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Visualizza la versione completa : Le mani sugli occhi - Ugo Barbàra



Rosy
27-October-2011, 23:22
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Descrizione


Non sempre si può sfuggire alla propria natura. Vittorio Tanlongo lo sa. Ha provato il senso di onnipotenza di chi legge dentro i sogni, le avidità, le frustrazioni degli altri; ha conosciuto il sottile piacere del burattinaio che tira i fili, la gelida soddisfazione del ragno che osserva la preda impigliarsi nella tela, l'orgoglio del professionista che sa come si conducono gli affari; quando è sufficiente allettare e blandire, quando bisogna invece minacciare, quando ricattare, quando corrompere. Ma dopo un grosso affare per il quale ha rischiato di perdere tutto, Vittorio Tanlongo - avvocato titolare di un avviato studio per i più, abilissimo faccendiere per i pochi che se lo sono potuto permettere - con quella vita ha chiuso. È sparito per qualche anno, è riuscito a tornare, e ora sua moglie Elisa, i suoi tre bambini e la villa seminascosta sul lago di Bracciano sono il suo unico orizzonte. Ma il passato non dimentica. Alcuni russi che aveva saputo servire bene lo hanno rintracciato e pretendono che lavori di nuovo per loro. Per convincerlo hanno eliminato Teo, il suo braccio destro, e ora prendono in ostaggio la sua famiglia. Ci sono di mezzo dei bond americani sequestrati dalla Guardia di Finanza di Como, c'è di mezzo un'inchiesta. E a condurre l'inchiesta è un magistrato, Federica Assioli. L'unica donna che Vittorio abbia mai davvero amato prima di sua moglie; l'unica che, come sua moglie, non vorrebbe ingannare. La posta in gioco non sono più il denaro, il successo, il potere: la posta in gioco è ora la vita.



Vittorio Tanlongo sa cosa si prova. Conosce il senso di onnipotenza di chi legge dentro i sogni, le avidità, le frustrazioni degli altri. Titolare di un avviato studio legale per i più, abilissimo faccendiere per i pochi che hanno potuto permettersi i suoi servigi, ha assaporato il sottile piacere del burattinaio che tira i fili ed è maestro nel condurre gli affari, ora allettando e corrompendo, ora invece truffando, minacciando, ricattando. Ma dopo un grosso colpo per il quale ha rischiato di perdere tutto, Tanlongo con quella vita ha chiuso ed è sparito per qualche anno. Ma il passato non dimentica.....

"Il passato non dimentica".
Su questa frase ruota tutta la vicenda che vede di nuovo sulla scena Vittorio Tanlongo, già affascinante ed ambiguo protagonista del precedente romanzo "Il corruttore".

In quella storia l'uomo aveva rischiato di perdere tutto -gli affetti più cari, la vita stessa - in seguito ad un affare particolarmente rischioso, ed aveva dovuto "nascondere" la sua famiglia in un luogo segreto sul lago di Bracciano.
Ma...il passato non dimentica , appunto.
E torna. Sotto le spoglie di due russi che gli impongono un nuovo affare.
Tanlongo è nuovamente trascinato in una faccenda di immani dimensioni -il ritrovamento di trenta miliardi in Bond americani in seguito ad un incidente d'auto in cui è coinvolto un Vescovo.
Tanlongo deve intercedere per farli recuperare a chi ritiene di esserne possessore. Gente pericolosa, che trova il sistema per convincerlo a...tornare in pista: prendere in ostaggio la moglie ed i tre bambini.
Ad occuparsi del caso , una vera patata bollente, un personaggio interessante: il magistrato Federica Assioli, seria e rigorosa, ma...ex grande amore di Tanlongo.
Questi trascorsi rendono complessa e difficile la situazione fra i due; anche qui il passato ha un peso importante, e riveste di amarezza i loro rapporti già difficili.

La vicenda scorre ad un ritmo angoscioso.
Le situazioni drammatiche si susseguono, alternandosi su due scenari diversi: da un lato, l'uomo che si destreggia fra mille insidie , per salvare almeno la vita dei suoi cari, prima ancora della sua...
Dall'altro, lo sgomento della moglie che vede cadere tutto ciò in cui si era cullata fino ad allora: serenità, illusioni di una vita normale, onestà del marito.
Qui l'introspezione dei personaggi non manca, ed è una delle qualità per cui ho apprezzato- al di là della trama avvincente -questo romanzo.

Qualche riga.
( Federica) "...i tempi della storia con Vittorio le sembravano così lontani che a volte si domandava se fossero davvero esistiti.
Un periodo così pieno di emozioni; una vita che le scorreva nelle vene, ricca di un'energia che sembrava potesse vincere ogni ostacolo.
Poi lui aveva mandato tutto in malora.
Non riusciva ad impedirlo: la tenerezza con la quale ripensava a Vittorio finiva sempre per affogare in una poltiglia aspra, fatta di rancore e dolore."

(Elisa, la moglie) "...troppe scoperte una dopo l'altra, con una violenza che, colpo dopo colpo, aveva mandato in pezzi il loro mondo e lasciato solo un cumulo di macerie dalle quali fuggire.
Questo forse gli rimproverava più di ogni altra cosa:non averle dato il tempo nè la possibilità di sedersi sul bordo della sua vita e osservare quello che ne rimaneva, per cercare qualcosa da salvare o rassegnarsi all'idea di sgombrare tutto e ricominciare.
Ma lì, dove tutto era sempre stato, e non in un laltro luogo, con altre premesse ed altre promesse."
Un buon giallo italianissimo, di un autore che- ripeto- ammiro e leggo volentieri!
Rosy