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Visualizza la versione completa : Sangue e neve - Jo Nesbø



Mauro
25-May-2015, 16:17
Ci sono persone al mondo che possono sembrare del tutto inette ma, se si scava a fondo, si finisce per scoprire che un talento, magari uno solo, ce l’hanno.
E non è nemmeno detto che il talento in questione sia qualcosa di positivo.

Per esempio Olav è un personaggio che pare del tutto inadatto a fare qualsiasi cosa: è dislessico, legge molto ma cose di scarso valore, scrive male e lentissimamente e non sa assolutamente far di conto, una summa di handicap che lo rende poco appetibile anche nell’ambito delle attività criminali specie se a tutto questo si aggiunge che ha il cuore troppo tenero con le donne per occuparsi di prostituzione.
Ma almeno qualcosa che lo rende prezioso per qualsiasi organizzazione criminale ce l’ha e sono la sua grande infallibilità ed affidabilità come killer. E’ vero che, anche in quel caso, si pone troppe domande sulle vittime, ma riesce sempre a darsi delle risposte con cui liquidare la pratica senza errori e ancor meno rimorsi.

La sua vita fila liscia all’ombra del boss della droga di Oslo Daniel Hoffman, fino a quando lo stesso Hoffman gli ordina di “liquidare” sua moglie. Olav è persona poco abile ma non è stupido e capisce immediatamente che questa “commissione” lo metterà inevitabilmente nei guai. Che arrivano, però, solo perché si farà una domanda di troppo su cosa c’è dietro al lavoro commissionatogli da Hoffman
E, da quel momento sarà il suo difetto peggiore a prendere il sopravvento, quella maledetta abitudine di proiettare nella sua testa un film su cosa accadrà in futuro con una sceneggiatura che quasi mai va a coincidere con quella che risulterà essere la realtà.
Questo ennesimo vizio mentale (peraltro ben alimentato da un altro personaggio) finirà per portarlo in un vortice di avvenimenti in cui sangue e dolore verranno sparsi a piene mani nella neve di Oslo senza risparmiare nessuno.
O quasi.

Il protagonista, Olav, è tagliato su misura per farsi voler bene al di là del suo modo di vivere e questo è, forse, l’espediente-chiave (oltre alla sua solita, eccellente, prosa) con cui Nesbø tiene incollato il lettore a un romanzo di per sé ben confezionato ma che non ha, al suo interno, un qualcosa che lo renda davvero speciale. Non ci sono picchi di adrenalina o di tensione o colpi di scena clamorosi ma solo la lenta caduta di una persona e di una personalità verso un destino che si oppone inesorabilmente a ogni tentativo di fuga da parte della sua preda, schema sempre interessante ma non originalissimo.


Consigliato? Solo se per voi Nesbø è imprescindibile, ma non è di certo una pietra miliare del noir.

kaipirissima
25-May-2015, 17:34
Be' io di certo non me lo farò mancare! 8-)