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Visualizza la versione completa : Le ultime diciotto ore di Gesu' - Corrado Augias



Enribello
26-December-2015, 10:53
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Tutto si è svolto in un pugno d’ore, da diciotto a venti. Dal tramonto di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo piú nottetempo o alle deboli luci dell’alba. Un processo celebrato in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l’arresto e perché? Soprattutto chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Unendo i suoi piú recenti studi teologici a una splendida penna da narratore, Augias dà vita a un’originale indagine sulle ultime ore di vitaPagina dopo pagina, Corrado Augias tiene il lettore col fiato sospeso ricostruendo una vicenda che crediamo, non sempre a ragione, di conoscere. E sintetizza in modo affascinante decenni di discussioni storiche e teologiche, lasciando aperte delle domande ma fornendo insieme nuovi e inaspettati punti fermi da cui, ancora e ancora una volta, ripartire. di Gesú di Nazareth viste – probabilmente per la prima volta – dall’inedita prospettiva degli occupanti romani.

Dal web

Ho letto parecchi libri di Augias ...lo stimo perche'mi e' sempre piaciuta la sua onesta' intellettuale . Partiamo dalla copertina...bella, il famoso quadro “Ecce Homo"di Ciseri.
In questo romanzo (che attenzione, non e' un saggio) l'autore prova a ricostruire le ultime ore di uno dei personaggi piu' affascinanti della storia...Gesu'. Lo fa con leggera accuratezza ...immaginando certo, ma anche basandosi su fonti che spaziano dai Vangeli canonici a quelli apocrifi, dai rotoli di Qumràn alle storie di Flavio Giuseppe... piacevoli poi i riferimenti filosofici letterari (Dostoevskij, Bulgakov, Seneca, Epicuro, Lucrezio).
Oltre i personaggi reali ce ne sono alcuni immaginari... esempio Caio Quinto Lucilio forse l'alter ego dello stesso Augias...uomo colto e sensibile, anima inquieta che si interroga, cerca di capire e a cui lascia la sua bella epistola finale.
Questa sua diversa interpretazione ci fa riflettere su alcuni punti...letto da una prospettiva storica e umana, la storia di Gesù è anche un caso giudiziario con molti lati oscuri.
Intanto e ve lo dice uno che e' appassionato conoscitore della storia di Roma, la figura di Pilato come riportata dai Vangeli e' assolutamente inverosimile e priva di fondamento storico. Esempio :

“Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta.”
(Matteo 27, 15-26;*paralleli*Marco 15, 2-15; Luca 23, 13-25 e Giovanni 19, 4-16).

I romani non avevano l'abitudine di applicare le amnistie in occasione delle festività dei popoli conquistati ma solo delle festività romane, né liberavano in Palestina i condannati a morte. E' poi impensabile che un prefetto romano si rimettesse al popolo sottomesso
per decidere cosa fare di Gesu'... che poi non era “tutto il popolo” come ci fa notare lo stesso Augias. D'altra parte i vangeli poco hanno a che fare con i fatti realmente accaduti quella notte...ma questo credo lo sappiano tutti, credenti e non. Se solo pensiamo che probabilmente sono stati scritti 60 o 70 anni dopo i fatti e tramandati per via orale...
Piuttosto ci si dovrebbe chiedere, tra le tante cose: Se al cospetto di Pilato c’erano due personaggi importanti per il popolo, perché viene liberato quello con più colpe? Difficile trovare una risposta. Forse Barabba riscontro' piu' simpatie popolari perche' era visto come una specie di partigiano che si opponeva al dominio di Roma...
.Gesu' era un profeta che prometteva un riscatto lontano ,dopo la morte. E con la cacciata dei mercanti dal Tempio si era messo contro oltre che i romani anche il sommo sacerdote e le autorità religiose. Caifa e Hanna erano uomini potenti allora.
Tornando al libro...della storia si conosce il finale e pur avendo duemila anni si legge con curiosita' e piacere.
Tenendo conto che come diceva Cicerone citato dallo stesso autore, “qualunque storia è almeno in parte una bugia o un sogno”.
Si nota la simpatia che Augias ha di Gesu'..come si nota l'antipatia per il cristianesimo nato dalla predicazione di Paolo di Tarso che si impossesserà della leggenda del figlio di Dio...non a caso nel finale lascia la parola a Tacito che con i cristiani non e' tenero....
In un intervista l’autore ha detto : "Quello che ha fatto Gesù è stato talmente importante, che adesso lui è con noi. Quando il nostro pensiero va a lui, lui ci è accanto. Questa è per me la sua resurrezione. E resiste ancora il suo messaggio di perdono.”