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Visualizza la versione completa : E' solo l'inizio Commissario Soneri



Baudin
11-December-2011, 00:05
Riporto il commento che feci quando uscì il romanzo.

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“E' solo l’inizio, Commissario Soneri “

Dalle note di copertina:
È una brutta giornata d’inverno. Dal suo ufficio in questura il commissario Soneri osserva innervosito la pioggia che cade a rovesci su Parma. Ma a distoglierlo da quello spettacolo deprimente arrivano, nel giro di poche ore, due drammatici annunci: il primo riguarda il suicidio di un giovane. Che si è impiccato in un vecchio albergo in abbandono, preparando con cura il proprio addio. Ha infatti una valigia di lusso accanto a sé ed è vestito con eleganza, però addosso non ha soldi né documenti. Come se avesse deciso di nascondere la sua identità e andarsene dal mondo senza lasciare tracce. Soneri avvia l’indagine, mentre gli piomba addosso il secondo, tragico caso della giornata: un morto accoltellato. La vittima, per giunta, era un personaggio piuttosto noto in città: Elmo Boselli, leader del Sessantotto parmigiano, all’epoca grande agitatore di folle e seduttore impenitente. Il commissario intuisce che il movente politico non è la pista giusta e comincia a scavare nella vita di Boselli, inseguendo il filo di un suo antico, mai dimenticato amore, che lo conduce dall’Appennino emiliano fino al mare, nei borghi delle Cinque Terre. Dove, stranamente, approdano anche le ricerche sul misterioso suicida, un rumeno appartenente a un gruppo fascista di ultras della tifoseria spezzina. E lì, mentre riflette con amarezza sulle speranze e gli ideali di una generazione che sognava di trasformare il mondo ma ha lasciato una ben misera eredità ai suoi figli, Soneri riesce a ricomporre le tessere del complicato puzzle, identificando alla fine il colpevole.

“E’ solo l’inizio, Commissario Soneri” è il romanzo più recente della serie dedicata a questo personaggio. Una trama molto interessante, una narrazione sempre coinvolgente, in cui Soneri si mostra interamente, grazie anche alla forza con cui riemerge un passato che si intreccia con il presente.

L’ho letto lentamente, con continue pause di riflessione e dialoghi serrati e brucianti con me stesso, cosa che mi capita solo con i libri che mi piacciono veramente molto.
Il personaggio di Soneri è ormai consolidato, il suo vissuto così doloroso nei ricordi, il suo amore per Parma, per i paesaggi appenninici, per la buona cucina.

Il suo attaccamento alla nebbia e quello che per lui significa :”Il paesaggio è uno stato d’animo. Non puoi rimanere la stessa persona nella nebbia e nel sole.”

Il suo amore attuale per Angela :“ Ti aspetto - concluse Angela (al telefono) con voce calda e complice -. Soneri la immaginò avvolta nell’oscurità com’era lui in quel viaggiare e pensò che li accomunava lo stesso modo di guardare il mondo attraverso il gioco degli specchi dell’immaginazione. Per questo amavano la nebbia e la notte. Solo in quelle condizioni potevano far vivere se stessi in una dimensione sopportabile”.

In questo romanzo le sue riflessioni che partono come sempre dalla sfera privata,si proiettano su una intera generazione, con le sue speranze ed i suoi fallimenti, le sue passioni e le sue miserie.
Sono quelli del ’68 di cui dice” Loro hanno vissuto una passione. Non c’è verità nella passione, ma la vita vera. La verità è nella riflessione, che però ti allontana dalla vita, dal suo nucleo turbolento e vitale”.
Ma è anche vero che uno di quei personaggi dice “Io me ne sono cavato fuori presto, quando ho capito che era una corsa individuale e chi contestava e distruggeva lo faceva per farsi largo, non per rimettere in piedi qualcosa”.
Contraddizioni di una generazione che aveva avuto molte opportunità e non le aveva sapute sfruttare.

La generazione di Soneri è arrivata subito dopo quella del ’68, quando gli altri avevano già preso tutto e non c’era rimasto niente. Non per nulla Soneri si chiama ripetutamente fuori dagli schieramenti, ammette le proprie simpatie ma non il proprio coinvolgimento, il suo ruolo in fondo fallimentare viene amaramente enunciato così: “Noi siamo soltanto quelli che alla fine raccolgono i cocci”.

In questa vicenda quello che lo spinge ad andare avanti nelle indagini , secondo me, non è la sete di giustizia, ma il bisogno di sapere, di capire i personaggi e le vicende, di fare chiarezza e riportare la calma nel vortice dei ricordi e delle emozioni. “ La felicità cresce nell’inconsapevolezza. Invece a me tocca di scavare e scavare…E dalle vite degli altri passo alla mia”.

Soneri appartiene alla schiera dei protagonisti tormentati ma non maledetti, come Guerrieri, Bacci Pagano ed altri. Ma il respiro che emana in questo romanzo è più ampio. Scavare nel passato serve a darsi delle risposte, ma il sogno di rimettere in piedi qualcosa è tramontato. La realtà ci dice che il passaggio generazionale è stato disastroso.

Varesi in questa ottica mi ricorda in modo soft che il bene ed il male sono parte integrante della stessa coscienza personale. Quando il bene, o presunto tale, trionfa dopo una dura lotta, non è l’inizio di un mondo migliore, perché si porta dietro tutte le colpe della esacerbazione. C’è tanta amarezza in queste considerazioni.
E non sono nuove, mezzo secolo fa ce le diceva con i suoi romanzi un certo Scerbanenco…

Ciao:)

Rosy
25-November-2012, 21:59
Finalmente l'ho letto anch'io.
Ho ben poco da dire di questo romanzo, come gli altri graditissimo.
Ha detto tutto Baudin, e non posso che condividere ogni sua parola!

Quando uno scrittore incontra il mio gusto, sia come trame che come stile di scrittura- che per me è importantissimo -me lo "centellino" come un vino di annata, e ne leggo uno ogni tanto, per farli durare.

Storia del mitico Elmo Boselli, ex leader sessantottino, ex tombeur de femmes ( di buona famiglia, soprattutto), trovato morto accoltellato nel suo giardino. Personaggi di contorno, che come lui avevano vagheggiato un mondo diverso, e contestato allora, ed ora sono imborghesiti, o delusi, o sconfitti.
Un grande amore di quel tempo , dalle connotazioni un pò vaghe,e di cui si sono perse le tracce, che il commissario va a ripescare, perchè si rende conto che tutto parte proprio da qui, e non da motivi politici....

Soneri si muove in un mondo quasi magico, immerso fra le nebbie della bassa Padana e l'odore di salmastro di un piccolo borgo delle Cinque Terre.
Mi incantano sempre le descrizioni di questi luoghi che ci regala Varesi; soprattutto dei "suoi" luoghi.
Bel romanzo.

Commissario Soneri, alla prossima avventura!
Rosy