di timore, leggere uno stralcio di riflessione, come lo sfogo di quella ragazza, mi porta speranza. Speranza perché alla fine l'uomo (che sia italiano o meno) se l'è sempre cavata.

Certe volte, poi, mi immagino le storie dentro le varie case. Le coppie che non hanno mai vissuto veramente insieme. Le coppie che pensavano di amarsi. Le coppie con gli amanti! Le famiglie pieni di figli piccoli che insistono per "vedere la luce". Le famiglie con i teenagers che tentano di scappare. Tante storie. Troppe storie.

Dicono che la criminalità sia scesa del 75%. Forse perché non hanno preso in considerazione che tra un mesetto o due di stretta convivenza, di disoccupazione improvvisa e di fame, le persone agiranno. Agiranno non bene.

Ma forse mi sono immedesimata in "Cecità" di Saramago. Il mio libro preferito scoperto nel primo GdL del forum di QLibri (il forum che chiuse all'improvviso e da dove la maggior parte di noi proviene).
Un libro che ora mi stringe lo stomaco per la sua realtà... no... non diventeremo così, vero?

Anche le mie sono riflessioni sparse. Veramente sparse, disordinate e di getto.

Rupert
28-March-2020, 13:56
mauro scrive:
tranquillo mauro...ci si confronta come e' giusto che sia. Questo vale per tutti/e.
Si puo' non essere d'accordo ma in questo spazio nessuno "urla" come nei salotti televisivi. Almeno fino ad ora :asd:

Credo che sia proprio questa la caratteristica più preziosa, e in realtà impagabile, di questo forum. Poter avere opinioni diverse e poterle confrontare, magari proponendo argomentazioni, o avvalendosi di ualche artificio retorico, ma essenzilmente rispettando l'ntelligenza e il punto di vista altrui. Con un po' di apertura mentali si aprono mondi nuovi e si capiscono spesso le ragioni degli altri. Che si possono condividere, oppure no, ma certamente si può leggere con attenzione quello che scrive ognuno, senza la necessità di distruggere un avversario che non c'è.




Ma anche da virologi e professoroni ho sentito dire “se ne sarebbero andati comunque”.
Siamo passati da “era una brava persona” a “aveva malattie pregresse” quasi con un senso di sollievo.


Questi cinismo l'ho sentito anche dalle nostre parti, quando il medico cantonale (autorità sanitaria suprema a livello di cantone) ha parlato di "immunità di gregge", dimenticandosi di dire alla popolazione che l'immunità di gregge si consegue sacrificando tutti gli individui più deboli. Poi, quelli che sopravvivono, avranno sviluppato un'immunità collettiva. Ma a che prezzo!
Per fortuna ha poi cambiato strategia comunicativa. Ma mi sembra che in Germania e in Gran Bretagna, i politici e parte delle autorità sanitarie abbiano sortito proclami simili. Salvo poi accorgersi che anche da loro la situazione sta sfuggendo di mano e l'emergenza diventa catastrofica...





Sembra tutto logico, ma quando tocca ai nostri cari o a noi? Io dai miei nonni ormai scomparsi ho sentito un sacco di storie. Dagli anziani sempre con le dovute eccezioni, si puo’ solo imparare.


Concordo e quoto in pieno.
E poi è molto comodo dimenticarsi del fatto che le "malattie pregresse" non sono affatto un appannaggio della terza età. Talvolta le comunicazioni che mi provengono dai miei allievi assomigliano a bollettini di querra. La settimana scorsa una bumba dodicenne ha perso una zia e un nonno nell'arco di 72 ore e non ha potuto neppure salutarli o vederli. E io non ho potuto fare niente per portarle un po' di conforto, se non qualche parola di circostanza e l'invito ai suoi compagni di classe a farsi vivi con lei.



ho scritto un po' di getto, spero di essermi spiegato bene

Assolutamente sì.

Mauro
28-March-2020, 22:13
Ho letto i vostri post e mi trovate sostanzialmente d'accordo su tutto , in primo luogo sul fatto che il cinismo (o, ancor peggio, la barbarie) che serpeggia in questi giorni nelle istituzioni oltre ad essere sconcertante è parecchio preoccupante per il futuro più immediato che sarà, già di suo, carico di incertezze a cui spero vivamente non si aggiunga un'ulteriore dose di scelleratezza da parte di chi deve gestire la crisi.

A tale proposito vi riporto un dato citato ieri in un public talk su YouTube che vi consiglio di rivedere a questo link (https://youtu.be/NVsPJSNp6JM) a cui partecipavano, fra gli altri, Naomi Klein, Greta Thunberg e Diarmid Campbell-Lendrum che è un membro dell'OMS e che dà l'idea di quale sia la fiducia della gente nelle classi dirigenti.

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Enribello
01-April-2020, 12:35
Riflessione anonima che sta circolando su Facebook


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Lo smart working da casa senza creare traffico e inquinamento e senza intasare i trasporti pubblici, o per chi ha figli piccoli a casa magari malati che non possono andare a scuola.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! La didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Andare a ritirare la pensione a scaglioni senza fare folle oceaniche agli uffici postali ogni mese o addirittura usare i bancomat.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Il medico di base ti manda la ricetta tramite SMS o email senza dover prendere un giorno di ferie per andare a fare la fila allo studio medico.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! A proposito di file, fare una fila ordinata senza nessuno che voglia fare il furbo e passare davanti.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare il sistema sanitario nazionale senza offendere o peggio malmenare il medico al pronto soccorso perché abbiamo aspettato un'ora in più.


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Elogiare le forze dell'ordine per il loro lavoro


Ah, ma allora SI PUÒ FARE! Fregarsene dei bilanci, l'Europa e lo spread per impiegare risorse per aiutare chi è in situazioni di urgenza o difficoltà.


E infine
Ah ma allora SI PUÒ FARE! Una telefonata ogni tanto a chi vogliamo bene per chiedere come sta invece del solito messaggino anche per gli auguri di compleanno o addirittura le condoglianze.


...ah ma allora SI PUÒ FARE!

Rupert
01-April-2020, 17:26
Ah, ma allora SI PUÒ FARE! La didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità.


C'è molto di vero in tutti questi Ah, ma allora si può fare. Ma... Ma non tutto è semplice e lineare come appare.
Per gli altri argomenti non mi esprimo, ma visto che sono in prima linea sulla scuola e sulla didattica mi sento di offrire i miei cinque centesimi d'esperienza.

Ho percepito quanto sia profonda la tana del bianconiglio questa mattina. Ho tenuto una videolezione con la mia classe di quindicenni. Non lo avrebbero detto neanche sotto tortura, ma nei loro sguardi ho visto una tristezza sconfinata e una nostalgia terribile per... LA SCUOLA! Mon le vessazioni, i compiti in classe, le interrogazioni, ma quello che per un quindicenne è più importante dell'aria che respira: uno spazio di indipendenza e d'azione che si possa vivere in alternativa, quando non in opposizione, alla famiglia. Immaginetevi questi poveri quindicenni condannati a vivere 24 ore su ventiquattro con mamme ansiose e iperprotettive, con fratelli altrettanto frustrati ed energetici, con papà improvvisamente iperpresenti e magari per l'occasione anche ipernormativi... Più o meno la versione adolescenziale e applicata dell'inferno di Sartre.
Per non parlare della fatica che fanno con questa didattica a distanza. In realtà succede proprio quello che qualunque ordimaneto scolastico democratico vorrebbe compensare, se non eliminare: l'esasperazione di tutte le differenze socioculturali e socioeconomiche: chi ha i mezzi informatici all'avanguardia, può stare al passo, chi ha genitori con formazione accademica, può stare al passo, chi ha un tavolo che non deve contendere a più fratelli e due genitori che lavorano e studiano tutti a distanza, può stare al passo... gli altri... s'arrangiano.

La mia classe (in Canton Ticino esiste una figura detta "docente di classe" che fa da riferimento ed è un po' il docente-mammo della classe, cui ci si riferisce per qualunque tipo di problema organizzativo o relazionale. E devo dire che il ruolo può essere piuttosto impegnativo. La "mia" classe, dicevo, non è la classe modello, ci sono pochi allievi scolasticamente solidi e molti ragazzini e ragazzine un po' persi. Tutti molto preoccupati per il futuro scolastico e professionale e, cosa che non avrei mai pensato di sentire da uno di loro: "per fortuna che ci sono i compiti da fare, sennò ammattirei".

Qualcuno riesce ad immaginare qualcosa di più strabiliante di un quindicenne in chiara disaffezione scolastica che si aggrappa ai compiti coma a un'ancora di salvezza?

Enribello
18-March-2021, 16:47
https://www.youtube.com/watch?v=pdWq3McpmSE



Il suo j’accuse del 10 febbraio scorso davanti alla presidente Ursula von der Leyen, le parole di fuoco contro la Commissione europea "che si è piegata ai diktat delle Big Pharma", la condanna dell’inefficienza dimostrata nella battaglia contro il Covid hanno fatto di lei un personaggio. Manon Aubry (nessuna parentela con la socialista Martine Aubry) ha 31 anni, è una militante della France Insoumise (il partito di estrema sinistra fondato da Jean-Luc Mélenchon), da due anni è eurodeputata e copresidente del gruppo Gauche unitaire européenne .

dal web

Mauro
23-March-2021, 22:13
Il suo j’accuse del 10 febbraio scorso davanti alla presidente Ursula von der Leyen, le parole di fuoco contro la Commissione europea "che si è piegata ai diktat delle Big Pharma", la condanna dell’inefficienza dimostrata nella battaglia contro il Covid hanno fatto di lei un personaggio. Manon Aubry (nessuna parentela con la socialista Martine Aubry) ha 31 anni, è una militante della France Insoumise (il partito di estrema sinistra fondato da Jean-Luc Mélenchon), da due anni è eurodeputata e copresidente del gruppo Gauche unitaire européenne .

Durissima ... esattamente come le verità che ha detto e alle quali non seguirà nessuna azione di quelle che lei ha richiesto.
La Lombardia è un esempio lampante dello scempio in atto a fronte di questa pandemia ... quella considerata da tutti come la "Locomotiva d'Italia" non è altro che un luogo dove il business della sanità (privata of course) raggiunge il suo picco e la sanità pubblica è ridotta all'indegno spettacolo che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti.

Rupert
27-October-2022, 13:15
LA NAVE DI TESEO

Prendo spunto da un pensiero di Daniela che parlava del forum com’era prima…(post del 13 novembre su “Volevo dirvi che”…)
allora credo che tutti conosciate il famoso paradosso.....in breve....
Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria.
Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo che si è modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto? Applichiamo il paradosso a questo forum…la riflessione /domanda e'...se ce ne andassimo tutti in blocco e venissero altre persone...Scompaginando sarebbe lo stesso forum?
http://digilander.libero.it/le.faccine/faccinea/perplesso/1001.gif



Ripesco questo post di Enribello di qualche anno fa.

Mi ha colpito la forza dell'immagine e anche la sua bellezza.

La "memoria della forma" è un fenomeno molto diffuso, sia in natura, sia nelle tracce culturali e materiali lasciate dagli esseri umani. Basti pensare per esempio a Piazza dell'Anfiteatro a Lucca. L'anfiteatro non esiste più, ma al suo posto le abitazioni e la piazza che ne porta il nome ne hanno mantenuto la forma, che è ancora perfettamente riconoscibile.
I fossili, in natura, non hanno più nulla della loro composizione organica originale, sostituita per mineralizzazione da materiale inorganico, che però ci permette di avere molte preziose informazioni sugli esseri una volta viventi nel posto da essi occupato.


la riflessione paradossale (ma non troppo), che Enribello pone al termine del suo post mi ha interpellato profondamente.
Sarei tutto sommato molto contento che il nostro forum lasciasse ai posteri una memoria della sua forma, dalla quale si potrà ricavare qualche nostra traccia, magari addirittura interessante. Ma ne rimarrà qualche traccia? Lo "spazio" virtuale e digitale conserva le forme? Conserva le tracce?

Sono convinto che il forum scavi più in profondità e lasci tracce più durature di milioni di altre facezie lanciate nello sterminato spazio cibernetico da esibizionisti, narcisisti, cercatori di glorie effimere e riconoscimenti mondani. Ma è abbastanza? Possiamo fare qualcosa di utile? Di sensato?

Enribello
01-April-2023, 08:44
https://www.youtube.com/watch?v=n61VzOixOnA